E' normale parlare da soli?

A voce alta e anche dentro la propria testa? Penso che la seconda equivalga a pensare. Ma è normale, nel secondo caso, fare dialoghi, battute (che ci fanno anche venire da ridere), riflessioni (che magari ci fanno anche contrariare e allora o scuotiamo la testa o assumiamo un'espressione) commentare, avere flash di immagini vissute e non (magari un posto che non abbiamo mai visto e che immaginiamo o uno che non abbiamo mai visto né mai immaginato ma che ci viene in testa così)? Nel primo caso di solito parlo ad alta voce quando mi succede qualcosa che mi fa arrabbiare, non so un tizio voleva rubarmi la borsa e a ripensarci tornata a casa sbotto ad alta voce. Grazie.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

non conoscendo la sua storia e la sua situazione personale è difficile risponderle su cosa sia "normale" e cosa no.

In linea di massima le persone che parlano da sole si sentono sole e soffrono la mancanza di un interlocutore, ma qualcuno parla a voce alta perchè si concentra meglio quando deve ragionare su qualcosa.
Dal punto di vista psichiatrico è presente un disturbo quando il soggetto sente delle voci che gli rispondono o sente un colloquio fra voci che discutono di qualcosa, ma che non provengono da persone fisicamente presenti in quel momento.

Per quanto riguarda i "flash" di posti che si pensa di non aver mai visto si tratta di immagini relative a luoghi (o anche persone) il cui ricordo non è più cosciente, ma che si è immagazzinato nei momenti più disparati della vita e in vari modi (compresa la tv, internet, gli incontri occasionali, i libri ecc.).

Lei si sente sola?
Ha amici?
Pensa che gli altri non la capiscano o di non poter confidare tutto quello che pensa e che prova a una persona fidata?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
No, a dire la verità non mi sento sola, e confermo che di solito se parlo a voce alta è per concentrarmi meglio. Per quanto riguarda il parlare interiormente è un parlare, un dialogare con me stessa, anche se ho dimenticato di aggiungere che a volte mi capita anche di ripensare a frasi che ho scritto, a domande che ho fatto. Più che pensare che gli altri non mi capiscono mi sembra di incappare in dei muri perché ho incontrato persone molto superficiali. Se invece ottengo una risposta sono risposte che non mi soddisfano, per questo sono abituata a pensare molto tra me e me e a chiedere poco agli altri e a rimuginare.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Più che pensare che gli altri non mi capiscono mi sembra di incappare in dei muri perché ho incontrato persone molto superficiali. Se invece ottengo una risposta sono risposte che non mi soddisfano, per questo sono abituata a pensare molto tra me e me e a chiedere poco agli altri e a rimuginare"

Il "problema" potrebbe dunque essere questo: non considera le persone che ha attorno all'altezza di darle risposte soddisfacenti e a volte ne riscontra l'incapacità di ascoltare.

Vedo da un precedente consulto che soffre di ansia e che le è stato consigliato di approfondire il trattamento del suo problema al di là dell'impiego del solo Training Autogeno (che è uno strumento molto utile, ma serve a contenere l'ansia e non è terapeutico nè risolutivo in casi come il suo, che ci ha descritto di recente).

Ci ha pensato?
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Sì, anche se i problemi d'ansia sono dovuti più alla mia insicurezza dovuta ad esperienze negative passate. Per quanto riguarda invece il sentirsi incompresi non mi sento di attribuirlo totalmente all'ansia perché ho davvero incontrato molti muri nella mia vita, a partire dai miei genitori spesso assenti, e persone che per via del fatto che sono gentile e disponibile non mi hanno dato molta considerazione. Quindi a volte parto già di base con l'idea che se porrò una domanda a qualcuno non avrò risposta (cosa che effettivamente mi succede a prescindere) o come dicevo prima se faccio una domanda a qualcuno e mi sento rispondere B mi dà l'impressione di prendere come metro di misura sè stesso (cosa che va bene, però bisogna tenere conto anche della situazione dell'altra persona e se non lo si fa a me il consiglio serve poco).
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Dal punto di vista psicodinamico, se lei ha in mente una rappresentazione negativa delle altre persone finirà inconsciamente a relazionarsi proprio con quelle persone che confermeranno la sua visione negativa (coazione a ripetere).

Succede proprio questo, a lei come a tutti, perchè inconsapevolmente si instaurano sempre rapporti di un certo tipo che permettono di ritrovarsi in situazioni familiari e rassicuranti, per quanto disagevoli.

Se i suoi sono stati assenti e non si è sentita capita nè ascoltata da loro non c'è nulla di più facile che trovi sulla sua strada altre persone di quel tipo, o che induca involontariamente le persone a trattarla in quello stesso modo.

Cambiando sè stessa cambierà anche il modo di relazionarsi agli altri, suscitando in loro risposte diverse, e il modo di scegliere le persone da frequentare.
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Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Va bene, seguirò il suo consiglio anche perché probabilmente è vero che cerco persone che ripropongono sempre le solite dinamiche.
Grazie e Cordiali Saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Ne parli con la collega dalla quale ha appreso il TA, che ha citato nell'altro consulto, e se vuole ci aggiorni.

Le faccio tanti auguri,