Rapporto morboso e mancanza di autostima

Gentili dottori, mi rivolgo a voi perché ho paura di essere entrata in un circolo vizioso da cui non riesco ad uscire da sola e che riconosco bene, essendomi già capitato. Ho avuto la mia prima storia d'amore tre anni fa, all'inizio tutto procedeva benissimo, ma dopo i primi sei/sette mesi di relazione ho iniziato ad essere possessiva, a volte ho creduto seriamente di essere pazza. Vi spiego: mi dava fastidio ogni cosa che il mio ragazzo facesse senza di me, ero gelosa di ogni singola persona che condividesse qualcosa con lui (amici, genitori, nonni, parenti, chiunque) e non riuscivo a tenere per me la rabbia che mi scaturiva ogni volta che lui faceva qualcosa senza di me, anche avvertendomi prima. Potete quindi immaginare come mai la nostra storia sia finita dopo un anno, lui ha resistito altri sei mesi e poi, complici altri problemi, mi ha lasciata. Ho sofferto da morire, mi sembrava di non poter andare avanti da sola, ma piano piano ho recuperato la mia autonomia e stavo bene..Questa estate, dopo tre anni da quella storia, ho conosciuto il mio attuale ragazzo. E' una persona speciale, che amo moltissimo e con il quale ho avuto il classico colpo di fulmine..sono sei mesi che stiamo insieme, fino ad adesso è andato tutto meravigliosamente, anche meglio della precendente storia, ma purtroppo, come se mi aspettasse al varco, ecco di nuovo la mia morbosità. In quest'ultima settimana abbiamo litigato tre volte e sento di nuovo quella tremenda sensazione di fastidio e gelosia, e so per certo che se non faccio qualcosa peggiorerà. Non voglio perderlo, è una di quelle persone che si incontrano solo una volta nella vita e inoltre, non voglio andare avanti con questo problema che mi porta a rovinare i rapporti in questo modo. Ci deve essere un motivo per cui succede questo, io l'ho ricollegato alla mia totale insicurezza, mancanza di autostima. Tutti mi dicono che sono una bella ragazza, ma non serve, io non riesco vedere del valore in me. Se può aiutarvi a capire, vi aggiugo che i miei genitori si sono separati quando ero piccola, non ho più rapporti con mio padre, mentre vivo con mia madre la quale sospetto abbia problemi di depressione e alcolismo..Io frequento l'università e sono sempre stata molto brava in questo, è l'unico campo della mia vita che va bene, ma nonostante questo non riesco a sentirmi realizzata. Vi prego, aiutatemi a capire come uscire da tutto questo..Cordiali saluti e grazie in anticipo a chi risponderà.
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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
la soluzione risolutiva che ci chiede difficilmente possiamo offrirgliela.... La psicologia e la psicoterapia si fonda su un lavoro di cm, che da frutti nel medio/lungo periodo.
Sembra, che sia un problema connesso con la fiducia, con il fidarsi e l'affidarsi.
Fiducia significa accettare che l'altro non rispetti l' "accordo" ed ugualmente andare avanti, accettando di poter tollerare un tradimento.
Controllare gli altri non è possibile, anzi crea il bisogno di fuggire, dato che le relazioni sono fatte di condivisione ed individualità.
È possibile ciò che afferma, ovvero che il "fallimento" del matrimonio dei suoi genitori possa avere influito sulla sua percezione dei rapporti.
Che ne pensa di rivolgersi ad uno psicologo di persona?

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Utente
Utente
Gentile dottore,in realtà dopo la fine della precedente storia ho già incontrato una psicologa con la quale ho fatto un ciclo di sedute. Lei si è concentrata sulle conseguenze della separazione dei miei genitori, anche perché è stata una separazione non proprio "tranquilla", durante la quale sono stata usata come oggetto di guerra tra mio padre e mia madre e in seguito alla quale ho praticamente perso mio padre. Purtroppo in quel periodo non frequentavo nessuno, e quindi l'attenzione non si è focalizzata sul mio problema nella relazione di coppia..Probabilmente sì, potrebbe essermi utile rivolgermi di nuovo ad uno psicologo. La ringrazio
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Anche secondo me il problema potrebbe essere quell del controllo: il papà che ad un certo punto va via e la mamma, se davvero ha una dipendenza da alcol, ti ha in un certo senso costretta ad essere controllante, per paura di restare spiazzata davanti ad eventi incontrollabili della vita.

Per fortuna te ne rendi conto, ma questo non è sufficiente a cambiare.
Per un cambiamento profondo è indispenssabile un lavoro su te stessa, che potresti ad esempio fare con uno psicologo psicoterapeuta.

Potresti rivolgerti al consultorio o allo spazio giovani della tua zona, che ne pensi?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Cara dottoressa, è possibile che sia come dice; il mio papà se ne è andato senza che nemmeno io me ne accorgessi, ero piccola e anzi, sono stata io stessa ad allontanarlo. Ogni volta che lo vedevo significava dare un dispiacere alla mamma, e per una bambina piccola come ero io la strada più facile è stata assecondare mia mamma e cacciare lui. Non potevo sapere che questa cosa avrebbe avuto le sue conseguenze per il futuro. E la mamma sì, devo controllarla io..Devo cercare di capire dai suoi comportamenti in che condizioni è, e cercare di impedirle di cacciarsi nei guai. E' un'ottima madre, fa di tutto per me, ma purtroppo ci sono momenti in cui sono io che devo fare da controllore a lei. Credo che mi informerò sui servizi della mia zona che possono offrirmi sostegno in questo campo, la ringrazio molto!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Mi pare una decisione molto saggia. Uno psicologo psicoterapeuta può aiutarti anche a capire come relazionarti in maniera più efficace con la mamma, perchè talvolta -di fronte a situazioni del genere- i parenti tendono a fare, seppure in buona fede, ciò che hanno sempre fatto, magari rafforzando proprio il comportamento che invece si vorrebbe tanto eliminare.
Tienici aggiornati, se ti fa piacere.

Cordiali saluti,
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Utente
Utente
Certamente, vi terrò aggiornati molto volentieri.
Volevo però chiedervi un consiglio: esiste, nel frattempo (dato che mi sembra di capire che la soluzione al problema non potrà arrivare subito), qualcosa che io possa fare sul momento per evitare di fare delle scenate irrazionali? Quando mi prendono questi attacchi di gelosia incontrollata e di fastidio su cose pressoché assurde molte volte non riesco proprio a tenere per me la mia rabbia e la sfogo sul mio fidanzato, provocando delle liti che mi rendo conto siano del tutto irrazionali, senza un minimo fondamento. Lui non merita questo, non è compatibile con lui che è molto calmo ed equilibrato, e soprattutto io non voglio che succeda. Per adesso è capitato una o due volte nell'ultimo periodo, ma vorrei capire se esiste un modo, qualcosa per distrarmi oppure qualcosa di efficace su cui io possa concentrarmi per evitare di esplodere in quel momento.. Vi ringrazio!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
La consapevolezza di uno schema comportamentale e cognitivo che abbiamo la tendenza ad attuare è indubbiamente molto utile, ma non è sufficiente per poter generare un cambiamento.

Ciò che genera il cambiamento profondo è l'aver spezzato questa sequenza automatica (proprio perchè inconsapevole) attraverso strategie comportamentali diverse. Quando una persona si comporta in modo diverso da come faceva prima, pensa e sente in maniera diversa, perchè comportamenti, pensieri ed emozioni si influenzano reciprocamente.

Tutto ciò è un lavoro psicoterapico: in terapia cognitivo-comportamentale si prescrivo strategie utili al pz. per arrivare a raggiungere tali obiettivi.

Cordiali saluti,