Bambina poco empatica
Buongiorno,
sono la mamma di una bambina di 5 anni che frequenta l'ultimo anno della scuola materna.
Sin dal primo anno la bambina si è mostrata poco incline ad ascoltare ed ubbidire alle maestre, ad accettare le regole ed ha avuto dei comportamenti dispettosi verso gli altri bambini.
Crescendo la cosa è un pochino migliorata, ma la maestra si dice preoccupata per l'anno prossimo, quando la bimba dovrà iniziare la scuola elementare e osservare rigidamente delle regole.
Faccio presente che la bimba porta a termine le attività scolastiche senza difficoltà, è molto avanti nelle attività grafiche e sta' facilmente imparando sia a leggere che a scrivere. Ha anche diverse amichette con le quali si interfaccia positivamente, ma a scuola se le viene richiesto di stare ferma non riesce a farlo, non ubbidisce alla maestra se sta' facendo qualcosa per lei più interessante e all'ora del pranzo è motivo di disturbo verso i suoi compagni in quanto preferisce giocare piuttosto che mangiare. La maestra la punisce quotidianamente, mettendola a mangiare con i bimbi più piccoli, ma lei non ne è mortificata minimamente, anzi non se ne è proprio resa conto, e quando le chiedo di stare calma ed ubbidiente a scuola mi dice che non riesce a farlo.
A casa è abbastanza buona, molto coccolosa e mammona. Disegna tantissimo ed è sempre sorridente e di buon umore. Certo, essendo figlia unica è molto coccolata e a volte viziata. Comunque, io e mio marito, cerchiamo di impostare delle regole da farle rispettare e, anche se a fatica, riusciamo a farci ascoltare.
Sono stata da una pedagogista clinica che in seguito ad una valutazione della bimba mi ha detto che il problema potrebbe essere dovuto ad uno scarso sviluppo empatico dovuto presumibilmente ad un'entrata al nido molto particolare (11 mesi). La bimba ha frequentato il nido un solo anno e poi ho preso una baby sitter perchè era sempre raffreddata o malata.
Lei cosa ne pensa? Da cosa può dipendere questo comportamento?
Nel caso fosse veramente una questione di empatia, cosa possiamo dire/fare in famiglia per aiutarla a "sentire" maggiormente il valore della comunità e degli altri?
La ringrazio e Le porgo distinti saluti
Monica
sono la mamma di una bambina di 5 anni che frequenta l'ultimo anno della scuola materna.
Sin dal primo anno la bambina si è mostrata poco incline ad ascoltare ed ubbidire alle maestre, ad accettare le regole ed ha avuto dei comportamenti dispettosi verso gli altri bambini.
Crescendo la cosa è un pochino migliorata, ma la maestra si dice preoccupata per l'anno prossimo, quando la bimba dovrà iniziare la scuola elementare e osservare rigidamente delle regole.
Faccio presente che la bimba porta a termine le attività scolastiche senza difficoltà, è molto avanti nelle attività grafiche e sta' facilmente imparando sia a leggere che a scrivere. Ha anche diverse amichette con le quali si interfaccia positivamente, ma a scuola se le viene richiesto di stare ferma non riesce a farlo, non ubbidisce alla maestra se sta' facendo qualcosa per lei più interessante e all'ora del pranzo è motivo di disturbo verso i suoi compagni in quanto preferisce giocare piuttosto che mangiare. La maestra la punisce quotidianamente, mettendola a mangiare con i bimbi più piccoli, ma lei non ne è mortificata minimamente, anzi non se ne è proprio resa conto, e quando le chiedo di stare calma ed ubbidiente a scuola mi dice che non riesce a farlo.
A casa è abbastanza buona, molto coccolosa e mammona. Disegna tantissimo ed è sempre sorridente e di buon umore. Certo, essendo figlia unica è molto coccolata e a volte viziata. Comunque, io e mio marito, cerchiamo di impostare delle regole da farle rispettare e, anche se a fatica, riusciamo a farci ascoltare.
Sono stata da una pedagogista clinica che in seguito ad una valutazione della bimba mi ha detto che il problema potrebbe essere dovuto ad uno scarso sviluppo empatico dovuto presumibilmente ad un'entrata al nido molto particolare (11 mesi). La bimba ha frequentato il nido un solo anno e poi ho preso una baby sitter perchè era sempre raffreddata o malata.
Lei cosa ne pensa? Da cosa può dipendere questo comportamento?
Nel caso fosse veramente una questione di empatia, cosa possiamo dire/fare in famiglia per aiutarla a "sentire" maggiormente il valore della comunità e degli altri?
La ringrazio e Le porgo distinti saluti
Monica
[#1]
Cara Signora,
la "pedagogista clinica" non è una professionista abilitata alla valutazione nè alla diagnosi psicologica e infatti le ha dato una risposta che mi sembra non c'entri proprio nulla con il problema che descrive.
Penso che il focus del discorso possa essere questo:
"essendo figlia unica è molto coccolata e a volte viziata. Comunque, io e mio marito, cerchiamo di impostare delle regole da farle rispettare e, anche se a fatica, riusciamo a farci ascoltare".
E' possibile che la bambina sia semplicemente in difficoltà nel momento in cui deve sottostare a regole che la limitano e a ritmi che non rispecchiano ciò che farebbe spontaneamente (gioca invece di mangiare).
Quali regole riuscite a far rispettare a casa e quali no?
la "pedagogista clinica" non è una professionista abilitata alla valutazione nè alla diagnosi psicologica e infatti le ha dato una risposta che mi sembra non c'entri proprio nulla con il problema che descrive.
Penso che il focus del discorso possa essere questo:
"essendo figlia unica è molto coccolata e a volte viziata. Comunque, io e mio marito, cerchiamo di impostare delle regole da farle rispettare e, anche se a fatica, riusciamo a farci ascoltare".
E' possibile che la bambina sia semplicemente in difficoltà nel momento in cui deve sottostare a regole che la limitano e a ritmi che non rispecchiano ciò che farebbe spontaneamente (gioca invece di mangiare).
Quali regole riuscite a far rispettare a casa e quali no?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
Salve dott.ssa,
innanzitutto grazie per la risposta che mi ha in parte tranquillizzata.
Praticamente io e mio marito riusciamo a farci ascoltare in tutto anche se a volte dobbiamo ripetere più volte la stessa cosa.
Anche noi pensavamo fosse solo troppo coccolata e viziata, ma la risposta della pedagogista ha acceso in noi un campanello d'allarme.
La bimba a casa è tranquilla. Ha capito l'orario del pranzo e della cena, anche se a tavola non riesce a stare seduta tutto il tempo. Quando ha finito il pasto vuole venire in braccio da me o da mio marito, cosa che a volte rende difficile per noi terminare i pasti. Oppure dopo mangiato scende dalla sedia e se ne va a giocare per conto suo anche se sa' che deve restare a tavola con noi e ogni volta bisogna ricordarle di aspettare.
Va a letto all'orario concordato, se usciamo per un cinema o una pizza è abbastanza calma nel locale. Quando andiamo o vengono delle amichette a casa è molto più tranquilla di loro.
E' pigra e spesso dice no quando si tratta di vestirsi la mattina o di alzarsi dal letto per andare a scuola oppure se le lascio un giochino elettronico non vuole più restituirmelo. Però questi non mi sono mai sembrate sintomi di disturbi.
A scuola la maestra mi dice che la bimba a tavola disturba i compagni durante il pranzo, se devono fare un lavoro tutti insieme non sempre ascolta o vuole farlo e devono ripeterglielo più volte, quando chiedono di riordinare i giochi non lo vuole fare. Spesso mi dicono che è "frizzante" nel senso che è molto vivace ed ha l'argento vivo addosso e che non riesce a fermarsi e controllarsi "su comando" delle maestre e che vorrebbe sempre giocare.
Io ho sempre pensato che mia figlia fosse molto vivace, molto intelligente ed avanti rispetto ai suoi coetanei e che fosse solo viziata e coccolata troppo da me e dal padre.
Ma la definizione di poco empatica mi ha agitata.
Cosa posso fare per aiutare concretamente mia figlia e capire o almeno aiutarla a superare le sue difficoltà a scuola?
Devo essere rigida con lei? Devo punirla per il cattivo comportamento scolastico?
Grazie
innanzitutto grazie per la risposta che mi ha in parte tranquillizzata.
Praticamente io e mio marito riusciamo a farci ascoltare in tutto anche se a volte dobbiamo ripetere più volte la stessa cosa.
Anche noi pensavamo fosse solo troppo coccolata e viziata, ma la risposta della pedagogista ha acceso in noi un campanello d'allarme.
La bimba a casa è tranquilla. Ha capito l'orario del pranzo e della cena, anche se a tavola non riesce a stare seduta tutto il tempo. Quando ha finito il pasto vuole venire in braccio da me o da mio marito, cosa che a volte rende difficile per noi terminare i pasti. Oppure dopo mangiato scende dalla sedia e se ne va a giocare per conto suo anche se sa' che deve restare a tavola con noi e ogni volta bisogna ricordarle di aspettare.
Va a letto all'orario concordato, se usciamo per un cinema o una pizza è abbastanza calma nel locale. Quando andiamo o vengono delle amichette a casa è molto più tranquilla di loro.
E' pigra e spesso dice no quando si tratta di vestirsi la mattina o di alzarsi dal letto per andare a scuola oppure se le lascio un giochino elettronico non vuole più restituirmelo. Però questi non mi sono mai sembrate sintomi di disturbi.
A scuola la maestra mi dice che la bimba a tavola disturba i compagni durante il pranzo, se devono fare un lavoro tutti insieme non sempre ascolta o vuole farlo e devono ripeterglielo più volte, quando chiedono di riordinare i giochi non lo vuole fare. Spesso mi dicono che è "frizzante" nel senso che è molto vivace ed ha l'argento vivo addosso e che non riesce a fermarsi e controllarsi "su comando" delle maestre e che vorrebbe sempre giocare.
Io ho sempre pensato che mia figlia fosse molto vivace, molto intelligente ed avanti rispetto ai suoi coetanei e che fosse solo viziata e coccolata troppo da me e dal padre.
Ma la definizione di poco empatica mi ha agitata.
Cosa posso fare per aiutare concretamente mia figlia e capire o almeno aiutarla a superare le sue difficoltà a scuola?
Devo essere rigida con lei? Devo punirla per il cattivo comportamento scolastico?
Grazie
[#3]
Gentile Utente
Sono dello stesso parere della Collega per quanto concerne lo specialista consultato.
Il comportamento dei bambini è meglio decodificabile in merito a quanto avviene a livello di dinamiche familiari.
A volte puo capitare di non essere sufficientemente fermi, dello stesso parere sulle regole da dare, non mantenere entrambi il punto(e i bambini si infilano nel mezzo e ne approfittano) concedere troppo, faticare a dire i no e dare i limiti quando sarebbe opportuno... Sono solo alcuni esempi di comportamenti in cui non si bilancia opportunamente l'aspetto affettivo con quello etico_normativo.
Ci vuole dire qualcosa in piu su quanto accade nelle situazioni in cui faticate maggiormente? Come le affrontate?
Sono dello stesso parere della Collega per quanto concerne lo specialista consultato.
Il comportamento dei bambini è meglio decodificabile in merito a quanto avviene a livello di dinamiche familiari.
A volte puo capitare di non essere sufficientemente fermi, dello stesso parere sulle regole da dare, non mantenere entrambi il punto(e i bambini si infilano nel mezzo e ne approfittano) concedere troppo, faticare a dire i no e dare i limiti quando sarebbe opportuno... Sono solo alcuni esempi di comportamenti in cui non si bilancia opportunamente l'aspetto affettivo con quello etico_normativo.
Ci vuole dire qualcosa in piu su quanto accade nelle situazioni in cui faticate maggiormente? Come le affrontate?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
Utente
Salve dott.ssa,
La cosa che più ci preoccupa è il fatto che nonostante i nostri avvisi, quelli delle maestre e anche dei suoi compagni di scuola lei continui fino allo sfinimento, o finchè non viene messa in punizione, il gioco che ha iniziato. E di questo non riesce a rendersene conto, come se non ascoltasse o si rendesse conto che sta' dando fastidio agli altri.
Ad esempio, la maestra la mette al tavolo dei piccoli per pranzare e non si sente umiliata di questo. Devo farle capire io che è una punizione dovuta al suo comportamento irrequieto.
E se la maestra prova a perdonarla e la rimanda al suo posto, lei ricomincia il suo gioco di disturbo come niente fosse.
Se i bimbi di scuola le chiedono di smetterla di disturbarli o di giocare, lei continua allo sfinimento finchè non chiamano la mestra in loro aiuto. Mi dicono che a scuola vuole essere leader ed è in competizione con altre bimbe che ugualmente vogliono essere leader come lei. E perciò si arrabbia con loro e litigano.
In casa, quando capitano le situazioni che ho descritto nella precedente email, la mettiamo in punizione. Tipo le togliamo il giochino, le spengiamo la tv, la mando in camera sua a calmarsi, la sgridiamo. Raramente, anche una sculacciata. Insomma cerchiamo di mortificarla. E lei dopo aver pianto e urlato si calma e torna tranquilla, chiedendo a volte anche scusa.
Allora perchè a scuola non è così?
Grazie
La cosa che più ci preoccupa è il fatto che nonostante i nostri avvisi, quelli delle maestre e anche dei suoi compagni di scuola lei continui fino allo sfinimento, o finchè non viene messa in punizione, il gioco che ha iniziato. E di questo non riesce a rendersene conto, come se non ascoltasse o si rendesse conto che sta' dando fastidio agli altri.
Ad esempio, la maestra la mette al tavolo dei piccoli per pranzare e non si sente umiliata di questo. Devo farle capire io che è una punizione dovuta al suo comportamento irrequieto.
E se la maestra prova a perdonarla e la rimanda al suo posto, lei ricomincia il suo gioco di disturbo come niente fosse.
Se i bimbi di scuola le chiedono di smetterla di disturbarli o di giocare, lei continua allo sfinimento finchè non chiamano la mestra in loro aiuto. Mi dicono che a scuola vuole essere leader ed è in competizione con altre bimbe che ugualmente vogliono essere leader come lei. E perciò si arrabbia con loro e litigano.
In casa, quando capitano le situazioni che ho descritto nella precedente email, la mettiamo in punizione. Tipo le togliamo il giochino, le spengiamo la tv, la mando in camera sua a calmarsi, la sgridiamo. Raramente, anche una sculacciata. Insomma cerchiamo di mortificarla. E lei dopo aver pianto e urlato si calma e torna tranquilla, chiedendo a volte anche scusa.
Allora perchè a scuola non è così?
Grazie
[#5]
Gentile signora, non sarà poco empatica questa maestra?.. che potrebbe forse invece di tentare di umiliarla.. a cinque anni, prenderla diversamente questa bambina, coinvolgerla, darle un piccolo incarico.. non è poi necessario usare questi criteri prussiani coi bambini, un po' più di leggerezza e più comprensione e qualche carezza, rinforzi positivi si chiamano, fanno miracoli..
Stia serena e si goda gli anni meravigliosi di sua figlia..
Stia serena e si goda gli anni meravigliosi di sua figlia..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#6]
Utente
La maetra è anche mamma di un bambino coetaneo della mia ed è veramente molto dolce come persona. Ora non so' bene come si comporti e quali provvedimenti prenda quando la bambina esagera. Di sicuro la bimba mangia con i piccoli, ma svolge tutte le attività insieme ai suoi coetanei.
Per il discorso dell'empatia, vorrei raccontare anche un fatto capitato qualche mese fa' che abbiamo raccontato anche alla pedagogista.
Praticamente mio marito ha avuto un incidente cadendo dalla bicicletta. Si è presentato a casa sporco di sangue e terra, con varie ferite (superficiali) sul corpo e con un taglio sul viso molto sanguinante. La bimba non solo non sembrava preoccupata o impaurita da questa situazione ma pensava solo a giocare.
Quando siamo andati all'ospedale è rimasta da una mia vicina di casa e al nostro ritorno voleva restare con i figli della vicina e ha pianto quando l'ho portata via.
Solo i giorni successivi, spiegandole io cosa era successo, la bimba ha sentito che era capitato qualcosa di pericoloso al padre e ha raccontato tutto a scuola e alle maestre.
Può essere questo un indizio di scarsa empatia? O mi sto' lasciando troppo condizionare e impaurire dal giudizio della pedagogista? Il fatto è che ora dovrei portarla al suo studio e non so' cosa fare...
Grazie infinite dei vostri confortanti pareri. Non sapete quanta tranquillità mi state donando.
Per il discorso dell'empatia, vorrei raccontare anche un fatto capitato qualche mese fa' che abbiamo raccontato anche alla pedagogista.
Praticamente mio marito ha avuto un incidente cadendo dalla bicicletta. Si è presentato a casa sporco di sangue e terra, con varie ferite (superficiali) sul corpo e con un taglio sul viso molto sanguinante. La bimba non solo non sembrava preoccupata o impaurita da questa situazione ma pensava solo a giocare.
Quando siamo andati all'ospedale è rimasta da una mia vicina di casa e al nostro ritorno voleva restare con i figli della vicina e ha pianto quando l'ho portata via.
Solo i giorni successivi, spiegandole io cosa era successo, la bimba ha sentito che era capitato qualcosa di pericoloso al padre e ha raccontato tutto a scuola e alle maestre.
Può essere questo un indizio di scarsa empatia? O mi sto' lasciando troppo condizionare e impaurire dal giudizio della pedagogista? Il fatto è che ora dovrei portarla al suo studio e non so' cosa fare...
Grazie infinite dei vostri confortanti pareri. Non sapete quanta tranquillità mi state donando.
[#7]
Gentile Signora,
Anche io, come la dott,Muscarà credo che sia la maestra ad essere veramente poco empatica....
I bambini si motivano, seducono, coinvolgono si fanno sentire importanti e si ride con loro, mente si insegna.........le mortificazioni non servono a molto.
Farla valutare poi, già da piccola, forse potrebbe contribuire a farla sentire "malata.."
Le dia tempo, coerenza nelle regole educative ed il troppo amore....anche ai figli unici, non ha mai fatto male a nessuno....
Anche io, come la dott,Muscarà credo che sia la maestra ad essere veramente poco empatica....
I bambini si motivano, seducono, coinvolgono si fanno sentire importanti e si ride con loro, mente si insegna.........le mortificazioni non servono a molto.
Farla valutare poi, già da piccola, forse potrebbe contribuire a farla sentire "malata.."
Le dia tempo, coerenza nelle regole educative ed il troppo amore....anche ai figli unici, non ha mai fatto male a nessuno....
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#9]
"La cosa che più ci preoccupa è il fatto che nonostante i nostri avvisi, quelli delle maestre e anche dei suoi compagni di scuola lei continui fino allo sfinimento, o finchè non viene messa in punizione, il gioco che ha iniziato. E di questo non riesce a rendersene conto, come se non ascoltasse o si rendesse conto che sta' dando fastidio agli altri"
I bambini sono egocentrici e non capiscono naturalmente né spontaneamente quando infastidiscono gli altri, si tratta di una cosa che va insegnata e che fa anche parte della "buona educazione".
Ci sono adulti che si comportano come sua figlia di 5 anni perché tutto questo non lo hanno mai imparato.
Sembra che la maestra non abbia mai incontrato un bambino testardo e che non vuole accettare di farsi comandare.
Se sua figlia è in competizione con le compagne per il ruolo di leader mi pare comprensibile che tenda a decidere più che a subire decisioni, e questo vale anche per le decisioni che gli adulti le impongono su cosa fare e quando farlo.
Per quanto riguarda la reazione alla vista del padre che era caduto dalla bici si può trattare semplicemente dell'esito del meccanismo di difesa chiamato "negazione", che tutti utilizzano prima o poi quando si trovano di fronte a un evento troppo angosciante e fanno finta che non sia successo nulla.
I bambini sono egocentrici e non capiscono naturalmente né spontaneamente quando infastidiscono gli altri, si tratta di una cosa che va insegnata e che fa anche parte della "buona educazione".
Ci sono adulti che si comportano come sua figlia di 5 anni perché tutto questo non lo hanno mai imparato.
Sembra che la maestra non abbia mai incontrato un bambino testardo e che non vuole accettare di farsi comandare.
Se sua figlia è in competizione con le compagne per il ruolo di leader mi pare comprensibile che tenda a decidere più che a subire decisioni, e questo vale anche per le decisioni che gli adulti le impongono su cosa fare e quando farlo.
Per quanto riguarda la reazione alla vista del padre che era caduto dalla bici si può trattare semplicemente dell'esito del meccanismo di difesa chiamato "negazione", che tutti utilizzano prima o poi quando si trovano di fronte a un evento troppo angosciante e fanno finta che non sia successo nulla.
[#10]
Utente
Grazie per i tanti pareri che in così poco tempo mi avete dato.
Ora però potete dirmi se c'è qualcosa che io e mio marito possiamo fare per aiutarla ad inserirsi positivamente a scuola?
Devo punirla ogni giorno per le marachelle che combina a scuola, visto che parlarle e spiegarle che non si fa' non produce risultato? Le prediche le faccio quasi ogni giorno...
Devo sgridarla davanti ai suoi amichetti?
Devo continuare, come sto' facendo da sempre, cioè ad essere tollerante e ad aspettare che maturi?
Datemi un consiglio in questo senso, se possibile.
Grazie
Monica
Ora però potete dirmi se c'è qualcosa che io e mio marito possiamo fare per aiutarla ad inserirsi positivamente a scuola?
Devo punirla ogni giorno per le marachelle che combina a scuola, visto che parlarle e spiegarle che non si fa' non produce risultato? Le prediche le faccio quasi ogni giorno...
Devo sgridarla davanti ai suoi amichetti?
Devo continuare, come sto' facendo da sempre, cioè ad essere tollerante e ad aspettare che maturi?
Datemi un consiglio in questo senso, se possibile.
Grazie
Monica
[#11]
Gentile signora, punirla, sgridarla davanti agli amichetti non penso sia efficace.. ma questa maestra non è possibile gestirla diversamente ? perchè trovo che sentirle dire più o meno che bisogna correggere la bambina in vista delle rigide regole della prima elementare, mi sembra esagerato.
Se ogni piccola disubbidienza, errore, ritardo viene così enfatizzato dalla maestra, la bambina riceve un rinforzo, secondo i comportamentisti che è un rinforzo negativo, e viene comunque fatto continuare il comportamento , in questo caso errato , io non sono comportamentista , ma quando lavoravo nella scuola media come psicologo della scuola, consigliavamo di non sgridare, far notare troppo i comportamenti negativi per non far diventare quel bambino che disturbava un leader.. negativo..
Provi a non radicalizzare ansiosamente, ogni comportamento che non le piace di questa bambina , provi a distrarla , a farle fare cose belle e buone per cui sia possibile lodarla, adesso è una bambina egocentrica, come ha detto un Collega, ma poi cresce, si ammorbidisce, se la goda questa bambina intelligente e di carattere..vittima di una maestra .. che non mi piace molto..Quanto al non aver reagito vedendo il padre incidentato, sono d'accordo con la dott. Massaro.. sembra una difensiva " negazione ".
Coraggio signora, che i figli crescono e vanno subito a San Francisco..!!
Se ogni piccola disubbidienza, errore, ritardo viene così enfatizzato dalla maestra, la bambina riceve un rinforzo, secondo i comportamentisti che è un rinforzo negativo, e viene comunque fatto continuare il comportamento , in questo caso errato , io non sono comportamentista , ma quando lavoravo nella scuola media come psicologo della scuola, consigliavamo di non sgridare, far notare troppo i comportamenti negativi per non far diventare quel bambino che disturbava un leader.. negativo..
Provi a non radicalizzare ansiosamente, ogni comportamento che non le piace di questa bambina , provi a distrarla , a farle fare cose belle e buone per cui sia possibile lodarla, adesso è una bambina egocentrica, come ha detto un Collega, ma poi cresce, si ammorbidisce, se la goda questa bambina intelligente e di carattere..vittima di una maestra .. che non mi piace molto..Quanto al non aver reagito vedendo il padre incidentato, sono d'accordo con la dott. Massaro.. sembra una difensiva " negazione ".
Coraggio signora, che i figli crescono e vanno subito a San Francisco..!!
[#12]
Utente
Grazie a tutti Voi per la rassicurazione circa l'empatia e gli utili consigli che mi avete dato. Vi assicuro che li metterò tutti in pratica.
Ogni bambino ha i suoi tempi e non bisogna costringerlo ad essere quello che non sente ancora di essere.
Continuerò con le regole e l'aiuterò con amore a capire cosa è giusto e cosa non lo è!
Vi terrò aggiornati dei miglioramenti che col tempo sicuramente verranno.
Grazie! Monica
Ogni bambino ha i suoi tempi e non bisogna costringerlo ad essere quello che non sente ancora di essere.
Continuerò con le regole e l'aiuterò con amore a capire cosa è giusto e cosa non lo è!
Vi terrò aggiornati dei miglioramenti che col tempo sicuramente verranno.
Grazie! Monica
[#13]
Non si arrenda se deve spiegare tante volta alla bambina cosa non si fa: è piccola e probabilmente piuttosto caparbia, quindi è normale che non basti dirle una cosa poche volte per fargliela capire e accettare.
La aiuti a ragionare su come si sentono gli altri quando si comporta in modo fastidioso suggerendole di pensare a come si sentirebbe lei al posto loro e vedrà che capirà quali comportamenti non sono accettabili.
Ci faccia sapere!
La aiuti a ragionare su come si sentono gli altri quando si comporta in modo fastidioso suggerendole di pensare a come si sentirebbe lei al posto loro e vedrà che capirà quali comportamenti non sono accettabili.
Ci faccia sapere!
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 15.1k visite dal 28/01/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.