Rabbia/paura dell'imitazione
Gentile Dottore,
può spiegarmi a cosa sia dovuta la paura di essere imitati? Paura perché quando si ha intenzione di fare qualcosa (che sia un un nuovo taglio di capelli, un viaggio, un modo di parlare ecc) si evita di dirlo o addirittura di farlo perché ci sono persone che replicano le nostre azioni. Se comunque decidiamo di fare o dire qualcosa e veniamo imitati, proviamo subito rabbia o fastidio. Nel mio caso sento di essere privata della mia personalità, libertà e persona. Può spiegarmi a cosa sia dovuta questa sensazione e come si può correggere per evitare di vedere "plagi" magari anche quando non ci sono o per affrontarla al meglio senza arrabbiarsi?
La ringrazio e Le porgo Cordiali Saluti
può spiegarmi a cosa sia dovuta la paura di essere imitati? Paura perché quando si ha intenzione di fare qualcosa (che sia un un nuovo taglio di capelli, un viaggio, un modo di parlare ecc) si evita di dirlo o addirittura di farlo perché ci sono persone che replicano le nostre azioni. Se comunque decidiamo di fare o dire qualcosa e veniamo imitati, proviamo subito rabbia o fastidio. Nel mio caso sento di essere privata della mia personalità, libertà e persona. Può spiegarmi a cosa sia dovuta questa sensazione e come si può correggere per evitare di vedere "plagi" magari anche quando non ci sono o per affrontarla al meglio senza arrabbiarsi?
La ringrazio e Le porgo Cordiali Saluti
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Non esiste una spiegazione universale che valga per tutti, occorre conoscere la persona.
Alcune ipotesi:
Egocentrismo o vanità. La persona ha bisogno di sentirsi unica in uno o più aspetti e si irrita quando vede che ciò non corrisponde al vero.
Superstizione. Si evita di dire ciò che si sta per fare per scaramanzia. Alcune persone evitano di parlare in anticipo di ciò che stanno per fare, quando lo reputano importante, per paura che qualcuno glielo faccia naufragare.
Paranoia. Ideazione persecutoria, come per la superstizione, ma più accentuata.
Insicurezza. Paura del giudizio altrui.
Altre ipotesi da valutare, se ci fornisce ulteriori informazioni.
Alcune ipotesi:
Egocentrismo o vanità. La persona ha bisogno di sentirsi unica in uno o più aspetti e si irrita quando vede che ciò non corrisponde al vero.
Superstizione. Si evita di dire ciò che si sta per fare per scaramanzia. Alcune persone evitano di parlare in anticipo di ciò che stanno per fare, quando lo reputano importante, per paura che qualcuno glielo faccia naufragare.
Paranoia. Ideazione persecutoria, come per la superstizione, ma più accentuata.
Insicurezza. Paura del giudizio altrui.
Altre ipotesi da valutare, se ci fornisce ulteriori informazioni.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Ex utente
Nel mio caso probabilmente è la prima ipotesi perché effettivamente è come se sentissi intaccata la mia "unicità", però non capisco, in che senso "ci si irrita se si vede che la propria idea di essere unici non corrisponde al vero?"
Però nello stesso tempo io sono una ragazza timida ed insicura solo che non provo paura del giudizio altrui quando vengo imitata, bensì irritazione. Forse mi sono espressa male dicendo "paura di essere imitati" più che altro è "fastidio" all'idea che se si farà qualcosa, ci sarà X che lo farà a sua volta e di conseguenza si evita di farlo perché dopo si proverà o frustazione o anche invidia (anche l'ultima ipotesi è valida nel mio caso, quindi si ritorna all'egocentrismo o vanità).
Però non è strano che una persona timida e insicura sia nello stesso vanitosa o egocentrica?
Cordialmente
Però nello stesso tempo io sono una ragazza timida ed insicura solo che non provo paura del giudizio altrui quando vengo imitata, bensì irritazione. Forse mi sono espressa male dicendo "paura di essere imitati" più che altro è "fastidio" all'idea che se si farà qualcosa, ci sarà X che lo farà a sua volta e di conseguenza si evita di farlo perché dopo si proverà o frustazione o anche invidia (anche l'ultima ipotesi è valida nel mio caso, quindi si ritorna all'egocentrismo o vanità).
Però non è strano che una persona timida e insicura sia nello stesso vanitosa o egocentrica?
Cordialmente
[#4]
>>> però non capisco, in che senso "ci si irrita se si vede che la propria idea di essere unici non corrisponde al vero?"
>>>
Nel senso che egocentrismo significa bisogno di sentirsi al centro dell'attenzione in uno o più aspetti. Ciò può riflettersi nel bisogno di essere unici, speciali.
Ma l'impedimento nella realizzazione di un bisogno qualunque, di solito provoca frustrazione, che a sua volta provoca rabbia.
>>> Forse mi sono espressa male dicendo "paura di essere imitati" più che altro è "fastidio"
>>>
Sì, penso anch'io che intendesse dire più "fastidio" che "paura".
>>> anche invidia (anche l'ultima ipotesi è valida nel mio caso, quindi si ritorna all'egocentrismo o vanità)
>>>
Brava, ha colto nel segno.
>>> Però non è strano che una persona timida e insicura sia nello stesso vanitosa o egocentrica?
>>>
No, non in generale. Esistono persone egocentriche e sfacciate, ma anche egocentriche e timide. Sono tratti che possono coesistere insieme o singolarmente. Senza contare che la vanità può essere vissuta come genuino egocentrismo, ma anche come tentativo di compensazione di un senso di inadeguatezza.
>>>
Nel senso che egocentrismo significa bisogno di sentirsi al centro dell'attenzione in uno o più aspetti. Ciò può riflettersi nel bisogno di essere unici, speciali.
Ma l'impedimento nella realizzazione di un bisogno qualunque, di solito provoca frustrazione, che a sua volta provoca rabbia.
>>> Forse mi sono espressa male dicendo "paura di essere imitati" più che altro è "fastidio"
>>>
Sì, penso anch'io che intendesse dire più "fastidio" che "paura".
>>> anche invidia (anche l'ultima ipotesi è valida nel mio caso, quindi si ritorna all'egocentrismo o vanità)
>>>
Brava, ha colto nel segno.
>>> Però non è strano che una persona timida e insicura sia nello stesso vanitosa o egocentrica?
>>>
No, non in generale. Esistono persone egocentriche e sfacciate, ma anche egocentriche e timide. Sono tratti che possono coesistere insieme o singolarmente. Senza contare che la vanità può essere vissuta come genuino egocentrismo, ma anche come tentativo di compensazione di un senso di inadeguatezza.
[#5]
Ex utente
Grazie molte, Dottore, mi ha tolto un po' di foschia.
Mi rendo conto che il bisogno di sentirmi al centro dell'attenzione è un bisogno che provo spesso quindi la vanità non è vissuta come genuino egocentrismo nel mio caso, ma forse come tentativo di compensare un senso di inadeguatezza, perché in generale mi sento inadeguata. Cosa mi consiglia di fare a tal proposito?
Ancora grazie
Cordialmente
Mi rendo conto che il bisogno di sentirmi al centro dell'attenzione è un bisogno che provo spesso quindi la vanità non è vissuta come genuino egocentrismo nel mio caso, ma forse come tentativo di compensare un senso di inadeguatezza, perché in generale mi sento inadeguata. Cosa mi consiglia di fare a tal proposito?
Ancora grazie
Cordialmente
[#6]
Da qui non è opportuno dare indicazioni per cambiare aspetti delicati della persona. Sarebbe oltretutto poco realistico aspettarsi che con semplici "consigli" ricevuti online sia possibile alterare significativamente il modo in cui ci si è sempre comportati.
Un'alternativa più realistica sarebbe chiedere un consulto a uno psicologo di persona, se la questione costituisce effettivamente qualcosa di fastidioso, che tiene a risolvere.
Altrimenti è possibile che con il passare del tempo e facendo esperienza (ha solo 22 anni) impari da sola a comportarsi e a sentire le situazioni in modo diverso.
Un'alternativa più realistica sarebbe chiedere un consulto a uno psicologo di persona, se la questione costituisce effettivamente qualcosa di fastidioso, che tiene a risolvere.
Altrimenti è possibile che con il passare del tempo e facendo esperienza (ha solo 22 anni) impari da sola a comportarsi e a sentire le situazioni in modo diverso.
[#8]
Se la situazione attuale dipende dall'insicurezza, acquistando sicurezza automaticamente non avrà più bisogno di dimostrare nulla a nessuno. *Saprà* di essere ok e quindi i confronti cesseranno di preoccuparla.
Decidendo di rivolgersi a un collega, egli saprà certamente tenere in debita considerazione quest'aspetto.
Quindi la paura a cui si riferisce mi sembra infondata.
Decidendo di rivolgersi a un collega, egli saprà certamente tenere in debita considerazione quest'aspetto.
Quindi la paura a cui si riferisce mi sembra infondata.
[#9]
Ex utente
Effettivamente non ci avevo mai pensato, non l'avevo mai vista sotto questo punto. Penso sempre che cambiando diventerò una persona peggiore, ecco il perché della paura infondata del diventare narcisista, ma in realtà penso che sia soltanto una scusa perché la mia vera paura è come potrei diventare cambiando e non sapendolo campo scuse in aria.
La ringrazio molto, Dottore.
La ringrazio molto, Dottore.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 4.2k visite dal 13/01/2014.
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