La cosa, perché sa che comunque non mi fa piacere avere questo "tabù"
Salve a tutti,
mi rivolgo a voi nella speranza di riuscire a capire una volta per tutte cosa non va in me e come poter, eventualmente, risolvere il problema.
Sono una ragazza di 24 anni avente, a quanto pare, parecchi problemi con la propria sessualità.
Sin dall' età infantile sapevo di provare attrazione sia per il sesso maschile che per quello femminile (l'ultimo forse anche di più). In adolescenza ho sempre frequentato uomini (senza aver però avuto mai rapporti sessuali), covando però il desiderio di poter stare con una donna.
Ho sempre avuto un pensiero abbastanza negativo del sesso. Cioè, lo scindevo dal concetto dell'amore. Era come se sesso e amore fossero su due piani nettamente separati.
Oggi però, non la penso così. E' da un anno che sto con una ragazza. Il rapporto va a gonfie vele e amici e famiglia sanno di noi.
Il problema però è che io non riesco ad eccitarmi. In realtà non mi lascio neppure toccare. In pratica il solo pensiero di essere penetrata, mi crea disturbo. Mentre mi eccita parecchio il pensiero di poter penetrare. Ho provato a sbloccarmi, a lasciarla fare... ma è tutto inutile. Non appena si spinge un po' più in la... io la blocco. E' come se mi facesse "schifo". Sono troppo rigida, la mente continua a ripetermi "no, no, no...che schifo". Durante il rapporto ho assunto io la parte dell'uomo. Faccio tutto io. Ma non mi lascio fare nulla.
Non so che fare!
Ricordo che in adolescenza con una ragazzo raggiungevo spesso l'orgasmo. Bastava che i nostri organi genitali si toccassero (ripeto, non sono mai andata oltre) che mi eccitavo. Ora mi chiedo perché con lei non ci riesco? Ho trovato l'amore grazie a lei. Ma con il sesso sto messa male.
A lei non pesa la cosa, perché sa che comunque non mi fa piacere avere questo "tabù" e quindi mi rispetta.
Vorrei qualche consiglio se vi è possibile...
Non so proprio come sbloccarmi!
PS: ho provato a consultare uno psicologo. Ma non riusciva proprio a capire il mio problema. Sarà ch'era troppo "anziana" e un po' chiusa mentalmente... Ma non mi è stata per nulla d'aiuto.
Grazie a tutti
mi rivolgo a voi nella speranza di riuscire a capire una volta per tutte cosa non va in me e come poter, eventualmente, risolvere il problema.
Sono una ragazza di 24 anni avente, a quanto pare, parecchi problemi con la propria sessualità.
Sin dall' età infantile sapevo di provare attrazione sia per il sesso maschile che per quello femminile (l'ultimo forse anche di più). In adolescenza ho sempre frequentato uomini (senza aver però avuto mai rapporti sessuali), covando però il desiderio di poter stare con una donna.
Ho sempre avuto un pensiero abbastanza negativo del sesso. Cioè, lo scindevo dal concetto dell'amore. Era come se sesso e amore fossero su due piani nettamente separati.
Oggi però, non la penso così. E' da un anno che sto con una ragazza. Il rapporto va a gonfie vele e amici e famiglia sanno di noi.
Il problema però è che io non riesco ad eccitarmi. In realtà non mi lascio neppure toccare. In pratica il solo pensiero di essere penetrata, mi crea disturbo. Mentre mi eccita parecchio il pensiero di poter penetrare. Ho provato a sbloccarmi, a lasciarla fare... ma è tutto inutile. Non appena si spinge un po' più in la... io la blocco. E' come se mi facesse "schifo". Sono troppo rigida, la mente continua a ripetermi "no, no, no...che schifo". Durante il rapporto ho assunto io la parte dell'uomo. Faccio tutto io. Ma non mi lascio fare nulla.
Non so che fare!
Ricordo che in adolescenza con una ragazzo raggiungevo spesso l'orgasmo. Bastava che i nostri organi genitali si toccassero (ripeto, non sono mai andata oltre) che mi eccitavo. Ora mi chiedo perché con lei non ci riesco? Ho trovato l'amore grazie a lei. Ma con il sesso sto messa male.
A lei non pesa la cosa, perché sa che comunque non mi fa piacere avere questo "tabù" e quindi mi rispetta.
Vorrei qualche consiglio se vi è possibile...
Non so proprio come sbloccarmi!
PS: ho provato a consultare uno psicologo. Ma non riusciva proprio a capire il mio problema. Sarà ch'era troppo "anziana" e un po' chiusa mentalmente... Ma non mi è stata per nulla d'aiuto.
Grazie a tutti
[#1]
Cara ragazza,
Da quello che ci riferisce la sua affettivita' e la sua sessualita' non sono integrate.
C'e' quella che si indica come una "scissione" piuttosto complessa.
Le proporrei perciò' di pensare ad una valutazione psicologica profonda di tipo psicoanalitico/ psicodinamico.
Saluti
Da quello che ci riferisce la sua affettivita' e la sua sessualita' non sono integrate.
C'e' quella che si indica come una "scissione" piuttosto complessa.
Le proporrei perciò' di pensare ad una valutazione psicologica profonda di tipo psicoanalitico/ psicodinamico.
Saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile ragazza,
come vi siete lasciatecon la psicologa che già La seguiva?
E' stata la psicologa a dire che la situazione non era chiara (ma Le ha proposto approfondimenti?), oppure è una Sua supposizione quella di ritenere che la Collega non abbia capito molto ...perchè anziana e un po' chiusa? Che cosa Le permette di giungere a queste conclusioni?
In ogni caso Le ipotesi possono essere molte e devono essere falsificate solo di persona.
Ad esempio, secondo una prospettiva di tipo cognitivo-comportamentale, potrebbe aver in qualche maniera imparato da qualche parte che la penetrazione sia qualcosa di "schifoso" per utilizzare la Sua definizione e di conseguenza ha memorizzato e rafforzato il comportamento automatico e in parte inconsapevole di chiusura e rigidità.
E' anche vero che irrigidirsi in queste situazioni potrebbe indicare la difficoltà di accogliere l'altro per diverse ragioni da capire in terapia.
Ancora, approfondirei il tipo di relazione: esere molto complici non si traduce poi in complicità e affinità anche sessuale. Inoltre sorprende che per la Sua compagna tutto questo non sia un problema. A volte accettare e non sollevare obiezioni o lamentele fa parte del problema e lo rafforza.
Insomma ci sono molte altre ipotesi di lavoro, ma non è qui purtoppo che possiamo aiutarLa: deve proprio rivolgersi, se per Lei è un problema tutto ciò, ad uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Cordiali saluti,
come vi siete lasciatecon la psicologa che già La seguiva?
E' stata la psicologa a dire che la situazione non era chiara (ma Le ha proposto approfondimenti?), oppure è una Sua supposizione quella di ritenere che la Collega non abbia capito molto ...perchè anziana e un po' chiusa? Che cosa Le permette di giungere a queste conclusioni?
In ogni caso Le ipotesi possono essere molte e devono essere falsificate solo di persona.
Ad esempio, secondo una prospettiva di tipo cognitivo-comportamentale, potrebbe aver in qualche maniera imparato da qualche parte che la penetrazione sia qualcosa di "schifoso" per utilizzare la Sua definizione e di conseguenza ha memorizzato e rafforzato il comportamento automatico e in parte inconsapevole di chiusura e rigidità.
E' anche vero che irrigidirsi in queste situazioni potrebbe indicare la difficoltà di accogliere l'altro per diverse ragioni da capire in terapia.
Ancora, approfondirei il tipo di relazione: esere molto complici non si traduce poi in complicità e affinità anche sessuale. Inoltre sorprende che per la Sua compagna tutto questo non sia un problema. A volte accettare e non sollevare obiezioni o lamentele fa parte del problema e lo rafforza.
Insomma ci sono molte altre ipotesi di lavoro, ma non è qui purtoppo che possiamo aiutarLa: deve proprio rivolgersi, se per Lei è un problema tutto ciò, ad uno psicologo psicoterapeuta di persona.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
La psicologa che mi seguiva non riusciva proprio a capirmi. Mi faceva sentir ancor piú a disagio. Era come parlare a mia nonna di sesso.
Cmq siamo arrivati a parlare del mio lato caratteriale. Al fatto che sono una persona che ama dare ma non ricevere. Come se io inconsciamente pensassi di non meritare nulla.
Per quanto riguarda la mia compagna, a lei non pesa xché vede che tutte le volte che abbiamo provato a spingerci oltre, io stavo troppo male. Alcune volte ho pianto per questo disagio. E certamente non le fa piacere la cosa.
Cmq siamo arrivati a parlare del mio lato caratteriale. Al fatto che sono una persona che ama dare ma non ricevere. Come se io inconsciamente pensassi di non meritare nulla.
Per quanto riguarda la mia compagna, a lei non pesa xché vede che tutte le volte che abbiamo provato a spingerci oltre, io stavo troppo male. Alcune volte ho pianto per questo disagio. E certamente non le fa piacere la cosa.
[#4]
"Al fatto che sono una persona che ama dare ma non ricevere. Come se io inconsciamente pensassi di non meritare nulla."
Questo potrebbe essere sufficiente per avere un Sè ferito e quindi non richiedente, con la credenza di non sentirsi all'altezza di ricevere, ma solo in dovere di dare.
Le capita anche in altre relazioni e in altre circostanze?
Questo potrebbe essere sufficiente per avere un Sè ferito e quindi non richiedente, con la credenza di non sentirsi all'altezza di ricevere, ma solo in dovere di dare.
Le capita anche in altre relazioni e in altre circostanze?
[#5]
Gentile Utente,
Avere incontrato nel suo percorso la psicologa sbagliata o meglio non adatta a lei, non significa che anche gli altri clinici lo siano....dovrebbe cercare ancora,
La sua condizione attuale, tra affettività, orientamento sessuale e genitalità e molto complessa e Certamente non risolvibile online.
Il desiderio di penetrare, più che di essere penetrata, cela sicuramente parti "falliche" e dominanti della sua personalità, che però possono essere anche agite e vissute all' interno di qualunque rapporto di coppia.
Un nostro collega de visu potrà aiutarla a conoscersi meglio
Avere incontrato nel suo percorso la psicologa sbagliata o meglio non adatta a lei, non significa che anche gli altri clinici lo siano....dovrebbe cercare ancora,
La sua condizione attuale, tra affettività, orientamento sessuale e genitalità e molto complessa e Certamente non risolvibile online.
Il desiderio di penetrare, più che di essere penetrata, cela sicuramente parti "falliche" e dominanti della sua personalità, che però possono essere anche agite e vissute all' interno di qualunque rapporto di coppia.
Un nostro collega de visu potrà aiutarla a conoscersi meglio
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.2k visite dal 17/01/2014.
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