Manipolata!?

Salve! Sono S. e ho 24 anni. Sono una ragazza un pò timida. Prima lo ero ancor di più...e sopratutto ingenua. Vivo con mia mamma e il suo compagno da circa 3 anni. Fino 3 anni fa ho vissuto con il mio ex. Visto che ci siamo lasciati, sono tornata da mia mamma. Il problema non so qual'è. Il fatto è che il suo compagno, da quando sto con loro, non mi vuole tra i "genitali". Mi tratta peggio di un animale, mi parla se come fossi una cosa che non si può vedere, che fa schifo. Tutto questo perché non riesco ha trovare un lavoro. Da un pò di tempo mangio troppo e non ho più voglia di vivere. A volte vorrei propio morire. L'anno scorso loro erano in vacanza e io ero da sola, lavoravo e non avevo problemi col cibo. Era tutto ok. Poi sono tornati loro e d'allora che comincio a mangiare tanto. Secondo me mi mettono ansia solo a vederli. Per non dire di mia mamma che se ne sta sempre zitta e mi sento manipolata da lei se come ne avessi 5 anni. Se non faccio quello che dice, mi dice di andarmene via di casa. Comunque ci sono anche altre tante cose da dire...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
la situazione familiare che descrive è disfunzionale, certamente difficile e dolorosa e sembra avere parte importante nel sostenere i suoi disagi.

Il compagno di sua madre dal quale si sente respinta e sua madre che nulla fa, a quanto dice, per tutelare un suo miglior benessere in casa, comportamento che lei forse percepisce come una sorta di tradimento. Occorre comunque che lei prenda provvedimenti per tutelare il suo benessere psicogisico, tanto più che denuncia un comportamento alimentare disturbato infatti si evince dalla sua scheda una condizione di forte sovrappeso.

Le suggerisco di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta che possa valutare meglio la sua condizione e situazione e indicarle il percorso per affrontare in modo idoneo i suoi problemi.
Saprà anche indicarle, come sarebbe opportuno, anche altri specialisti con i quali lavorare in sinergia per quanto riguarda il problema dell'alimentazione - come ad esempio il dietologo.

Se vuole aggiungere altro restiamo in ascolto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Grazie per la risposta. Il problema col peso lo avuto da piccola, da quando avevo 12 anni più o meno
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Utente
Utente
Adesso vi scrivo una cosa che è successa stamattina. Se come ieri sono stata in giro a fare dei colloqui...stamattina mi sento dire da mia mamma sta cosa: "Io non credo che sei stata a fare dei colloqui. Sicuramente sei stata da un'altra parte." Ma vi rendete conto? Io mi sto impegnando di trovare un lavoro per andarmene via anche, e mi sento dire ste cose. Secondo lei, mia mamma, sono una bugiarda. Non so più come devo fare, come comportarmi. Mi sono stufata...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Fa benissimo ad attivarsi per trovare lavoro proprio per rendersi autonoma e indipendente, dovrebbe però maturare una maggiore distanza emotiva da sua madre che le consentirebbe di gestire in modo differente e più proprio il rapporto con lei, per questo e per quanto indicato sopra sarebbe indicato riferirsi a un nostro collega direttamente.

<Il problema col peso lo avuto da piccola, da quando avevo 12 anni più o meno> E cosa ha fatto in merito? E' mai stato consultato uno specialista?
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Utente
Utente
<Il problema col peso lo avuto da
piccola, da quando avevo 12 anni più
o meno> E cosa ha fatto in merito? E'
mai stato consultato uno specialista?

No, non ho fatto mai niente. Ho provato da sola a dimagrire. 2 anni fa avevo 105 kg. Sono riuscita a perdere un pò di chili. L'anno scorso sono arrivata a pesare 88 kg, ma poi mi sono fermata e ho rimesso su un pò di chili
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Dr.ssa Laura Pinzarrone Psicologo 32
Gentile utente,

come dice la collega sarebbe opportuno consultare uno specialista che posso aiutrala a trovare una sua indipendenza interiore, perchè molto probabilmente il problema che lei porta con se è più profondo e maggiormente relativo alla relazione disfunzionale che pare avere con sua madre, secondariamente con il suo compagno.

Il rapporto con il cibo è importante per il proprio benessere e per questo le suggerisco di farsi aiutare.

Per poterla aiutare maggiormente è necessario conoscere la sua storia passata, con chi viveva da bambina, cosa faceva sua madre ecc..ecc..

Spero che segua i nostri consigli.

Un saluto

Dott.ssa Laura Pinzarrone Psicologa
Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Esperta di Psicosomatica e Neuropsicolgia Clinica
www.psicologia-di

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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
la sua volontà di cercare un lavoro per raggiungere un'autonomia ed una certa indipendenza è un buon segno. Sta reagendo ad una situazione decisamente scomoda. Su questo argomento vorrei chiederle: la ricerca di un posto di lavoro, è finalizzata ad un compiacimento da parte di sua madre ed il compagno, o è una sua volontà di evadere da questa condizione?
Come suggeriva precedentemente la Collega in merito alla sua condizione fisica, anch'io le suggerisco di rivolgersi a dei professionisti competenti; da come scrive, il problema sembra essere legato al rapporto con sua madre ed il compagno; sembra che la sua risposta a questo rapporto sia ricercata nel cibo, quasi una forma di compensazione. Un Professionista può aiutarla ad intraprendere un percorso per migliorare la sua situazione. Inoltre potrebbe esserle utile anche il consulto da un nutrizionista.

Saluti

Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it

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Utente
Utente
Grazie di cuore per i consigli. Innanzitutto il lavoro lo sto cercando per me, per il mio futuro e per stare da sola. Il mio papà ha chiesto il divorzio da mia mamma quando avevo 4 anni. Lui era fuori per lavoro, quindi non lo conosciuto tanto. Dico così perché è morto 6 anni fa. Quindi sono stata con mia mamma. Dopo il suo divorzio è stata con un'altro uomo per 8 anni che mi picchiava. I motivi sono stupidi, perché non facevo i lavori domestici in casa. Ma a quell'età...? Poi quando avevo 14 anni mia mamma è andata fuori per lavoro, è venuta in italia e io sono rimasta da mia nonna e poi sono stata da mia zia, poi di nuovo da mia nonna e poi di nuovo da mia zia. Ero tipo come una carta di credito perché mia mamma mandava soldi per essere mantenuta. All'età di 17 anni ho dovuto venire per forza in italia rinunciando così alla scuola. A mia mamma non la conoscevo poi così tanto. Non è stata vicino a me quando avevo più bisogno.
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Dr.ssa Laura Pinzarrone Psicologo 32
Gentile utente,

Le consiglio davvero di cuore di rivolgersi ad un collega; deve provare molto dolore per tutti questi spostamenti fisici e affettivi.

Adesso deve pensare a se stessa e al suo benessere e le assicuro che si può raggiungere, ma da soli è difficile se non impossibile, pertanto chieda aiuto; le faò vedere che starà subito meglio.

Le faccio tanti auguri...

Un caro saluto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile utente,
Anche io, come i colleghi, le suggerisco un supporto psicologico.

Il rapporto ambivalente e compensatorio con il cibo, se non trattato adeguatamente, diventa un Vero e proprio tallone d' Achille, sia per quel che riguarda la sfera lavorativa, che ovviamente affettiva...

L' autonomia, passa anche da un buon rapporto con se stessi

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Grazie tante! Per adesso il budget non me lo permette, ma prima o poi andrò da un psicologo. Ho bisogno di qualcuno che è in grado di ascoltare, di capire e dare dei consigli. Grazie ancora
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Per adesso il budget non me lo permette..<<
può sempre rivolgersi al servizio pubblico della sua AUSL di appartenenza.




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Utente
Utente
Ah, grazie del consiglio. Gentilissimo