Mancanza di comunicazione in bimba di 4 anni
Mia figlia di 4 anni si rifiuta di comunicare verbalmente con persone al di fuori della cerchia famigliare o che le vanno a genio, anche all'asilo (ha frequentato il 1 anno di scuola materna) parla con le coetanee ma non con le maestre al punto di non chiedere di andare al bagno o di avere un altro piatto di pasta. E' sempre stata così ma speravo che con il crescere le passasse invece si ostina a non parlare con lgi estranei soprattutto quando questi si ostinano a chiedele di far sentire la sua voce. A casa comunica bene anche meglio del fratello maggiore quando aveva la stessa età.
Il mio dubbio è come comportarmi.
Un protrarsi di questa situazione verso l'età scolastica lo vedrei "preoccupante.
Ritenete sia il caso di rivolgersi ad uno specialista, ed in questo caso che genere si specialista?
Grazie
Il mio dubbio è come comportarmi.
Un protrarsi di questa situazione verso l'età scolastica lo vedrei "preoccupante.
Ritenete sia il caso di rivolgersi ad uno specialista, ed in questo caso che genere si specialista?
Grazie
[#1]
Gentile utente
Anche se non è possibile fornire consulti in questa sede, vorrei suggerirle almeno quanto segue.
I tentativi di forzare la bambina a parlare, tanto in famiglia che da parte di estranei, non possono che ottenere l'effetto opposto. Quindi per prima cosa inizierei con l'ignorare il comportamento di sua figlia.
Poi ricercherei la consulenza di uno psicologo dell'età evolutiva, ossia specializzato nel trattamento dei bambini. A tale scopo può rivolgersi sia privatamente che al servizio pubblico.
Cordiali saluti
Anche se non è possibile fornire consulti in questa sede, vorrei suggerirle almeno quanto segue.
I tentativi di forzare la bambina a parlare, tanto in famiglia che da parte di estranei, non possono che ottenere l'effetto opposto. Quindi per prima cosa inizierei con l'ignorare il comportamento di sua figlia.
Poi ricercherei la consulenza di uno psicologo dell'età evolutiva, ossia specializzato nel trattamento dei bambini. A tale scopo può rivolgersi sia privatamente che al servizio pubblico.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Cara utente, concordo con il mio collega sulla necessità di rivolgersi a uno psicologo dell'età evolutiva che vi aiuti a comprendere cosa possa portare la vostra piccola a chiudersi nei confronti degli altri ,degli "estranei".
Sarebbe opportuno capire alcune cose.
Quando è andata alla scuola materna per un anno :quale era la situazione nell'ambiente scolastico? Interagiva con i bambini e con le maestre o ha avuto problemi sin da subito. Inoltre è importante il fatto che, linguisticamente lei abbia raggiunto delle tappe fondamentali e fluide del linguaggio e che si esprima liberamente tra le mura domestiche con voi e sopratutto con i suoi coetanei.
Quindi mi verrebbe da chiederle se il problema della chiusura si verifica con tutti gli etranei o solo con gli adulti.
Inoltre è altrettanto importante capire quanto sia chiusa la bambina e che comportamento adotti, oltre al non comunicare verbalmente, annuisce , si fa capire e in qualche modo interagisce anche se non lingusiticamente o ha un atteggiamento di chiusura totale.
In fine è altrettanto importante capire come sono state gestite le cose all'ingresso della bambina nella scuola ,sin dai tempi della materna:la bambina prima era abituata a stare sempre a casa con la mamma, la baby sitter o la nonna e poi è stata iscritta all'asilo opppure è stata sempre abituata a interagire con diverse figure adulte di riferimento?
Come ha preso la bambina i primi mesi di distacco da casa per alcune ore per andare alla scuola materna e come sono ora i suoi rapporti con l'ambiente scolastico, va volentieri, fa i capricci, è serena., apprende normalmente o ha difficoltà?Inoltre cosa le hand etto le maestre?
Tutti questi sono aspetti molto importanti da andare a valutare oltre ovviamente all'atteggiamento e all'approccio che voi genitori e famigliari avete nei confronti e nella gestione della problematica.
Siuramnte, come le ha detto il mio collega, non è producente forzarla nel dialogare quanto invece è importante cercare di capire cosa la frenie cosa la turbi nell'approcciarsi agli altri. Spesso un dialogo attento, sensibile e profondo è necessario sopratutto con i bambini.
Per poterle essere maggiormente di aiuto avrei bisogno di capire maggiormente la sua situazione.
Rimango a disposizione per chiarimenti
Cordiali saluti
Jeny Meregaglia
Sarebbe opportuno capire alcune cose.
Quando è andata alla scuola materna per un anno :quale era la situazione nell'ambiente scolastico? Interagiva con i bambini e con le maestre o ha avuto problemi sin da subito. Inoltre è importante il fatto che, linguisticamente lei abbia raggiunto delle tappe fondamentali e fluide del linguaggio e che si esprima liberamente tra le mura domestiche con voi e sopratutto con i suoi coetanei.
Quindi mi verrebbe da chiederle se il problema della chiusura si verifica con tutti gli etranei o solo con gli adulti.
Inoltre è altrettanto importante capire quanto sia chiusa la bambina e che comportamento adotti, oltre al non comunicare verbalmente, annuisce , si fa capire e in qualche modo interagisce anche se non lingusiticamente o ha un atteggiamento di chiusura totale.
In fine è altrettanto importante capire come sono state gestite le cose all'ingresso della bambina nella scuola ,sin dai tempi della materna:la bambina prima era abituata a stare sempre a casa con la mamma, la baby sitter o la nonna e poi è stata iscritta all'asilo opppure è stata sempre abituata a interagire con diverse figure adulte di riferimento?
Come ha preso la bambina i primi mesi di distacco da casa per alcune ore per andare alla scuola materna e come sono ora i suoi rapporti con l'ambiente scolastico, va volentieri, fa i capricci, è serena., apprende normalmente o ha difficoltà?Inoltre cosa le hand etto le maestre?
Tutti questi sono aspetti molto importanti da andare a valutare oltre ovviamente all'atteggiamento e all'approccio che voi genitori e famigliari avete nei confronti e nella gestione della problematica.
Siuramnte, come le ha detto il mio collega, non è producente forzarla nel dialogare quanto invece è importante cercare di capire cosa la frenie cosa la turbi nell'approcciarsi agli altri. Spesso un dialogo attento, sensibile e profondo è necessario sopratutto con i bambini.
Per poterle essere maggiormente di aiuto avrei bisogno di capire maggiormente la sua situazione.
Rimango a disposizione per chiarimenti
Cordiali saluti
Jeny Meregaglia
Dr.ssa Jeny Meregaglia
jeny.meregaglia@email.it
http://www.counselingpsicologico.it
[#3]
Utente
Grazie per le risposte. Per replicare alla Dott.ssa Meregaglia mia figli ha frequentato anche il nido e anche qui aveva lo stesso atteggiamento verso gli adulti, con i coetanei non ha mai mostrato queste chiusure. Riguardo alla dialettica la bambina parla piuttosto bene in famiglia, per la sua età, ed è vero che in alcuni casi nei quali si offende o si ritiene vittima di un'ingiustizia non parla anche con noi genitori se non a gesti, questo di solito dura qualche minuto e poi passa.
Distinti Saluti
GlB
Distinti Saluti
GlB
[#4]
Cara signora, sicuramente lei domostra di essere una mamma molto attenta e presente. Le informazioni che lei fornisce, se pur molto precise, non possono essere sufficienti a comprendere che cosa impedisce a sua figlia di instaurare una comunicazione con gli adulti. Sebbene sia molto positivo che la bimba riesca a comunicare con i suoi coetanei sarebbe importante comprendere che cosa sia accaduto, per poterla aiutare.
Le consiglio di chiedere una consulenza ad una struttura di Psicologia dell'età evolutiva della sua zona. Cordiali saluti.
Le consiglio di chiedere una consulenza ad una struttura di Psicologia dell'età evolutiva della sua zona. Cordiali saluti.
Dr. silvia sossi
[#5]
Gentile Signora,
prima di qualsiasi ipotesi sarebbe bene far vedere la bimba ad un centro di Neuropsichiatria Infantile della vostra zona, dove potrete trovare una équipe multidisciplinare (neuropsichiatri, psicologi, educatori) in grado di inquadrare correttamente il problema, ovvero di escludere con certezza qualsiasi ipotesi di origine medica
A questo punto si può intervenire con uno/a psicologo/a, che coinvolga tutti voi nel processo di comprensione e di cura del problema.
A questo proposito non molto distante da voi (a Massa) presso l'ASL lavora l'équipe del Prof. Celi, specializzata nel trattamento psicoterapeutico con bambini, che conosco personalmente
Ma al di là di questo, l'importante è che all'inizio vi rivolgiate ad una struttura pubblica multidisciplinare
E state tranquilli che una soluzione si trova. Se volete fateci sapere gli eventuali sviluppi
prima di qualsiasi ipotesi sarebbe bene far vedere la bimba ad un centro di Neuropsichiatria Infantile della vostra zona, dove potrete trovare una équipe multidisciplinare (neuropsichiatri, psicologi, educatori) in grado di inquadrare correttamente il problema, ovvero di escludere con certezza qualsiasi ipotesi di origine medica
A questo punto si può intervenire con uno/a psicologo/a, che coinvolga tutti voi nel processo di comprensione e di cura del problema.
A questo proposito non molto distante da voi (a Massa) presso l'ASL lavora l'équipe del Prof. Celi, specializzata nel trattamento psicoterapeutico con bambini, che conosco personalmente
Ma al di là di questo, l'importante è che all'inizio vi rivolgiate ad una struttura pubblica multidisciplinare
E state tranquilli che una soluzione si trova. Se volete fateci sapere gli eventuali sviluppi
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.2k visite dal 30/06/2008.
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