Quando un ricordo fa ancora male
Gentili Dottori,
tra pochi giorni compirò gli anni ed ogni volta è come se provassi un senso di tristezza per il tempo che passa senza che io l'abbia realmente vissuto.
Una sorta di "sindrome di peter pan" che sento di avere da quando ero bambina.
Adesso poi che gli anni sono venticinque mi sembra di dover tracciare quel bilancio di cui non sono soddisfatta.Mi fa un po' paura.
Ma,oltre a questi soliti pensieri,quest'anno nell'esatto giorno del mio compleanno sarà un anno che non ho piu' rapporti con una persona che mi ha lasciata davvero in frantumi.
Era un'amica,forse per me l'amica migliore che potesse capitarmi,molto simile a me per carattere ma pronta a farmi reagire ed a dedicarmi parole che forse non proferiva neanche per se stessa.Era diventata una parte di me in soli pochi anni tra l'altro e,vivendo in una citta' diversa da me.I miei viaggi per andare da lei,non molti soprattutto perchè mi sembrava quasi di essere la sola ad avere tanta necessità di vederla e poi,perchè i suoi le proibivano di venire da me tenendola in una "campana" nonostante avesse la mia età,e allora tutto era ridotto,qualcosa di poco concreto.Eppure per me tutti i messaggi che ci scrivevano,quando le parlavo,mi rendevano compresa.Discutevamo spesso perchè io ero gelosa,inteso come paura di perderla,ogni volta che la sentivo lontana o che pensassi che qualcuna delle ragazze che conoscevamo in comune potesse prendere il mio posto.Lo so era tutto sbagliato e lei mi ha sempre sopportata e non so neanche io spiegarmi il perchè.
Sicuramente le colpe della rottura sono anche le sue,ma oggi continuo a pensare che se fossi stata diversa,se avessi lasciato correre qualche volta di piu',lei non si sarebbe stancata.La rottura è avvenuta perchè nel giorno del mio compleanno non mi aveva fatto gli auguri,o meglio lo aveva fatto in serata,il rapporto era gia' in bilico perchè proprio pochi mesi prima andando da lei mi ero sentita un peso e i giorni insieme erano stati pessimi.
Lei asseriva che non ci fosse un orario in cui dover fare gli auguri ma io mi aspettavo di piu',dando forse un valore maggiore a quel rapporto.
Ma io ero certa lo pensasse anche lei,almeno fino a quando i miei rimproveri non erano diventati cosi' tanti.
Adesso dopo un anno ancora spero che possa ritornare,guardo le cose materiali che mi restano di lei,non ho avuto il coraggio di cancellare gli ultimi messaggi benchè siano quelli in cui tutto di spezzava.Ho sperato ritornasse in ogni festività passata,quasi da avere la scusa per farlo,conoscendo come agiva,ma al tempo stesso so che per come era,non tornerà mai.
Mi chiedo quanto tempo passerà ancora prima che il suo ricordo non mi faccia piu' male.Mi chiedo se tutto questo affetto cesserà quando riuscirò ad avere altri rapporti o se davvero questa perdita mi abbia segnata fino a non fidarmi piu' di nessuno e come fare per accettarla.
Scusate per tutto questo e volevo averne un parere.
tra pochi giorni compirò gli anni ed ogni volta è come se provassi un senso di tristezza per il tempo che passa senza che io l'abbia realmente vissuto.
Una sorta di "sindrome di peter pan" che sento di avere da quando ero bambina.
Adesso poi che gli anni sono venticinque mi sembra di dover tracciare quel bilancio di cui non sono soddisfatta.Mi fa un po' paura.
Ma,oltre a questi soliti pensieri,quest'anno nell'esatto giorno del mio compleanno sarà un anno che non ho piu' rapporti con una persona che mi ha lasciata davvero in frantumi.
Era un'amica,forse per me l'amica migliore che potesse capitarmi,molto simile a me per carattere ma pronta a farmi reagire ed a dedicarmi parole che forse non proferiva neanche per se stessa.Era diventata una parte di me in soli pochi anni tra l'altro e,vivendo in una citta' diversa da me.I miei viaggi per andare da lei,non molti soprattutto perchè mi sembrava quasi di essere la sola ad avere tanta necessità di vederla e poi,perchè i suoi le proibivano di venire da me tenendola in una "campana" nonostante avesse la mia età,e allora tutto era ridotto,qualcosa di poco concreto.Eppure per me tutti i messaggi che ci scrivevano,quando le parlavo,mi rendevano compresa.Discutevamo spesso perchè io ero gelosa,inteso come paura di perderla,ogni volta che la sentivo lontana o che pensassi che qualcuna delle ragazze che conoscevamo in comune potesse prendere il mio posto.Lo so era tutto sbagliato e lei mi ha sempre sopportata e non so neanche io spiegarmi il perchè.
Sicuramente le colpe della rottura sono anche le sue,ma oggi continuo a pensare che se fossi stata diversa,se avessi lasciato correre qualche volta di piu',lei non si sarebbe stancata.La rottura è avvenuta perchè nel giorno del mio compleanno non mi aveva fatto gli auguri,o meglio lo aveva fatto in serata,il rapporto era gia' in bilico perchè proprio pochi mesi prima andando da lei mi ero sentita un peso e i giorni insieme erano stati pessimi.
Lei asseriva che non ci fosse un orario in cui dover fare gli auguri ma io mi aspettavo di piu',dando forse un valore maggiore a quel rapporto.
Ma io ero certa lo pensasse anche lei,almeno fino a quando i miei rimproveri non erano diventati cosi' tanti.
Adesso dopo un anno ancora spero che possa ritornare,guardo le cose materiali che mi restano di lei,non ho avuto il coraggio di cancellare gli ultimi messaggi benchè siano quelli in cui tutto di spezzava.Ho sperato ritornasse in ogni festività passata,quasi da avere la scusa per farlo,conoscendo come agiva,ma al tempo stesso so che per come era,non tornerà mai.
Mi chiedo quanto tempo passerà ancora prima che il suo ricordo non mi faccia piu' male.Mi chiedo se tutto questo affetto cesserà quando riuscirò ad avere altri rapporti o se davvero questa perdita mi abbia segnata fino a non fidarmi piu' di nessuno e come fare per accettarla.
Scusate per tutto questo e volevo averne un parere.
[#1]
Gentile Utente,
Tutti i compleanni obbligano ai bilanci, di lanci esistenziali, di vita, di qualità di vita, degli effetti e degli amori.
Oltre a quanto sofferto per la sua amica, ha altre amiche, affetti, scambi?
Che rapporto ha con la sua famiglia?
Ha sorelle?
Dal suo racconto emerge un certo rigore nei confronti di se stessa. E degli altri, atteggiamento che sembra avere appesantito questo legame, sbaglio?
Forse un pò di flessibilità in più, a volte nella vita aiuta...
Tutti i compleanni obbligano ai bilanci, di lanci esistenziali, di vita, di qualità di vita, degli effetti e degli amori.
Oltre a quanto sofferto per la sua amica, ha altre amiche, affetti, scambi?
Che rapporto ha con la sua famiglia?
Ha sorelle?
Dal suo racconto emerge un certo rigore nei confronti di se stessa. E degli altri, atteggiamento che sembra avere appesantito questo legame, sbaglio?
Forse un pò di flessibilità in più, a volte nella vita aiuta...
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
Gentile Dottoressa,
ho sempre avuto difficoltà nei rapporti e puntato alla qualità anzichè alla quantità.
In realtà adesso non so piu' se si possa parlare di qualità,io mi tenevo stretta quello che avevo sapendomi incapace di creare altro.E da quando sopporto questa perdita ho lasciato andare anche quelle poche amiche che avevo.Per me non avevano piu' valore,ho quasi pensato che era giusto fare quello che l'altra aveva fatto a me.Del resto io stessa in passato avevo accantonato varie discussioni pur di non perdere qualcuno e questa volta mi sembrava il caso di distruggerli perchè non mi andava piu' di stare alle scelte di qualcuno che non fossi io.
Adesso dopo tanti mesi mi sto abituando ma all'inizio è stato atroce non sapere dove "appoggiare" i miei pensieri quando non avevo qualcuno che li accogliesse.
Ho una sorella piu' grande con uno di quei rapporti in cui si parla di cose futili se capita e,aggiungerei,mi va.Infatti dicono spesso che ho un brutto carattere e che non mi interesso di ciò che accade in casa.Non so bene cosa intendono o forse si ma non credo abbiano ragione.Con i miei genitori lo stesso,rapporti che stanno alla superficie.
Forse ha ragione si,sono esigente verso me stessa perchè non sono come vorrei ma forse neanche imparo come poterlo diventare.E verso gli altri anche,non riesco a non pensare ininterrottamente appena le cose non mi sono chiare.Quanto vorrei essere flessibile,eviterei di crearmi problemi.
Grazie della risposta.
ho sempre avuto difficoltà nei rapporti e puntato alla qualità anzichè alla quantità.
In realtà adesso non so piu' se si possa parlare di qualità,io mi tenevo stretta quello che avevo sapendomi incapace di creare altro.E da quando sopporto questa perdita ho lasciato andare anche quelle poche amiche che avevo.Per me non avevano piu' valore,ho quasi pensato che era giusto fare quello che l'altra aveva fatto a me.Del resto io stessa in passato avevo accantonato varie discussioni pur di non perdere qualcuno e questa volta mi sembrava il caso di distruggerli perchè non mi andava piu' di stare alle scelte di qualcuno che non fossi io.
Adesso dopo tanti mesi mi sto abituando ma all'inizio è stato atroce non sapere dove "appoggiare" i miei pensieri quando non avevo qualcuno che li accogliesse.
Ho una sorella piu' grande con uno di quei rapporti in cui si parla di cose futili se capita e,aggiungerei,mi va.Infatti dicono spesso che ho un brutto carattere e che non mi interesso di ciò che accade in casa.Non so bene cosa intendono o forse si ma non credo abbiano ragione.Con i miei genitori lo stesso,rapporti che stanno alla superficie.
Forse ha ragione si,sono esigente verso me stessa perchè non sono come vorrei ma forse neanche imparo come poterlo diventare.E verso gli altri anche,non riesco a non pensare ininterrottamente appena le cose non mi sono chiare.Quanto vorrei essere flessibile,eviterei di crearmi problemi.
Grazie della risposta.
[#3]
Gentile ragazza,
dalla lettura della sua lettera mi sono posta un paio di domande.
Mi sembra sia necessario prima di tutto fare chiarezza tra il fatto di "voler dimenticare" o cercare in qualche modo di "ricostruire un rapporto" con questa sua amica. Mi pare sia un po' indecisa tra le due questioni. Di fatto non farebbe lei il primo passo, ma aspetta che la sua amica torni: se aspetta il rapporto non può essere chiuso e il ricordo sarà sempre vivo. Se non sa dove andare, è difficile capire la strada da prendere. Credo che prima debba prendere una decisione...
Cordialmente
dalla lettura della sua lettera mi sono posta un paio di domande.
Mi sembra sia necessario prima di tutto fare chiarezza tra il fatto di "voler dimenticare" o cercare in qualche modo di "ricostruire un rapporto" con questa sua amica. Mi pare sia un po' indecisa tra le due questioni. Di fatto non farebbe lei il primo passo, ma aspetta che la sua amica torni: se aspetta il rapporto non può essere chiuso e il ricordo sarà sempre vivo. Se non sa dove andare, è difficile capire la strada da prendere. Credo che prima debba prendere una decisione...
Cordialmente
Dr.ssa Laura Antonietta Critelli
[#4]
Utente
Dottoressa Critelli ,
quanto ha ragione.Io vorrei che tornasse senza che sia io a fare un ulteriore passo semplicemente perchè riconosco quando non è piu' il caso di insistere.
E comprendo che finchè "aspetto" e mantengo vivi i ricordi continuerò a pendere tra le due cose.Ma è proprio questo che mi risulta difficile.
Forse non posso fare altro,la risposta è in queste parole.Grazie.
quanto ha ragione.Io vorrei che tornasse senza che sia io a fare un ulteriore passo semplicemente perchè riconosco quando non è piu' il caso di insistere.
E comprendo che finchè "aspetto" e mantengo vivi i ricordi continuerò a pendere tra le due cose.Ma è proprio questo che mi risulta difficile.
Forse non posso fare altro,la risposta è in queste parole.Grazie.
[#6]
Tutto è difficile se non si è mai fatto…bisogna iniziare a provare…ciò che non riesce adesso non vuol dire che non sia possibile magari anche solo dopo pochi giorni….o magari ci vorrà un po' più di tempo…difficile non è impossibile…è solo qualcosa su cui bisogna fare uno sforzo in più rispetto a quello che normalmente avviene con facilità…il facile è dove abbiamo già fatto l'esperienza o magari ci era naturale per doti particolari che abbiamo.
Mi viene in mente un esempio per dimostrale che può farcela, magari non ha proprio il ricordo specifico di questo episodio della sua vita, allora pensi a un bambino quando vuole camminare: ci saranno diversi tentativi, cadrà, piangerà, si farà male ma poi si rialzerà e ci proverà di nuovo, magari userà qualcosa per appoggiarsi e fare qualche piccolo passo per poi tornare ad appoggiarsi. Un giorno poi si sentirà un po' più sicuro o semplicemente si dirà "adesso provo e ce la faccio" e si staccherà dall'appoggio, farà qualche passo magari inizialmente non rendendosi conto, poi camminerà sicuro con un bel sorriso sul volto per esserci riuscito…il camminare poi diventerà addirittura correre…avrà avuto magari anche qualcuno vicino tipo mamma o papà mentre intraprendeva questo percorso, ma il camminare è una cosa che ora tutti i giorni fa da solo, nessuno lo fa per lui, lui sa farlo.
Lei ha imparato a camminare, magari all'epoca le era difficile ma poi ce l'ha fatta…
Questo è solo un piccolo esempio per cercare di dimostrarle che può farcela: dipende da lei…abbia fiducia in se stessa… magari le verranno in mente centinaia di altri momenti in cui lei ce l'ha fatta.
Se pensa che è inutile insistere con questa sua amica non sembra rimanerle molta scelta…forse non era veramente sua amica o avete sbagliato entrambe.
Potrebbe anche cercare di cambiare atteggiamento e vedere la situazione da un punto di vista differente cioè cogliere del positivo da questa esperienza, poiché ha imparato degli aspetti di sé che non aveva mai visto e che potranno aiutarla per relazioni future: conoscere se stessi è un percorso di tutta la vita.
Potrebbe anche provare ad avere un po' di fiducia in se stessa e negli altri, a conoscere qualche amica nuova, il chiudersi in se stessa mi sembra le abbia provocato solo sofferenza, non sembra esserle stato funzionale…tenti nuove strade…
cordialmente
Mi viene in mente un esempio per dimostrale che può farcela, magari non ha proprio il ricordo specifico di questo episodio della sua vita, allora pensi a un bambino quando vuole camminare: ci saranno diversi tentativi, cadrà, piangerà, si farà male ma poi si rialzerà e ci proverà di nuovo, magari userà qualcosa per appoggiarsi e fare qualche piccolo passo per poi tornare ad appoggiarsi. Un giorno poi si sentirà un po' più sicuro o semplicemente si dirà "adesso provo e ce la faccio" e si staccherà dall'appoggio, farà qualche passo magari inizialmente non rendendosi conto, poi camminerà sicuro con un bel sorriso sul volto per esserci riuscito…il camminare poi diventerà addirittura correre…avrà avuto magari anche qualcuno vicino tipo mamma o papà mentre intraprendeva questo percorso, ma il camminare è una cosa che ora tutti i giorni fa da solo, nessuno lo fa per lui, lui sa farlo.
Lei ha imparato a camminare, magari all'epoca le era difficile ma poi ce l'ha fatta…
Questo è solo un piccolo esempio per cercare di dimostrarle che può farcela: dipende da lei…abbia fiducia in se stessa… magari le verranno in mente centinaia di altri momenti in cui lei ce l'ha fatta.
Se pensa che è inutile insistere con questa sua amica non sembra rimanerle molta scelta…forse non era veramente sua amica o avete sbagliato entrambe.
Potrebbe anche cercare di cambiare atteggiamento e vedere la situazione da un punto di vista differente cioè cogliere del positivo da questa esperienza, poiché ha imparato degli aspetti di sé che non aveva mai visto e che potranno aiutarla per relazioni future: conoscere se stessi è un percorso di tutta la vita.
Potrebbe anche provare ad avere un po' di fiducia in se stessa e negli altri, a conoscere qualche amica nuova, il chiudersi in se stessa mi sembra le abbia provocato solo sofferenza, non sembra esserle stato funzionale…tenti nuove strade…
cordialmente
[#7]
Utente
Gentile Dottoressa Randone,
grazie della sua risposta.E' vero ogni relazione è fatta in modo circolare ed io mi sento semplicemente bloccata in questa che non esiste più.Altrimenti non passerei il tempo a sperare che ad una prossima occasione,non so di gioia,lei la condividerà con me.
Dottoressa Critelli,
grazie per le sue parole,davvero.Quegli aspetti di me,negativi nelle relazioni,li ho sempre visti,evidentemente non ho mai capito o non mi sono mai sforzata di modificarli.Quello che mi ferisce è che davvero potrebbe essere stata,in gran parte,tutta colpa mia.Ormai non posso tornare indietro eppure anche oggi stavo pensando a questa persona,non lo so cosa mi ha "portato via" ma mi sento vuota senza di lei.E non riesco neanche a pensare che non era mia amica,lo era finchè le cose andavano bene,poi mi sembrerebbe troppo a mio vantaggio dire che non lo fosse mai stata.
Potrei parlarne ad oltranza ma è tutto inutile,probabilmente mi serve ancora molto tempo poi farò altre esperienze come mi dice lei e lo supererò.
Ci provo ad avere fiducia in me,ogni tanto me lo ripeto.. forse non è neanche la cosa piu' difficile da affrontare questa esperienza.Capita a molti ed infatti vorrei prenderla piu' " alla leggera".
Grazie a Voi per il vostro tempo.
grazie della sua risposta.E' vero ogni relazione è fatta in modo circolare ed io mi sento semplicemente bloccata in questa che non esiste più.Altrimenti non passerei il tempo a sperare che ad una prossima occasione,non so di gioia,lei la condividerà con me.
Dottoressa Critelli,
grazie per le sue parole,davvero.Quegli aspetti di me,negativi nelle relazioni,li ho sempre visti,evidentemente non ho mai capito o non mi sono mai sforzata di modificarli.Quello che mi ferisce è che davvero potrebbe essere stata,in gran parte,tutta colpa mia.Ormai non posso tornare indietro eppure anche oggi stavo pensando a questa persona,non lo so cosa mi ha "portato via" ma mi sento vuota senza di lei.E non riesco neanche a pensare che non era mia amica,lo era finchè le cose andavano bene,poi mi sembrerebbe troppo a mio vantaggio dire che non lo fosse mai stata.
Potrei parlarne ad oltranza ma è tutto inutile,probabilmente mi serve ancora molto tempo poi farò altre esperienze come mi dice lei e lo supererò.
Ci provo ad avere fiducia in me,ogni tanto me lo ripeto.. forse non è neanche la cosa piu' difficile da affrontare questa esperienza.Capita a molti ed infatti vorrei prenderla piu' " alla leggera".
Grazie a Voi per il vostro tempo.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 3.2k visite dal 03/02/2014.
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