Perché non riesco a studiare

Gentili dottori, ho questo grosso problema con lo studio.
Alle superiori ero una brava studentessa, e pensavo di poter continuare così. In effetti i primi anni di università davo molti esami senza tanti problemi. Ad un certo punto ho perso la concentrazione (che comunque è stata sempre scarsa) e anche la motivazione, di continuare una facoltà che non mi piace, che tutti considerano stupida (Scienze della Comunicazione) e che non dà prospettive di lavoro.
Sono stata anni per riuscire a preparare gli ultimi 3 esami perché rimandavo sempre non riuscendomi a concentrare.
Ora mi manca solo la tesi (ho finito gli esami nel mese di giugno) e non ho ancora cominciato a scriverla.
Sono disperata, mi sento in colpa verso la mia famiglia, mi sento inferiore ai miei amici che ce l'hanno fatta, mi sento stupida.. eppure non comincio, perché non comincio? Non riesco a darmi una mossa.. datemi un consiglio, sono anni che vivo così, con questi sensi di colpa. Forse la carriera universitaria non fa per me, forse sono stupida, ma ora devo concludere, manca così poco, ho troppa paura di non farcela.
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Dr.ssa Alessandra D'Alessio Psicologo, Psicoterapeuta 13
Cara utente,
a volte la paura di non riuscire paralizza il corpo e la mente. Non sembra possibile ma la tesi è proprio il passo di più difficile da affrontare perchè è l'ultimo che ci sapara a tutti gli effetti dall'ingresso nel mondo adulto. Finita la scuola superiore, infatti, l'università offre una cornice in cui sentirsi ancora protetti perchè in fondo è come se si andasse ancora a scuola. Ma dopo l'università dobbiamo trovare la forza di costruire da soli la nostra cornice all'interno di un mondo del lavoro precario e con pochi sbocchi.
Alla domanda perchè non comincio aggiungerei "cosa farò una volta cominciato?...ed una volta finito?...ce la farò a scrivere la tesi ma soprattutto ce la farò dopo la tesi a trovare la mia strada?".
Sicuramente è un momento difficile ed importante della sua vita. Ai fini pratici potrebbe provare a chiedere aiuto al prof. con cui sta scrivendo la tesi, chiedendogli nel concreto come procedere, passo dopo passo, capitolo dopo capitolo. Ai fini del suo benessere psicologico forse varebbe la pena esplorare l'origine del senso di inadeguatezza che si esprime attraverso la scelta della facoltà ma potrebbe anche essere legato ad altri ambiti della sua vita.
Un caro saluto

Dr.ssa Alessandra DAlessio

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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
Gentile Utente,
la prima cosa che sarebbe importante sapere è se, durante il suo percorso di studi, si è verificato qualche particolare evento per lei molto significativo. Mi pare di capire che l'inizio della sua carriera universitaria è stata piuttosto incoraggiante, fatta di successi e di tranquillità anche nella vita privata. Successivamente questa condizione si è persa, lasciando spazio ad importanti difficoltà nel rendimento universitario e ad ansie ed insoddisfazioni personali. Vi è qualche particolare evento, anche non riconducibile alla stessa carriera universitaria, che ha segnato questa fase della sua vita?

Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it

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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Vi ringrazio per le vostre risposte.

Rispondo alla dr.ssa D'Alessio: "ce la farò dopo la tesi a trovare la mia strada?" me lo chiedo ogni giorno. Mi piacerebbe lavorare come grafico, è una mia passione, e quindi dopo la laurea vorrei prendere parte a un master, ma c'è questo scoglio insormontabile della tesi.
Comunque a volte mi sembra davvero di non riuscire a crescere, di essere più immatura ora che durante l'adolescenza.
In questi anni ho anche preso parte a corsi di orientamento, di formazione e ad un tirocinio retribuito in cui mi avevano relegata in uno stanzino a non far niente. E lì la mia già fragile autostima ha subito un duro colpo, era frustrante per me starmene in quella stanza da sola, inascoltata.
In quanto all'origine del senso di inadeguatezza c'è sicuramente la mia profonda timidezza, senso di inadeguatezza cresciuto con la mia incapacità di andare avanti con lo studio.

Rispondo al dr. Matera: purtroppo non riesco a capire cosa sia successo, il fatto del tirocinio che ho appena descritto è accaduto poco tempo fa, quindi non c'entra.. mi sono bloccata al primo anno fuori corso, forse perchè ho cominciato a perdere il contatto con i miei colleghi, problemi in famiglia che mi hanno distratta, ma niente giustifica l'aver passato tutti questi anni senza riuscire a concentrarmi per portare a termine il mio obiettivo. Non c'è stata nessuna bocciatura, anzi, quando studio rendo molto.

Ho sempre la testa tra le nuvole e non mi concentro.
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Dr. Michele Matera Psicologo 58 2
La distraibilità che denucia è possibile ricondurla a tante e diverse motivazioni. Questo le accade solo nello studio o anche in ambiti diversi della sua quotidianità?
La mancanza di motivazione (ad esempio nello scrivere la tesi) è sostituita da altri interessi?
Vede la stesura della tesi come la fine di un capitolo della sua vita o come la possibilità di iniziare qualcosa di diverso?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>E lì la mia già fragile autostima ha subito un duro colpo, era frustrante per me starmene in quella stanza da sola, inascoltata.<<
credo sia utile spostare il focus su altri aspetti della sua personalità come ad es. il senso di inadeguatezza. La laurea è chiaramente un'importante punto di arrivo, ma non garantisce un lavoro senza l'acquisizione di una reale competenza.

Comprendo il senso di frustrazione per l'esperienza di tirocinio, ma se lei continua a "colludere" con queste situazioni difficilmente troverà un suo "posto" nel modo del lavoro.

La timidezza chiaramente non aiuta, perché rende difficile il mettere in atto atteggiamenti più attivi e meno accondiscendenti.




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Gentile dr. Del Signore, io ho paura di arrendermi alla timidezza, e che a causa sua non troverò lavoro.
Però vorrei aggiungere che non credo di essere meno competente di molti miei colleghi non timidi, e non ho mai pensato che sarà la laurea a darmi la competenza.
Anzi, riguardo al "saper fare" nelle situazioni in cui mi sono misurata sono riuscita piuttosto bene.. in quanto al tirocinio ho provato a ribellarmi, ma chi l'ascolta una tirocinante?
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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Al Dr Matera
"Questo le accade solo nello studio o anche in ambiti diversi della sua quotidianità?"
Sono in generale una persona distratta, ma non nelle cose che mi piacciono. Tendo a procrastinare quello che non mi piace.
"La mancanza di motivazione (ad esempio nello scrivere la tesi) è sostituita da altri interessi?"
ho altri interessi, ma ho paura che nessuno sia quello giusto per trovare la mia strada nel mondo lavorativo: informatica, pittura, lavori femminili (ricamo, ecc.), animali, ecc..
"Vede la stesura della tesi come la fine di un capitolo della sua vita o come la possibilità di iniziare qualcosa di diverso?"
la vedo solo e soltanto come un ostacolo
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>io ho paura di arrendermi alla timidezza, e che a causa sua non troverò lavoro.<<
Se pensa che le sue difficoltà relazionali possano essere d'intralcio nella sua realizzazione, non solo professionale, potrebbe essere utili affrontare queste tematiche con un Collega di persona.

Questo anche in merito alle riflessioni nate in questa richiesta di consulto:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/387161-bassa-autostima.html

Ha provato a rivolgersi ad uno psicologo come le era stato suggerito?





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Dr.ssa Alessandra D'Alessio Psicologo, Psicoterapeuta 13
Cara utente,
si intravede un riferimento dopo la laurea...un corso come grafica, varie passioni...è un ottimo obiettivo verso cui puntare! Chieda una mano per superare questo ostacolo...un lavoro psicoterapico forse potrebbe esserle d'aiuto per sostenerla in questa importante fase di scelta.
In bocca al lupo