Conflitti inconsci
gentile medico, si sa che l'ansia e gli attacchi di panico sono generati da un conflitto inconscio, o meglio, qualche desiderio o pulsione che non si vuole fare emergere alla luce e allora pur di non farlo il corpo e la psiche attuano l'attacco di panico. Ma cosa ci puo' essere di cosi' tanto oscuro dietro o di così traumatico? Ovviamente da individuo a individuo la dinamica è totalmente diversa essendo correlata alle nostre esperienze ma vorrei capire quali eventi nella vita possono generare tutto cio'. Potreste se possibile fare degli esempi di pazienti che soffrivano di questo disturbo e quali erano le cause? Questi conflitti inconsci sono violenza,rabbia o anche cose positive che non vogliamo fare vedere? Sono sempre odio e rancore verso qualcuno?
[#1]
Gentile Utente,
devo precisare che quella che lei ha in mente è la visione psicodinamica delle cause dei disturbi d'ansia, mentre altre prospettive teoriche non considerano l'inconscio come sede di conflitti e fonte del'angoscia che si percepisce come "ansia".
Per la psicoanalisi le pulsioni inconsce sono sia erotiche che aggressive e, trovando ostacoli alla propria realizzazione e libero fluire, generano i sintomi come formazione di compromesso fra il desiderio che li provoca e la censura a tale desiderio.
Non è possibile farle esempi perchè sarebbero infiniti e comunque se è interessato all'argomento lo può approfondire leggendo testi come il "trattato di psicoanalisi" di Cesare Musatti.
Ci vuole parlare del suo caso?
devo precisare che quella che lei ha in mente è la visione psicodinamica delle cause dei disturbi d'ansia, mentre altre prospettive teoriche non considerano l'inconscio come sede di conflitti e fonte del'angoscia che si percepisce come "ansia".
Per la psicoanalisi le pulsioni inconsce sono sia erotiche che aggressive e, trovando ostacoli alla propria realizzazione e libero fluire, generano i sintomi come formazione di compromesso fra il desiderio che li provoca e la censura a tale desiderio.
Non è possibile farle esempi perchè sarebbero infiniti e comunque se è interessato all'argomento lo può approfondire leggendo testi come il "trattato di psicoanalisi" di Cesare Musatti.
Ci vuole parlare del suo caso?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazzo,
il conflitto inconscio, quindi non consapevole, è uno degli aspetti alla base dell'attacco di panico; tuttavia non è corretto sostenere che alla base della problematica vi sia sempre e comunque un "trauma" rimosso.
Ciò che accomuna la maggior parte degli attacchi di panico è in ogni caso la capacità di "fare un pensiero di ordine psicologico" sul disturbo. Il corpo si scompensa in modo incomprensibile per la persona.
Le ragioni possono essere molteplici:
1) incremento delle richieste che l'ambiente in cui l'individuo è inserito fa alla persona (quindi aumento di stress);
2)aver vissuto all'interno di un contesto familiare svalutante ed ipercritico;
3)difficoltà nelle relazioni sociali e nella capacità di interagire con i coetanei;
4)incapacità di esprimere le emozioni e desiderio di controllarle;
Quelle elencate sono solo alcune e sommarie; ogni persona ha (come lei afferma) motivazioni soggettive.
Le allego un link sul rapporto tra panico e paura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1835-il-disturbo-di-panico-ed-il-rapporto-con-la-paura-l-importanza-delle-emozioni.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
il conflitto inconscio, quindi non consapevole, è uno degli aspetti alla base dell'attacco di panico; tuttavia non è corretto sostenere che alla base della problematica vi sia sempre e comunque un "trauma" rimosso.
Ciò che accomuna la maggior parte degli attacchi di panico è in ogni caso la capacità di "fare un pensiero di ordine psicologico" sul disturbo. Il corpo si scompensa in modo incomprensibile per la persona.
Le ragioni possono essere molteplici:
1) incremento delle richieste che l'ambiente in cui l'individuo è inserito fa alla persona (quindi aumento di stress);
2)aver vissuto all'interno di un contesto familiare svalutante ed ipercritico;
3)difficoltà nelle relazioni sociali e nella capacità di interagire con i coetanei;
4)incapacità di esprimere le emozioni e desiderio di controllarle;
Quelle elencate sono solo alcune e sommarie; ogni persona ha (come lei afferma) motivazioni soggettive.
Le allego un link sul rapporto tra panico e paura:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1835-il-disturbo-di-panico-ed-il-rapporto-con-la-paura-l-importanza-delle-emozioni.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Gentile Utente,
la domanda che Lei pone a mio avviso La porta fuori strada, in quanto non è sempre necessario intercettare traumi nè alcunchè di rimosso...
Per esempio, nelle psicoterapie attive e focalizzate, non è affatto necessario per curare una psicopatologia: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
Già in passato Le era stato consigliato di cambiare terapeuta, dal momento che i sintomi sembravano accentuarsi, anzichè ridursi ( https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/395490-ipocondria-all-estremo.html ): ci ha poi pensato su?
Lei scrive: "Ma cosa ci puo' essere di cosi' tanto oscuro dietro o di così traumatico?"
Tenga presente che la ricerca di qualcosa di oscuro che possa giustificare l'ansia potrebbe anche non portare da nessuna parte: una volta scoperto pure qualcosa, che cosa ne farà? In altre parole la consapevolezza da sola non è affatto sufficiente per curare l'ansia.
Più semplicemente l'ansia si esprime sul corpo perchè è un'emozione preziosa che ci sta segnalando un pericolo. Ed è giusto che l'attivazione sia così intensa perchè è il nostro cervello a funzionare così. Poi noi impariamo a modulare le emozioni e la psicoterapia dovrebbe servire proprio a questo, cioè ad imparare a vivere riconsocendo le proprie emozioni e ad utilizzarle nella maniera migliore. Questo è possibile farlo anche senza scoprire cause improbabili.
Cordiali saluti,
la domanda che Lei pone a mio avviso La porta fuori strada, in quanto non è sempre necessario intercettare traumi nè alcunchè di rimosso...
Per esempio, nelle psicoterapie attive e focalizzate, non è affatto necessario per curare una psicopatologia: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
Già in passato Le era stato consigliato di cambiare terapeuta, dal momento che i sintomi sembravano accentuarsi, anzichè ridursi ( https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/395490-ipocondria-all-estremo.html ): ci ha poi pensato su?
Lei scrive: "Ma cosa ci puo' essere di cosi' tanto oscuro dietro o di così traumatico?"
Tenga presente che la ricerca di qualcosa di oscuro che possa giustificare l'ansia potrebbe anche non portare da nessuna parte: una volta scoperto pure qualcosa, che cosa ne farà? In altre parole la consapevolezza da sola non è affatto sufficiente per curare l'ansia.
Più semplicemente l'ansia si esprime sul corpo perchè è un'emozione preziosa che ci sta segnalando un pericolo. Ed è giusto che l'attivazione sia così intensa perchè è il nostro cervello a funzionare così. Poi noi impariamo a modulare le emozioni e la psicoterapia dovrebbe servire proprio a questo, cioè ad imparare a vivere riconsocendo le proprie emozioni e ad utilizzarle nella maniera migliore. Questo è possibile farlo anche senza scoprire cause improbabili.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Gentile Utente,
la sua è una richiesta "tecnica" e non legata ad un disagio specifico, inoltre le variabili in gioco sono molte e difficilmente elencabili. Se intende parlare di se dovrebbe riformulare la sua domanda.
Ha una problematica particolare che vorrebbe esporre o la sua è solo curiosità?
la sua è una richiesta "tecnica" e non legata ad un disagio specifico, inoltre le variabili in gioco sono molte e difficilmente elencabili. Se intende parlare di se dovrebbe riformulare la sua domanda.
Ha una problematica particolare che vorrebbe esporre o la sua è solo curiosità?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.3k visite dal 08/02/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.