So che è una stupidaggine...

e sto lavorando su me stessa per imparare a farcela da sola, e infatti solitamente quando succedono cose del genere cerco subito il parere di un amico, ma stavolta mi sono detta di non raccontare nulla perché non ce n'era bisogno e di farcela da sola nonostante tutte le paure. Espongo.
E' praticamente dalle medie che finiti i primi giorni di entusiasmo per le nuove conoscenze che si fanno in classe, si instaurano dinamiche che mi fanno subito venir voglia di scappare. Ciò succede anche in università. Ora sono al terzo anno. Fino all'anno scorso ero tranquilla perché mi limitavo a conoscere e basta, non approfondivo. Seppur con paura di cosa mi avrebbero detto, se non mi trovavo più con qualcuno mi allontanavo. Questo anno è diverso e difficile perché ho legato con persone che ora non sopporto più: commentano di continuo, ti stanno addosso, ti riempiono di domande, ecc. Ovviamente quando le conosci inizialmente non noti certi aspetti che noti solo col tempo. Io mi trovo in imbarazzo e nello stesso tempo mi sono scocciata e voglio staccarmi. E' successo che tre ragazze di questo gruppo si sono messe d'accordo per cercarmi. Temo siano ossessionate dalla mia persona e dico ciò perché la prima mi ha cercata continuamente chiedendomi di andare in uni, nonostante le dicessi "guarda che non posso, ho da fare, ecc" ha sempre insistito, cosa che ho trovato da maleducata, per questo ho smesso di risponderle oltre al fatto che ha l'ossessione di quali esami io dia invece di pensare a quelli che da lei. Vedendo che non le rispondevo "stranamente" mi ha cercato la seconda chiedendomi se stavo studiando perché non mi sentiva da tanto. A parte il fatto che non mi cercano mai perché ero sempre io a cercarle, non capisco tutto questo interesse/ossessione nei confronti di ciò che faccio. E la chiamo ossessione perché è un continuo starmi addosso. Sanno bene che ho esami indietro perché ho lavorato e lavoro e che quindi li do come e con i miei tempi e non voglio sentirmi in dovere di dovermi giustificare perché altrimenti mi sommergono di messaggi. Anche alla seconda dunque non ho risposto perché comunque non sapevo che dirle. Così arriva la terza che mi cerca celando con un "ciao come stai" il reale motivo per cui mi ha cercato. Altra cosa che mi da fastidio perché pensano di prendermi per il sedere con questi giochi. Non volevo rispondere manco a lei ma mi sono resa conto che non porta da nessuna parte, che stavo scappando e che comunque bisogna far buon viso a cattivo gioco nel momento in cui tornerò in uni e le vedrò. Così le rispondo dicendole che sto bene e lei mi risponde dicendomi che si chiedono quando torno in uni. Le ho detto che non lo so, tornerò quando avrò tempo perchè sto lavorando. Inutile a dirsi che è partito l'interrogatorio "che esami dai". Mi potete spiegare il perché di questa ossessione? Io non ho risposto perché non voglio dovermi giustificare con loro o dover rendere conto di ciò che faccio. Aiutatemi a capire. Grazie.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Le dinamiche dei gruppi sono particolari.
C'e una salvaguardia, un controllo dei suoi componenti, come un bisogno di dominio per evitare che si perda.
Naturalmente le dinamiche personali di partecipanti giocano.
Quindi non si puo' escludere nulla.
Potrebbe essere semplice curiosita' o altro.
Lei se e' interessata a rimanere nel gruppo potra' adottare una comunicazione evasiva: ho da lavorare, non ho ancora le idee chiare cira gli esami.
Difendere la sua indvidualita' in mdo costante.
Capiranno. E se insisteranno lei dovra' essere molto tranquilla e risoluta per ristabilire il suo spazio.
Se invece sente davvero troppo invasivo questo gruppo si allontani in modo piu' definitivo. Non deve alcuna spiegazione per questo.
Ok?
Ci mandi sue notizie!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

a me ha colpito il fatto che la Sua richiesta sia iniziata con questa premessa: "E' praticamente dalle medie che finiti i primi giorni di entusiasmo per le nuove conoscenze che si fanno in classe, si instaurano dinamiche che mi fanno subito venir voglia di scappare"

Che cosa succede e che cosa fa Lei per contribuire a creare una situazione del genere, dalla quale vuole scappare? Come si sente per voler scappare da queste relazioni?
Mi spiego meglio. Indipendentemente da ciò che fanno queste compagne di università, mi sembre che Lei abbia fatto un po' di fatica a mettere dei paletti nelle interazioni con queste ragazze. E' così?


"Questo anno è diverso e difficile perché ho legato con persone che ora non sopporto più: commentano di continuo, ti stanno addosso, ti riempiono di domande, ecc. Ovviamente quando le conosci inizialmente non noti certi aspetti che noti solo col tempo..."

Comprendo che per lei sia fastidioso tutto ciò. Ma mi incuriosisce una cosa: delle domande del tutto lecite tra compagne di università (es quale esame dai prima? che voto hai preso? com'è quel prof? ecc...) siano vissute da Lei come intrusive e fastidiose... e chiede a noi quale significato possa esserci dietro.
E se la domanda volesse solo una risposta?

E se la difficoltà di gestione fosse la Sua?
E se ci fosse un problema con le distanze interpersonali, che Le fa percepire queste persone troppo vicine e addirittura invadenti?

In fondo ci sono mille strategie per gestire domande e dinamiche del genere: come mai per Lei tutto ciò è un problema? Su che cosa fa fatica?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentili Dottoresse, grazie per le risposte, rispondo ad entrambe.

Dr.ssa Esposito: solitamente è quello che faccio, rispondo con calma. Il punto è che queste ragazze non capiscono che esistono dei limiti e che non si possono invadere gli spazi personali. E' esemplificativo il caso di un ragazzo che prima che entrassi io nel gruppo era loro amico e che quando ha notato che avevano atteggiamenti immaturi e gli stavano addosso, si è staccato. Detto questo, capisco che il problema non si pone perchè essendo libera di fare ciò che voglio posso staccarmi quando voglio. Qual è la paura? Il fatto che comincino - ho sperimentato - ad attuarsi quelle dinamiche di esclusione, per es. persone che non sono del gruppo ma che conoscono i componenti sentono voci su di me e quindi mi evitano cosa che quando io sono entrata nel gruppo è successa al ragazzo di cui parlavo perché mi raccontavano cose su di lui e mi dicevano ben chiaro che se ci parlavo io ero fuori. Oppure il dovermi sentire occhi addosso o battute su di me se parlo con altre persone - altra cosa successa - ed infine poiché siamo al terzo anno i gruppi sono già formati e io non posso entrarci perché non ti conoscono, ti etichettano come "quella è l'amica di" che vuole da noi, ecc. Sono cose che sicuramente ho sperimentato tra medie, liceo e università.

Dr.ssa Pileci: sicuramente sono anche io a contribuire a creare queste dinamiche e sicuramente non riesco/sono riuscita a mettere dei paletti e a tenerle a freno, anzi penso che abbiano preso così tanta confidenza che ora sembri loro normale comportarsi così.
Probabilmente la domanda vuole una risposta, anzi per come sono loro, la pretende, il punto è che ormai conosco bene quello che pensano dai discorsi che hanno fatto praticamente su chiunque e quando vogliono sapere qualcosa è perché devono poi riunirsi a sparlarne, a fare commenti. Non è una semplice curiosità, è una morbosità perché penso che se si vede che una persona non ci risponde, non si va avanti ossessionandola per ottenere una risposta a tutti i costi. E' una maleducazione alla quale ho contribuito sicuramente io non zittendole subito.
Un problema con le distanze interpersonali lo escludo perché nel giro di poche ore ho ricevuto questi tre messaggi di fila oltre al fatto che la prima ragazza mi chiedeva di andare in università più volte al giorno anche sui social se vedeva che non rispondevo ai messaggi e ripeto ho risposto molte volte e se ora sono arrivata al punto di non rispondere più è perché davvero non so più che dire dato che non capiscono.
Ecco, vorrei conoscere anch'io queste strategie perché proprio non so come comportarmi.
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Mi sembra che questo gruppo sia davvero un problema per lei.
Al suo posto mi farei forza e metterei una distanza e dei limiti invlicabili alla invadenza che prova.
Certamente questo comporetera' aggressivita' nei suoi confronti dovuta all'impotenza che sperimenteranno. La tolleri con pazienza. Si tratta di una reazione finalizzata a farle sperimentare isolamento e dipendenza dal gruppo che lei per prima ha escluso da se' . Con il tempo cessera'.
Colga di questa esperienza gli elementi significativi: la salvaguardia della propria individualita' non deve mai essere mai sottostimato ne' subordinata al piacere di stare in un gruppo.
Ci aggiorniamo quando vuole.
Saluti

[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Qual è la paura? Il fatto che comincino - ho sperimentato - ad attuarsi quelle dinamiche di esclusione..."

Gentile ragazza,

dalla Sua parte ha il fatto che non è la prima (nè l'unica) ad essere uscita da tale gruppetto e quindi, per qunato sia vero che ci sono gruppi già formati, è possibile uscire o allontanarsi in maniera garbata da questo senza temere ritorsioni nè pressioni psicologiche.

Se non ho capito male, Le capitava anche quando era più piccola, giusto?
Per poter attuare delle strategie nelle relazioni, è importante prima una valutazione diretta.

Cordiali saluti,
[#6]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottoressa Esposito, la ringrazio. Purtroppo sono conscia di aver trovato persone che si sono approfittate della mia buona educazione per imporre queste dinamiche. Io ho sempre sopportato in passato e anzi essendo molto timida mi sono anche fatta mettere i piedi in testa tanto da sopprimere le mie esigenze per quelle altrui per paura di una loro reazione negativa. Ora crescendo non sono più disposta. Va bene una buona dose di tolleranza se si ha di fronte persone mature, ma quando incappo in ragazze come queste sinceramente, no. Proseguirò allora con la mia idea che se mi sentirò di dire dirò e se non mi sentirò di dire non dirò (del resto io seguo molto le mie sensazioni) a maggior ragione se ho di fronte ragazze che non mi cercano mai ma solo quando vogliono farsi i fatti miei. Avevo intenzione di rispondere a questa ragazza e dirle che darò gli esami che vorrò per far capire a tutte loro che non devono scocciarmi, ma non so se valga la pena dare una risposta che potrebbe implicare altre domande.
Saluti
[#7]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottoressa Pileci, sì mi capitava anche da piccola ma ero diversa. Ero timida, insicura, e pur di evitare reazioni negative ero disposta anche a farmi mettere i piedi in testa. Ora non è più così. C'è stato un periodo in cui forse per via di tutto quello che ho accumulato ero talmente arrabbiata che non mi creavo neppure questi problemi, però ho imparato che arrabbiarsi non porta a nulla e soprattutto non risolve nulla perché di conflitti ce ne saranno sempre con chiunque piccoli o grandi che siano e bisogna imparare a gestirli nel migliore dei modi per questo ora non voglio più scappare.
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Evitare di mettersi in relazioni tossiche e asfissianti non vuol dire scappare.
Non attribuisca più peso di quanto non ne abbia questa situazione: può capitare di dover fare esperienza incontrando anche persone el genere.
Se ne allontani con garbo, senza generare inutili attriti che potrebbero generare ulteriore tensione e col tempo (e con una linea di condotta molto ferma) ci saranno i risultati che spera.

Cordiali saluti,
[#9]
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Va bene, seguirò i suoi consigli.
La ringrazio, Cordiali Saluti
[#10]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
La migliore strategia comunicativa in questo caso e' il nulla. E' molto chiara, lo sappia.
I migliori saluti
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