Intestino irritabile e emetofobia

Buongiorno, sono un ragazzo di 30anni.Mi trovo costretto a scriverVi per trovare una soluzione al mio problema che tenterò di spiegare in breve.All’età di 10anni presi 2gastroenteriti che mi portarono a vomitare.Da allora iniziò la fobia di star male di stomaco,detta anche emetofobia.Per diversi anni la cosa rimase latente a causa della giovinezza ma ben presto iniziò a riemergere con crisi di ansia ogni qual volta avvertissi un fastidio a livello di stomaco o di intestino.Poco dopo a 15anni scoprii il farmaco Plasil e la cosa mi tranquillizzò a tal punto che la mia vita,seppur sia sempre stato un ragazzo piuttosto insicuro,mi regalava soddisfazioni potendo affrontare anche situazioni che prima evitavo.Non presi più nessuna gastroenterite fino a 24anni e questa situazione mi fece diventare sicuro di me e tranquillo,come se nulla potesse più spaventarmi.Ero padrone della mia vita!Dopo quel ciclo iniziò un periodo di progressivo decadimento che coincise con la tesi di laurea e l’inizio del lavoro.Quasi periodicamente ogni 6-7mesi venivo colto da 1gastroenterite senza mai vomitare,forse anche grazie al farmaco.Al secondo anno lavorativo,a 27anni,sviluppai la sindrome dell’intestino irritabile che mi modificò lo stile di vita.Dopo qualche anno,diverse analisi cliniche e riflessioni mi convinsero della natura psicosomatica della malattia notando la contrazione addominale che veniva a crearsi quando dovevo affrontare qualche situazione sgradita.Questo avvenne in concomitanza con l’aver vissuto il terremoto d’Emilia,un concorso pubblico e un seguente anno di notevole stress a causa dei cambiamenti lavorativi,di un ulteriore corso universitario di specializzazione piuttosto impegnativo e di ricerca di una casa in cui andare a vivere con la mia ragazza.In quell’anno (2013) iniziarono gli attacchi di panico a causa,penso,dello stress accumulato in 2anni.Dopo aver terminato il corso quest’estate ero convinto che una pausa di un mese potesse riportarmi allo stato iniziale.Dovetti mio malgrado ricorrere al medico che mi consigliò il solo uso dello Xanax(9 gocce per 2 volte al dì).Ad oggi (3 mesi da inizio terapia) non ho notato cambiamenti notevoli.Non ho più attacchi di panico violenti ma comunque soffro di ansia,apatia e difficoltà nel nutrirmi avendo difficoltà nel deglutire e avendo lo stomaco contratto.Sono ovviamente scontento e vorrei che tutto tornasse a quando avevo 20anni,quando facevo qualsiasi cosa,dal viaggiare in aereo al mangiare al ristorante o andare in vacanza.Mi rendo conto che il mio problema sia quello di pensare in modo errato e di ingigantire le poco probabili situazioni sgradite.Un tempo a quelle situazioni non ci pensavo o se succedeva mi dicevo:“Sto bene,cosa vuoi che mi succeda!”.Ora con la sindrome dell’intestino irritabile,non stando sempre bene,mi sento piuttosto vulnerabile e le mie certezze se ne sono andate.Vorrei cambiare il mio modo di pensare e magari qualcosa che mi aiuti ad uscire da questo circolo vizioso. Grazie.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Vorrei cambiare il mio modo di pensare e magari qualcosa che mi aiuti ad uscire da questo circolo vizioso
>>>

Lodevole proposito, ma non può essere effettuato online. Sarebbe troppo bello.

Se ritiene di avere delle modalità di pensiero ed emotive che la limitano e la fanno star male, dovrebbe chiedere un consulto psicologico di persona.

La cura farmacologica che le è stata data può avere un suo perché, ma se non impara a dare un senso diverso a ciò che le succede e che pensa, le medicine da sole potrebbero non essere sufficienti.

Le è stato proposto un intervento psicoterapeutico?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Utente
Utente
La dottoressa di base me ne ha parlato lasciando intendere che secondo lei il trattamento da uno spicologo non sia molto risolutivo e che, dato il mio passato in cui convivevo con questa fobia piuttosto bene, basterebbe interrompere gli attacchi di panico per riportarmi alla situazione precedente, con il tempo debito.
Sono consapevole che lo psicologo non ha la bacchetta magica per farmi vivere diversamente, devo essere io a cambiare. Mi rendo conto che la fobia in se risulta molto stupida... ed inizio a pensare quasi che sia più l'ansia intensa che provo quando non mi sento bene ad essere più temibile dello star male di stomaco! Vorrei arrivare al punto che se anche stessi male di stomaco la mia ansia fosse pari a quella con cui gestirei un raffreddore!!! Cioè zero assoluto!
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>La dottoressa di base me ne ha parlato lasciando intendere che secondo lei il trattamento da uno psicologo non sia molto risolutivo e che, dato il mio passato in cui convivevo con questa fobia piuttosto bene, basterebbe interrompere gli attacchi di panico per riportarmi alla situazione precedente, con il tempo debito.<<
in realtà la dottoressa si sbaglia, perché è proprio con una trattamento psicoterapico che potrebbe iniziare a curare i suoi disturbi, anche perché mi sembra che dopo tutti questi anni la situazione non sia cambiata affatto.

>>Vorrei arrivare al punto che se anche stessi male di stomaco la mia ansia fosse pari a quella con cui gestirei un raffreddore!!!<<
questo può succedere solo grazie ad un intervento psicoterapico. Gestire l'ansia prima di curarla potrebbe essere un buon obiettivo psicoterapico, che in definitiva significa imparare a comprendere i suoi stati d'animo senza sentirsi invaso o senza spostarli sul corpo.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#4]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazzo,
ad ulteriore conferma anche da parte mia sull'opportunità di rivolgersi di persona ad uno psicoterapeuta che si occupi di disturbi d'ansia, la invito a leggere il seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/700-emetofobia-la-paura-del-vomito.html

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
L'articolo lo avevo già letto... molto ben fatto anche!
Ma la mia domanda a questo punto è: "Se ne può uscire?"
"Quali sono le tempistiche?"
[#6]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

dipende in primis dalla sua motivazione al cambiamento e in secondo luogo dalla valutazione di personalità che farà il/la Collega.






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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> La dottoressa di base me ne ha parlato lasciando intendere che secondo lei il trattamento da uno spicologo non sia molto risolutivo
>>>

La dottoressa di base probabilmente si sbaglia, sta usando il classico argomento "hai un problema psicologico, ma non hai bisogno dello psicologo".

>>> basterebbe interrompere gli attacchi di panico per riportarmi alla situazione precedente, con il tempo debito
>>>

Già, ma come, se le cure finora ricevute non hanno avuto effetto in tal senso?

>>> Sono consapevole che lo psicologo non ha la bacchetta magica per farmi vivere diversamente, devo essere io a cambiare. Mi rendo conto che la fobia in se risulta molto stupida
>>>

Lo psicologo non ha la bacchetta magica e a distanza ne ha ancora meno. Però riguardo al "devo essere io a cambiare" le suggerisco di leggere questo:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

Dall'ansia si può uscire, ma se si tratta di ansia patologica ci vuole lo specialista.
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