Affrontare il dolore di aborti e della difficoltà di avere figli
Ho già scritto su questo sito per chiedere informazioni di tipo medico sulla vicenda che vi descrivo di seguito. Tuttavia proprio in quest'ultimo periodo mia moglie ed io ci stiamo accorgendo che l'aspetto psicologico è probabilmente quello che dobbiamo fronteggiare con più urgenza.
Ad aprile del 2007 mia moglie, a causa di una grave patologia del feto, ha interrotto la gravidanza al quinto mese.
Successivamente, a luglio 2007, ha subito una importante operazione all'utero per l'asportazione di ben 10 fibromi, scoperti proprio durante la gestazione. Dopo tale operazione abbiamo dovuto attendere oltre otto mesi per avere di nuovo rapporti non protetti e dunque mirati ad una nuova gravidanza. Il lieto evento è arrivato dopo due mesi di tentativi, ma la gioia si è interrotta alla sesta settimana con un aborto stavolta spontaneo.
Questi eventi ci hanno scagliato in uno stato di profondo sconforto. Ma è soprattutto mia moglie che comincia a preoccuparmi. La trovo spesso a piangere, anche se in pubblico non fa mai trasparire questa sua enorme sofferenza. Personalmente riesco a trovare molta forza nel lavoro e nei miei hobby. Nonostante tutto non posso nascondere che anche per me sia un periodo della vita molto molto difficile.
Le persone che ci circondano, compresi i famigliari, non ci aiutano. Forse è solo la nostra impressione, ma non ci sentiamo capiti. Noi percepiamo un vero e proprio lutto nella nostra vita, ma chi ci sta intorno invece pare non intuire questo nostro sconforto.
Neanche a farlo a posta tutti i nostri amici hanno avuto figli subito dopo la nostra sventura, e così ci invitano a battesimi, ci vengono a trovare con i pargoli ecc. Ovviamente siamo contenti per loro, però ci sentiamo soli. Inoltre una cosa che sta distruggendo la mia autostima (mi vergogno a scriverlo anche qui) è l'aver scoperto per la prima volta in vita mia il sentimento dell'invidia, rivolto ovviamente verso coloro che hanno figli senza il minimo problema. Immagino che mia moglie provi sentimenti simili.
Le nostre giornate dunque sono ormai all'ombra dell'angoscia di non riuscire più ad avere figli (io ho 35 anni e mia moglie 34), a cui si mescola il senso di colpa lacerante per la prima interruzione di gravidanza. Questo sentirci genitori mancati ci impressiona. E il tutto ovviamente si ripercuote anche nell'intimità, dove il rapporto sessuale pare trasformarsi in una "medicina" da prendere in giorni e orari precisi, perdendo tutta la spontaneità e a volte il piacere che invece ne dovrebbe derivare.
Vi scrivo quindi per chiederVi gentilmente indicazioni sullo specialista da consultare. Soprattutto vorrei sapere se possiamo affrontare l'eventuale terapia come coppia, o se invece è meglio che ognuno di noi abbia un approccio autonomo con lo specialista.
Nel ringraziarVi per l'attenzione, Vi saluto cordialmente.
Ad aprile del 2007 mia moglie, a causa di una grave patologia del feto, ha interrotto la gravidanza al quinto mese.
Successivamente, a luglio 2007, ha subito una importante operazione all'utero per l'asportazione di ben 10 fibromi, scoperti proprio durante la gestazione. Dopo tale operazione abbiamo dovuto attendere oltre otto mesi per avere di nuovo rapporti non protetti e dunque mirati ad una nuova gravidanza. Il lieto evento è arrivato dopo due mesi di tentativi, ma la gioia si è interrotta alla sesta settimana con un aborto stavolta spontaneo.
Questi eventi ci hanno scagliato in uno stato di profondo sconforto. Ma è soprattutto mia moglie che comincia a preoccuparmi. La trovo spesso a piangere, anche se in pubblico non fa mai trasparire questa sua enorme sofferenza. Personalmente riesco a trovare molta forza nel lavoro e nei miei hobby. Nonostante tutto non posso nascondere che anche per me sia un periodo della vita molto molto difficile.
Le persone che ci circondano, compresi i famigliari, non ci aiutano. Forse è solo la nostra impressione, ma non ci sentiamo capiti. Noi percepiamo un vero e proprio lutto nella nostra vita, ma chi ci sta intorno invece pare non intuire questo nostro sconforto.
Neanche a farlo a posta tutti i nostri amici hanno avuto figli subito dopo la nostra sventura, e così ci invitano a battesimi, ci vengono a trovare con i pargoli ecc. Ovviamente siamo contenti per loro, però ci sentiamo soli. Inoltre una cosa che sta distruggendo la mia autostima (mi vergogno a scriverlo anche qui) è l'aver scoperto per la prima volta in vita mia il sentimento dell'invidia, rivolto ovviamente verso coloro che hanno figli senza il minimo problema. Immagino che mia moglie provi sentimenti simili.
Le nostre giornate dunque sono ormai all'ombra dell'angoscia di non riuscire più ad avere figli (io ho 35 anni e mia moglie 34), a cui si mescola il senso di colpa lacerante per la prima interruzione di gravidanza. Questo sentirci genitori mancati ci impressiona. E il tutto ovviamente si ripercuote anche nell'intimità, dove il rapporto sessuale pare trasformarsi in una "medicina" da prendere in giorni e orari precisi, perdendo tutta la spontaneità e a volte il piacere che invece ne dovrebbe derivare.
Vi scrivo quindi per chiederVi gentilmente indicazioni sullo specialista da consultare. Soprattutto vorrei sapere se possiamo affrontare l'eventuale terapia come coppia, o se invece è meglio che ognuno di noi abbia un approccio autonomo con lo specialista.
Nel ringraziarVi per l'attenzione, Vi saluto cordialmente.
[#1]
Caro utente,
la problematica di cui ci parli è complessa e molto delicata.
Quando si desidera fortemente un figlio entrano in gioco dinamiche di coppia, di relazioni complesse in cui ogni membro della coppia mette a nudo una parte di sè e si avvicina maggiormente all'altro in un desideiro di costruizone di un nuovo nucleo famigliare.Questo comporta tutta uan serie di aspettatiave, di desideri, di fantasie sul proprio futuro di copia genitoriale, sul proprio figlio.
un figlio prima di essere concepito e partiti viene pensato, amato, voluto e desiderato. Si parla di ciò che potrebbe essere, si fantasia sul nome, sul suo volto, sul suo carattere ecc.
Nel momento poi in cui la gravidanza avviene la coppia si ritrova ancora più unita e complice,ancora più sognante nell'ottica di voler costruire qualcosa di sodio e profondo.Quando accadono avvenimenti , come quello accaduto a voi, di interruzioni spontaenee e volute di gravidanza ciò che si scatena nella coppia è come una reazione di lutto, come se fosse morta una parte di sè , una parte di importante.
Il tempo per l'elaborazione di questo lutto, nei confronti del bimbo che avete tanto atteso,desiderato e sognato, è soggettiva, per alcuni può essere di qualche settimana, per altri di mesi o più.Ciò che conta è al vostra unione, il vostro grado di dialolgo e,la vostra capacità di sostenervi nelle avversità e di starvi accanto affrontando i problemi e gli stati di malessere senza cercare ad ogni costo di voler apparire forti ma mostrandosi per ciò che si è , per ciò che si prova dentro e che fa stare male.
Spesso dall'esterno non si viene compresi in questo percorso di sofferenza e il destino a volte sembra accanirsi mostrandovi coppie serne e con prole quando voi cercate in ogni modod un figlio e questo sembra non arrivare.
Tuttavia immagino sappia che nel momento in cui ci si condiziona psicologicamente e si cerca ossessivamente un figlio questi non arriva non solo per accanimento del destino ma perchè essere rilassati e tranquilli sotto un punto di vista psicologico è davvero importante per il concepimenti fisico stesso.
Mi sembra inoltre di capire che sua moglie abbia delle problematiche ultreriori di tipo ginecologico che ha affrontato ma che sicuramente possono aver avuto un peso forte nella determinazione dei due aborti. E' importante quidni che venga seguita bene da un punto di vista ginecologico per fare sì che da un punto di vista fisico ci sia una identità il concepimento senza problemi, da un punto di vista invece più psicologico ciò che di cui avete bisogno è affrontare il lutto dei due aborti precedenti, parlare e dialogare sul vostro bisogno di genitorialità,sulle aspettative mancate e disillusione, sulle vostre frustrazioni per gli avventi avversi che avete dovuto affrontare e sulle aspettative per il futuro.
Ci sono vari modi per poter essere genitori, oltre al concepimento naturale c'è anche adozione, In questo caso però è necessario che capiate bene cosa desiderate maggiormente se un concepimento naturale o il prendervi cura di un bambino diventando genitori.
Quel che posso consigiliarvi è un percorso di coppia perchè il concepimento è sicuramente un fatto che influisce fortemente sulla vostra relazione ed è importante che ciascuno dei due riesca acomuiacre all'altro il proprio mondo interiore e le proprie frustrazioni in modo da potersi aiutare vicendevolnente e sostenere. Sarà poi il terapista, una volta iniziata la terapia a verificare se sia opportuno qualche incontro individuale per sondare amggiroemnet aspetti più personali o se continuare da subtio con una terapia a due. In ogni caso ciò che mi sento di dirvi è di cercare di essere il più naturali possibili. Non è affatto semplice specie quando si teme di non poter avere più figli però la vostra età non è così rischiosa come mi sembra di capire vivete, avete ancora varie possibilità (Sempre che da un punto di vita ginecologico abbiate tutto sotto controllo)varie possibilità per cercare una gravidanza. Il fatto che però vi vengano imposti dei ritmi,degli orari,delle scadenze per i vostri incontri d'amore non aiuta paradossalmente il concepimento, anzi. E' invece in una condizione di tranquillità, di spontaneità e naturalezza che più è probabile che avvenga un concepimento sereno e felice. Ho visto parecchi casi di coppie che non riuscivano ad avare un figlio e che dopo la domanda di azione e l'avvio delle pratiche burocratiche, sono poi rimaste in attesa naturalmente di un figlio; proprio perchè con l'adozione avevano abbassato quelle ansie quelle aspettative eccessive nei confronti di ogni incontro sessuale e avevano quindi ripristinato un ottimale funzionamento fisico che ha permesso poi il concepimento.
E' importante dialogare sempre, verbalizzare il proprio mondo interiore e non colpevolizzarsi perchè è controproducente. E' normale provare invidia, non è un sentimento così riprovevole, non si dia colpe che non ha. Nessuno è portato a subire e basta nella vita, lei desidera un figlio con sua moguie, è normale che sia invidioso delle coppie di amici che invece non hanno alcun problema e procreino senza difficoltà. E' importante invece che impari a voer bene a sè setsos e a sua moglie, ognuno è un mondo a sè, ogni coppia ha dlele prorpie epcualirità. voi avete vissuto dei momenti di difficoltà ma questo non significa che non possiate essere serene e realizzare il vostro sogno .E' importante però che abbiate la predisposizione d'animo necessaria per affrontare ciò che vi fa stare male, tutto questo per essere propositivi e sereni.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Jeny Meregaglia
la problematica di cui ci parli è complessa e molto delicata.
Quando si desidera fortemente un figlio entrano in gioco dinamiche di coppia, di relazioni complesse in cui ogni membro della coppia mette a nudo una parte di sè e si avvicina maggiormente all'altro in un desideiro di costruizone di un nuovo nucleo famigliare.Questo comporta tutta uan serie di aspettatiave, di desideri, di fantasie sul proprio futuro di copia genitoriale, sul proprio figlio.
un figlio prima di essere concepito e partiti viene pensato, amato, voluto e desiderato. Si parla di ciò che potrebbe essere, si fantasia sul nome, sul suo volto, sul suo carattere ecc.
Nel momento poi in cui la gravidanza avviene la coppia si ritrova ancora più unita e complice,ancora più sognante nell'ottica di voler costruire qualcosa di sodio e profondo.Quando accadono avvenimenti , come quello accaduto a voi, di interruzioni spontaenee e volute di gravidanza ciò che si scatena nella coppia è come una reazione di lutto, come se fosse morta una parte di sè , una parte di importante.
Il tempo per l'elaborazione di questo lutto, nei confronti del bimbo che avete tanto atteso,desiderato e sognato, è soggettiva, per alcuni può essere di qualche settimana, per altri di mesi o più.Ciò che conta è al vostra unione, il vostro grado di dialolgo e,la vostra capacità di sostenervi nelle avversità e di starvi accanto affrontando i problemi e gli stati di malessere senza cercare ad ogni costo di voler apparire forti ma mostrandosi per ciò che si è , per ciò che si prova dentro e che fa stare male.
Spesso dall'esterno non si viene compresi in questo percorso di sofferenza e il destino a volte sembra accanirsi mostrandovi coppie serne e con prole quando voi cercate in ogni modod un figlio e questo sembra non arrivare.
Tuttavia immagino sappia che nel momento in cui ci si condiziona psicologicamente e si cerca ossessivamente un figlio questi non arriva non solo per accanimento del destino ma perchè essere rilassati e tranquilli sotto un punto di vista psicologico è davvero importante per il concepimenti fisico stesso.
Mi sembra inoltre di capire che sua moglie abbia delle problematiche ultreriori di tipo ginecologico che ha affrontato ma che sicuramente possono aver avuto un peso forte nella determinazione dei due aborti. E' importante quidni che venga seguita bene da un punto di vista ginecologico per fare sì che da un punto di vista fisico ci sia una identità il concepimento senza problemi, da un punto di vista invece più psicologico ciò che di cui avete bisogno è affrontare il lutto dei due aborti precedenti, parlare e dialogare sul vostro bisogno di genitorialità,sulle aspettative mancate e disillusione, sulle vostre frustrazioni per gli avventi avversi che avete dovuto affrontare e sulle aspettative per il futuro.
Ci sono vari modi per poter essere genitori, oltre al concepimento naturale c'è anche adozione, In questo caso però è necessario che capiate bene cosa desiderate maggiormente se un concepimento naturale o il prendervi cura di un bambino diventando genitori.
Quel che posso consigiliarvi è un percorso di coppia perchè il concepimento è sicuramente un fatto che influisce fortemente sulla vostra relazione ed è importante che ciascuno dei due riesca acomuiacre all'altro il proprio mondo interiore e le proprie frustrazioni in modo da potersi aiutare vicendevolnente e sostenere. Sarà poi il terapista, una volta iniziata la terapia a verificare se sia opportuno qualche incontro individuale per sondare amggiroemnet aspetti più personali o se continuare da subtio con una terapia a due. In ogni caso ciò che mi sento di dirvi è di cercare di essere il più naturali possibili. Non è affatto semplice specie quando si teme di non poter avere più figli però la vostra età non è così rischiosa come mi sembra di capire vivete, avete ancora varie possibilità (Sempre che da un punto di vita ginecologico abbiate tutto sotto controllo)varie possibilità per cercare una gravidanza. Il fatto che però vi vengano imposti dei ritmi,degli orari,delle scadenze per i vostri incontri d'amore non aiuta paradossalmente il concepimento, anzi. E' invece in una condizione di tranquillità, di spontaneità e naturalezza che più è probabile che avvenga un concepimento sereno e felice. Ho visto parecchi casi di coppie che non riuscivano ad avare un figlio e che dopo la domanda di azione e l'avvio delle pratiche burocratiche, sono poi rimaste in attesa naturalmente di un figlio; proprio perchè con l'adozione avevano abbassato quelle ansie quelle aspettative eccessive nei confronti di ogni incontro sessuale e avevano quindi ripristinato un ottimale funzionamento fisico che ha permesso poi il concepimento.
E' importante dialogare sempre, verbalizzare il proprio mondo interiore e non colpevolizzarsi perchè è controproducente. E' normale provare invidia, non è un sentimento così riprovevole, non si dia colpe che non ha. Nessuno è portato a subire e basta nella vita, lei desidera un figlio con sua moguie, è normale che sia invidioso delle coppie di amici che invece non hanno alcun problema e procreino senza difficoltà. E' importante invece che impari a voer bene a sè setsos e a sua moglie, ognuno è un mondo a sè, ogni coppia ha dlele prorpie epcualirità. voi avete vissuto dei momenti di difficoltà ma questo non significa che non possiate essere serene e realizzare il vostro sogno .E' importante però che abbiate la predisposizione d'animo necessaria per affrontare ciò che vi fa stare male, tutto questo per essere propositivi e sereni.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Jeny Meregaglia
Dr.ssa Jeny Meregaglia
jeny.meregaglia@email.it
http://www.counselingpsicologico.it
[#2]
Utente
Gentile Dr.ssa Jeny Meregaglia,
La ringrazio di cuore per la Sua risposta. Lei ha colto con precisione la situazione ed alcune Sue affermazioni mi sono già di conforto.
Proprio in questi giorni io e mia moglie abbiamo parlato dell'ipotesi di un'adozione, e l'idea piace ad entrambi: ci entusiasma e ci riempie di speranze. Molto probabilmente, appena matureremo tre anni di matrimonio come impone la legge, avvieremo le pratiche. Questo anche nel caso - lo speriamo comunque - di avere nel frattempo un figlio naturale.
La saluto cordialmente.
La ringrazio di cuore per la Sua risposta. Lei ha colto con precisione la situazione ed alcune Sue affermazioni mi sono già di conforto.
Proprio in questi giorni io e mia moglie abbiamo parlato dell'ipotesi di un'adozione, e l'idea piace ad entrambi: ci entusiasma e ci riempie di speranze. Molto probabilmente, appena matureremo tre anni di matrimonio come impone la legge, avvieremo le pratiche. Questo anche nel caso - lo speriamo comunque - di avere nel frattempo un figlio naturale.
La saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.9k visite dal 01/07/2008.
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