Cosa è la realtà (delirio/realtà)
Ho passato un periodo della mia vita in cura da uno psichiatra (non vi deve fare allarmare questo, semplicemente ero in un periodo di depressione, ansia e stress).
Ho anche avuto un attacco molto forte di panico, che ha distorto la mia concezione della realtà, il fattore scatenante è stato una ansia eccessiva dovuto ad un esame scolastico, dopo questo attacco di panico ho continuato a frequentare il mio psichiatra perché in qualche modo la mia visione della realtà era stata alterata.
Finiti gli studi ho iniziato a lavorare per 3 anni circa, fin quando non ho deciso di voler continuare il mio percorso di studi.
Ho scelto come indirizzo di studio matematica, un po' per passione, un po' per senso di sfida, un po' per rimanere saldo alla logica ed alla realtà, ma anche se il mio percorso è cominciato da poco (circa 5 mesi), ho notato che forse la logica umana, con la sua precisione matematica e più fantasiosa di quanto un uomo potrebbe aspettarsi.
Dopo una discussione avvenuta su un forum di matematica, all'inizio molto tranquilla, riguardante il sentirsi inutile di un matematico o studente per via della totale ignoranza e/o repulsione delle persone al riguardo della materia stessa ho cercato di intromettermi con forza per tirare su il suo morale, o forse solo per far vedere un punto di vista differente, sinceramente non so perché sia intervenuto però sentivo come se dovessi aiutarlo in qualche modo, la sua risposta è stata fredda e molto offensiva, nei miei riguardi, al che ho tagliato corto ed ho troncato la discussione.
Ripensandoci poi mi sono immedesimato un po' in lui un po in me e rileggendo molte volte la discussione non riuscivo a distinguere chi ero io.
Non so perché ma questo non mi ha fatto dormire bene per qualche notte, fin quando una notte ho avvertito un forte male alla testa, il giorno dopo mi sono svegliato ed ho avuto allucinazioni visive spaventose e avevo un senso di panico perché mi sentivo come in un altro mondo, non mi fidavo neppure dei miei, sono tornato dallo psichiatra ma da lui ero ancora "nel mio mondo".
Quello che volevo chiedervi è perché quello che io provavo quel giorno non era reale? Come posso distinguere in quei momenti cosa sia reale? Quale è la distinzione tra realtà e fantasia? (Continuerò sicuramente ad ascoltare ed a recarmi dal mio medico, ma mi piacerebbe sentire anche il vostro parere, per cercare di aiutare me stesso)
Vi ringrazio anticipatamente.
la sua domanda è inesauribile. Sembra piuttosto una curiosità piuttosto che un consulto.
Vede secoli di filosofia/psicologia non hanno sciolto il nodo per cui ci interpella.
Il fatto che lei si renda conto che quelle che sente sono "allucinazioni", fa propendere per il fatto che non lo siano. Allo stesso tempo, credo sia un aspetto da non sottovalutare e da tenere monitorato per la sua salute.
Molti potrebbero dirle che la "realtà non esiste", altri che è ciò che tocchiamo e sentiamo. Come vede è una questione profondamente filosofica la cui risposta è molto simile ad un atto di fede.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
Il sito offre la possibilità di rispondere ai consulti degli utenti, la sua non è una richiesta, ma una sorta di chiaccherata filosofica
Provi a riformulare la sua domanda, in maniera più concisa e chiara, speriamo di poterla aiutare
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
In accordo con i miei Colleghi, trovo la formulazione della richiesta non focalizzata sul problema che il dubbio su cosa sia la realtà può aver generato in lei, dal punto di vista emotivo e psicologico. Mi spiego: dietro la domanda che lei pone, ci sono la sua preoccupazione, paura, terrore o altre emozioni e pensieri sgradevoli, negativi, terrificanti? Se questo e', come ipotizzo, allora, piuttosto che ricercare la risposta in astrazioni di tipo filosofico, sarebbe molto meglio avviarsi a un percorso psicologico/psicoterapeutico nell'ambito del quale 'concretizzare' le sue paure e su quelle lavorare con lo specialista. Vede, un incontro terapeutico e' una relazione speciale che crea le condizioni di una crescita personale fuori da ogni intellettualizzazione, astrazione od elucubrazione. E', quella, una relazione,se vuole, 'reale'. Credo che questo sia il percorso indicato a darle una risposta, ovvero sul piano dei sentimenti condivisi piuttosto che delle idee astratte.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
Gentile Utente,
mi pare che queste domande tradiscano semplicemente molta ansia.
Infatti è la persona ansiosa che si pone domande del genere.
Soprattutto, l'ansia si esprime non solo con sintomi somatici, quali tachicardia, sudorazione eccessiva, tremori, ecc... ma anche con sintomi cognitivi, quali derealizzazione.
Lei sta continuando a vedere lo psichiatra?
Quale diagnosi aveva posto il medico in passato?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
>>..perché possiate indirizzarmi in qualche modo sulla retta via..<<
questo non è il lavoro che fa lo psicologo. Lei ha semplicemente bisogno di discriminare e dare un senso alle sue esperienze, potrebbe essere utile affiancare una psicoterapia al trattamento psichiatrico.
>>non vi deve fare allarmare questo, semplicemente ero in un periodo di depressione, ansia e stress<<
forse sta minimizzando il sua situazione. Lei si sente allarmato dalla sue difficoltà?
>>Quello che volevo chiedervi è perché quello che io provavo quel giorno non era reale? Come posso distinguere in quei momenti cosa sia reale? Quale è la distinzione tra realtà e fantasia?<<
ha fatto tutte queste domande allo psichiatra?
Cosa le ha risposto?
Anche il suo psichiatra pensa che si sia trattato di allucinazioni visive?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
io non credo lei voglia fare discussioni filosofiche in quanto in genere chi si pone domande d'ordine esistenziale non finisce poi col mettere in dubbio cosa sia reale e cosa no, nè tantomeno sente il bisogno di chiederlo agli altri (esperti o meno).
In merito alle allucinazioni è vero che chi le vive non ne ha consapevolezza e quindi non dovrebbero esser tali, ma nelle allucinosi, di contro, viene preservata una certa dose di senso critico: vedo qualcosa di "irreale" ma mi rendo conto che quel che vedo "non esiste".
Tuttavia concordo con i colleghi nel concludere che non è possibile darle la risposta che chiede perchè pochi gli elementi a disposizione, fatto salvo che non siamo qui per disquisire di filosofia.
Il suo psichiatra le ha fatto una diagnosi?
Attulamente prende psicofarmaci?
La risposta che ha dato al suo collega è stata letta anche da altre persone? Dal suo psichiatra? E' stata giudicata da tutti allo stesso modo o è una sua percezione o un suo pregiudizio?
Si affidi al suo psichiatra ed eventualmente affianchi anche un percorso psicoterapeutico.
Dr.ssa Laura Termini
Psicologa - Psicoterapeuta
Gentile Utente,
esiste una differenza profonda tra la realtà e la fantasia, ma spesso la mente non riesce a distinguere ciò. Il mondo della realtà, o semplicemente la realtà, comprende il nostro sistema socio-culturale e il senso comune, cioè, volendo semplificare, il modo con cui vive la maggior parte delle persone, mentre il mondo della mente non è altro che una rappresentazione della realtà che ci creiamo in base ai nostri vissuti relazionali.
La discrepanza tra le percezioni della mente e la realtà può essere causa di alterazione del pensiero che possono sfociare in condizioni psicopatologiche più o meno serie (ansie, allucinazioni, ecc…).
Le consiglio di rivolgersi al suo psicologo di fiducia per una corretta valutazione del suo caso ed eventualmente iniziare un percorso per rafforzare il senso di realtà.
Cordiali Saluti
Dr. Stefano Maranto - Psicologo
Consulenze e formazione on-line
Quando tempo fa ho avuto l'attacco di panico il mio medico me lo disse chiaramente, stavi andando a 100 km/h in prima ed ai fatto un salto poi sei tornato con i piedi per terra, capita a tutti mi disse, anche a noi medici, quello che devi ricordare è che queste cose possono accadere di nuovo, per cui il periodo con lui è stato molto lungo, prendevo un medicinale chiamato zyprexa ma nella dose minore possibile, anche se devo dire che in quanto medicinale per la mente, mi avrebbe potuto dare anche solo pillole di zucchero camuffandole per qualcosa d'altro ed io avrei ottenuto lo stesso effetto, ma ora non voglio addentrarmi troppo in questo perché non sono un medico per cui non posso sapere.
Il periodo di durata è breve, sia nell'ultimo episodio, che in quello precedente, un giorno, poi vado a dormire, mi sveglio e tutto è passato, l'unica cosa che rimane è il ricordo di quello che ho visto e provato, quello che provavo era terrore, ora non sono affatto terrorizzato, le mie emozioni sono normali, ho il pieno controllo di me stesso, salvo il fatto della paura che in futuro potrebbe accadere di nuovo un episodio del genere, ed il non sapere distinguere il delirio dalla realtà mi fa stare male, l'unica via che mi può aiutare a scremare la realtà dalla fantasia è quella di associare l'uomo ad una macchina e anche questo mi fa stare male.
il suo è un disagio importante e destabilizzante che nessuna discussione, istruzione o definizione di cosa sia "realtà" e cosa "fantasia/delirio" potrà placare.
Il mio consiglio continua a maggior ragione ad essere quello di affidarsi al suo psichiatra ed eventualmente di iniziare una psicoterapia in parallelo.
Vedrà che insieme riuscirà a trovare punti fermi cui fare riferimento.
Auguri
Grazie ancora, seguirò i consigli del mio medico di sicuro ed anche il vostro, più avanti magari scriverò ancora su questo sito perché è molto utile.
Un saluto.
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