Vorrei tanto morire

Gentili Dottori, sono un ragazzo di 21 anni (si lo so che ho messo 24 anni sul profilo) e sono di Torino.

So di aver già richiesto dei consulti in questa sezione, ma purtroppo ho il viziaccio di leggere le risposte senza poi rispondere... Stasera risponderò alle vostre repliche nei miei altri consulti.

Vi avevo già descritto la mia situazione: GRAVI, ma GRAVI eh, problemi a relazionarmi con gli altri (c'è stato un periodo che mi vergognavo persino di parlare con i commessi dei negozi, figuriamoci avere un amico o ancora peggio una fidanzata), nessun amico, mai stato fidanzato, e non sto facendo nulla (nè studio nè lavoro) da luglio 2011, ovvero da quando ho finito il Liceo Scientifico.

La mia intenzione sarebbe quella di studiare per il test di ammissione a Professioni Sanitarie, che come penso sappiate, è una facoltà a numero chiuso e richiede quindi il test di ammissione. Solo che parto già sconfitto, lo so, sono una persona già schifosa solo per questo ahahah ma FIDATEVI, non mi ricordo nulla dal liceo e sono FERMAMENTE CONVINTO che per passare un test del genere bisogna essere delle persone minimamente sveglie ed attive, cosa che io potrei pure essere però il mio cervello non è proprio nelle condizioni migliori per riuscirci: solo voi e gli psichiatri potete sapere quanto l'isolamento sociale totale produce una grossa sofferenza per il cervello, sopratutto per me che passo tutte le mie giornate o nel letto o a studiare. Esco solo per andare alle sedute di psicoterapia e dallo psichiatra una volta al mese.

Ve lo dico già subito: io ho smesso TUTTI gli psicofarmaci che mi sono stati prescritti (Depakin, Litio, Abilify e Lamictal) dallo psichiatra in seguito a un ricovero tramite TSO in Psichiatria in un ospedale vicino al mio Comune per un episodio di psicosi.
Diagnosi finale: schizofrenia e disturbo bipolare, che, a parole del mio psichiatra, sono stati fortemente aggravati dalle innumerevoli pastiglie di antidepressivi SSRI che ho assunto da aprile 2012 a dicembre 2012 di mia iniziativa, senza prescrizione medica (avrò provato circa 4 molecole diverse di SSRI, leggevo i nomi dei medicinali su internet e chiedevo al mio medico di base di prescrivermeli: lui lo faceva senza problemi). Il mio psichiatra mi ha detto appunto che gli SSRI peggiorano le patologie di cui soffro.

Gli psicofarmaci a me non servono a nulla: colmare la sofferenza e lo strazio di passare tutte le giornate in casa lo trovo parecchio impossibile solo tramite pastiglie, occorre cambiare stile di vita.

Ora vi chiederete: "E perchè non fa un altra facoltà universitaria?" Si, ma le altre facoltà universitarie non credo che diano tante opportunità di lavoro come quelle sanitarie (già non è sicuro di trovare lavoro con quelle, quindi...) quindi non starei a perdere tempo e soldi per facoltà che nemmeno mi interessano.


In passato mi leggevo gli articoli riguardanti il suicidio assistito in Svizzera: prima, sentivo un forte malessere quando li leggevo, in questi giorni (sarà la sospensione brusca degli psicofarmaci, sisi va bene sono d'accordo, ma vi assicuro che il mio malessere rimarrebbe sempre) invece mi sento quasi sollevato, contento e fiero che ci sia una possibilità per stare meglio.

NON SONO LE PASTIGLIE CHE CALMANO UNA SOFFERENZA DEL GENERE DAI, io conosco solo i miei genitori e i miei due curanti, io avrei bisogno di contatto e calore umano (nella psicoterapia sono venuti fuori pure degli atteggiamenti un pò scorretti dei miei genitori nei miei confronti, tali da essere considerati dalla mia psicologa "anaffettivi", cosa su cui concordo), non di pastiglie ho bisogno.
Sono certo di avere una personalità dieci volte più potente dei farmaci.

Non vi ho scritto per cercare un pò di conforto, beh dopotutto un pò si, ma volevo sopratutto parlarvi di sta cosa... Potrei andare a farmi uccidere col suicidio assistito in Svizzera?
Avete idea di cosa farò quando moriranno i miei genitori? Starò in casa tutto il giorno senza amici e senza fidanzata (mentre ci sono dei ragazzi di 16 anni al giorno d'oggi che fanno sesso con due ragazze contemporaneamente, io non mi masturbo nemmeno da marzo 2012 ma questa è un'altra storia) a fare nulla, sarà già una bella grazia se riuscirò ad avere un lavoro. Per non parlare pure poi della ovvia mancanza di soldi con l'assenza dei miei genitori.

Io con sta solitudine c'ho proprio una bella nausea.

So che ogni volta che ho un problema sembra che vengo a raccontarvelo qui e non alla mia terapeuta... Io la mia terapeuta LA ADORO (ho solo lei in pratica) e mi fido, però già solo parlarne con qualcun altro online mi tiene un pò di compagnia.


Mi sono scordato di chiedervi: la schizofrenia e il disturbo bipolare secondo voi possono essere riconosciute come malattie invalidanti per le quali l'associazione Exit per il suicidio assistito in Svizzera può permettere al paziente di uccidersi? Non ho provato tutti i farmaci del mondo e questo potrebbe essere un impedimento per concedermi questa possibilità, ma io non voglio assumere i farmaci perchè sono sicuro che non fanno alcun effetto su di me (ipotesi proposta pure da un sostituto del mio psichiatra, in quanto attualmente è in mutua per un incidente al femore)

Grazie per l'ascolto, vi auguro una buona serata.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

con la terapeuta ha parlato dell'idea del suicidio?
Se parte già sconfitto nelle scelte che dovrà affrontare, non riesco a capire come possa essere utile la psicoterapia...

Su quali problemi state lavorando?
Che tipo di trattamento è?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
ho letto la Sua analoga domanda nella sezione di Psichiatria, ma preferisco di rispondere a Lei in questa sezione e di mantenere solo una discussione su tema. In ogni modo, non credo che Lei possa avere due profili... Oppure ... due vite ? Possibile che in fondo cerchi proprio questo: di poter eludere questa esistenza, per avere un'altra, migliore di quella che ha ?
Anche la diagnosi.. purtroppo ci credo che Le potevano darla, ma ho dei dubbi che questa sia la Sua diagnosi giusta. La diagnosi va rivista.
Sulla Svizzera.. aspetto che Lei risponda, che ci sia un minimo di dialogo.
[#3]
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Dottoressa Pileci, questa idea del suicidio mi è venuta ieri, e le sedute con la psicologa le ho di solito il lunedì alle 16e30. Gliene parlerò sicuramente lunedì questo.
Sinceramente, vi giuro, che fremo dalla voglia di dirglielo e quasi quasi le invierei quasi un sms domattina per dirle che mi piacerebbe tanto morire (non suicidarmi) e che questa idea della Svizzera mi alletta parecchio.

I problemi su cui stiamo lavorando... Beh, i miei problemi sono come ho detto la totale alienazione sociale, non recente, ma è dai tempi delle elementari che non ho nessun amico. Avevo pure implorato mia mamma all'epoca di non mandarmi all'asilo, proprio perchè avevo il TERRORE di essere abbandonato assieme a delle altre bestiacce pestifere e cattive quanto lo possono essere i bambini piccoli.
Non sono mai stato fidanzato e non ho mai baciato, vedo che Lei è pure sessuologa e le dico pure che non mi masturbo da marzo 2012, non provo nemmeno la voglia di masturbarmi (ho anche una fimosi abbastanza grave, già solo l'erezione mi provoca dolore per la pelle che tira e non ho nessuna intenzione di operarmi... Ho una paura FOLLE dellì'operazione, sopratutto della sensibilità post-operatoria del glande).

Le soluzioni che mi ha proposto per l'isolamento sociale sono state la piscina, il nuoto, la palestra, la biblioteca, insomma le solite cose che si possono consigliare. Io è già tanto se apprezzo la vita, figuriamoci se mi metto a fare il volontariato... Per praticare uno sport, si mi piacerebbe, ma neanche così tanto, sopratutto perchè faccio già spendere 50€ alla settimana per la psicoterapia ai miei genitori.
E poi mentre si pratica sport io voglio FARE SPORT, fare pesi in palestra mentre si parla con qualcuno lo trovo proprio una cosa un pò sciocca.
L'unico spiraglio per la socialità è l'università, però il test di Professioni Sanitarie lo reputo IMPOSSIBILE per le mie capacità, per affrontarlo bisogna essere delle persone sveglie e adulte, io sono un bambino, e come dice mia mamma:"Come credi di aiutare e guarire gli altri se tu sei già malato??".

Le altre facoltà universitarie, primo non mi piacciono, secondo penso che con le altre facoltà universitarie ci sia ancora meno possibilità di trovare un lavoro in futuro, in tempi tali di crisi.

Che tipo di trattamento è... Questo non gliel'ho mai chiesto alla mia psicoterapeuta, perchè chiederle il suo curriculum e le sue specializzazioni mi sembrava una cosa un pò troppo "invadente"... Farle l'interrogatorio sul suo curriculum mi sembrava una cosa un pò maleducata, sembra che io voglia assicurarmi di non essere andato da una ignorante. SO PERO' che è una psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.

Gli unici risultati che ho ottenuto finora con lei, dopo 10 mesi di psicoterapia (iniziata a dicembre 2012) è stato quello di essere riuscito a prendere la patente a 21 anni (a fine settembre 2013).



Dottor Gukov ahahah ma no, io ho semplicemente creato un altro profilo utente per poter inviare due richieste di consulto, credo che lei sappia che non si può inviare un consulto dietro l'altro se non sono passate 24 ore dall'ultimo... Se intende questo, a me sisi piacerebbe avere un'altra vita, però la trovo una cosa abbastanza impossibile... Continuerei solo a soffrire e avere la nausea ogni mattina di essermi (purtroppo) svegliato e dover tirare avanti solo perchè vivo su questa Terra.

Non mi preoccupo nemmeno tanto della mia idea di volermi fare uccidere, perchè la trovo l'unica soluzione possibile. Il mio psichiatra crede di colmare il mio vuoto con 4 psicofarmaci al giorno, CHE NON STO PRENDENDO perchè non sono quelli che mi faranno passare il test di ammissione alla facoltà che mi piace.
Non ho nessuna intenzione di intraprendere altre facoltà universitarie per i motivi che ho già detto.
E la psicologa mi dice pure che se mai iniziassi l'università, lì avrei molte opportunità di fare amicizie... Certo, proprio come se appena entro all'università la gente mi sbatte in faccia il cartello "Diventiamo amici" :D so che le cose bisogna guadagnersele nella vita e per farlo occorre impegnarsi, ma io non sono in grado di gestire un amicizia. Non ho interessi e non ho idee ed esperienze da raccontare, avendo passato quasi tutti i miei 21 anni in casa assolvendo agli unici doveri della mia giovinezza, ovvero la scuola...

Provo una POTENTISSIMA aggressività "psicologica" (la chiamo così perchè non è fisica, insomma, non ho mai picchiato nessuno) nei confronti degli altri: mi basta uscire di casa e vedere le altre persone serene, felici, con amici e amiche (mi riferisco ai miei coetanei) che mi viene subito una forte amarezza e mi sento a disagio per quanto possano essere fortunati.

Per non parlare dell'estate... Io d'estate non esco mai di casa apposta per evitarmi la vista di ragazze semi nude col seno che si vede da come sono vestite in compagnia dei loro fidanzati... E penso, "Mamma mia quello che fortunato" e penso anche se potessi, installerei una motosega dentro al corpo di quei ragazzi e ragazze per fare in modo che vengano maciullati, fatti a pezzi e tritati vivi.

Se potessi diventare invisibile e non fossi quindi perseguibile penalmente, vi giuro che a quest'ora avrei già ucciso moltissime persone che ho visto e che non conosco nemmeno SENZA PROVARE ALCUN SENSO DI COLPA (in primo luogo mio padre, che odio sopratutto per una cosa che ha fatto quando mia mamma gli ha chiesto il divorzio nel 2007... Per vendicarsi con lei, ha denunciato agli assistenti sociali che mia mamma aveva abusato sessualmente di me quando io avevo 14 anni. Considerando l'iperprotettività che esiste sui minori, venni subito portato in una comunità socio assistenziale per essere tutelato dai miei genitori. Ci rimasi per due anni. Ovviamente mia mamma non ha mai abusato di me e alla fine dopo le varie perizie e indagini, si scoprì che non era successo appunto nulla. Non c'erano nemmeno video o immagini che potessero dimostrare la cosa, tra l'altro).





***********LEGGETE SOPRATUTTO QUA PERCHE' ESPRIMO ABBASTANZA IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE*****************

Io sarei contentissimo di morire, sapete perché? Provo cosi tanta aggressività nei confronti delle persone che mi farei uccidere solamente per far star male le persone che mi vogliono bene, i miei genitori, la mia psicologa e il mio psichiatra. Non per il fatto che sentirebbero così la mia mancanza e che cosi verrei ricordato da qualcuno, ma proprio per farle soffrire. Ho sofferto cosi tanto nella mia vita che sarebbe ora che anche gli altri soffrissero un pò.

****************FINE*****************

Ora volevo chiedervi: è possibile che RIPETUTI eventi negativi nella vita di qualcuno, siano così potenti e agire in una maniera inconscia per tanti anni, fino a distruggere l'emotività di una persona? Fino a provocare un malfunzionamento, un annullamento di alcune aree del cervello deputate al "tenere duro", al "non mollare mai perchè la speranza è l'ultima a morire"?
Con tutte le cose che ho visto e provato, e i vari mal di pancia che mi son preso a causa degli altri e per motivi personali, in 21 anni, penso proprio che sia così.
Come se mi fossero state asportate delle parti del cervello responsabili di certe emozioni e di sentire "il sapore della vita" dato che sono vivo.

La presa di coscienza del mio futuro, solitudine, università, mancanza di rapporti con gli altri, non mi fa provare nemmeno dispiacere di morire. Qualche mese fa stavo male al pensiero, ora invece nemmeno più e anzi, sono contento che ci possa essere una via d'uscita piuttosto che passare tutte le mie giornate nel letto.

Sono così grave che nemmeno se potessi fare sesso con due ragazze bellissime, sono certo che non proverei nulla e nemmeno felicità... Anche perchè, non posso pensare al volermi fare suicidare e poi in due secondi, cambiare umore solo perchè ho ottenuto una cosa che mi piace... Sarò bipolare sisi, ma non a tal punto. Bisogna essere anche un pò coerenti nella vita.

Che poi non è neanche detto che se avessi una vita che desidero, io sarei comunque soddisfatto e smetterei di pormi la mia domanda "Che ci faccio a vivere su questa Terra?"
E gli psicofarmaci non servono per farmi trovare la risposta... La mia psicoterapeuta mi ha detto che i farmaci lavorano per aggiustare la salute biochimica del cervello e che non funzionano sulla personalità. E la personalità si lavora con le esperienze di vita, con l'amicizia, il contatto e il calore umano, cose che io non ho mai provato nella mia vita. Le prime sensazioni di affetto le sto provando solo con la mia psicologa, con cui ho un buonissimo transfert e mi fido. Il che è anche un pò un male se ci andate a pensare, perchè proprio io che voglio vendicarmi sul benessere e la fortuna degli altri, avrei gioco facile con lei.
Dato che lei è affezionata a me (parole sue), le provocherei un bel dispetto (credo) se io mi facessi uccidere, la perdita di un paziente con la sua morte credo che sia sempre un trauma emotivo anche per la psicologa, seppur sia stata "addestrata" a gestire le proprie emozioni e a non cadere in tristezza o depressione.

Quindi si, mi farei uccidere o tramite il pagamento di qualche delinquente che sia disposto a farlo, oppure con sta cosa della Svizzera.
Mi ucciderei per fare un dispetto e provocare dispiacere alle uniche 4 (sei, contando i rispettivi partner dei miei genitori in seguito al loro divorzio) persone che mi conoscono, oltre ai miei due zii di cui però non me ne frega proprio nulla.

Non ho nemmeno mai assunto droghe, nella mia vita ho solo fumato 6 sigarette giusto per provare, quindi nemmeno quello è stato in grado di annientarmi l'emotività e "quel qualcosa" nel mio cervello.
L'unica causa è secondo me la mancanza di contatto umano protratta negli anni, che ha innescato sempre di più una vera e propria forma di autolesionismo psicologico quotidiano.

Sta di fatto che io non sto provando nessuna paura, anzi, provo una boccata di libertà davanti all'opportunità di poter lasciare la vita grazie alla morte.
Bho, non so. Lunedì farò una testa assurda alla mia psicologa raccontandole tutte le cose che ho scritto qui, e pure al mio psichiatra.

Scusate per il papiro lunghissimo ma almeno vi ho fatto conoscere un caso secondo me irrisolvibile ahah (vi stupirete magari del fatto che rido, ma vi garantisco che sono lucidissimo con la mente, mentre invece la mia psicologa è arrabbiatissima con me per il fatto che non sto assumendo nemmeno uno dei quattro psicofarmaci che mi sono stati prescritti in seguito a un ricovero in Psichiatria per un episodio di psicosi, ed è sicura che se non continuerò a non prenderli io finirò di nuovo con l'essere ricoverato.

Cosa che non accadrà mai perchè UDITE UDITE, io mi considero da un certo punto di vista "sano". Sono una persona molto razionale, che valuta le cose obbiettivamente, realista e con un autocontrollo ASSURDO).
Sono un ragazzo così pacato e controllato che se ci fosse un pulsante in grado di uccidermi, lo premerei subito, senza pensare ai miei genitori e alla mia psicologa, senza far scendere nemmeno una lacrima.

Ultima cosa da già che si parla di lacrime, non piango dai primi giorni delle elementari per il fatto che non volevo andare a scuola... Ho sofferto tantissimo nella mia vita ma non mi è mai scesa nemmeno una lacrima negli ultimi 15 anni della mia vita. Cosa che mi stupisce assai. Ho sempre compensato la mia sofferenza con idee suicide e di morte fin dall'età delle elementari.

Tutto qui, grazie mille a tutti.
[#4]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Caro ragazzo, così disperato e così arrabbiato,prima di pensare a soluzioni autodistruttive forse, forse se vuole, può usare questa rabbia per sfidare la sorte e provare a studiare per l'ammissione alla professione sanitaria che le interessa,
Certo che quello che le dice la mamma è sbagliato,.. come puoi pensare di aiutare gli altri se tu.. "e le fa male.. magari lo dice perchè è in ansia ,..sarebbe bene che provasse a smentire questo tipo di profezie , per dimostrarsi che si può andare oltre.. oltre tutti questi disastri che le sono capitati e che non sono stati sempre capiti..
Mi saluti la sua psicologa , resto in ascolto anch'io..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#5]
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Grazie Dottoressa Muscarà per la sua risposta... Si, in effetti potrei provarlo il test e mettermi a studiare, però so già che sarà molto difficile.
Con l'isolamento sociale il cervello, l'intelligenza e l'apertura mentale patiscono e ho letto che la mielina che riveste le strutture nervose del cervello non si sviluppa bene, impedendo una trasmissione veloce delle informazioni e dell'apprendimento tra i vari neuroni provocando un leggero ritardo mentale... Se non proprio addirittura un ritardo mentale, la mente di uno che ha passato tutti gli anni della sua vita uscendo di casa solo per andare a scuola, passando i giorni a letto, a giocare alla Playstation o a studiare, avrà certamente una mente meno funzionale di un ragazzo che ha fatto esperienze, conosciuto persone, coetanee sue e non, ha viaggiato, è uscito ogni sera con gli amici, HA AVUTO DEGLI STIMOLI, DEGLI INPUT... C'è una bella differenza tra un bambino di 8 anni che gioca a pallone con gli amici e uno che pensa già alla morte a 8 anni.

VI GIURO....... VI GIURO, che è la prima volta che non provo amarezza e tristezza nell'idea di morire, la vedo come una buona possibilità per smettere di svegliarmi ogni mattina e dover passare la giornata. Vorrei dormire sempre per non pensare ed essere vigile.

Ho smesso la cura con 4 psicofarmaci al giorno prescritti dal mio psichiatra da una settimana... Avrò questi pensieri per la sospensione brusca delle medicine sisi sono d'accordo, però non sono le pastiglie che mi riempiono le giornate o mi procurano degli amici. Lì sono io a doverci riuscire e so che sarà impossibile.

Il bello è che non è neanche detto che se avessi amici, fidanzata e uscite io sarei contento!

Sto considerando l'ipotesi che il mio cervello con tutti questi anni ed esperienze di nausea e solitudine, abbia smesso di funzionare per quanto riguarda le zone cerebrali deputate all'appagamento e alla soddisfazione personale.

La mia psicoterapeuta dice che il mio cervello non è stato mai allenato a provare grandi emozioni, e io aggiungo che avendo sperimentato solo esperienze negative (ATTENZIONE, GUARDATE BENE, non le ho nemmeno chiamate "EMOZIONI", le ho chiamate "ESPERIENZE"... Nonostante abbia passato diverse esperienze negative non ho nemmeno provato così tante emozioni negative) nel mio cervello si saranno create sicuramente molte meno connessioni rispetto a chi ha sperimentato buone emozioni positive ed esperienze negli anni.

Nemmeno se ottenessi le cose che voglio credo che io sia comunque contento. Non perchè non lo voglia essere ma perchè penso di avere un cervello e una personalità ormai "morte" per permettermi di provare cose del genere.

Sono sicuro che come vi sto scrivendo qua da persona lucida, sarei pure in grado con la stessa stabilità emotiva di adesso a bere la cosa che ti danno per ucciderti in Svizzera tramite l'associazione Dignitas.

Sarei contento di farlo per la mia psicologa e lo psichiatra, che essendo le due uniche nuove persone che conosco e che mi vogliono bene oltre mia mamma, sarei contento di farlo proprio per farle soffrire.
Su mio padre non mi pronuncio, lo odio e non vedo l'ora che muoia. Non so cosa dire quindi.
L'unica persona che mi frena un pò è mia mamma, non tanto sinceramente perchè voglio passare altri anni con lei, ma perchè in fondo far soffrire lei un pò mi dispiace, non vorrei provocargli una rogna del genere e doversi lasciar gestire una mancanza così grossa per il resto della sua vita.
Quindi l'unica persona che mi frena un pò è proprio lei. Fosse solo per la mia psicologa, a cui voglio più bene piuttosto che al mio psichiatra, lo farei subito.

E' anche un pò ovvio che sia affezionato più a lei: la vedo come una seconda mamma essendo completamente da solo e poi la vedo ogni settimana. E' l'unica che mi aiuta per i miei problemi emotivi mentre lo psichiatra mi parla solo di medicine e patologie quindi nemmeno del mio psichiatra mi interessa più di tanto.
[#6]
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Oggi sono stato dalla psicologa per la seduta settimanale... Le ho fatto parlare solo di questa mia intenzione.
Niente, mi ha detto le solite cose che potreste dire voi: che in realtà io non ho ancora fatto o tentato qualcosa di concreto, che è ovvio che se continuo una vita così le mie possibilità di sopravvivenza e gradevolezza della vita sono basse, di prendere le medicine che almeno quelle mi possono predisporre una salute cerebrale migliore per potermi vedere maggiori possibilità e prospettive nella mia vita, che uccidendomi toglierei qualunque opportunità di stare meglio... Mi ha detto che alcuni suoi pazienti si sono già suicidati.

La cosa interessante è che è stata la prima volta che a fine seduta, non mi sono sentito minimamente meglio: pensavo sempre alla mia idea. Vi giuro che tutte le altre volte, a fine seduta mi sentivo meglio, anche se era una scia di positività che durava circa due giorni dopo... Questa volta non è stata presente nemmeno per un minuto.
[#7]
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Sto cambiando idea Dottori... Sono in mezzo a una tale alienazione e isolamento sociale, che solo adesso ho scoperto leggendo su internet da alcuni siti (se scrivete su Google "Pentobarbital comprare", vi verranno fuori diversi articoli al riguardo... Sarebbe il barbiturico che ti danno in Svizzera per morire) che sono state molte le persone a essersi suicidate e molte altre lo vorrebbero fare...
Non voglio fare la stessa fine di quegli sfigati, io sono il primo a dire che la vita è bella e si possono fare tante cose che ci possono permettere di apprezzarla... Ho letto che quel barbiturico lo utilizzano pure le star per suicidarsi, e che quel farmaco lo somministrano a chi è condannato alla pena capitale negli Stati Uniti. Io sono una persona brava, e non voglio essere nella lista delle persone che si sono suicidate, come i serial killer giustiziati in questo modo.

Ebbene si, avete capito bene, vivo in una sensazione di isolamento sociale così grande che pensavo di essere l'unico al mondo che si vuole suicidare. Leggere i commenti degli altri sotto quegli articoli che dicono "La vita è solo sofferenza, fa schifo, non voglio più soffrire..." mi ha generato un senso di disgusto nei confronti del suicidio. Non voglio finire come quegli sfigati (sono una persona che porta molto rancore ed aggressività nei confronti degli altri, reazione molto prevedibile essendo stato odiato e trattato male da tutti i miei coetanei nei tempi delle elementari e delle medie).

Sono solo un ragazzo che ha gravi problemi relazionali, che non ha mai avuto amici, molto brutto e mai stato fidanzato... Mi dispiace molto questa mia situazione, però non voglio finire nella stessa categoria di persone che si sono suicidate seppur avevano il successo, i soldi e la fama.

La cosa che mi ha incuriosito e reso un pò così, strano, è questa... Sentite bene. Guarda caso, io ho iniziato a disprezzare il suicidio proprio per non finire nella lista e nella cerchia delle persone che si sono suicidate, perchè comparirebbe pure il mio nome insieme al loro... E questo cosa vuol dire? Che disprezzo la compagnia degli altri, stare in mezzo agli altri, anche se solo in una lista. Avete capito il concetto?
Cioè, mettete che si suicidano dieci persone e io sono l'undicesima. Ovviamente, entrerei anche io in quella lista, quindi TEORICAMENTE, sarei in loro compagnia, il mio nome comparirebbe pure in mezzo al loro.
E' come se una persona dicesse, "Il mio gruppo di amici è formato da Andrea, Marco, Paolo e Alessandro (io)". E mi darebbe fastidio perchè io non voglio stare in mezzo agli altri, conoscere altre persone!

Vedete in che grosso problema controverso sono? Non mi uccido solo per non finire insieme a tutte le persone che si sono suicidate, così se continuo a vivere posso continuare a condurre la mia vita anonima e solitaria, eppure la cosa che mi fa soffrire è proprio l'isolamento sociale! E' una cosa duplice! Io voglio stare con gli altri perchè mi fa piacere e a nessuno piace stare da solo, sono il primo a soffrire per questo, eppure ho anche una grande voglia di dar da mangiare al mio autolesionismo, stando da solo, allontanando gli altri e deprimendomi! Anche perchè non so come gestire un'amicizia, cosa dire e cosa condividere con gli altri.
[#8]
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Ho cambiato di nuovo idea, sto rivalutando la mia intenzione al suicidio.
Sto veramente considerando la possibilità di non avere nessuno in futuro, sopratutto una ragazza e di non essere in grado ad affrontare gli studi universitari.

Dite che questa mia idea del suicidio assistito in Svizzera sia realizzabile?
[#9]
Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
OH, per quello basta pagare..uno può non aver balle per studiare e neanche per trovarsi una ragazza, prima farsi una lampada , comprarsi un diverso paio di jeans, essere spiritoso diventare,.. quello interessante e.. figo..ti vogliamo bene, stella, ma vedi tu..
[#10]
Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Sinceramente mi avrebbe fatto piacere sentire anche altre opinioni di altri dottori, non che sia soddisfatto delle risposte di chi ha risposto ma era per sentire anche altri pareri...

Le medicine (psicofarmaci dello psichiatra) ripeto che non ho intenzione di prenderle perchè non cambiano il mio stile di vita, e non saranno nemmeno molto in grado di guadagnare motivazione a continuare la mia vita grazie a loro.
Ho sempre arrancato e dovuto continuare a vivere per forza in 21 anni, ora sto prendendo seriamente coscienza della mia situazione e sto valutando quasi seriamente l'idea di uccidermi, basterebbe un pò di coraggio e lo farei subito.

Se proprio volessi farlo invece che fare sta cosa della Svizzera, ho visto che si può acquistare su internet il farmaco che ti danno tramite il suicidio assistito per ucciderti.

Grazie per le vostre risposte.
[#11]
Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119
Gentile utente,
parlare del suicidio o farlo effettivamente accomuna a tanti altri casi, e dopo un po' di questi discorsi o (in alcuni casi) dei tentativi di suicidio di una persona, gli altri perdono la sensibilità al problema. Anche il rovesciare sugli altri o su sé stesso la propria rabbia è spesso nelle aspettative di chi minaccia o tenta il suicidio, ma le altre persone non è detto che lo sentano allo stesso modo. Dunque può essere un modo di esprimere qualcosa con una modalità troppo indiretta, complicata e rimanere comunque non capiti.

Sì, Lei "la fa troppo complicata"... perché, se sa dove si trova il filale dell'associazione svizzera, allora può rivolgersi a loro direttamente. Secondo me Lei non risponde ai criteri di una malattia non curabile, ma può parlare con loro: hanno fra i loro obbiettivi anche la prevenzione di suicidio, e forse hanno dei bravi specialisti.

Anche sugli studi universitari "la fa troppo complicata": che cosa centra la possibilità di guadagnarsi poi la vita se la questione della vita stessa non è ancora chiara ? Inoltre, per fare il medico mica basta passare l'esame (o gli esami) e avere la motivazione di guadagnarsi la vita ? Stiamo scherzando ? Allora, se a Lei ispira un ambito, bisogna semplicemente iniziare ad entrarci, capire se è per Lei o no. Prova a fare un corso per i soccorritori sulle ambulanze e fare un soccorrittore, per entrare un po' in questo ambito. Vedrà diverse situazioni di vita e di morte e magari Le aiuterà a capire meglio che cosa vuole.

un saluto
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