Maturità e raccomandazioni
Salve. Ho 21 anni e ho un fratello più piccolo di me del '95 che farà la maturità a giugno di quest'anno. Premetto che gli voglio un bene del mondo, ma non dico quanto sto per scrivere perchè "sono di parte": è veramente un piccolo genietto, ha un QI tra il 1,3% della popolazione mondiale.
Io me la sono sempre cavata, sono uscito con un buon 90 anche inaspettato e tanti saluti. Ma lui ha un carattere più sensibile e sta soffrendo per un motivo preciso.
La sua media è altissima (9,4 negli ultimi 2 anni) ma in classe sua le raccomandazioni fioccano. Voglio dire che all'inizio, come potrete pensare, anch'io gli ho detto: "ma vedi che ti devi impegnare di più, non vedere ombre ovunque". Uno sbaglio incredibile, perchè effettivamente analizzando un poco meglio la situazione ci sono veramente raccomandazioni assurde (qualche giorno fa uno se n'è uscito sbadatamente con "tanto avrò sicuramente 100 e lode, lo so già..." e mio fratello è tornato a casa in lacrime). Nemmeno sono uscite le commissioni se non sbaglio! Per non parlare di tutte le schifezze che si verificano ogni giorno.
Non c'è modo di risolvere la situazione, nessuno gli ha dato ascolto prima, nè a mio padre, nè a lui. Ma lui sta malissimo perchè finisce che è in bilico addirittura per il 100 nonostante sia un facile 100 e lode. Gli insegnati lo incensano di complimenti ma all'atto pratico...lui sta sotto a coloro sotto cui DEVE stare sotto!
Gli ho spiegato poco tempo fa che la maturità è una bravata, che ai tempi io mi sono ammazzato di risate alla fine, che è bello stare con gli amici, che non è un test nemmeno così valido. Ma lui nulla, sta malissimo perchè sa già che non vedrà ricompensati i suoi sforzi. E io non so che fare.
Che mi consigliate? Anche i miei sono rimasti senza parole, ma vederlo così per altri 5 mesi mi fa spezzare il cuore. Perfavore.
Grazie
Io me la sono sempre cavata, sono uscito con un buon 90 anche inaspettato e tanti saluti. Ma lui ha un carattere più sensibile e sta soffrendo per un motivo preciso.
La sua media è altissima (9,4 negli ultimi 2 anni) ma in classe sua le raccomandazioni fioccano. Voglio dire che all'inizio, come potrete pensare, anch'io gli ho detto: "ma vedi che ti devi impegnare di più, non vedere ombre ovunque". Uno sbaglio incredibile, perchè effettivamente analizzando un poco meglio la situazione ci sono veramente raccomandazioni assurde (qualche giorno fa uno se n'è uscito sbadatamente con "tanto avrò sicuramente 100 e lode, lo so già..." e mio fratello è tornato a casa in lacrime). Nemmeno sono uscite le commissioni se non sbaglio! Per non parlare di tutte le schifezze che si verificano ogni giorno.
Non c'è modo di risolvere la situazione, nessuno gli ha dato ascolto prima, nè a mio padre, nè a lui. Ma lui sta malissimo perchè finisce che è in bilico addirittura per il 100 nonostante sia un facile 100 e lode. Gli insegnati lo incensano di complimenti ma all'atto pratico...lui sta sotto a coloro sotto cui DEVE stare sotto!
Gli ho spiegato poco tempo fa che la maturità è una bravata, che ai tempi io mi sono ammazzato di risate alla fine, che è bello stare con gli amici, che non è un test nemmeno così valido. Ma lui nulla, sta malissimo perchè sa già che non vedrà ricompensati i suoi sforzi. E io non so che fare.
Che mi consigliate? Anche i miei sono rimasti senza parole, ma vederlo così per altri 5 mesi mi fa spezzare il cuore. Perfavore.
Grazie
[#1]
Gentile ragazzo,
E' triste che gia' dalla scuola un ragazzo debba confrontarsi con tali aberrazioni, ma se questa e' la realta' occorre fronteggiarlo con saggezza.
Penso che la vostra opera possa e debba rinforzare il vostro ragazzo. Spronarlo a fare tutto il suo possibile e usare la sua intelligenza per capire che e' la vita quella che poi davvero seleziona. Le raccomandazioni danno delle chanches che possono pero' svuotarsi nel pratico.
La corruzione esiste ed esistera' sempre ma non le si deve dare piu' potere di quando non ne abbia nella realta'.
Ci faccia avere vostre notizie!
E' triste che gia' dalla scuola un ragazzo debba confrontarsi con tali aberrazioni, ma se questa e' la realta' occorre fronteggiarlo con saggezza.
Penso che la vostra opera possa e debba rinforzare il vostro ragazzo. Spronarlo a fare tutto il suo possibile e usare la sua intelligenza per capire che e' la vita quella che poi davvero seleziona. Le raccomandazioni danno delle chanches che possono pero' svuotarsi nel pratico.
La corruzione esiste ed esistera' sempre ma non le si deve dare piu' potere di quando non ne abbia nella realta'.
Ci faccia avere vostre notizie!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
"Ma lui ha un carattere più sensibile e sta soffrendo per un motivo preciso."
Gentile ragazzo, evidentemente Suo fratello potrà imparare da questa esperienza che il proprio valore personale non coincide con un voto.
Cordiali saluti,
Gentile ragazzo, evidentemente Suo fratello potrà imparare da questa esperienza che il proprio valore personale non coincide con un voto.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Utente,
questa "sensibilità" di suo fratello mi sembra alquanto eccessiva. Il voto non dice nulla sul "valore" di una persona così come il QI non rappresenta in assoluto il fattore intelligenza (che ad es. racchiude tante altre variabili non misurate dal test). Se questo ragazzo viene considerato meritevole sarà la vita a deciderlo non di certo una commissione d'esame.
La problematica principale di suo fratello credo sia l'insicurezza e i "fantasmi" che si crea vengono proprio da li. Alcune persone si identificano con l'eccellenza nello studio quasi fosse un fattore identitario.
Come sono le sue relazioni affettive e sentimentali?
Come si trova con gli amici?
questa "sensibilità" di suo fratello mi sembra alquanto eccessiva. Il voto non dice nulla sul "valore" di una persona così come il QI non rappresenta in assoluto il fattore intelligenza (che ad es. racchiude tante altre variabili non misurate dal test). Se questo ragazzo viene considerato meritevole sarà la vita a deciderlo non di certo una commissione d'esame.
La problematica principale di suo fratello credo sia l'insicurezza e i "fantasmi" che si crea vengono proprio da li. Alcune persone si identificano con l'eccellenza nello studio quasi fosse un fattore identitario.
Come sono le sue relazioni affettive e sentimentali?
Come si trova con gli amici?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Utente
Grazie per le Vostre celeri risposte! Davvero.
Io, nel mio piccolo, la penso come voi: ovvero, non ho mai dato troppo peso ai voti più di quanto fosse necessario, trovando un giusto equilibrio tra il mio diritto e dovere di studente e la necessità umana di, insomma, godersi un po' la vita (correggetemi se sbaglio).
Sono d'accordo con la Dott.ssa Pileci e la Dott.ssa Esposito: la vita seleziona, e il valore, l'identità dell'individuo non può essere misurata in numeri. Però, ecco, è difficile da spiegare a un maturando, che non è il solo a scoppiare in lacrime per la situazione. In classe, in generale, l'aria, come si suol dire, si taglia a fette; siamo a livelli di inciviltà. Ci sono stati episodi di aggressione fisica tra due ragazze, per la questione dei voti, che sono stati insabbiati solo per non ledere il "buon nome" del liceo, e soprattutto della sezione, che passa come una...Oxford in miniatura, una sorta di circolo d'élite. Robe che fanno ridere un estraneo (ma io stesso ho spesso preso in giro un po' mio fratello all'inizio, non comprendendo la situazione), ma che vissute ogni giorno su due, credo siano veramente nocive per la tranquillità individuale...
Vallo a fare capire a mio fratello che la vita è fatta di ben altro, e che ci dovrebbe ridere su come di un film comico, visto poi il valore che le università danno alla carriere scolastica (vicino allo 0). Certo, bisogna avere le basi, ma non credo proprio gli manchino.
Credo che il Dr.Del Signore abbia poi centrato un po' il punto: la situazione è ben tesa, però effettivamente lui è un po' insicuro. Io sono sempre stato quello un poco più spigliato in famiglia, lui "si salva", intendiamoci, perchè è un bel ragazzo a detta di molte, ma ammetto che io ai tempi, e anche ora, avevo rapporti più forti e "genuini" con amici e amori. Lui è un po' distaccato, non che sia il classico tipo che non dice una parola, ma sembra quasi non gli interessi. Non vive veramente solo di studio, ma forse dovrei concludere che dovrei spronarlo a dedicarsi un po' ad altro?
Non ha avuto tante ragazze e ha pochi amici ma buoni, con i quali tuttavia spesso non condivide molto...è come se fosse distaccato da queste cose! Non so come spiegarlo, è difficile; non è un imbranato, ma appare un po' freddo, è insicurezza questa? Autodifesa? Mi ricorda un po' gli stoici!
Il problema è che ora questi discorsi li posso fare solo con Voi; con lui è impossibile, parla solo di scuola ultimamente, non so come fargli anche solo focalizzare l'attenzione su altro...avevo pensato di invitare qualche amico e amica dell'università e coinvolgerlo un po', ma non vorrei sbagliare. Onestamente quando si chiude così diventa un lucchetto quasi indistruttibile. C'è qualcosa che potrei fare di pratico per fargli passare anche un giorno senza pensare a questa dannata scuola? Grazie!
Io, nel mio piccolo, la penso come voi: ovvero, non ho mai dato troppo peso ai voti più di quanto fosse necessario, trovando un giusto equilibrio tra il mio diritto e dovere di studente e la necessità umana di, insomma, godersi un po' la vita (correggetemi se sbaglio).
Sono d'accordo con la Dott.ssa Pileci e la Dott.ssa Esposito: la vita seleziona, e il valore, l'identità dell'individuo non può essere misurata in numeri. Però, ecco, è difficile da spiegare a un maturando, che non è il solo a scoppiare in lacrime per la situazione. In classe, in generale, l'aria, come si suol dire, si taglia a fette; siamo a livelli di inciviltà. Ci sono stati episodi di aggressione fisica tra due ragazze, per la questione dei voti, che sono stati insabbiati solo per non ledere il "buon nome" del liceo, e soprattutto della sezione, che passa come una...Oxford in miniatura, una sorta di circolo d'élite. Robe che fanno ridere un estraneo (ma io stesso ho spesso preso in giro un po' mio fratello all'inizio, non comprendendo la situazione), ma che vissute ogni giorno su due, credo siano veramente nocive per la tranquillità individuale...
Vallo a fare capire a mio fratello che la vita è fatta di ben altro, e che ci dovrebbe ridere su come di un film comico, visto poi il valore che le università danno alla carriere scolastica (vicino allo 0). Certo, bisogna avere le basi, ma non credo proprio gli manchino.
Credo che il Dr.Del Signore abbia poi centrato un po' il punto: la situazione è ben tesa, però effettivamente lui è un po' insicuro. Io sono sempre stato quello un poco più spigliato in famiglia, lui "si salva", intendiamoci, perchè è un bel ragazzo a detta di molte, ma ammetto che io ai tempi, e anche ora, avevo rapporti più forti e "genuini" con amici e amori. Lui è un po' distaccato, non che sia il classico tipo che non dice una parola, ma sembra quasi non gli interessi. Non vive veramente solo di studio, ma forse dovrei concludere che dovrei spronarlo a dedicarsi un po' ad altro?
Non ha avuto tante ragazze e ha pochi amici ma buoni, con i quali tuttavia spesso non condivide molto...è come se fosse distaccato da queste cose! Non so come spiegarlo, è difficile; non è un imbranato, ma appare un po' freddo, è insicurezza questa? Autodifesa? Mi ricorda un po' gli stoici!
Il problema è che ora questi discorsi li posso fare solo con Voi; con lui è impossibile, parla solo di scuola ultimamente, non so come fargli anche solo focalizzare l'attenzione su altro...avevo pensato di invitare qualche amico e amica dell'università e coinvolgerlo un po', ma non vorrei sbagliare. Onestamente quando si chiude così diventa un lucchetto quasi indistruttibile. C'è qualcosa che potrei fare di pratico per fargli passare anche un giorno senza pensare a questa dannata scuola? Grazie!
[#5]
Gentile Utente,
non possiamo sapere le motivazioni degli atteggiamenti di suo fratello, soprattutto per interposta persona. Facciamo solo ipotesi.
La maturità (non solo l'esame) arriva con il tempo e saper gestire le frustrazioni è un'importante virtù. Se suo fratello investe molto sul voto, come se fosse l'unica colonna portante dalla sua vita, questo atteggiamento potrebbe essere poco funzionale, perché ora è preoccupato che l'esame, ma poi?
non possiamo sapere le motivazioni degli atteggiamenti di suo fratello, soprattutto per interposta persona. Facciamo solo ipotesi.
La maturità (non solo l'esame) arriva con il tempo e saper gestire le frustrazioni è un'importante virtù. Se suo fratello investe molto sul voto, come se fosse l'unica colonna portante dalla sua vita, questo atteggiamento potrebbe essere poco funzionale, perché ora è preoccupato che l'esame, ma poi?
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.2k visite dal 05/02/2014.
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