Problemi di concentrazione?
[#1]
Gentile utente,
la sua domanda è molto generica ed è difficile risponderle.
Ci può dire qualcosa di più del problema che sta vivendo?
Quando le capita?
La difficoltà a concentrarsi è sempre presente, o solo quando deve leggere o studiare qualcosa in particolare, che magari non le interessa davvero?
Ha molti pensieri e preoccupazioni per la testa?
la sua domanda è molto generica ed è difficile risponderle.
Ci può dire qualcosa di più del problema che sta vivendo?
Quando le capita?
La difficoltà a concentrarsi è sempre presente, o solo quando deve leggere o studiare qualcosa in particolare, che magari non le interessa davvero?
Ha molti pensieri e preoccupazioni per la testa?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza,
la psicologia non è esattamente matematica...
E' poco serio ed inutile formulare ipotesi sensate sul quesito che ci pone senza poter approfondire.
Che rapporto ha con ciò che studia?
E' un periodo particolarmente stressante per lei?
E' sempre stato così?
Sono alcune delle domande possibili.
Restiamo in ascolto
la psicologia non è esattamente matematica...
E' poco serio ed inutile formulare ipotesi sensate sul quesito che ci pone senza poter approfondire.
Che rapporto ha con ciò che studia?
E' un periodo particolarmente stressante per lei?
E' sempre stato così?
Sono alcune delle domande possibili.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Ex utente
non mi capita sempre, se si tratta di qualcosa che davvero mi interessa riesco a concentrarmi e a seguire per filo e per segno, io assorbisco molto, ma se è qualcosa che non mi interessa o mi devo sforzare mi perdo nei miei pensieri. mi capita soprattutto se sono frasi strutturate con tante virgole perchè ci sono tanti concetti e devo rileggere tante volte prima di capirci qualcosa. ma se mi interessa molto l'argomento rileggo tante volte per riuscire a capire ogni periodo. è perfezionismo?
grazie.
grazie.
[#4]
Può essere una normale reazione alla lettura di brani complessi che non le interessano particolarmente.
Per comprendere e memorizzare infatti deve essere presente non solo la capacità cognitiva, ma anche un livello adeguato di motivazione al risultato.
Questo "problema" si ripercuote in qualche modo sulle sue attività di lavoro o studio?
Per comprendere e memorizzare infatti deve essere presente non solo la capacità cognitiva, ma anche un livello adeguato di motivazione al risultato.
Questo "problema" si ripercuote in qualche modo sulle sue attività di lavoro o studio?
[#5]
Ex utente
no beh sono lenta a studiare, questo si, ma perchè voglio farlo bene. però a volte se ho un esame imminente e non posso starci su troppo leggo e quel che capisco capisco.
vorrei chiedere un'altra cosa che mi è venuta in mente ora. a volte mi capita di prendere il cellulare perchè penso di dover controllare qualcosa e poi di dimenticarmi quando ce l'ho in mano cosa. anche questo è un problema di concentrazione? è vero anche che penso a tante cose contemporaneamente.
grazie.
vorrei chiedere un'altra cosa che mi è venuta in mente ora. a volte mi capita di prendere il cellulare perchè penso di dover controllare qualcosa e poi di dimenticarmi quando ce l'ho in mano cosa. anche questo è un problema di concentrazione? è vero anche che penso a tante cose contemporaneamente.
grazie.
[#6]
Si tratta di due questioni diverse.
Il fatto di studiare lentamente per farlo bene può rispondere a un'esigenza di perfezionismo e portare a perdere sia tempo che concentrazione perchè, banalmente, a un certo punto si può stufare di trovarsi ancora su quella materia.
Il fatto di distrarsi perchè ha troppi pensieri in testa e di non ricordare più cosa stava per fare può dipendere dallo stress e dal sovraccarico cognitivo.
Se si trattasse di episodi che si ripetono frequentemente potrebbero meritare un'indagine, ma finchè si tratta di fenomeni che accadono quando ha troppi pensieri e impegni si può pensare che sia tutto normale.
Il fatto di studiare lentamente per farlo bene può rispondere a un'esigenza di perfezionismo e portare a perdere sia tempo che concentrazione perchè, banalmente, a un certo punto si può stufare di trovarsi ancora su quella materia.
Il fatto di distrarsi perchè ha troppi pensieri in testa e di non ricordare più cosa stava per fare può dipendere dallo stress e dal sovraccarico cognitivo.
Se si trattasse di episodi che si ripetono frequentemente potrebbero meritare un'indagine, ma finchè si tratta di fenomeni che accadono quando ha troppi pensieri e impegni si può pensare che sia tutto normale.
[#7]
Ex utente
nel primo caso sono proprio d'accordo dottoressa ha centrato in pieno! io sono molto perfezionista e vorrei affrontare questo aspetto anche se non so a cosa sia dovuto.
per il resto sovraccarico molto, penso a tante cose, faccio più cose contemporaneamente e quando ho bisogno di rilassarmi vado alla finestra per osservare il panorama perchè mi distrae e resto lì per un po' ad "assorbire".
grazie.
per il resto sovraccarico molto, penso a tante cose, faccio più cose contemporaneamente e quando ho bisogno di rilassarmi vado alla finestra per osservare il panorama perchè mi distrae e resto lì per un po' ad "assorbire".
grazie.
[#8]
Può valere la pena di affrontare il suo perfezionismo con l'aiuto di uno psicologo, perchè spesso è un grosso ostacolo alla realizzazione dei propri obiettivi:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2900-l-imperfezione-del-perfezionismo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2900-l-imperfezione-del-perfezionismo.html
[#9]
Ex utente
dottoressa inutile dirle che mi ci sono ritrovata. però io ho due lati molto insicura e nello stesso tempo molto perfezionista. le cose devono essere perfette per me oppure non si fanno. è un pò una capacità essere perfetti per me. però è un ostacolo perchè ci impiego un sacco di tempo nel fare le cose e mi stanco e mi stufo.
un'ultima domanda. ho un tic sin da bambina. a volte, non sempre perchè possono passare anche diversi mesi prima di averlo, scuoto le spalle come se avessi un brivido di freddo. avverto quando mi sta per venire ma non ho mai capito a cosa sia dovuto e se è normale. inoltre a volte quando cammino per strada ho la sensazione fisica, che avverto o nella parte sinistra o nella parte destra del corpo di star perdendo l'equilibrio perchè la sento leggera o pesante. a cosa sono dovuti tutti questi "scompensi"? sono fisici o mentali? non so come chiamarli.
grazie mille.
un'ultima domanda. ho un tic sin da bambina. a volte, non sempre perchè possono passare anche diversi mesi prima di averlo, scuoto le spalle come se avessi un brivido di freddo. avverto quando mi sta per venire ma non ho mai capito a cosa sia dovuto e se è normale. inoltre a volte quando cammino per strada ho la sensazione fisica, che avverto o nella parte sinistra o nella parte destra del corpo di star perdendo l'equilibrio perchè la sento leggera o pesante. a cosa sono dovuti tutti questi "scompensi"? sono fisici o mentali? non so come chiamarli.
grazie mille.
[#10]
Gentile ragazza,
rileggendo tutti i uoi post, sembra che il problema principale sia l'ansia.
Infatti gli stati ansiosi non si esprimono solo con attivazione somatica (es tachicardia, ecc...), ma anche con sintomi cognitivi, quali ad esempio il rimuginio, o quella che viene percepita con la necessità di controllare e ricontrollare una procedura.
Entro certi limiti controllare è normale e lo facciamo tutti; se però tutto ciò fa rallentare l'andamento dello studio, iniziano ad esserci dei problemi.
"spesso mi capita di dover rileggere più volte una frase perchè non mi concentro perchè penso ad altro oppure non la capisco oppure voglio rileggerla per bene."
Nelle persone ansiose, a causa del ricontrollo che viene messo in atto, si verifica una diminuzione della salienza del ricordo. Che cosa vuol dire? Se io devo controllare di aver letto una pagina o di aver chiuso la porta di casa, più ripeto il gesto, più il ricordo di tale gesto (e la memoria nel caso dello studio e quindi della memorizzazione dei concetti) diminuisce.
Quindi, ciò che descrive, se Lei è una persona ansiosa, è giustificato.
Per risolvere questa situazione potrebbe contattare uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
rileggendo tutti i uoi post, sembra che il problema principale sia l'ansia.
Infatti gli stati ansiosi non si esprimono solo con attivazione somatica (es tachicardia, ecc...), ma anche con sintomi cognitivi, quali ad esempio il rimuginio, o quella che viene percepita con la necessità di controllare e ricontrollare una procedura.
Entro certi limiti controllare è normale e lo facciamo tutti; se però tutto ciò fa rallentare l'andamento dello studio, iniziano ad esserci dei problemi.
"spesso mi capita di dover rileggere più volte una frase perchè non mi concentro perchè penso ad altro oppure non la capisco oppure voglio rileggerla per bene."
Nelle persone ansiose, a causa del ricontrollo che viene messo in atto, si verifica una diminuzione della salienza del ricordo. Che cosa vuol dire? Se io devo controllare di aver letto una pagina o di aver chiuso la porta di casa, più ripeto il gesto, più il ricordo di tale gesto (e la memoria nel caso dello studio e quindi della memorizzazione dei concetti) diminuisce.
Quindi, ciò che descrive, se Lei è una persona ansiosa, è giustificato.
Per risolvere questa situazione potrebbe contattare uno psicologo psicoterapeuta.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#12]
"... ho sempre 3000 domande e risolta una me ne viene in mente un'altra e volendo la risposta subito mi sembra di non arrivare mai da nessuna parte..."
Questo è un chiaro sintomo d'ansia.
A mio avviso, anche nell'ottica di poter stare bene e ottimizzare i tempi per lo studio, vale la pena risolvere il problema con uno psicoterapeuta che utilizzi il metodo cognitivo-comportamentale, in modo da poter ricevere prescrizioni precise per spezzare questi rituali e l'ansia che li genera.
Cordiali saluti,
Questo è un chiaro sintomo d'ansia.
A mio avviso, anche nell'ottica di poter stare bene e ottimizzare i tempi per lo studio, vale la pena risolvere il problema con uno psicoterapeuta che utilizzi il metodo cognitivo-comportamentale, in modo da poter ricevere prescrizioni precise per spezzare questi rituali e l'ansia che li genera.
Cordiali saluti,
[#13]
Ex utente
volevo solo aggiungere non sapendo se sia utile o meno che non ho avuto una buona infanzia perché i miei litigavano sempre mia madre a volte mi picchiava e non mi permetteva di fare niente e mio padre non c'era mai era sempre fuori per lavoro. ora mi trattano da bambina nonostante la mia età. ho una specie di disgusto a pensare al passato di bambina. oltre al fatto che vivevamo in un paesino sperduto in cui non c'era e non si poteva far niente quindi lo vivevo male con desolazione proprio.
[#15]
" non ho avuto una buona infanzia perché i miei litigavano sempre mia madre a volte mi picchiava e non mi permetteva di fare niente e mio padre non c'era mai era sempre fuori per lavoro. ora mi trattano da bambina nonostante la mia età. ho una specie di disgusto a pensare al passato di bambina"
Pare quindi che nella sua vita familiare ci siano state importanti fonti di sofferenza: può essere utile lavorare sulla rappresentazione che conserva del suo passato e sugli effetti che la sua infanzia sta esercitando sul presente portandola a cercare di ripristinare un senso di controllo sulla sua esistenza.
Anche il ruolo che sta giocando o mantenendo in famiglia, quello della bambina ancora piccola, merita attenzione e potrebbe influenzare la sua tendenza a fare tante domande per l'appunto come una bambina che cerca di capire la realtà e di costruirsi delle sicurezze.
Se il problema, come è emerso da quello che ha aggiunto, non risiede solo nella difficoltà di concentrazione e nel perfezionismo le consiglio una psicoterapia per occuparsi globalmente del disagio che sta provando e delle sue radici.
Da questo punto di vista le potrebbe essere molto utile una psicoterapia di stampo psicodinamico/psicoanalitico.
Le faccio tanti auguri,
Pare quindi che nella sua vita familiare ci siano state importanti fonti di sofferenza: può essere utile lavorare sulla rappresentazione che conserva del suo passato e sugli effetti che la sua infanzia sta esercitando sul presente portandola a cercare di ripristinare un senso di controllo sulla sua esistenza.
Anche il ruolo che sta giocando o mantenendo in famiglia, quello della bambina ancora piccola, merita attenzione e potrebbe influenzare la sua tendenza a fare tante domande per l'appunto come una bambina che cerca di capire la realtà e di costruirsi delle sicurezze.
Se il problema, come è emerso da quello che ha aggiunto, non risiede solo nella difficoltà di concentrazione e nel perfezionismo le consiglio una psicoterapia per occuparsi globalmente del disagio che sta provando e delle sue radici.
Da questo punto di vista le potrebbe essere molto utile una psicoterapia di stampo psicodinamico/psicoanalitico.
Le faccio tanti auguri,
[#16]
"va bene cercherò uno psicologo che utilizzi questo metodo mi informerò"
Mi pare un'ottima decisione.
I disturbi d'ansia possono essere trattati bene e velocemente.
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
Cordiali saluti,
Mi pare un'ottima decisione.
I disturbi d'ansia possono essere trattati bene e velocemente.
Legga qui: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 9.3k visite dal 08/02/2014.
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