Problemi di coppia (e altri legati alla mia introversione/timidezza)
Buongiorno,
ho quasi 40 anni e credo di essere parecchio introversa, mi piace stare da sola e non sento il bisogno di socializzare. Questa mia indole non mi causa problemi particolari perchè, nonostante la timidezza in alcune occasioni, riesco a cavarmela nella vita e nel lavoro. Purtroppo è però una continua lotta per non superare il limite e rimanere "normali".
Il problema che invece mi affligge è il rapporto con mio marito: non ho più assolutamente voglia di rimanere in intimità con lui. Al contrario, cerco di evitarlo. Questo da qualche anno ormai. Il problema si è però accentuato negli ultimi mesi e, se dapprima mi sentivo in colpa, ora ho sviluppato una sorta di rabbia verso di lui e la sua insistenza.
Al momento non ho tempo di consultare uno specialista, cosa che farò appena mi libererò dai vari impegni attuali, nel giro di qualche settimana. Nel frattempo c'è qualcosa che potrei fare, qualche comportamento che potrei attuare, per non peggiorare ulteriormente la situazione?
Grazie in anticipo e cordiali saluti.
ho quasi 40 anni e credo di essere parecchio introversa, mi piace stare da sola e non sento il bisogno di socializzare. Questa mia indole non mi causa problemi particolari perchè, nonostante la timidezza in alcune occasioni, riesco a cavarmela nella vita e nel lavoro. Purtroppo è però una continua lotta per non superare il limite e rimanere "normali".
Il problema che invece mi affligge è il rapporto con mio marito: non ho più assolutamente voglia di rimanere in intimità con lui. Al contrario, cerco di evitarlo. Questo da qualche anno ormai. Il problema si è però accentuato negli ultimi mesi e, se dapprima mi sentivo in colpa, ora ho sviluppato una sorta di rabbia verso di lui e la sua insistenza.
Al momento non ho tempo di consultare uno specialista, cosa che farò appena mi libererò dai vari impegni attuali, nel giro di qualche settimana. Nel frattempo c'è qualcosa che potrei fare, qualche comportamento che potrei attuare, per non peggiorare ulteriormente la situazione?
Grazie in anticipo e cordiali saluti.
[#1]
Cara Utente,
lei ci dice che teme di varcare il confine fra normalità e patologia e vorrei chiederle se questa è una sua autentica paura o se invece qualcuno le ha detto qualcosa che l'ha influenzata in tal senso.
Esordisce infatti trasmettendo l'idea che la sua vita le va bene così e che, se non fosse per richieste dell'ambiente esterno (marito compreso), non cambierebbe probabilmente nulla.
Questo è un punto molto importante per individuare quali sono i suoi autentici obiettivi e quale quindi lo spazio di lavoro che potrà condividere con uno psicologo.
La sua sensazione è che la rabbia che prova verso suo marito nasca proprio dal suo insistere per avere una vita sessuale o da altro?
lei ci dice che teme di varcare il confine fra normalità e patologia e vorrei chiederle se questa è una sua autentica paura o se invece qualcuno le ha detto qualcosa che l'ha influenzata in tal senso.
Esordisce infatti trasmettendo l'idea che la sua vita le va bene così e che, se non fosse per richieste dell'ambiente esterno (marito compreso), non cambierebbe probabilmente nulla.
Questo è un punto molto importante per individuare quali sono i suoi autentici obiettivi e quale quindi lo spazio di lavoro che potrà condividere con uno psicologo.
La sua sensazione è che la rabbia che prova verso suo marito nasca proprio dal suo insistere per avere una vita sessuale o da altro?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile signora,
in che senso per Lei questa situazione è un problema che La affligge?
Si sente in colpa o sente un peso, dal momento che non sentirebbe la necessità di relazioni, se ho ben compreso?
La rabbia verso Suo marito è un modo per difendersi da tali richieste che percepisce come intrusive?
Ha provato a parlare molto apertamente con Suo marito sulle Sue difficoltà? A parte l'intimità, tutto il resto nel matrimonio come va?
Avete figli?
Fa bene a rivolgersi ad uno specialista, meglio se uno psicoterapeuta specializzato in terapia sistemico-relazionale, anche se deciderà di andarci da sola.
Cordiali saluti,
in che senso per Lei questa situazione è un problema che La affligge?
Si sente in colpa o sente un peso, dal momento che non sentirebbe la necessità di relazioni, se ho ben compreso?
La rabbia verso Suo marito è un modo per difendersi da tali richieste che percepisce come intrusive?
Ha provato a parlare molto apertamente con Suo marito sulle Sue difficoltà? A parte l'intimità, tutto il resto nel matrimonio come va?
Avete figli?
Fa bene a rivolgersi ad uno specialista, meglio se uno psicoterapeuta specializzato in terapia sistemico-relazionale, anche se deciderà di andarci da sola.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Signora,
la sua timidezza potrebbe non essere correlata con la problematica di coppia, che sembra invece essere secondaria…
L'intimità negata o evitata, che in clinica si chiama calo del desiderio, dovrebbe essere analizzata da un professionista, i consigli non servono a molto…senza conoscere lei, suo marito, la sua coppia e le dinamiche che la abitano…
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
la sua timidezza potrebbe non essere correlata con la problematica di coppia, che sembra invece essere secondaria…
L'intimità negata o evitata, che in clinica si chiama calo del desiderio, dovrebbe essere analizzata da un professionista, i consigli non servono a molto…senza conoscere lei, suo marito, la sua coppia e le dinamiche che la abitano…
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Vi ringrazio per le risposte.
Riguardo i vs quesiti preciso che:
Dt. Flavia Massaro:
""lei ci dice che teme di varcare il confine fra normalità e patologia e vorrei chiederle se questa è una sua autentica paura o se invece qualcuno le ha detto qualcosa che l'ha influenzata in tal senso.""
Nessuno mi ha detto nulla in tal senso ma mi rendo conto da sola di essere un po' strana. Inoltre ultimamente, ho notato un accentuarsi della mia avversione per il genere umano. A parte pochi amici intimi e parenti, non socializzo molto.
""La sua sensazione è che la rabbia che prova verso suo marito nasca proprio dal suo insistere per avere una vita sessuale o da altro?""
In gran parte nasce dall'insistere su qualcosa che, si rende conto anche lui, a me non va di fare ... più mi viene chiesto e minore è la voglia (questo in generale e non solo nell'intimità di coppia). Per il resto, ho un buon rapporto con mio marito, ma ho la sensazione che la situazione attuale non possa protrarsi a lungo senza generare altre problematiche..
Dr. Angela Picoleci
""in che senso per Lei questa situazione è un problema che La affligge?
Si sente in colpa o sente un peso, dal momento che non sentirebbe la necessità di relazioni, se ho ben compreso?""
Non mi sento in colpa, a dire il vero raramente provo emozioni (cosa che, appunto, ho notato aggravarsi ultimamente). Semplicemente la mia vita affettiva non è come dovrebbe essere: e se con il resto del mondo posso relazionarmi essendo semplicemente cortese, in famiglia non è sufficiente.
""La rabbia verso Suo marito è un modo per difendersi da tali richieste che percepisce come intrusive?
Ha provato a parlare molto apertamente con Suo marito sulle Sue difficoltà? A parte l'intimità, tutto il resto nel matrimonio come va?
Avete figli?""
Non saprei, a dire il vero provo rabbia ma non la esprimo; sull'argomento cerco di discutere serenamente ma non è facile capirsi.
Abbiamo figli e per il resto il matrimonio va bene.
Dt. Valeria Randone:
""la sua timidezza potrebbe non essere correlata con la problematica di coppia, che sembra invece essere secondaria…""
Cosa intende di preciso?
Cercando in me le cause del calo del desiderio pensavo che la timidezza, l'introversione, l'inibizione potessero esserne, se non la causa, sicuramente un'aggravante.
La ringrazio per i link con approfondimenti sull'argomento che non mancherò di leggere ... sempre che non l'abbia già fatto negli scorsi mesi, visto che è da tempo che cerco una soluzione o spiegazione.
Buona giornata.
Riguardo i vs quesiti preciso che:
Dt. Flavia Massaro:
""lei ci dice che teme di varcare il confine fra normalità e patologia e vorrei chiederle se questa è una sua autentica paura o se invece qualcuno le ha detto qualcosa che l'ha influenzata in tal senso.""
Nessuno mi ha detto nulla in tal senso ma mi rendo conto da sola di essere un po' strana. Inoltre ultimamente, ho notato un accentuarsi della mia avversione per il genere umano. A parte pochi amici intimi e parenti, non socializzo molto.
""La sua sensazione è che la rabbia che prova verso suo marito nasca proprio dal suo insistere per avere una vita sessuale o da altro?""
In gran parte nasce dall'insistere su qualcosa che, si rende conto anche lui, a me non va di fare ... più mi viene chiesto e minore è la voglia (questo in generale e non solo nell'intimità di coppia). Per il resto, ho un buon rapporto con mio marito, ma ho la sensazione che la situazione attuale non possa protrarsi a lungo senza generare altre problematiche..
Dr. Angela Picoleci
""in che senso per Lei questa situazione è un problema che La affligge?
Si sente in colpa o sente un peso, dal momento che non sentirebbe la necessità di relazioni, se ho ben compreso?""
Non mi sento in colpa, a dire il vero raramente provo emozioni (cosa che, appunto, ho notato aggravarsi ultimamente). Semplicemente la mia vita affettiva non è come dovrebbe essere: e se con il resto del mondo posso relazionarmi essendo semplicemente cortese, in famiglia non è sufficiente.
""La rabbia verso Suo marito è un modo per difendersi da tali richieste che percepisce come intrusive?
Ha provato a parlare molto apertamente con Suo marito sulle Sue difficoltà? A parte l'intimità, tutto il resto nel matrimonio come va?
Avete figli?""
Non saprei, a dire il vero provo rabbia ma non la esprimo; sull'argomento cerco di discutere serenamente ma non è facile capirsi.
Abbiamo figli e per il resto il matrimonio va bene.
Dt. Valeria Randone:
""la sua timidezza potrebbe non essere correlata con la problematica di coppia, che sembra invece essere secondaria…""
Cosa intende di preciso?
Cercando in me le cause del calo del desiderio pensavo che la timidezza, l'introversione, l'inibizione potessero esserne, se non la causa, sicuramente un'aggravante.
La ringrazio per i link con approfondimenti sull'argomento che non mancherò di leggere ... sempre che non l'abbia già fatto negli scorsi mesi, visto che è da tempo che cerco una soluzione o spiegazione.
Buona giornata.
[#5]
"raramente provo emozioni"
Se ha l'impressione di un appiattimento affettivo, di un acuirsi della tendenza al ritiro sociale e di un aumentato desiderio di starsene "in pace", senza che nessuno le chieda nulla o la solleciti in nulla, si potrebbe trattare di un disturbo di tipo depressivo che potrebbe spiegare anche l'assenza di desiderio sessuale.
Senza incontrarla di persona non è possibile porre una diagnosi, ma questa ipotesi non è da scartare.
Se ha l'impressione di un appiattimento affettivo, di un acuirsi della tendenza al ritiro sociale e di un aumentato desiderio di starsene "in pace", senza che nessuno le chieda nulla o la solleciti in nulla, si potrebbe trattare di un disturbo di tipo depressivo che potrebbe spiegare anche l'assenza di desiderio sessuale.
Senza incontrarla di persona non è possibile porre una diagnosi, ma questa ipotesi non è da scartare.
[#6]
Credo che una spiegazione o soluzione la possa trovare mediante un aiuti specialistico, no online, nè con le letture...
Questi sono solo i primi passi, verso una consultazione de visu...dalla quale trarrà giovamento, chiarezza e soprattutto soluzioni.
Questi sono solo i primi passi, verso una consultazione de visu...dalla quale trarrà giovamento, chiarezza e soprattutto soluzioni.
[#7]
A proposito dell rabbia che dice di provare potrebbe leggere questo articolo: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html per vedere se si ritrova...
In effetti può essere molto complicato per le coppie comunicare e capirsi, soprattutto dopo un certo tempo che si sta insieme e nel quale la gestione dei problemi è sempre stata affrontata in questa maniera.
Ciascuno dei due partner, infatti, continua a mettere in gioco i propri modelli relazionali e comunicativi, quindi è molto probabile che nella discussione ci si possa irrigidire sulle proprie posizioni e creare incomprensioni con l'altro.
Per questa ragione, se lo desiderate e se entrambi desiderate risolvere il problema, sarebbe molto utile imparare a confrontarvi e a comunicare per raggiungere un accordo e inquadrare meglio la situazione.
Uno psicologo psicoterapeuta sistemico- relazionale può aiutarvi in questo percorso.
Cordiali saluti,
In effetti può essere molto complicato per le coppie comunicare e capirsi, soprattutto dopo un certo tempo che si sta insieme e nel quale la gestione dei problemi è sempre stata affrontata in questa maniera.
Ciascuno dei due partner, infatti, continua a mettere in gioco i propri modelli relazionali e comunicativi, quindi è molto probabile che nella discussione ci si possa irrigidire sulle proprie posizioni e creare incomprensioni con l'altro.
Per questa ragione, se lo desiderate e se entrambi desiderate risolvere il problema, sarebbe molto utile imparare a confrontarvi e a comunicare per raggiungere un accordo e inquadrare meglio la situazione.
Uno psicologo psicoterapeuta sistemico- relazionale può aiutarvi in questo percorso.
Cordiali saluti,
[#10]
Utente
Buongiorno,
sono stata dal medico di famiglia, che però pretende da me maggior chiarezza nello spiegare la mia situazione per potermi consigliare poi al meglio. In pratica devo fare il punto della situazione facendo un'analisi introspettiva di me stessa.
Pensandoci su non riesco a spiegare nemmeno a me stessa, a parole o con i pensieri, come mi sento ed il perchè, e non so quindi come riportare i miei problemi al medico: mi ha chiesto se sono triste, se piango, se qualcosa ha causato lo stato emotivo in cui sono, ecc.... Domande a cui non so rispondere poichè il mio stato emotivo attuale non mi causa sofferenza, solo disagio e difficoltà nel vivere normalmente.
Cercando in internet credo di aver trovato nella distimia, molte sfaccettature del mio stato attuale: come potrei riportare al medico questo senza dirgli di cosa penso si tratti?
Grazie per un eventuale suggerimento e cordiali saluti.
sono stata dal medico di famiglia, che però pretende da me maggior chiarezza nello spiegare la mia situazione per potermi consigliare poi al meglio. In pratica devo fare il punto della situazione facendo un'analisi introspettiva di me stessa.
Pensandoci su non riesco a spiegare nemmeno a me stessa, a parole o con i pensieri, come mi sento ed il perchè, e non so quindi come riportare i miei problemi al medico: mi ha chiesto se sono triste, se piango, se qualcosa ha causato lo stato emotivo in cui sono, ecc.... Domande a cui non so rispondere poichè il mio stato emotivo attuale non mi causa sofferenza, solo disagio e difficoltà nel vivere normalmente.
Cercando in internet credo di aver trovato nella distimia, molte sfaccettature del mio stato attuale: come potrei riportare al medico questo senza dirgli di cosa penso si tratti?
Grazie per un eventuale suggerimento e cordiali saluti.
[#11]
Sono meravigliata dalla richiesta del suo medico.
Lei gli ha chiesto il nominativo di uno psicologo e lui le ha risposto che prima di comunicarglielo deve spiegargli dettagliatamente che cosa sente?
Non capisco come il suo "report" possa indirizzare il consiglio verso un professionista piuttosto che un altro, anche perchè non esistono indicazioni specifiche per una terapia piuttosto che per un'altra in base alla diagnosi di depressione piuttosto che di un altro disturbo.
La valutazione diagnostica sarà effettuata dallo psicologo che contatterà e noi, senza conoscerla, non possiamo essere in grado di darle indicazioni precise.
A questo punto, vista la risposta, può valutare se tornare a chiedere un nominativo al medico o se cercarne uno da sola.
Lei gli ha chiesto il nominativo di uno psicologo e lui le ha risposto che prima di comunicarglielo deve spiegargli dettagliatamente che cosa sente?
Non capisco come il suo "report" possa indirizzare il consiglio verso un professionista piuttosto che un altro, anche perchè non esistono indicazioni specifiche per una terapia piuttosto che per un'altra in base alla diagnosi di depressione piuttosto che di un altro disturbo.
La valutazione diagnostica sarà effettuata dallo psicologo che contatterà e noi, senza conoscerla, non possiamo essere in grado di darle indicazioni precise.
A questo punto, vista la risposta, può valutare se tornare a chiedere un nominativo al medico o se cercarne uno da sola.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 3k visite dal 20/01/2014.
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