Fratellino
Gentili Psicologi,
il mio bambino ha 16 mesi ed è solare, allegro, socievole, sereno, sempre sorridente. Vorremmo avere un altro figlio nel prossimo futuro, probabilmente inizieremo a cercarlo fra qualche mese. Se tutto va bene, potrebbe arrivare un fratellino quando il mio bimbo avrà circa 3 anni.
Generalmente i bambini riescono già a provare la gelosia a quell'età? Il secondo nato viene sentito come "altro" che si intrufola in famiglia? O posso sperare che lo percepisca proprio come un passaggio naturale?
Ogni tanto, già adesso, parlando con lui gli nomino un ipotetico fratellino, pensando così di rendere la sua presenza non dico scontata, ma almeno messa in conto a livello inconscio. Ad esempio, magari tratta male un giocattolo e gli dico di trattarlo meglio, perché forse poi vorrà giocarci il fratellino. Questo capita saltuariamente, non è la norma, e mio figlio è ancora piccolo per interiorizzare la cosa, ma ci provo, così come cerco di abituarlo al suono della lingua inglese, parlata da me, per rendergliela familiare.
Può essere nocivo il mio comportamento? Sto giocando troppo d'anticipo?
il mio bambino ha 16 mesi ed è solare, allegro, socievole, sereno, sempre sorridente. Vorremmo avere un altro figlio nel prossimo futuro, probabilmente inizieremo a cercarlo fra qualche mese. Se tutto va bene, potrebbe arrivare un fratellino quando il mio bimbo avrà circa 3 anni.
Generalmente i bambini riescono già a provare la gelosia a quell'età? Il secondo nato viene sentito come "altro" che si intrufola in famiglia? O posso sperare che lo percepisca proprio come un passaggio naturale?
Ogni tanto, già adesso, parlando con lui gli nomino un ipotetico fratellino, pensando così di rendere la sua presenza non dico scontata, ma almeno messa in conto a livello inconscio. Ad esempio, magari tratta male un giocattolo e gli dico di trattarlo meglio, perché forse poi vorrà giocarci il fratellino. Questo capita saltuariamente, non è la norma, e mio figlio è ancora piccolo per interiorizzare la cosa, ma ci provo, così come cerco di abituarlo al suono della lingua inglese, parlata da me, per rendergliela familiare.
Può essere nocivo il mio comportamento? Sto giocando troppo d'anticipo?
[#1]
Gentile Signora,
sembra preoccuparsi un po' troppo per un fratellino che ancora deve arrivare e non a brevissimo tempo.
Stia serena, ciò che è importante quando verrà il momento è usare buon senso, facendo capire al suo bimbo che non perderà il vostro amore per l'arrivo di un fratellino, ma che manterrà ugualmente e allo stesso modo il suo posto nel vostro cuore.
Se un po' di gelosia potrà essere presente come spesso accade, si risolve spontaneamente e senza problemi se i genitori si comportano equamente con i figli, anche coinvolgendo il maggiore nelle cure al più piccolo (in modo divertente e non come responsabilità ovviamente), non facendo paragoni né differenze.
Un buon clima familiare, l'accordo tra i genitori, la serenità di mamma e papà sarà l'accompagnamento migliore alla crescita dei suoi bimbi.
Dunque eviterei di preoccuparmi ora e lascerei tranquillo il bimbo.
Ci faccia sapere se crede, restiamo in ascolto
sembra preoccuparsi un po' troppo per un fratellino che ancora deve arrivare e non a brevissimo tempo.
Stia serena, ciò che è importante quando verrà il momento è usare buon senso, facendo capire al suo bimbo che non perderà il vostro amore per l'arrivo di un fratellino, ma che manterrà ugualmente e allo stesso modo il suo posto nel vostro cuore.
Se un po' di gelosia potrà essere presente come spesso accade, si risolve spontaneamente e senza problemi se i genitori si comportano equamente con i figli, anche coinvolgendo il maggiore nelle cure al più piccolo (in modo divertente e non come responsabilità ovviamente), non facendo paragoni né differenze.
Un buon clima familiare, l'accordo tra i genitori, la serenità di mamma e papà sarà l'accompagnamento migliore alla crescita dei suoi bimbi.
Dunque eviterei di preoccuparmi ora e lascerei tranquillo il bimbo.
Ci faccia sapere se crede, restiamo in ascolto
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile signora,
qualora di presentasse la gelosia del Suo bimbo per il nuovo arrivato, tenga presente che un po' di gelosia è del tutto sana: in fondo il fratellino rappresenta uno stress per Suo figlio.
Ciò non toglie che Lei e Suo marito sarete in grado di gestire al meglio la situazione.
Come immagina la reazione di Suo figlio all'evento?
Come mai ci sta pensando in questi termini?
qualora di presentasse la gelosia del Suo bimbo per il nuovo arrivato, tenga presente che un po' di gelosia è del tutto sana: in fondo il fratellino rappresenta uno stress per Suo figlio.
Ciò non toglie che Lei e Suo marito sarete in grado di gestire al meglio la situazione.
Come immagina la reazione di Suo figlio all'evento?
Come mai ci sta pensando in questi termini?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile Signora,
Mi sembra prematuro immaginare una possibile gelosia, sana e funzionale alla crescita, con così tanto preavviso....
Lei è pronta per un altro figlio?
Suo marito?
Come coppia siete in grado di reggere due figli?
E' sicura di sapere reggere a questo possibile stress?
I bambini, crescono e si adattano, ma spesso risentono delle ansie e difficile gestione, dei genitori.
Mi sembra prematuro immaginare una possibile gelosia, sana e funzionale alla crescita, con così tanto preavviso....
Lei è pronta per un altro figlio?
Suo marito?
Come coppia siete in grado di reggere due figli?
E' sicura di sapere reggere a questo possibile stress?
I bambini, crescono e si adattano, ma spesso risentono delle ansie e difficile gestione, dei genitori.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
Grazie immensamente per i vostri interventi!
Dottoressa Rinella: io e mio marito ci reputiamo persone equilibrate e di buon senso, sulla base di questo spero che riusciremo a mantenere il nostro clima familiare allegro e sereno e ad aiutare nostro figlio a vivere la sua nuova esperienza di fratello maggiore. Da mamma, non posso fare a meno di immaginare la sua reazione, mettermi nei suoi panni e cercare il modo migliore di presentargli le cose senza traumi... per quanto, forse, questo genere di trauma, o meglio, cambiamento, sia perfettamente gestibile anche dai piccolissimi, quanti milioni di fratelli esistono al mondo!
Dottoressa Pileci: immagino mio figlio geloso, insicuro, timoroso di perdere qualcosa di suo, scontento di dividere mamma e papà con un'altra persona. Insomma le reazioni che io, da bambina, avrei probabilmente avuto se fosse arrivato un fratellino. Mi dispiace sapere di provocargli uno stress. Ma qui entra in gioco un mio problema di fondo. Non riesco ad accettare l'idea di dover prendere delle decisioni per mio figlio. Non vorrei mai essere costretta ad imporgli alcunché. Invece, in quanto genitore, lo devo fare per forza, seppur malvolentieri.
Dottoressa Randone: io e mio marito saremo in grado, ritengo, di reggere due figli, sia come genitori che come coppia. Fa parte da sempre dei nostri progetti di vita, lo desideriamo. Io sono meno serena di lui al riguardo però. Prima di tutto sono figlia unica, non ho idea di cosa significhi crescere con un fratello. Da bambina non ne avrei mai desiderato uno (uno maggiore sì, in realtà). Da adulta, capisco che nella famiglia di tre persone qualcosa manca. O meglio, si rischia uno sbilanciamento a favore dell'unico figlio, che può diventare il fulcro di tutto quanto, anche a discapito della coppia, e questo porta a grandi difficoltà, non lo trovo giusto. In parte, l'ho vissuta così la mia vita. Al contempo però, ho paura. Sono spaventata dall'idea di far soffrire il mio bambino, anche se so dentro di me che ne vale la pena, proprio per lui. Per farlo crescere più sereno di me, con meno responsabilità di soddisfare le aspettative altrui (nella fattispecie sarebbero le nostre di genitori...). Per dargli una persona che gli resterà vicino sempre, nella vita. Per insegnargli a "guadagnarsi" un posto nella vita facendo leva sulle proprie capacità. Per tante cose. Solo che mi immagino i suoi occhioni delusi dal nostro "brutto tiro" di genitori e... mi commuovo.
Dottoressa Rinella: io e mio marito ci reputiamo persone equilibrate e di buon senso, sulla base di questo spero che riusciremo a mantenere il nostro clima familiare allegro e sereno e ad aiutare nostro figlio a vivere la sua nuova esperienza di fratello maggiore. Da mamma, non posso fare a meno di immaginare la sua reazione, mettermi nei suoi panni e cercare il modo migliore di presentargli le cose senza traumi... per quanto, forse, questo genere di trauma, o meglio, cambiamento, sia perfettamente gestibile anche dai piccolissimi, quanti milioni di fratelli esistono al mondo!
Dottoressa Pileci: immagino mio figlio geloso, insicuro, timoroso di perdere qualcosa di suo, scontento di dividere mamma e papà con un'altra persona. Insomma le reazioni che io, da bambina, avrei probabilmente avuto se fosse arrivato un fratellino. Mi dispiace sapere di provocargli uno stress. Ma qui entra in gioco un mio problema di fondo. Non riesco ad accettare l'idea di dover prendere delle decisioni per mio figlio. Non vorrei mai essere costretta ad imporgli alcunché. Invece, in quanto genitore, lo devo fare per forza, seppur malvolentieri.
Dottoressa Randone: io e mio marito saremo in grado, ritengo, di reggere due figli, sia come genitori che come coppia. Fa parte da sempre dei nostri progetti di vita, lo desideriamo. Io sono meno serena di lui al riguardo però. Prima di tutto sono figlia unica, non ho idea di cosa significhi crescere con un fratello. Da bambina non ne avrei mai desiderato uno (uno maggiore sì, in realtà). Da adulta, capisco che nella famiglia di tre persone qualcosa manca. O meglio, si rischia uno sbilanciamento a favore dell'unico figlio, che può diventare il fulcro di tutto quanto, anche a discapito della coppia, e questo porta a grandi difficoltà, non lo trovo giusto. In parte, l'ho vissuta così la mia vita. Al contempo però, ho paura. Sono spaventata dall'idea di far soffrire il mio bambino, anche se so dentro di me che ne vale la pena, proprio per lui. Per farlo crescere più sereno di me, con meno responsabilità di soddisfare le aspettative altrui (nella fattispecie sarebbero le nostre di genitori...). Per dargli una persona che gli resterà vicino sempre, nella vita. Per insegnargli a "guadagnarsi" un posto nella vita facendo leva sulle proprie capacità. Per tante cose. Solo che mi immagino i suoi occhioni delusi dal nostro "brutto tiro" di genitori e... mi commuovo.
[#5]
Gentile signora,
fa parte della vita andare incontro a degli stress e rientra tra i compiti del genitore permettere ai figli degli stress affettuosi ai figli, in modo tale che essi possano imparare a gestirli, a far fronte ai piccoli problemi che via via diventeranno sempre più complessi.
Questo Suo timore, comprensibile ma da rivedere, deve gestirlo Lei e non coinvolgere il Suo bimbo.
Questo chiaramente riguarda anche il fatto di avere un fratellino in futuro: capita alla maggior parte degli esseri umani, ma nessuno va in crisi per questo. O meglio, una piccola crisi ci può stare, ma abbiamo le risorse per superare e andare avanti e vedere il positivo da ogni situazione.
Lei però sembra molto ansiosa e forse vale la pena parlarne di persona con uno psicologo di persona, che ne dice?
fa parte della vita andare incontro a degli stress e rientra tra i compiti del genitore permettere ai figli degli stress affettuosi ai figli, in modo tale che essi possano imparare a gestirli, a far fronte ai piccoli problemi che via via diventeranno sempre più complessi.
Questo Suo timore, comprensibile ma da rivedere, deve gestirlo Lei e non coinvolgere il Suo bimbo.
Questo chiaramente riguarda anche il fatto di avere un fratellino in futuro: capita alla maggior parte degli esseri umani, ma nessuno va in crisi per questo. O meglio, una piccola crisi ci può stare, ma abbiamo le risorse per superare e andare avanti e vedere il positivo da ogni situazione.
Lei però sembra molto ansiosa e forse vale la pena parlarne di persona con uno psicologo di persona, che ne dice?
[#6]
Gentile Signora,
sembrano ansie più sue, che eventualmente, di suo figlio…
Decida liberamente, unitamente a suo marito, non vi sono regole applicabili ed estensibili a tutte le coppie e famiglie..
Ci sono figli unici felici ed altri viziati e stressati, fratelli che si supportano e cercano, altri che non instaurano alcun legame duraturo, coppie con un figlio solo felici ed altre in crisi e così via…
Credo che dovrebbe elaborare le sue ansie, con un nostro Collega
sembrano ansie più sue, che eventualmente, di suo figlio…
Decida liberamente, unitamente a suo marito, non vi sono regole applicabili ed estensibili a tutte le coppie e famiglie..
Ci sono figli unici felici ed altri viziati e stressati, fratelli che si supportano e cercano, altri che non instaurano alcun legame duraturo, coppie con un figlio solo felici ed altre in crisi e così via…
Credo che dovrebbe elaborare le sue ansie, con un nostro Collega
[#7]
Utente
Gentilissime Dottoresse,
ho molto di irrisolto ed inespresso dentro di me, ma anche il desiderio di non farlo assolutamente pesare su mio figlio.
Parlarne di persona con uno psicologo è uno dei miei sogni, che però per ora non penso di realizzare, sebbene a malincuore.
Vi ringrazio profondamente per il vostro interesse, è bello ricevere le vostre risposte.
ho molto di irrisolto ed inespresso dentro di me, ma anche il desiderio di non farlo assolutamente pesare su mio figlio.
Parlarne di persona con uno psicologo è uno dei miei sogni, che però per ora non penso di realizzare, sebbene a malincuore.
Vi ringrazio profondamente per il vostro interesse, è bello ricevere le vostre risposte.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.8k visite dal 17/01/2014.
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