Problemi psicosomatici ed università.

Gentili dottori,
scrivo per avere un vostro parere circa una condizione che ormai sembra non avere più fine.
Sono da sempre stata una ragazza abbastanza convinta e decisa per quanto riguarda il mio futuro. Ho sempre avuto obiettivi e passioni ben chiare, nutrivo un profondo interesse per la psicologia, per 4 anni è stata il mio pane quotidiano. Frequentavo un corso di studi al liceo attinente alla materia, terminandolo con risultati brillanti. Data la crisi che ha investito il mondo del lavoro, e la conseguente incertezza per noi giovani circa il futuro, mi sono trovata all'ultimo anno di liceo senza sapere a cosa puntare. Ho del tutto abbandonato le mie passioni per puntare a qualcosa di più pratico. Non avendo ormai speranze e obiettivi, non essendo sostenuta dai miei genitori ( i quali desideravano per me esclusivamente una scelta che avrebbe consentito di inserirmi nel mondo del lavoro, magari anche evitando l'università ), mi sono iscritta alla facoltà di economia per gli sbocchi sicuri che offriva.
Analogamente alla fine del liceo e all'inizio della mia vita universitaria ho iniziato a soffrire di improvvisi e forti mal di pancia, accompagnati da vomito. Siccome gli episodi diventarono sempre più frequenti mi rivolsi ad un gastroenterologo, il quale mi diagnosticò la sindrome del colon irritabile dovuta a stress. Inizialmente non riuscivo a cogliere il nesso tra malore fisico e psichico. Oggi, a distanza di 6 mesi, credo di essere giunta alla causa. Ho notato che gli improvvisi attacchi si manifestavano nei periodi relativi alle sessioni d'esame oppure al periodo dei corsi. Sparivano del tutto nei periodi di pausa didattica.
Comprendere il vero motivo alla base del mio disturbo è stato un grande passo per me, questa situazione però mi ha cambiata. Non ho più autostima, non ho alcuna voglia di continuare l'università, sento di aver completamente perso la mia strada. Abbandonare le mie passioni forse è stato un po' come abbandonare anche me stessa. Riconosco di essere giovanissima ed ancora in tempo per cambiare il mio percorso ma ho l'impressione di aver fallito alla grande.
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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente, prima di procedere con cambiamenti radicali nella sua vita, è importante che lei si rimpadronisca della sua autostima e di quel benessere che l'ha accompagnata nel periodo del liceo. In quella situazione, lei era gratificata nello studio e nei risultati ottenuti. Di conseguenza anche le diverse dinamiche della sua vita venivano affrontate in un determinato modo. Adesso, rapportandosi giornalmente con una realtà in cui non si identifica, ne risente sia sul piano fisico che emotivo oltre che psicologico.
Il consulto con un professionista in questo caso potrebbe aiutarla a gestire meglio ed a superare questa difficoltà.

Saluti
Dott. Michele Matera - Bologna

Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
< Riconosco di essere giovanissima ed ancora in tempo per cambiare il mio percorso ma ho l'impressione di aver fallito alla grande. >
Gentile Ragazza,
in effetti lo è davvero, non sia così severa nei suoi confronti, lei ha fatto una scelta che forse non le corrisponde, soprattutto per andare incontro alle richieste dei suoi genitori.

Si dia pace, può accadere, può succedere di fare una scelta non consona alle proprie motivazioni e comunque errare è umano; il positivo è che gli errori ci aiutano a portare cambiamenti di rotta. Ora lei sente il peso di una scelta della quale non era convinta, ha messo da parte se stessa, i suoi bisogni, interessi, le sue aspirazioni, inclinazioni e il suo corpo le sta mandando segnali precisi che andrebbero ascoltati.

Scegliere in funzione delle nostre passioni e motivazioni ci aiuta a mettere impegno ed entusiasmo in quello che facciamo che non ci peserà, ma ci porterà gratificazioni che ci aiuteranno a raggiungere meglio la meta sia nello studio che nel lavoro.

Se questa facoltà non fa per lei ci sarebbero eventuali ostacoli nel cambiare strada?
I suoi genitori come la prenderebbero?
Quali vantaggi potrebbe avere seguendo le sue aspirazioni?

In ogni caso se si sente in difficoltà può rivolgersi ad esempio allo sportello di ascolto della sua facoltà, se presente.

Restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile ragazza, lei ci ha provato a seguire consigli pragmatici, ma senza l'interesse, la curiosità intellettuale, la passione , studiare diventa una fatica mortale.
Con la Collega le consiglio di riflettere sulla possibilità di cambiare indirizzo e scegliere qualcosa che le faccia voglia di studiare, persino trovare un libro in più, il segreto del successo è amare il lavoro che si fa..la crisi ci obbliga ad essere motivati, a diventare bravi..e allora niente ti pesa.. coraggio, si può fare, a vent'anni poi..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Gentili Dottori,
vi ringrazio per le risposte e l'appoggio datomi.
Sto valutando l'ipotesi di cambiare facoltà, anche se per me questo vorrebbe dire aver "buttato" un anno.
Mia mamma comprenderebbe a pieno la scelta, è stata la prima ad interrogarsi sul mio repentino cambiamento di interessi. Mio padre non comprenderebbe la mia scelta, aveva in mente per me un futuro decisamente diverso. Ho cercato di assecondarlo in tutti i modi possibili e riconosco che cambiando facoltà lo deluderò nuovamente.
La cosa che mi preoccupa è che anche cambiando facoltà ne risentirei sul piano psicologico. Frequentare la facoltà di psicologia mi appagerebbe tanto, ma putroppo richiede una grande quantità di tempo per vedere gli effettivi frutti del proprio lavoro. Questo entrebbe in contrasto con il mio bisogno di indipendenza economica, con il mio bisogno di non restare per molti anni ancora a casa.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Sembra molto forte il desiderio di non deludere suo padre, ma la vita è sua. Se già ora si sente nel modo descritto rispetto alla frequenza universitaria in che modo potrebbe continuare?
<è che anche cambiando facoltà ne risentirei sul piano psicologico>
Si ma ora non sta forse risentendo per la scelta fatta?

<ma putroppo richiede una grande quantità di tempo per vedere gli effettivi frutti del proprio lavoro.> Tutte le professioni richiedono una certa gavetta, certo che se ci accompagnano passione e motivazione la strada è decisamente più agevole.

Sono comunque due percorsi molto dissimili tra loro, valuti con calma ogni elemento e tenga conto soprattutto di se stessa e di come intende progettare il suo futuro. Non scarti l'opportunità di rivolgersi allo sportllo d'ascolto universitario per confrontarsi direttamente con un nostro collega.

Ci faccia sapere com'è andata se crede