Non ce la faccio più
Buonasera,
cerco di presentarmi: sono un ragazzo di 23 anni, vita e famiglia normale, un po sedentario ed una ragazza. Sto cercando di completare il mio percorso triennale di studi (mancano un paio di esami e la laurea) ma è più di un mese che non riesco più a studiare mi sento angosciato in continuazione, non riesco a capire da cosa. Mi sento completamente senza voglia, sia nello studio che in qualsiasi cosa. Sono fuori sede appunto per limitare le distrazioni ma nn serve a nulla; il coinquilino non c'è in questo periodio e la casa, tranquillissima, è completamente libera e la ritengo ideale come luogo per lo studio.
Mi sento preoccupato, agitato, senza un motivo apparente. Continuo a controllare il cellulare in modo ossessivo per vedere se ci sono novità ecc. cosa che nn mi è mai capitata. Tento di studiare e poco dopo mi ritrovo a giochicchiare con il cellulare. Cerco di impegnare il tempo in qualche modo per arrivare a cena così da poter cucinare e rilassarmi per un attimo per poi guardare la TV e andare a dormire presto nella speranza che riesca a recuperare quello che non ho fatto il giorno seguente.
La mia famiglia e la mia ragazza cercano di spronarmi ma niente, mi sento nervoso e non riesco a fare nulla e poi mi sento in colpa.
La mia ragazza non mi vuole sicuramente condizionare sulle mie scelte; la mia famiglia crede in me e non vede l'ora che completi gli studi e che prosegua con la laurea specialistica. Attualmente, viste le difficoltà che sto incontrando e il tempo già impiegato io non me la sento di contiuare ancora gli studi. Per ora ho sempre detto che volevo completare i 3 anni per poi decidere. Ho paura di deluderli ma per questo non credo me ne diano una colpa, hanno ormai capito che la voglia di studiare è svanita. Non vedo in questo la mia preoccupazione.
Ho sempre avuto alti e bassi con lo studio ma un crisi come questa no. Non so come fare per tranquillizzarmi e cercare di affrontare questi ultimi esami con la grinta necessaria.
Chiedo scusa per la confusione ma è quello che mi passa per la testa, non credo riusciate a capire qualcosa.
Ringrazio chiunque voglia esprimere un suo parere.
A.
cerco di presentarmi: sono un ragazzo di 23 anni, vita e famiglia normale, un po sedentario ed una ragazza. Sto cercando di completare il mio percorso triennale di studi (mancano un paio di esami e la laurea) ma è più di un mese che non riesco più a studiare mi sento angosciato in continuazione, non riesco a capire da cosa. Mi sento completamente senza voglia, sia nello studio che in qualsiasi cosa. Sono fuori sede appunto per limitare le distrazioni ma nn serve a nulla; il coinquilino non c'è in questo periodio e la casa, tranquillissima, è completamente libera e la ritengo ideale come luogo per lo studio.
Mi sento preoccupato, agitato, senza un motivo apparente. Continuo a controllare il cellulare in modo ossessivo per vedere se ci sono novità ecc. cosa che nn mi è mai capitata. Tento di studiare e poco dopo mi ritrovo a giochicchiare con il cellulare. Cerco di impegnare il tempo in qualche modo per arrivare a cena così da poter cucinare e rilassarmi per un attimo per poi guardare la TV e andare a dormire presto nella speranza che riesca a recuperare quello che non ho fatto il giorno seguente.
La mia famiglia e la mia ragazza cercano di spronarmi ma niente, mi sento nervoso e non riesco a fare nulla e poi mi sento in colpa.
La mia ragazza non mi vuole sicuramente condizionare sulle mie scelte; la mia famiglia crede in me e non vede l'ora che completi gli studi e che prosegua con la laurea specialistica. Attualmente, viste le difficoltà che sto incontrando e il tempo già impiegato io non me la sento di contiuare ancora gli studi. Per ora ho sempre detto che volevo completare i 3 anni per poi decidere. Ho paura di deluderli ma per questo non credo me ne diano una colpa, hanno ormai capito che la voglia di studiare è svanita. Non vedo in questo la mia preoccupazione.
Ho sempre avuto alti e bassi con lo studio ma un crisi come questa no. Non so come fare per tranquillizzarmi e cercare di affrontare questi ultimi esami con la grinta necessaria.
Chiedo scusa per la confusione ma è quello che mi passa per la testa, non credo riusciate a capire qualcosa.
Ringrazio chiunque voglia esprimere un suo parere.
A.
[#1]
Gentile utente,
non ci sono strategie che possiamo suggerire on-line che le permettano di uscire dal blocco nel quale è finito. Il lavoro psicologico è fatto di conoscenza approfondita e duro lavoro, un cm alla volta.
In ogni caso possiamo provare a fornirle qualche ipotesi.
Non è infrequente che a pochi metri dal traguardo subentri la paura di perdere, di non farcela. Lo scatto finale è sempre complicato dal punto di vista psicologico.
Inoltre la laurea rappresenta soltanto una tappa nel percorso di vita. Dopo di quella c'è il lavoro da trovare, il futuro da costruire, il distacco, graduale ma necessario, dalla famiglia.
Mi chiedo se questi siano elementi ai quali ha pensato per dare un senso alla sua stasi.
Ci sarebbero anche altri aspetti da prendere in considerazione, come il timore di deludere i suoi genitori.
Credo che potrebbe esserle utile un consulto di persona.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
non ci sono strategie che possiamo suggerire on-line che le permettano di uscire dal blocco nel quale è finito. Il lavoro psicologico è fatto di conoscenza approfondita e duro lavoro, un cm alla volta.
In ogni caso possiamo provare a fornirle qualche ipotesi.
Non è infrequente che a pochi metri dal traguardo subentri la paura di perdere, di non farcela. Lo scatto finale è sempre complicato dal punto di vista psicologico.
Inoltre la laurea rappresenta soltanto una tappa nel percorso di vita. Dopo di quella c'è il lavoro da trovare, il futuro da costruire, il distacco, graduale ma necessario, dalla famiglia.
Mi chiedo se questi siano elementi ai quali ha pensato per dare un senso alla sua stasi.
Ci sarebbero anche altri aspetti da prendere in considerazione, come il timore di deludere i suoi genitori.
Credo che potrebbe esserle utile un consulto di persona.
Che ne pensa?
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile Ragazzo,
com'è andato in precedenza il percorso universitario?
Come lo ha scelto?
L'approssimarsi del termine della triennale sembra abbia creato in lei un certo blocco, segna una tappa oltre la quale le si pone il proseguimento con la specialistica, sulla quale la sua famiglia ripone a quanto sembra grandi aspettative<la mia famiglia crede in me e non vede l'ora che completi gli studi e che prosegua con la laurea specialistica.>
Sembrerebbe palpabile il suo essere sotto pressione e dunque la conseguente ansia che le impedisce di concentrarsi e studiare in modo proficuo. La concentrazione che lo studio richiede non va d'accordo con le preoccupazioni e l'ansia.
Sarebbe il caso si riferisse allo sportello d'ascolto della sua facoltà se presente, per fare chiarezza su quanto sta accadendo e decidere in modo autonomo e con consapevolezza se continuare dopo la triennale al di là delle altrui aspettative.
Intanto le allego un link con un vademecum per uno studio proficuo
http://www.polimi.it/fileadmin/user_upload/Studenti/Spazio_ascolto/studiare_bene.pdf
Restiamo in ascolto
com'è andato in precedenza il percorso universitario?
Come lo ha scelto?
L'approssimarsi del termine della triennale sembra abbia creato in lei un certo blocco, segna una tappa oltre la quale le si pone il proseguimento con la specialistica, sulla quale la sua famiglia ripone a quanto sembra grandi aspettative<la mia famiglia crede in me e non vede l'ora che completi gli studi e che prosegua con la laurea specialistica.>
Sembrerebbe palpabile il suo essere sotto pressione e dunque la conseguente ansia che le impedisce di concentrarsi e studiare in modo proficuo. La concentrazione che lo studio richiede non va d'accordo con le preoccupazioni e l'ansia.
Sarebbe il caso si riferisse allo sportello d'ascolto della sua facoltà se presente, per fare chiarezza su quanto sta accadendo e decidere in modo autonomo e con consapevolezza se continuare dopo la triennale al di là delle altrui aspettative.
Intanto le allego un link con un vademecum per uno studio proficuo
http://www.polimi.it/fileadmin/user_upload/Studenti/Spazio_ascolto/studiare_bene.pdf
Restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Utente
Innanzitutto vi ringrazio per il tempo dedicatomi.
Per la dott.ssa Laura Rinella
Il percorso universitario l'ho scelto per interesse e se tornassi indietro non lo cambierei, piuttosto valuterei meglio se intraprenderlo o no. Ho incontrato un'iniziale forte difficoltà nell'affrontare gli esami, forse per il passaggio alla realtà universitaria, non per la lontananza da casa in quanto già abituato. Con impegno e convinzione sono riuscito a superare gli esami e sono contento ma vedo il traguardo comunque lontano. Ho avuto un'esperienza lavorativa di un anno durante gli studi che mi ha "distratto" un po dallo studio e ci sto mettendo più del normale. Per quanto riguarda lo studio proficuo ero inizialmente "incapace di studiare" ma l'esperienza credo mi ha fatto apprendere un metodo di studio adeguato.
Dopo una triennale non credo di avere in mano un qualcosa che mi possa essere utile per il lavoro futuro in confronto alla fatica incontrata. Il preseguimento è ovviamente consigliato da tutti, me compreso, ma non mi sento ora in grado di affrontarlo, lo vedo come un peso. Sicuramente lavoro e università mi hanno fatto crescere e capire molto.
Per il dott. Francesco Mori
ha ragione lo scatto finale lo sento complicato forse per quello che mi aspetta dopo, di tutto ma niente di certo. La delusione della famiglia se decidessi di fermarmi è ovvia ma non me ne darebbero una colpa.
Il distacco sicuramente lo dovrò cercare appena sarò nelle condizioni ma per ora dipendo completamente dalla mia famiglia.
Ho sempre cercato di completare gli studi in tranquillità per poi pensare al dopo, ma questo senso di angoscia mi assale e no so cosa fare, vorrei finire il prima possibile ma non ci riesco e mi preoccupo.
Ad un consulto persona non dico di no ma non ho le capacità e non saprei a chi rivolgermi.
A.
Per la dott.ssa Laura Rinella
Il percorso universitario l'ho scelto per interesse e se tornassi indietro non lo cambierei, piuttosto valuterei meglio se intraprenderlo o no. Ho incontrato un'iniziale forte difficoltà nell'affrontare gli esami, forse per il passaggio alla realtà universitaria, non per la lontananza da casa in quanto già abituato. Con impegno e convinzione sono riuscito a superare gli esami e sono contento ma vedo il traguardo comunque lontano. Ho avuto un'esperienza lavorativa di un anno durante gli studi che mi ha "distratto" un po dallo studio e ci sto mettendo più del normale. Per quanto riguarda lo studio proficuo ero inizialmente "incapace di studiare" ma l'esperienza credo mi ha fatto apprendere un metodo di studio adeguato.
Dopo una triennale non credo di avere in mano un qualcosa che mi possa essere utile per il lavoro futuro in confronto alla fatica incontrata. Il preseguimento è ovviamente consigliato da tutti, me compreso, ma non mi sento ora in grado di affrontarlo, lo vedo come un peso. Sicuramente lavoro e università mi hanno fatto crescere e capire molto.
Per il dott. Francesco Mori
ha ragione lo scatto finale lo sento complicato forse per quello che mi aspetta dopo, di tutto ma niente di certo. La delusione della famiglia se decidessi di fermarmi è ovvia ma non me ne darebbero una colpa.
Il distacco sicuramente lo dovrò cercare appena sarò nelle condizioni ma per ora dipendo completamente dalla mia famiglia.
Ho sempre cercato di completare gli studi in tranquillità per poi pensare al dopo, ma questo senso di angoscia mi assale e no so cosa fare, vorrei finire il prima possibile ma non ci riesco e mi preoccupo.
Ad un consulto persona non dico di no ma non ho le capacità e non saprei a chi rivolgermi.
A.
[#4]
<vorrei finire il prima possibile ma non ci riesco e mi preoccupo. >
La fretta di finire il più presto possibile non la aiuta, anzi alimenta la preoccupazione e dunque l'ansia.
Ha verificato se c'è uno sportello d'ascolto presso la sua facoltà?
Altrimenti si potrebbe rivolgere al Consultorio Familiare ASL, non occorre prescrizione medica. Provi ad informarsi per entrambe le opportunità.
La fretta di finire il più presto possibile non la aiuta, anzi alimenta la preoccupazione e dunque l'ansia.
Ha verificato se c'è uno sportello d'ascolto presso la sua facoltà?
Altrimenti si potrebbe rivolgere al Consultorio Familiare ASL, non occorre prescrizione medica. Provi ad informarsi per entrambe le opportunità.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 19/01/2014.
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