Famiglia difficile

Salve, sono una ragazza di 20 anni e scrivo per avere un consiglio e per capire cosa sta succedendo alla mia famiglia. Prima di tutto, devo raccontare un pò di cose. I miei genitori si sono conosciuti 22 anni fa (madre straniera padre italiano) e provenivano entrambi da 2 precedenti matrimoni con figli. Il rapporto tra i miei genitori è quello che mi preoccupa di più: mia madre è una persona violenta e direi al limite del borderline, con problemi di alcol e che dilapida tutto il denaro in gratta e vinci, alcol, sigarette.. fin da quando sono nata, ogni finesettimana era la solita storia: lei dava fuori di matto e finivano per mettersi le mani addosso facendosi anche molto male. Pensavo che mio padre fosse solo una vittima dei problemi psicologici di mia madre e che non volesse andarsene per noi che eravamo piccoli. Ma oggi, siamo tutti grandi e sono rimasta solo io con loro. 2 sett fa, l'ennesima lite e lui è finito all'ospedale col naso rotto, eppure tornato a casa è ricominciato tutto come se nulla fosse successo. e alla fine, quando non litigano loro 2 scaricano su di me stress e rabbia . io non ce la faccio più. sono rimasta sola.. pensavo che raggiunti i 18 anni mio padre mi avrebbe sottratta a questa vita.. ma anche lui sembra come in uno stato catatonico. come se lui fosse ipnotizzato da lei. a cosa può essere dovuto questo stato di annullamento di ciò che è successo? e come può una persona restare ferma immobile x 20 anni?
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Dr.ssa Giuseppina Ribaudo Psicologo 97
Gentilissima,
è difficile dare un risposta unica alle problematiche familiari.. quello che è certo Lei lo ha descritto chiaramente:
due persone che litigano per tutto il matrimonio, incastrati all'interno di dinamiche di distruzione e, sembra, non curanti di come stanno i loro figli.
Dalla Sua scheda leggo che è in sovrappeso: lo ha mai letto come spia di un disagio familiare?
Lei cosa fa nella vita? Ha un progetto di svincolo dalla Sua famiglia?
Rimango volentieri in attesa di una Sua risposta

Dr.ssa Giuseppina  Ribaudo

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Utente
Utente
Si, penso che sia dovuto in parte anche a quello. Da che ho memoria, sono sempre stata in sovrappeso. Probabilmente è dovuto a stress o a mancanza di affetto, infatti non ho ricordi di abbracci o baci di mia madre (è sempre stata molto fredda) secondo lei, come posso sopperire a questo problema? comunque, vado all'università e cerco senza successo lavoro. Ho un fidanzato a cui voglio molto bene e il rapporto con le mie 2 sorelle(da parte di madre) è molto buono, anche loro hanno sofferto tanto al punto di andarsene di casa. Con mio fratello invece, più grande di noi e l'unico a cui mia madre abbia dato affetto visibile, il rapporto non è buono. é andato via molti anni fa e non ne vuole sapere dei problemi di casa. Come posso a 20 anni prendermi in carico da sola tutta questa situazione?
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Dr.ssa Giuseppina Ribaudo Psicologo 97
Non deve prenderlo!
Lei conosce molto bene la situazione in casa: i suoi genitori non sono riusciti a stare meglio ma Lei a 20 anni e può e DEVE farlo!

Ha provato a chiedere aiuto ad uno psicologo?
Il Suo fidanzato cosa ne pensa di questa situazione?
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Utente
Utente
Ad uno psicologo no.. abbiamo chiesto aiuto agli assistenti sociali, alle forze dell'ordine, ma non si fa mai nulla di fatto. Non vorrei dover andare da uno psicologo. perchè mi metto subito a piangere e non riesco ad esprimermi. sembrerà stupido, ma cerco sempre di non pensare a questa situazione e a non parlarne perchè penso che facendo finta di nulla sia più facile stare meglio. Mi rendo conto che non sia corretto. Ma l'unica cosa che desidero è andare lontano da qui. Il mio fidanzato pensa che sia una situazione molto difficile e delicata e vorrebbe aiutarmi a vivere più serena, ma purtroppo anche lui economicamente non sta bene perchè non trova lavoro e i suoi genitori sono persone diciamo "bigotte" che per non far parlare male di loro non ne vogliono sapere di aiutarmi.
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Dr.ssa Giuseppina Ribaudo Psicologo 97
Mi spiace che Lei non sia riuscita a trovare l'aiuto che cerca, ma sta proprio lì la svolta per il cambiamento e il miglioramento della situazione:
andare via allontana fisicamente dai problemi ma non definitivamente dalla Sua vita.
"far finta di niente", come vede, fa soffrire di più e questo potrebbe "bolccarLA" nella sua capacità di esprimersi.
Lo psicologo è la figura che più lavora con le emozioni e le capacità di espressioni di queste.
Senza un benessere psico-fisico si fa fatica a vivere bene e affrontare un colloquio di lavoro o far famiglia.

Ha in mente altre alternative, oltre quella di allontanarsi da casa, per risolvere la Sua posizione in questa "famiglia difficile"?
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Utente
Utente
non so quali altre alternative potrebbero esserci.. tutti abbiamo provato ad aiutarli, a migliorare la situazione proprio e soprattutto per loro! ma non è mai servito a nulla.. ogni nostro sforzo si è concluso con una loro maggiore unione e repulsione per i nostri tentativi.. abbiamo tanto cercato di aiutarli e ci siamo sentiti dire: fatevi gli affari vostri che non dovete intromettervi nel NOSTRO rapporto! quando è proprio questo loro rapporto malato che ci ha rovinato l'infanzia e l'adolescenza.. quindi temo che l'unica soluzione sia andare via.. infatti quest'estate vorrei andare a lavorare via, giusto per passare 3 mesi in serenità. ma la fortuna non è dalla mia parte. Il fatto che io mi sia attaccata tantissimo affettivamente al mio cane secondo lei potrebbe essere legato a tutto questo??
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Dr.ssa Giuseppina Ribaudo Psicologo 97
Io parlavo di soluzioni per Lei.. sento che mette spesso davanti i "bisogni" dei Suoi genitori ma non i Suoi.
é chiaro che in una situazione difficile "l'affezionarsi a qualcuno e/o a qualcosa" è una ricerca di conforto e di sostegno.

A parte i 3 mesi via, per Lei, aveva pensato altre alternative?
Inizi a pensare come potrebbe stare meglio Lei, visto che i Suoi genitori non preferiscono farsi aiutare soprattutto dai figli.
non si può determinare per gli altri una guarigione: i Suoi genitori non sembrano avere volontà di farlo ma Lei potrebbe essere "da esempio" anche per loro nel provare a stare meglio.
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Utente
Utente
purtroppo ho da poco iniziato l'università.. x cui per questi 3 anni sono vincolata con gli studi, che sono sempre stati una priorità per me. quali altre alternative potrei avere? vorrei lavorare sul mio problema di obesità, cosa mi consiglia di fare?
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Dr.ssa Giuseppina Ribaudo Psicologo 97
Potrebbe rivolgersi in un consultorio familiare e capire insieme allo psicologo e al nutrizionista cosa può fare per la Sua obesità-
In questi anni universitari potranno aiutarLa a credere più in se stessa e ad avere maggiori soddisfazioni.

Mi faccia sapere,
volentieri aspetto Sue
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