Autolesionismo
Salve a tutti,
Sono una ragazza che soffre di autolesionismo. Tutto è cominciato nell'estate 2013 in seguito all'ennesima complicazione. Non ho resistito e ho inciso per la prima volta la mia pelle, mi sono sentita subito bene. Ad ottobre la decisione di chiedere aiuto. Sono riuscita a smettere per un po' di tempo ma poi ci sono ricaduta.
Alcuni amici mi sono sempre vicini e non accettano il fatto che io ormai abbia trovato un modo, molto strano, di sentirmi bene. Tutti ormai sanno che io ho smesso, ma non è così. Ci sono ricaduta. Cambio spessissimo umore, felicità,rabbia,gioia,depressione, certi giorni non riesco nemmeno a capire come stia realmente. Non so più che fare, mi sento senza forze, inutile, la seconda scelta. Voglio ricominciare a vivere perché questa non sono io...
Grazie mille per l'ascolto e gli eventuali aiuti. Grazie ancora.
Sono una ragazza che soffre di autolesionismo. Tutto è cominciato nell'estate 2013 in seguito all'ennesima complicazione. Non ho resistito e ho inciso per la prima volta la mia pelle, mi sono sentita subito bene. Ad ottobre la decisione di chiedere aiuto. Sono riuscita a smettere per un po' di tempo ma poi ci sono ricaduta.
Alcuni amici mi sono sempre vicini e non accettano il fatto che io ormai abbia trovato un modo, molto strano, di sentirmi bene. Tutti ormai sanno che io ho smesso, ma non è così. Ci sono ricaduta. Cambio spessissimo umore, felicità,rabbia,gioia,depressione, certi giorni non riesco nemmeno a capire come stia realmente. Non so più che fare, mi sento senza forze, inutile, la seconda scelta. Voglio ricominciare a vivere perché questa non sono io...
Grazie mille per l'ascolto e gli eventuali aiuti. Grazie ancora.
[#1]
Gentile Ragazza
Come ha chiesto aiuto?
Chi si è occupata di lei e come?
Quando la sofferenza psichica è atroce ed insopportabile, solitamente le condotte autolesive sono delle strategie disfunzionali per non sentire troppo dolore.....
Avviene uno spostamento dal dolore psichico, dell' anima, decisamente insopportabile, a quello fisico, gestibile, anzi piacevole....
Quali eventi, durante la sua vita l' hanno segnata così tanto?
Se ha voglia di parlarne....
Uno psicologo potrà darle un amano nel recuperare qualità di vita
Come ha chiesto aiuto?
Chi si è occupata di lei e come?
Quando la sofferenza psichica è atroce ed insopportabile, solitamente le condotte autolesive sono delle strategie disfunzionali per non sentire troppo dolore.....
Avviene uno spostamento dal dolore psichico, dell' anima, decisamente insopportabile, a quello fisico, gestibile, anzi piacevole....
Quali eventi, durante la sua vita l' hanno segnata così tanto?
Se ha voglia di parlarne....
Uno psicologo potrà darle un amano nel recuperare qualità di vita
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
Il primo passo che ho fatto è stato andare in un consultorio. Non ho avuto molto aiuto, solo dei consigli su come trovare psicologi che sanno il fatto loro. I miei amici mi sono stati vicini e hanno cercato di fare qualcosa.
Penso che le cose che mi abbiano segnato siano stati gli avvenimenti un casa. Mio padre non riusciva a controllare la rabbia e molto spesso si sfogava su di me. Spesso ho cercato di ribellarmi, ma ciò che ottenevo era solo più dolore.
Durante la scuola sono stata vittima di bullismo a causa del mio aspetto e del mio essere molto chiusa.
Grazie mille per l'aiuto
Penso che le cose che mi abbiano segnato siano stati gli avvenimenti un casa. Mio padre non riusciva a controllare la rabbia e molto spesso si sfogava su di me. Spesso ho cercato di ribellarmi, ma ciò che ottenevo era solo più dolore.
Durante la scuola sono stata vittima di bullismo a causa del mio aspetto e del mio essere molto chiusa.
Grazie mille per l'aiuto
[#3]
Gentile ragazza,
mi allineo alle indicazioni fornite dalla mia collega, dr.ssa Randone.
Le condotte autolesive sono spesso una via di fuga per il dolore psicologico.
Una trappola micidiale.
Credo che sia importante che si rechi da un collega di persona, in modo tale da poter affrontare quel malessere di cui ci parla e che "sfoga" su di lei.
Purtroppo il "fai da te" e l'isolamento non fanno altro che peggiorare la situazione.
Restiamo in ascolto
mi allineo alle indicazioni fornite dalla mia collega, dr.ssa Randone.
Le condotte autolesive sono spesso una via di fuga per il dolore psicologico.
Una trappola micidiale.
Credo che sia importante che si rechi da un collega di persona, in modo tale da poter affrontare quel malessere di cui ci parla e che "sfoga" su di lei.
Purtroppo il "fai da te" e l'isolamento non fanno altro che peggiorare la situazione.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#4]
Cara ragazza,
la situazione che lei descrive merita un'accurato approfondimento e un percorso di psicoterapia, possibilmente ad indirizzo psicodinamico. L'autolesionismo non è una diagnosi, ma solo una modalità disfunzionale di gestire le emozioni attraverso il dolore fisico, questo succede perché è molto più semplice comprendere il dolore del corpo piuttosto che decifrare emozioni e sentimenti (positivi o negativi).
Come sono le sue relazioni affettive e sentimentali?
Che rapporto ha con il suo corpo?
la situazione che lei descrive merita un'accurato approfondimento e un percorso di psicoterapia, possibilmente ad indirizzo psicodinamico. L'autolesionismo non è una diagnosi, ma solo una modalità disfunzionale di gestire le emozioni attraverso il dolore fisico, questo succede perché è molto più semplice comprendere il dolore del corpo piuttosto che decifrare emozioni e sentimenti (positivi o negativi).
Come sono le sue relazioni affettive e sentimentali?
Che rapporto ha con il suo corpo?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#5]
Gentile utente,
come le è stato già detto dai colleghi è il caso di consultare uno specialista, una persona in grado di darle un supporto concreto e di approfondire il suo stato attuale.
Convivere con quel vuoto dentro che lacera l'anima non è semplice e pur di non sentirlo si è disposti alle azioni più diversificate, anche lesive per se stessi; a volte, poi, il dolore viene sostiuito dall'assenza, ossia la persona non "si sente" più dentro se stessa, quasi come se non esistesse, e farsi del male, ferirsi, serve a dimostrare che " si esiste" attraverso il dolore...
Mi raccomando, chieda aiuto, come dico a tutti coloro che si rivolgono a me..
Un augurio di cuore.
come le è stato già detto dai colleghi è il caso di consultare uno specialista, una persona in grado di darle un supporto concreto e di approfondire il suo stato attuale.
Convivere con quel vuoto dentro che lacera l'anima non è semplice e pur di non sentirlo si è disposti alle azioni più diversificate, anche lesive per se stessi; a volte, poi, il dolore viene sostiuito dall'assenza, ossia la persona non "si sente" più dentro se stessa, quasi come se non esistesse, e farsi del male, ferirsi, serve a dimostrare che " si esiste" attraverso il dolore...
Mi raccomando, chieda aiuto, come dico a tutti coloro che si rivolgono a me..
Un augurio di cuore.
Dott.ssa Laura Pinzarrone Psicologa
Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Esperta di Psicosomatica e Neuropsicolgia Clinica
www.psicologia-di
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.4k visite dal 19/01/2014.
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