Madre alcolista
Buongiorno,
come da titolo ho un problema con mia madre.
Non sono ancora riuscita bene a capire se sia un'alcolista o sia semplicemente vicina ad esserlo.
Ha già avuto fortissimi problemi con l'alcool quando ero bambina, a causa della perdita di sua madre, io ne ho risentito parecchio, ma ora è un anno che sono in terapia e nonostante i dubbi che avevo sta davvero funzionando. Mi sento più forte e riesco ad affrontare tutto con più lucidità. Infatti prima d'ora non mi ero mai chiesta se mia madre avesse un reale problema, ma penso di si.
Non saprei giudicare da quanto tempo, ma ha ricominciato a bere pesantemente. Penso circa 1 bottiglia al giorno, ma dato che lo fa (ovviamente) di nascosto, tenere sotto controllo le quantità è complicato.
Mio padre sa che ha qualche problema con l'alcool ma la cosa che mi da fastidio è che mi pare lo ignori, oppure lo dia come un "dato di fatto". Non capisco se faccia finta di non vedere oppure non lo veda, ma a volte la sera mia madre è palesemente ubriaca e mio padre è irritato ma le chiede come mai sia stravolta... (come mai? è ubriaca, lo vedrebbe anche un bambino. Io lo vedevo.)
Ho deciso di parlargliene per trovare un supporto, non ho intenzione di gestire la situazione da sola. Il mio terapeuta mi ha consigliato di parlarne con lui e poi accompagnare mia madre agli al-anon. Però mi rendo conto che sia un terreno minato. Non so come approcciare mio padre, ho paura di dargli un dolore, non vorrei assolutamente essere "la miccia" in una crisi del loro rapporto...
Cosa mi consigliate? Sia con mia madre (alcolisti anonimi? e se non volesse?) che con mio padre?
Vi ringrazio tutti anticipatamente!
come da titolo ho un problema con mia madre.
Non sono ancora riuscita bene a capire se sia un'alcolista o sia semplicemente vicina ad esserlo.
Ha già avuto fortissimi problemi con l'alcool quando ero bambina, a causa della perdita di sua madre, io ne ho risentito parecchio, ma ora è un anno che sono in terapia e nonostante i dubbi che avevo sta davvero funzionando. Mi sento più forte e riesco ad affrontare tutto con più lucidità. Infatti prima d'ora non mi ero mai chiesta se mia madre avesse un reale problema, ma penso di si.
Non saprei giudicare da quanto tempo, ma ha ricominciato a bere pesantemente. Penso circa 1 bottiglia al giorno, ma dato che lo fa (ovviamente) di nascosto, tenere sotto controllo le quantità è complicato.
Mio padre sa che ha qualche problema con l'alcool ma la cosa che mi da fastidio è che mi pare lo ignori, oppure lo dia come un "dato di fatto". Non capisco se faccia finta di non vedere oppure non lo veda, ma a volte la sera mia madre è palesemente ubriaca e mio padre è irritato ma le chiede come mai sia stravolta... (come mai? è ubriaca, lo vedrebbe anche un bambino. Io lo vedevo.)
Ho deciso di parlargliene per trovare un supporto, non ho intenzione di gestire la situazione da sola. Il mio terapeuta mi ha consigliato di parlarne con lui e poi accompagnare mia madre agli al-anon. Però mi rendo conto che sia un terreno minato. Non so come approcciare mio padre, ho paura di dargli un dolore, non vorrei assolutamente essere "la miccia" in una crisi del loro rapporto...
Cosa mi consigliate? Sia con mia madre (alcolisti anonimi? e se non volesse?) che con mio padre?
Vi ringrazio tutti anticipatamente!
[#1]
Gentile signorina,
Lei puo' manifestare il suo disagio, la sua preoccupazione, ma puo' farlo solo in prima persona.
Non puo' in alcun modo tentare di incidere su decisioni che spettano a sua madre. E solo a lei.
Se ha desiderio e volonta' di farsi aiutare spetta a lei deciderlo.E' una condizione necessaria.
Coraggio!
Lei puo' manifestare il suo disagio, la sua preoccupazione, ma puo' farlo solo in prima persona.
Non puo' in alcun modo tentare di incidere su decisioni che spettano a sua madre. E solo a lei.
Se ha desiderio e volonta' di farsi aiutare spetta a lei deciderlo.E' una condizione necessaria.
Coraggio!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Utente,
la situazione è delicata, probabilmente ci sono problemi di fondo per quanto riguarda sua madre che non sono stati affrontati.
<ma la cosa che mi da fastidio è che mi pare lo ignori, oppure lo dia come un "dato di fatto".> Purtroppo si creano dinamiche attorno a questo problema che non aiutano la persona colpita ad uscirne, non so come precedntemente al problema fosse la loro relazione di coppia e le modalità che questa avesse.
Credo che un terapeuta familiare ( al quale si può rivolgere rivolgere suo padre e magari anche lei) potrebbe darvi indicazioni appropriate utili alla gestione del problema.
La soluzione alcolisti anonimi può essere valida, ma il problema è sempre quello di proporlo alla mamma, che se non gestito appropriatamente potrebbe acuire i problemi.
Tra le modalità di un alcolista rilevante è il "bere di nascosto", nascondendo i corpi del reato qua e là o /e frequentando locali dove assumere bevande alcoliche. Da quanto ha esposto in un precedente consulto sembrerebbe che questo sua madre lo faccia (per quanto riguarda il primo caso).
Anche sentire il parere del medico di base avrebbe senso.
Ci faccia sapere
la situazione è delicata, probabilmente ci sono problemi di fondo per quanto riguarda sua madre che non sono stati affrontati.
<ma la cosa che mi da fastidio è che mi pare lo ignori, oppure lo dia come un "dato di fatto".> Purtroppo si creano dinamiche attorno a questo problema che non aiutano la persona colpita ad uscirne, non so come precedntemente al problema fosse la loro relazione di coppia e le modalità che questa avesse.
Credo che un terapeuta familiare ( al quale si può rivolgere rivolgere suo padre e magari anche lei) potrebbe darvi indicazioni appropriate utili alla gestione del problema.
La soluzione alcolisti anonimi può essere valida, ma il problema è sempre quello di proporlo alla mamma, che se non gestito appropriatamente potrebbe acuire i problemi.
Tra le modalità di un alcolista rilevante è il "bere di nascosto", nascondendo i corpi del reato qua e là o /e frequentando locali dove assumere bevande alcoliche. Da quanto ha esposto in un precedente consulto sembrerebbe che questo sua madre lo faccia (per quanto riguarda il primo caso).
Anche sentire il parere del medico di base avrebbe senso.
Ci faccia sapere
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Utente
Grazie per le velocissime risposte!
Dottoressa Esposito, so che la decisione dovrebbe venire da lei, ma se non accadesse? Bisognerebbe lasciarla continuare così? So che il passo più importante in certi casi sia ammettere di avere un problema... e penso che non sia facile raggiungere questo punto!
Dottoressa Esposito, so che la decisione dovrebbe venire da lei, ma se non accadesse? Bisognerebbe lasciarla continuare così? So che il passo più importante in certi casi sia ammettere di avere un problema... e penso che non sia facile raggiungere questo punto!
[#4]
Gentile Utente,
Anche io, come le colleghe, le dico che se sua madre non volesse curarsi, nessuno potrà farlo al posto suo..immagino il suo dolore ed impotenza da figlia, ma se il paziente non desidera cambiare il suo status di sofferenza.....nessuno può farlo per lei.
Spesso quando si riscontra una dipendenza, che sia da alcol, droghe, internet....e così via, si verifica che c' è una "personalità' dipendente", diventa indispensabile affrontare la questione in modo approfondito e poliedrico, mediante un aiuto di tipo psicologico, portando il paziente ad elaborare le ragioni inconsce della sua ricerca di eccitazione/compensazione.......perchè di questo si tratta.
Cari auguri
Anche io, come le colleghe, le dico che se sua madre non volesse curarsi, nessuno potrà farlo al posto suo..immagino il suo dolore ed impotenza da figlia, ma se il paziente non desidera cambiare il suo status di sofferenza.....nessuno può farlo per lei.
Spesso quando si riscontra una dipendenza, che sia da alcol, droghe, internet....e così via, si verifica che c' è una "personalità' dipendente", diventa indispensabile affrontare la questione in modo approfondito e poliedrico, mediante un aiuto di tipo psicologico, portando il paziente ad elaborare le ragioni inconsce della sua ricerca di eccitazione/compensazione.......perchè di questo si tratta.
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Si faccia coraggio cara signorina.
Il primo passo da parte sua dovrebbe essere l'accettazione di tale "dipendenza" nella mamma. Potrebbe costituire una maniera "autogestita" da parte di sua madre di curare un suo disagio.
Si concentri sulla sua serenita'! E chieda alla sua terapeuta di aiutarla in questo senso riservando a sua mamma affetto e comprensione.
Il primo passo da parte sua dovrebbe essere l'accettazione di tale "dipendenza" nella mamma. Potrebbe costituire una maniera "autogestita" da parte di sua madre di curare un suo disagio.
Si concentri sulla sua serenita'! E chieda alla sua terapeuta di aiutarla in questo senso riservando a sua mamma affetto e comprensione.
[#6]
Utente
L'accettazione è davvero difficile. Questa sua condizione ha segnato grossa parte della mia vita, adesso inizio ad essere più che altro stufa e arrabbiata... e lo dico davvero a malincuore.
Non sopporto l'idea che per tutto questo tempo non abbia voluto cercare di farsi aiutare. Io quando ho sentito di aver bisogno di aiuto, l'ho fatto.
Non sopporto l'idea che per tutto questo tempo non abbia voluto cercare di farsi aiutare. Io quando ho sentito di aver bisogno di aiuto, l'ho fatto.
[#7]
Davanti ai problemi non tutti hanno la capacita' di reagire in modo assertivo. In certi casi si ricorre alla fuga.
Il ricorso all'alcol esprime il bisogno dell'oblio.
In che modo la dipendenza della mamma ha segnato la sua vita? Ha ricevuto poca attenzione? Poche cure?
Il ricorso all'alcol esprime il bisogno dell'oblio.
In che modo la dipendenza della mamma ha segnato la sua vita? Ha ricevuto poca attenzione? Poche cure?
[#8]
Utente
L'accettazione è davvero difficile. Questa sua condizione ha segnato grossa parte della mia vita, adesso inizio ad essere più che altro stufa e arrabbiata... e lo dico davvero a malincuore.
Non sopporto l'idea che per tutto questo tempo non abbia voluto cercare di farsi aiutare. Io quando ho sentito di aver bisogno di aiuto, l'ho fatto.
Non sopporto l'idea che per tutto questo tempo non abbia voluto cercare di farsi aiutare. Io quando ho sentito di aver bisogno di aiuto, l'ho fatto.
[#9]
Utente
Da piccola spesso rimanevo sola con lei, mio padre era via per lavoro per giorni.
Ho avuto spesso paura perchè all'inizio non capivo. Poi è subentrata la responsabilità nei suoi confronti. le allungavo con acqua le bottiglie di vino. Da ragazzina cercavo di non uscire la sera lasciandola sola a casa perchè sapevo cosa sarebbe successo.
Adesso che ho 30 anni e me ne vado di casa, vorrei poter lasciare casa sentendomi serena. Avrei bisogno di non sentire più quest'obbligo (che mi sono autoimposta, lo so)
Ho avuto spesso paura perchè all'inizio non capivo. Poi è subentrata la responsabilità nei suoi confronti. le allungavo con acqua le bottiglie di vino. Da ragazzina cercavo di non uscire la sera lasciandola sola a casa perchè sapevo cosa sarebbe successo.
Adesso che ho 30 anni e me ne vado di casa, vorrei poter lasciare casa sentendomi serena. Avrei bisogno di non sentire più quest'obbligo (che mi sono autoimposta, lo so)
[#10]
Immagino quanto debba esserle costata da bambina questa responsabilita' e questa pena. E penso ci sia voluta tanta forza per aiutarla quando era bambina.
Ma e' su questo che penso lei debba lavorare.
Sua mamma ha fatto la sua scelta da tanto tempo. E' una scelta auto-distruttiva e vista da un punto di vista esterno senz'altro sbagliata ma e' quella che le e' stato possibile fare.
Anche l'atteggiameno di suo padre dovrebbe farla riflettere. Non crede?
Ma e' su questo che penso lei debba lavorare.
Sua mamma ha fatto la sua scelta da tanto tempo. E' una scelta auto-distruttiva e vista da un punto di vista esterno senz'altro sbagliata ma e' quella che le e' stato possibile fare.
Anche l'atteggiameno di suo padre dovrebbe farla riflettere. Non crede?
[#14]
Salve,
Sembra molto irritata nei confronti di suo padre.
Perche' non prova a parlarci e a capire il perche' del suo atteggiamento?
Puo' darsi che l'atteggiamento di suo padre che lei definisce "lavarsi le mani" abbia una motivazione e sia la conseguenza dell'esperienza vissuta con sua madre.
Non possiamo ipotizzare noi quali conclusioni lui abbia tratto ma varrebbe la pena conoscerle.
Saluti
Sembra molto irritata nei confronti di suo padre.
Perche' non prova a parlarci e a capire il perche' del suo atteggiamento?
Puo' darsi che l'atteggiamento di suo padre che lei definisce "lavarsi le mani" abbia una motivazione e sia la conseguenza dell'esperienza vissuta con sua madre.
Non possiamo ipotizzare noi quali conclusioni lui abbia tratto ma varrebbe la pena conoscerle.
Saluti
[#15]
Utente
Si sono molto irritata perchè è palese che stia facendo finta di non vedere... Ancora oggi a tavola chiedeva "chissà come mai la mamma verso sera diventa intrattabile e cattiva"... Una cosa del genere si chiede solo se si sta ignorando il problema, io non mi faccio queste domande... perchè conosco già le risposte!
parlare di un argomento così delicato è difficile ma so che è fondamentale. Troverò di sicuro il modo per farlo, presto.
La ringrazio per il suo tempo, davvero.
parlare di un argomento così delicato è difficile ma so che è fondamentale. Troverò di sicuro il modo per farlo, presto.
La ringrazio per il suo tempo, davvero.
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 10.1k visite dal 17/01/2014.
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