Le voci che possono distruggere una persona
Scrivo perchè mi stanno mettendo alla prova.... Sono gay. Ma nel mio ambiente di lavoro ho sempre voluto evitare qualsiasi confessione sulla mia sfera sessuale. Tantomeno nella mia Azienda (mi occupo di grafica) ho assunto modi di fare tipici "omosessuali". Ho vissuto la mia omosessualità come una cosa mia. Non frequento circoli gay, locali gay, non frequento ragazzi gay e se lo facessi sicuramente non lo farei qui a Bologna ma in un'altra città.
Oggi una collega parlando del più e del meno mi dice: "quel collega è gay come te"? Io sbianco in viso e Le dico: "scusa ma chi ti ha detto che sono gay? Ammesso e non concesso che io lo sia e sarebbero affari miei, chi te l'ha detto?":. Lei mi risponde genericamente "ma lo dicono tutti qui.......".
Quelle persone che lo "dicono" probabilmente lo "pensano" perchè ripeto sono sempre stato molto attento a non far trasparire nulla di me. Forse avranno frainteso qualche abbraccio, qualche "ti voglio bene". Ma addirittura si è creata in un'azienda di 60 dipendenti un giro di voci così perfetto che per 8-9 anni nulla è mai arrivato al mio orecchio. Tranne ora.
Quello che mi spaventa è che queste voci (che sono vere e lo sappiamo io e i miei amici più intimi) potrebbero far scappare quei colleghi giovani (magari "omofobici") che frequento e con i quali non c'è un interesse fisico ma solo un puro desiderio di amicizia. Sto cercando di allargare un po' il mio giro di amicizie. E mi viene spontaneo iniziare dal posto di lavoro perchè è qui che trovo gente della mia età.
Queste voci! Vorrei portarli tutti in tribunale... Mi stanno facendo veramente soffrire. Mi dispiacerebbe vedere allontanarsi persone perchè queste possano essere intimorite dal mio status....
Sto soffrendo per questo.... Mi sento osservato. Mi sento ora davvero "diverso"....
Oggi una collega parlando del più e del meno mi dice: "quel collega è gay come te"? Io sbianco in viso e Le dico: "scusa ma chi ti ha detto che sono gay? Ammesso e non concesso che io lo sia e sarebbero affari miei, chi te l'ha detto?":. Lei mi risponde genericamente "ma lo dicono tutti qui.......".
Quelle persone che lo "dicono" probabilmente lo "pensano" perchè ripeto sono sempre stato molto attento a non far trasparire nulla di me. Forse avranno frainteso qualche abbraccio, qualche "ti voglio bene". Ma addirittura si è creata in un'azienda di 60 dipendenti un giro di voci così perfetto che per 8-9 anni nulla è mai arrivato al mio orecchio. Tranne ora.
Quello che mi spaventa è che queste voci (che sono vere e lo sappiamo io e i miei amici più intimi) potrebbero far scappare quei colleghi giovani (magari "omofobici") che frequento e con i quali non c'è un interesse fisico ma solo un puro desiderio di amicizia. Sto cercando di allargare un po' il mio giro di amicizie. E mi viene spontaneo iniziare dal posto di lavoro perchè è qui che trovo gente della mia età.
Queste voci! Vorrei portarli tutti in tribunale... Mi stanno facendo veramente soffrire. Mi dispiacerebbe vedere allontanarsi persone perchè queste possano essere intimorite dal mio status....
Sto soffrendo per questo.... Mi sento osservato. Mi sento ora davvero "diverso"....
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Gentile Utente,
mi rendo conto che questa situazione sia molto difficile per lei, vediamo un attimo di fare il punto.
Intanto ho visto dalla sua scheda che circa un mese fa lei stava pensando al suicidio e riportava tutta una serie di farmaci che lei assume per la depressione
Quindi mi sembra di poter dire che le cose scritte in questo nuovo post assumono una diversa prospettiva: lei si sente un diverso, sta soffrendo, ed in più un mese fa ha pensato che forse la vita non aveva più senso
Ora, mi sembra anche che lei sia seguito da uno psichiatra ma non da uno psicoterapeuta, cosa che a questo punto le consiglio di fare (oltre ad esporre in dettaglio queste cose allo psichiatra) sia per i vissuti autolesivi di cui ci parlava, sia per questa nuova situazione che si è creata sul posto di lavoro
Perchè uno psicoterapeuta? Perchè una persona come lei oggi non può più permettersi di soffrire in questo modo e di torturarsi con tutti questi dubbi. E soprattutto perchè lei ha il diritto di vivere la propria sessualità in modo aperto e libero, non come una cosa da nascondere, e tantomeno come la radice dei suoi problemi sociali
Purtroppo ci sono persone che considerano il costume sessuale la caratteristica predominante di una persona, al punto da abbandonarla.
Vorrà dire che chi le rimane vicino sicuramente le vuole bene, ma bene davvero
mi rendo conto che questa situazione sia molto difficile per lei, vediamo un attimo di fare il punto.
Intanto ho visto dalla sua scheda che circa un mese fa lei stava pensando al suicidio e riportava tutta una serie di farmaci che lei assume per la depressione
Quindi mi sembra di poter dire che le cose scritte in questo nuovo post assumono una diversa prospettiva: lei si sente un diverso, sta soffrendo, ed in più un mese fa ha pensato che forse la vita non aveva più senso
Ora, mi sembra anche che lei sia seguito da uno psichiatra ma non da uno psicoterapeuta, cosa che a questo punto le consiglio di fare (oltre ad esporre in dettaglio queste cose allo psichiatra) sia per i vissuti autolesivi di cui ci parlava, sia per questa nuova situazione che si è creata sul posto di lavoro
Perchè uno psicoterapeuta? Perchè una persona come lei oggi non può più permettersi di soffrire in questo modo e di torturarsi con tutti questi dubbi. E soprattutto perchè lei ha il diritto di vivere la propria sessualità in modo aperto e libero, non come una cosa da nascondere, e tantomeno come la radice dei suoi problemi sociali
Purtroppo ci sono persone che considerano il costume sessuale la caratteristica predominante di una persona, al punto da abbandonarla.
Vorrà dire che chi le rimane vicino sicuramente le vuole bene, ma bene davvero
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.7k visite dal 29/06/2008.
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