Gestione ansia

Buonasera Dottori, sono una ragazza di 23 anni, studio medicina e nell'ultimo mese sto avendo qualche problema nella gestione della mia ansia. Sono sempre stata una persona ansiosa di base, tendo molto a somatizzare e provo ansia anche per le piccole cose. Diversa è la situazione recente. Devo sostenere un esame universitario per me molto difficile, sono mesi che studio, che ripeto, ma spesso interrompo la ripetizione o la lettura e scoppio a piangere. comincio a sentire una certa tachicardia e un bisogno immediato di piangere. E' una situazione che non riesco a gestire, che mi fa vivere molto male una situazione che normalmente dovrebbe sì destare ansia, ma quell'ansia positiva al fine dell'esame stesso. Vivo questo esame come un incubo, dormo poco e male la notte, sento la necessita' di rimandarlo e di tornare giu' a casa nel mio paese per studiare con calma e provare ad affrontare tutto diversamente a casa e tra le mie cose. Non ho mai avuto queste reazioni, se non durante un periodo difficile per la mia famiglia. Cosa dovrei fare? come fare a pensare positivo? Mi sento veramente molto giù e così facendo ho paura di bloccarmi e non riuscire più ad andare avanti nel mio corso di studi, pensiero che mi fa parecchio male dal momento che sono stata sempre brava sia al liceo che all'universita' e ho scelto questa facolta' con grande passione e determinazione.. determinazione che ora invece è stata sostituita da una grande paura. grazie mille.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Sono sempre stata una persona ansiosa di base, tendo molto a somatizzare e provo ansia anche per le piccole cose.>

Gentile Ragazza,
forse è proprio da questa considerazione che lei dovrebbe partire.
Non ha mai fatto nbulla per la sua ansia?

L'ansia patologica è nemica della concentrazione e dello studio. Se lei è una persona ansiosa, già si approccia allo studio in modo non sereno, la preoccupazione per un esame pesante e di non farcela )infatti lo vede come un incubo) altro non fa che alimentare l'ansia e peggiorare la possibilità di studiare in modo proficuo.

Date le difficoltà che ci espone, sarebbe opportuno che sentisse il parere diretto di un nostro collega, anche presso lo sportello d'ascolto della sua facoltà o ancora meglio presso il Consultorio familiare, proprio per evitare di mettere in atto soluzioni che non funzionano e venire a patti con la sua ansia.

A che punto è nel suo percorso di studi?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Alessio Cammisa Psicologo, Psicoterapeuta 36
Cara studentessa, immagino il disagio che sta provando in questo periodo...
Innanzitutto bisognerebbe comprendere l'origine della sua ansia e perché in questa situazione l'ansia è talmente elevata che rischia di divenatre invalidante. È possibile che fattori non direttamente collegati all'esame universitario in oggetto stiano influendo sul suo sentirsi in pericolo. Forse lo stesso essere lontana dalle sue cose, dai suoi affetti e dalla sua terra potrebbe influire ma è soltanto una possibile ipotesi. Per potere gestire meglio l'ansia che sembra prendere sempre più piede sarebbe opportuno rivolgersi ad uno psicoterapeuta insieme al quale potere fare una corretta diagnosi comprendendo il disturbo alla luce della sua storia personale e della sua personalità e avviando un percorso che le consenta un maggiore benessere.
Con affetto.

Dr. Alessio Cammisa - Psicologo, Psicoterapeuta - Psicoanalisi, EMDR - www.alessiocammisa.it, tel. 379 107 6172; @psicologo.palermo.alcamo

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Utente
Utente
Ringrazio entrambi per le celeri risposte. Sono al III anno del mio corso di studi. Vorrei solo capire una cosa, farei bene se tornassi a casa per un breve tempo, in modo da poter affrontare più serenamente questo periodo oppure dovrei rimanere qui ed affrontare le mie paure? Ho paura che un allontanamento dai miei doveri, un rimando, potrebbe nuocere al mio stato d'animo e generare ancora più ansia e paura di non farcela. (Anche se è quello che vorrei fare, oltre ad avviare un percorso di training autogeno e provare a farmi aiutare). La sensazione che mi insegue è quella di non farcela e di restare in questo "limbo" ancora per molto. Grazie ancora.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
< affrontare le mie paure>
Questo è un elemento centrale, l'evitamento rinforza paure e ansia.
Con questo dipende da lei se decidere di darsi un periodo di riposo inteso in questo senso, oppure se andare dai suoi è un modo per evitare, ritrovandosi poi con lo stesso problema irrisolto.

Ritengo che la prima cosa da fare sia rivolgersi a un nostro collega direttamente. il problema attuale dello studio sembrerebbe appartenere a un quadro ansioso più ampio, naturalmente da qui solo ipotesi, occorre una valutazione diretta.

Un caro saluto

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

nulla ti vieta di tornare a casa per poter beneficiare di un ambiente protettivo e accudente, però -come la dott. Rinella- vorrei farti notare che evitare le paure (anzichè affrontarle) non solo non aiuta, ma le amplifica. Inoltre è probabile che, tornando a casa, potrai beneficiare di tante rassicurazioni, utili per spegnere l'ansia solo momentaneamente. Infatti, anche se le rassicurazioni sul momento possono farci credere di stare meglio (perchè è vero che l'ansia scende!), non fanno altro che complicare il problema.

Poichè sei molto giovane e poichè mi pare di capire che il problema si sia presentato di recente, sarebbe invece utile e risolutivo una consulenza psicologica per capire meglio e poi risolvere il problema.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Vi ringrazio molto. Questa prima vostra consulenza mi è stata molto utile e mi ha aiutato a valutare con maggiore lucidità il problema. Grazie mille.
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