Mia madre si infuria con me
sono una ragazza di 20 anni e vorrei avere delle informazioni su un disturbo
che ormai mi porto dietro da più di 10 anni: mangio di nascosto da quando
facevo le elementari, da piccola non volevo farmi vedere dai miei genitori e
quindi andavo a casa di mia nonna e mi strafogavo di pane e biscotti.
Negli anni il fenomeno non è mai cessato totalmente, magari c'erano periodi in
cui lo facevo di meno ma solitamente duravano poco.
Quello che più mi fa vergognare è che sono in grado di mangiare qualsiasi
cosa: qualsiasi tipo di dolce o qualsiasi cibo salato, posso mangiare una
briochès e subito dopo un pezzo di formaggio, addirittura cibo immangiabile
come il pane duro o raffermo e non importa se sono piena, mangio fino a stare
male.
Quando so di poter rimanere a casa da sola penso subito a cosa ha comprato mia
madre o se ha fatto da poco la spesa.
Cerco sempre di mangiare cose già aperte così che nessuno si accorga che sono
passata io.
Mia madre mi ha sempre molto controllata nell'ambito dell'alimentazione, a
cena con gli altri mi lanciava occhiatacce, io controllavo sempre che non mi
guardasse così che potessi prendere qualcosa che sapevo di non poter mangiare,
questa cosa mi turba e mi turbava tanto che nel periodo delle medie mi venne un
tic nervoso agli occhi.
Ormai sono anni che nei pasti io non mangio ciò che mangia il resto della mia
famiglia ma ho sempre qualcosa di più leggero; sono in dieta perenne e
paradossalmente negli ultimi 2 anni e mezzo sono riuscita a prendere 7kg.
Ogni volta che vengo colta a mangiare (cosa che durante gli anni è successo
spesso) mia madre si infuria con me, mi dice che non ho costanza e che non ho
nessun disturbo fisico che non mi permetta di perdere peso, ogni volta lei mi
chiede di impegnarmi e di provare ad attenermi ad una dieta ed io prontamente
le prometto che lo farò ma la mia testa non ci crede nemmeno un po'.
Nel corso degli anni ho già cambiato 3 dietologi , per un po' ho frequentato
anche la weight Watchers ma in nessuno dei 3 casi i risultati sono stati
duraturi: perdevo quei 3/4 kg e poi mollavo.
La persona da cui mi nascondo veramente è mia madre, con la quale in questo
ambito ho proprio un brutto rapporto: non sono mai riuscita a dirle la verità,
mentivo anche all'evidenza, non sono mai riuscita a dirle: "si ho mangiato
quello mentre tu non c'eri." è sempre stato per me l'ostacolo più grande della
mia vita, sono una persona aperta e non ho vergogne se non di questo problema.
Spero di non essermi dilungata troppo, grazie per la disponibilità.
Aspetto una sua risposta.
che ormai mi porto dietro da più di 10 anni: mangio di nascosto da quando
facevo le elementari, da piccola non volevo farmi vedere dai miei genitori e
quindi andavo a casa di mia nonna e mi strafogavo di pane e biscotti.
Negli anni il fenomeno non è mai cessato totalmente, magari c'erano periodi in
cui lo facevo di meno ma solitamente duravano poco.
Quello che più mi fa vergognare è che sono in grado di mangiare qualsiasi
cosa: qualsiasi tipo di dolce o qualsiasi cibo salato, posso mangiare una
briochès e subito dopo un pezzo di formaggio, addirittura cibo immangiabile
come il pane duro o raffermo e non importa se sono piena, mangio fino a stare
male.
Quando so di poter rimanere a casa da sola penso subito a cosa ha comprato mia
madre o se ha fatto da poco la spesa.
Cerco sempre di mangiare cose già aperte così che nessuno si accorga che sono
passata io.
Mia madre mi ha sempre molto controllata nell'ambito dell'alimentazione, a
cena con gli altri mi lanciava occhiatacce, io controllavo sempre che non mi
guardasse così che potessi prendere qualcosa che sapevo di non poter mangiare,
questa cosa mi turba e mi turbava tanto che nel periodo delle medie mi venne un
tic nervoso agli occhi.
Ormai sono anni che nei pasti io non mangio ciò che mangia il resto della mia
famiglia ma ho sempre qualcosa di più leggero; sono in dieta perenne e
paradossalmente negli ultimi 2 anni e mezzo sono riuscita a prendere 7kg.
Ogni volta che vengo colta a mangiare (cosa che durante gli anni è successo
spesso) mia madre si infuria con me, mi dice che non ho costanza e che non ho
nessun disturbo fisico che non mi permetta di perdere peso, ogni volta lei mi
chiede di impegnarmi e di provare ad attenermi ad una dieta ed io prontamente
le prometto che lo farò ma la mia testa non ci crede nemmeno un po'.
Nel corso degli anni ho già cambiato 3 dietologi , per un po' ho frequentato
anche la weight Watchers ma in nessuno dei 3 casi i risultati sono stati
duraturi: perdevo quei 3/4 kg e poi mollavo.
La persona da cui mi nascondo veramente è mia madre, con la quale in questo
ambito ho proprio un brutto rapporto: non sono mai riuscita a dirle la verità,
mentivo anche all'evidenza, non sono mai riuscita a dirle: "si ho mangiato
quello mentre tu non c'eri." è sempre stato per me l'ostacolo più grande della
mia vita, sono una persona aperta e non ho vergogne se non di questo problema.
Spero di non essermi dilungata troppo, grazie per la disponibilità.
Aspetto una sua risposta.
[#1]
Gentile Utente,
se lei ha un rapporto poco equilibrato con l'alimentazione è importante cercare di capire come mai la situazione è questa.
Suppongo che la causa sia da ricercare nella sua vita infantile, se fin da bambina si nascondeva a mangiare cibi di un certo tipo per non farsi scoprire.
Può chiarirci come mai sua madre aveva e ha questo atteggiamento?
"Mia madre mi ha sempre molto controllata nell'ambito dell'alimentazione, a cena con gli altri mi lanciava occhiatacce"
Sua madre è in sovrappeso?
Lei si considera in sovrappeso?
Da bambina lo era?
se lei ha un rapporto poco equilibrato con l'alimentazione è importante cercare di capire come mai la situazione è questa.
Suppongo che la causa sia da ricercare nella sua vita infantile, se fin da bambina si nascondeva a mangiare cibi di un certo tipo per non farsi scoprire.
Può chiarirci come mai sua madre aveva e ha questo atteggiamento?
"Mia madre mi ha sempre molto controllata nell'ambito dell'alimentazione, a cena con gli altri mi lanciava occhiatacce"
Sua madre è in sovrappeso?
Lei si considera in sovrappeso?
Da bambina lo era?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza,
sembra che la battaglia sulla propria autonomia, tra lei e sua madre, si giochi intorno al cibo e soprattutto intorno alla sua salute e al suo corpo.
È come se lei "facendosi beccare" dicesse a sua madre: "io ho una mia identità e volontà, non faccio ciò che vuoi".
Credo sarebbe opportuno rivolgersi ad uno psicologo di persona per poter sciogliere questo nodo familiare, che sembra farla soffrire.
I disturbi alimentari, se non adeguatamente affrontati, tendono a cronicizzare.
Restiamo in ascolto
sembra che la battaglia sulla propria autonomia, tra lei e sua madre, si giochi intorno al cibo e soprattutto intorno alla sua salute e al suo corpo.
È come se lei "facendosi beccare" dicesse a sua madre: "io ho una mia identità e volontà, non faccio ciò che vuoi".
Credo sarebbe opportuno rivolgersi ad uno psicologo di persona per poter sciogliere questo nodo familiare, che sembra farla soffrire.
I disturbi alimentari, se non adeguatamente affrontati, tendono a cronicizzare.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
Utente
Mia madre dice spesso di aver sofferto da giovane per come vedeva il suo corpo, anche se effettivamente non era grassa e nemmeno in sovrappeso, ho sempre pensato che a volte si arrabbiasse così tanto per proteggermi, magari non vuole che soffra come ha fatto lei.
Purtroppo però i suoi aiuti non sono mai andati a buon fine e so di aver deluso le sue aspettative.
Purtroppo però i suoi aiuti non sono mai andati a buon fine e so di aver deluso le sue aspettative.
[#5]
Utente
sinceramente non sono mai andata fiera del mio corpo, soprattutto negli ultimi periodi, quando mia madre mi ha proposto di fare delle diete io non ho mai detto di no.
Vorrei cambiare il mio aspetto, ogni volta parto piena di buona volontà e come sempre fallisco.
E' persino ridicolo se ci penso perché sono incontabili le volte che ho cominciato a fare una dieta ed ho fallito e ormai parto già con la consapevolezza che non arriverò da nessuna parte.
Vorrei cambiare il mio aspetto, ogni volta parto piena di buona volontà e come sempre fallisco.
E' persino ridicolo se ci penso perché sono incontabili le volte che ho cominciato a fare una dieta ed ho fallito e ormai parto già con la consapevolezza che non arriverò da nessuna parte.
[#6]
Se lei non era una bambina cicciottella e non doveva stare a dieta per motivi di salute, ma sua madre soffriva per il proprio aspetto, immagino che le abbia trasmesso che ci sono cibi "vietati" e che mangiare è un'attività che pone non pochi problemi.
E' possibile insomma che sua madre abbia proiettato su di lei il proprio senso di insoddisfazione, fino a potarla a sentirsi a propria volta insoddisfatta e in colpa se "sgarra".
E' quindi comprensibile che lei si nascondesse a mangiare i cibi proibiti e che ancora oggi viva con un forte senso di colpa il normale desiderio di mangiare le cose che le piacciano e anche il desiderio di mangiare a sufficienza, sentendosi alla fine "piena" e soddisfatta.
Le faccio anche presente che, in ottica psicoanalitica, c'è un forte legame fra cibo e sesso e che il senso di colpa per la soddisfazione che si trae dal cibo cela un senso di colpa per i desideri sessuali che si reprimono in quanto non accettabili.
I vissuti del tipo "lo faccio ma spero che nessuno se ne accorga perché mi vergogno" si possono infatti riferire tanto al cibo, quanto al sesso, ed entrambi possono essere vissuti in maniera disordinata quando il senso di colpa blocca il fisiologico fluire dei desideri.
E' possibile insomma che sua madre abbia proiettato su di lei il proprio senso di insoddisfazione, fino a potarla a sentirsi a propria volta insoddisfatta e in colpa se "sgarra".
E' quindi comprensibile che lei si nascondesse a mangiare i cibi proibiti e che ancora oggi viva con un forte senso di colpa il normale desiderio di mangiare le cose che le piacciano e anche il desiderio di mangiare a sufficienza, sentendosi alla fine "piena" e soddisfatta.
Le faccio anche presente che, in ottica psicoanalitica, c'è un forte legame fra cibo e sesso e che il senso di colpa per la soddisfazione che si trae dal cibo cela un senso di colpa per i desideri sessuali che si reprimono in quanto non accettabili.
I vissuti del tipo "lo faccio ma spero che nessuno se ne accorga perché mi vergogno" si possono infatti riferire tanto al cibo, quanto al sesso, ed entrambi possono essere vissuti in maniera disordinata quando il senso di colpa blocca il fisiologico fluire dei desideri.
[#7]
Utente
Grazie mille per le informazioni, avevo bisogno di saperne di più perché fino ad oggi non avevo mai pensato a fondo alla natura del mio disagio.
Pongo due ultime domande: a questo punto come dovrei agire per risolvere questo problema e vivere il cibo più serenamente?
Secondo lei dovrei parlarne a mia madre di questo consulto? Ho paura che ne rimanga ferita.
Pongo due ultime domande: a questo punto come dovrei agire per risolvere questo problema e vivere il cibo più serenamente?
Secondo lei dovrei parlarne a mia madre di questo consulto? Ho paura che ne rimanga ferita.
[#8]
Se sua madre ha proiettato su di lei il proprio disagio non penso che sia in grado di rendersene conto e quindi non credo che possa essere di qualche utilità riferirle ciò che abbiamo detto, perché le risponderebbe che sono tutte stupidaggini e, sentendosi incolpare, si metterebbe sulla difensiva.
Le consiglio di farsi aiutare da uno psicologo a liberarsi del tutto dall'influenza di un'insoddisfazione che non è sua, ma della mamma: è importante che se ne stia rendendo conto, ma per neutralizzare del tutto questa influenza ci deve lavorare.
Le consiglio di farsi aiutare da uno psicologo a liberarsi del tutto dall'influenza di un'insoddisfazione che non è sua, ma della mamma: è importante che se ne stia rendendo conto, ma per neutralizzare del tutto questa influenza ci deve lavorare.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.6k visite dal 28/01/2014.
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