Il medico mi ha spiegato che erano dei classici sintomi
salve
ho bisogno di un consulto riguardante mio figlio di 15 anni.
Nel periodo di dicembre stava poco bene, lamentava nausea e mal di pancia e di conseguenza non aveva più apettito. Inizialmente non mi ero preoccupata più di tanto, mio figlio è intollerante al lattosio e qualche volte non segue la giusta dieta. Dopo circa una settimana che lamentava questo malessere una sera oltre i soliti dolori addominali e nausea diceva di sentirsi molto debole e di avere formicolii alle braccia e alle gambe. Improvvisamente non si teneva più in piedi, tremava e li tiravano tutti i muscoli del viso, gridando di avere paura e si stringeva fortissimo a me. Preoccupatissimi io e mio marito lo abbiamo portato al pronto soccorso dove gli hanno fatto accertamenti: prelievo di sangue, elettrocardiogramma, pressione (e risultava tutto ok). Il medico mi ha spiegato che erano dei classici sintomi da attacco di panico. Continuando a lamentarsi di un malessere generale (debolezza nausea e mal di pancia), si è aggiunta una paura di svenire. Con il nostro medico curante abbiamo deciso di fargli fare una visita da un neuropsichiatra infantile. La dott.ssa ha confermato che si trattasse di un attacco di panico, e che una delle cause di quest ansia potesse essere la scuola ma anche un po' di famigliarità dato che sia io che mio marito siamo soggetti ad avere attacchi di panico. Non essendoci stati dei miglioramenti abbiamo fatto altri accertamenti pensando che potesse dipendere dalla tiroide, avendo diversi casi di malfunzionamento in famiglia, ma le sue analisi risultano apposto. Nel periodo delle vacanze di natale ha ricominciato ad avere appetito, finite le vacanze si lamenta degli stessi sintomi e mangia pochissimo. Cosa mi consigliate di fare?
Ringrazio in anticipo
ho bisogno di un consulto riguardante mio figlio di 15 anni.
Nel periodo di dicembre stava poco bene, lamentava nausea e mal di pancia e di conseguenza non aveva più apettito. Inizialmente non mi ero preoccupata più di tanto, mio figlio è intollerante al lattosio e qualche volte non segue la giusta dieta. Dopo circa una settimana che lamentava questo malessere una sera oltre i soliti dolori addominali e nausea diceva di sentirsi molto debole e di avere formicolii alle braccia e alle gambe. Improvvisamente non si teneva più in piedi, tremava e li tiravano tutti i muscoli del viso, gridando di avere paura e si stringeva fortissimo a me. Preoccupatissimi io e mio marito lo abbiamo portato al pronto soccorso dove gli hanno fatto accertamenti: prelievo di sangue, elettrocardiogramma, pressione (e risultava tutto ok). Il medico mi ha spiegato che erano dei classici sintomi da attacco di panico. Continuando a lamentarsi di un malessere generale (debolezza nausea e mal di pancia), si è aggiunta una paura di svenire. Con il nostro medico curante abbiamo deciso di fargli fare una visita da un neuropsichiatra infantile. La dott.ssa ha confermato che si trattasse di un attacco di panico, e che una delle cause di quest ansia potesse essere la scuola ma anche un po' di famigliarità dato che sia io che mio marito siamo soggetti ad avere attacchi di panico. Non essendoci stati dei miglioramenti abbiamo fatto altri accertamenti pensando che potesse dipendere dalla tiroide, avendo diversi casi di malfunzionamento in famiglia, ma le sue analisi risultano apposto. Nel periodo delle vacanze di natale ha ricominciato ad avere appetito, finite le vacanze si lamenta degli stessi sintomi e mangia pochissimo. Cosa mi consigliate di fare?
Ringrazio in anticipo
[#1]
Gentile Signora,
se siete genitori ansiosi, non ci sarebbe da meravigliarsi che anche vostro figlio lo sia.
Non ci dice null'altro rispetto alla vita famigliare, a livello di rapporti né notizie in merito all'ambito scolastico.
Comunuqe, data l'età del ragazzo, le suggerirei di rivolgervi a un terapeuta familiare (sistemico-relazionale) che possa valutare attentamente la situazione con tutti gli elementi alla mano per poi aiutarvi a gestire e affrontare le difficoltà in atto.
Lei e suo marito avete mai fatto nulla per i gli attacchi di panico che riferisce?
se siete genitori ansiosi, non ci sarebbe da meravigliarsi che anche vostro figlio lo sia.
Non ci dice null'altro rispetto alla vita famigliare, a livello di rapporti né notizie in merito all'ambito scolastico.
Comunuqe, data l'età del ragazzo, le suggerirei di rivolgervi a un terapeuta familiare (sistemico-relazionale) che possa valutare attentamente la situazione con tutti gli elementi alla mano per poi aiutarvi a gestire e affrontare le difficoltà in atto.
Lei e suo marito avete mai fatto nulla per i gli attacchi di panico che riferisce?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile Signora,
che classe frequenta suo figlio?
Com'è il rendimento scolastico? Cosa dicono i professori di lui?
Ha fratelli/sorelle?
Saluti.
che classe frequenta suo figlio?
Com'è il rendimento scolastico? Cosa dicono i professori di lui?
Ha fratelli/sorelle?
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Utente
Gentile Dottoressa
Mio figlio frequenta la seconda volta la prima classe della scuola alberghiera,è stato bocciato l'anno scorso.
Già alle elementari le maestre mi dicevano che aveva difficoltà nella lettura in particolare,e nelle altre materie si teneva 'a galla' .
Le maestre e più tardi anche i professori lo mandavano avanti perchè era un bambino tranquillo,un pò timido,ma senza problemi di socialezzare.
Anche ora nelle superiori i professori dicono che è un ragazzino tranquillo,rispettoso e un pò timido.Non parla molto e frequenta ragazzini come lui. Il rendimento non è cambiato purtroppo.
Quando ne parla a casa dice che non ha voglia di studiare ma che gli da fastidio prendere brutti voti.Dice che non vorrebbe essere bocciato anche quest'anno ma la voglia di studiare non c'è.Vorrebbe prendersi almeno la qualifica di cuoco.
Ha due sorelle,una di venti e l'altra di ventidue anni.La più piccola che vive ancora a casa si è offerta ad aiutarlo.Lui vorrebbe una mano ma trova sempre una scusa come: ora no,sono stanco,devo andare agli allenamenti di calcio, etc.
Noi genitori,visto le difficoltà a scuola cercavamo di non metterlo troppo sotto pressione.fino alla seconda media studiavo con lui.in terza voleva fare da solo,iniziava a non fare più i compiti,non andava più alle interrogazioni.Mi aspettevo già in terza media una bocciatura,ma i ragazzini della sua classe erano più o meno allo stesso livello di resa scolastica e così sono stati mandati alle superiori,pieno di lacune in tante materie.
Spero di non aver fatto troppa confusione!Sono straniera e mia figlia oggi non c'è per darmi una mano a scrivere
Mio figlio frequenta la seconda volta la prima classe della scuola alberghiera,è stato bocciato l'anno scorso.
Già alle elementari le maestre mi dicevano che aveva difficoltà nella lettura in particolare,e nelle altre materie si teneva 'a galla' .
Le maestre e più tardi anche i professori lo mandavano avanti perchè era un bambino tranquillo,un pò timido,ma senza problemi di socialezzare.
Anche ora nelle superiori i professori dicono che è un ragazzino tranquillo,rispettoso e un pò timido.Non parla molto e frequenta ragazzini come lui. Il rendimento non è cambiato purtroppo.
Quando ne parla a casa dice che non ha voglia di studiare ma che gli da fastidio prendere brutti voti.Dice che non vorrebbe essere bocciato anche quest'anno ma la voglia di studiare non c'è.Vorrebbe prendersi almeno la qualifica di cuoco.
Ha due sorelle,una di venti e l'altra di ventidue anni.La più piccola che vive ancora a casa si è offerta ad aiutarlo.Lui vorrebbe una mano ma trova sempre una scusa come: ora no,sono stanco,devo andare agli allenamenti di calcio, etc.
Noi genitori,visto le difficoltà a scuola cercavamo di non metterlo troppo sotto pressione.fino alla seconda media studiavo con lui.in terza voleva fare da solo,iniziava a non fare più i compiti,non andava più alle interrogazioni.Mi aspettevo già in terza media una bocciatura,ma i ragazzini della sua classe erano più o meno allo stesso livello di resa scolastica e così sono stati mandati alle superiori,pieno di lacune in tante materie.
Spero di non aver fatto troppa confusione!Sono straniera e mia figlia oggi non c'è per darmi una mano a scrivere
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Gentile Utente,
potrebbe essere utile fare una valutazione psicologia poi sarà il/la Collega a suggerire un intervento basato sulla famiglia (data l'età del ragazzo) oppure un trattamento di psicoterapia individuale.
L'evento attacco di panico potrebbe essere un meccanismo "appreso" nel contesto famigliare, visto che sia lei sia suo marito ne soffrite.
potrebbe essere utile fare una valutazione psicologia poi sarà il/la Collega a suggerire un intervento basato sulla famiglia (data l'età del ragazzo) oppure un trattamento di psicoterapia individuale.
L'evento attacco di panico potrebbe essere un meccanismo "appreso" nel contesto famigliare, visto che sia lei sia suo marito ne soffrite.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#5]
Un'ipotesi (dal momento che durante le vacanze le cose andavano meglio) potrebbe essere che i disturbi che il ragazzo lamenta siano legati agli insuccessi e al vissuto scolastico non proprio positivo.
Non è mai stato seguito dal servizio di Neuropsichiatria Infantile della vostra Asl?
Non è mai stato seguito dal servizio di Neuropsichiatria Infantile della vostra Asl?
[#6]
Gentile Signora,
innanzitutto ha fatto bene a fare tutti gli esami di routine. Tuttavia, essendo l'esito globale negativo, l'unica soluzione é portare suo figlio da un collega psicoterapeuta che lo possa aiutare al riguardo.
Come ha scritto in precedenza é possibile che finora le difficoltà scolastiche abbiano stressato fortemente suo figlio. Un professionista di certo potrà aiutarlo ad individuarne le cause e a mettere in pratica buone strategie di fronteggiamento.
innanzitutto ha fatto bene a fare tutti gli esami di routine. Tuttavia, essendo l'esito globale negativo, l'unica soluzione é portare suo figlio da un collega psicoterapeuta che lo possa aiutare al riguardo.
Come ha scritto in precedenza é possibile che finora le difficoltà scolastiche abbiano stressato fortemente suo figlio. Un professionista di certo potrà aiutarlo ad individuarne le cause e a mettere in pratica buone strategie di fronteggiamento.
Dr. Emanuele Marianecci
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
emanuele.marianecci@medicitalia.it
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.9k visite dal 18/01/2014.
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Approfondimento su Attacchi di panico
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