Non smetto di piangere

Buongiorno, mentre vi scrivo sto piangendo. Boh, non so da dove cominciare. Da piccola non ho avuto un'infanzia semplice, figlia unica con genitori non giovanissimi che, forse per troppo amore, mi hanno proibito di fare diverse esperienze (giocare nella terra sporcandomi da bambina, avere un amichetto da adolescente, uscire fino a tardi dopo i 18 anni, non sentirmi in colpa per le prime esperienze sessuali, tanto da dover raccontare a loro ogni gesto "peccaminoso"). Quando mi sono sposata ho creduto di essere libera, ma anche qui mia madre riusciva a farmi soffrire, volendo comandare anche a casa mia. Io ho sempre sognato una famiglia colma di amore: io, mio marito, i miei figli, ma anche i miei genitori e i miei suoceri. Io nei rapporti mi do completamente: sono disposta a sacrificarmi per le persone che amo. Forse l'errore mio è soffrire perché gli altri non lo fanno con me. Mio marito preferisce scrollare le spalle, piuttosto che litigare con qualcuno, la sa frase di rito è: "Se sono ignoranti, lasciali nella loro ignoranza". Io se qualcuno offende i miei cari, non rivolgo più la parola a quella persona. La cosa che mi fa più soffrire è che mia suocera mi mette in secondo piano, piuttosto che litigare con gli altri, lei consente anche che loro mi offendano e fa finta di nulla, "sono problemi vostri", dice. Vorrei esser considerata, vorrei che finalmente qualcuno mi difendesse, si schierasse dalla mia parte. Vorrei che almeno una persona facesse ciò che io faccio per gli altri. Non mi sento completamente amata e la risposta che ripetutamente mi sento dare è: "Devi ancora crescere". Nella mia vita ho già dovuto affrontare diverse situazioni negative, e le ho affrontate con coraggio (una tra tante, mio marito ha rischiato di morire in giovane età).
Non so più cosa fare. Provo solo un immenso dolore e non trovo consolazione.
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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
posso comprendere il suo dolore ed il suo dispiacere per ciò che è stato, non deve essere stato facile per lei.
Tuttavia adesso lei è adulta e matura, non può pretendere che gli altri cambino solo perché la fanno soffrire. Sua madre probabilmente non cambierà, così come sua suocera.
L'unica persona su cui può "lavorare" per ottenere un cambiamento è se stessa.
Non si aspetti che gli altri la aiutino, si aiuti.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

a mio avviso Lei dovrebbe cambiare, soprattutto per quanto riguarda i seguenti aspetti:

1. "Quando mi sono sposata ho creduto di essere libera, ma anche qui mia madre riusciva a farmi soffrire, volendo comandare anche a casa mia."
Sposarsi non significa scappare da un ambiente soffocante.
Se il rapporto con la mamma non è risolto e sereno, è chiaro che se lo porterà così com'è.
Inoltre, come mai Lei ha permesso alla mamma di poter comandare anche a casa Sua dopo il matrimonio?
E come mai lo aveva permesso anche prima?
Ha mai pensato alla possibilità di mettere dei paletti all'invadenza della mamma?

2. "Io nei rapporti mi do completamente: sono disposta a sacrificarmi per le persone che amo"
Amare NON significa sacrificarsi...
E neppure darsi completamente.
Credo potrebbe chiedere aiuto per imparare a stare con chi ama senza svuotarsi, perchè purtroppo poi Lei vive solo lo svuotamento e non il piacere di stare con gli altri, nè ciò che gli altri hanno da darLe. Da qui nasce certamente una grande sofferenza e una grande frustrazione.

3. "Non mi sento completamente amata..."
Se non comincia a farlo Lei, dubito possa farlo qualcun altro al Suo posto. Cominci a mettersi al primo posto!

Per fare tutto questo, chieda aiuto di persona ad uno psicologo psicoterapeuta.

Le suggerisco anche una lettura sul tema:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Grazie per le vostre risposte. Voi avete ragione, ma purtroppo non è semplice. Mia madre è rimasta vedova pochi anni fa, un anno prima che mi sposassi e mio padre prima di morire mi ha fatto giurare che non l'avrei abbandonata e lasciata sola. Ho posto dei paletti, perché lei, forte di questa promessa, avrebbe voluto esser sempre con me e mio marito (anche ora lo vorrebbe, ma la vedo invece col contagocce). Lei ha sempre giocato con me facendomi venire sensi di colpa: "Da quando è morto tuo padre tu mi hai lasciata sola". Così io mi sentivo una figlia degenere. Anche grazie all'aiuto di mio marito ho però almeno in parte superato questa cosa. Avete sicuramente ragione voi, io sbaglio perché do amore completo e vorrei riceverlo da tutti quelli a cui lo do... mio marito mi ama, ho una figlia meravigliosa... ma vorrei che anche mia suocera mi ritenesse a tutti gli effetti come una figlia, perché per me lei è come una madre, nel bene e nel male.
Seguirò i vostri consigli.
Grazie ancora
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

non possiamo avere la pretesa di piacere a tutti!
Se Sua suocera La vede in un determinato modo, Lei ha due possibilità: o lasciarsi condizionare e rovinare la vita dal fatto che il comportamento di Sua suocera nei Suoi riguardi non sia ciò che Lei desidera, oppure vederlo come qualcosa che appartiene a Sua suocera e che non dipende da Lei, nè dalla Sua amabilità.

Inoltre la promessa fatta al papà ("mio padre prima di morire mi ha fatto giurare che non l'avrei abbandonata e lasciata sola.") ha generato un bel problema: vivere la propria vita e mettere dei freni ad un rapporto tossico non significa abbandonare nessuno.
Inoltre è chiaro che la mamma resterà sola dopo la morte del coniuge, ma Lei che colpa ne ha se la vita è proprio così?
[#5]
Utente
Utente
Lei ha perfettamente ragione. Infatti ho deciso di mettere mio marito e la serenità della mia famiglia prima di mia madre. Purtroppo per mia madre io mi sono sposata troppo presto e l'ho abbandonata non appena mio padre è morto... lei era troppo dipendente da lui e voleva che anche io mi legassi a lei in quel modo. Credo che volerle bene non voglia dire essere sempre con lei... pensi che all'inizio del matrimonio, poiché io lavoro, le avevo chiesto se poteva venire aiutarmi con le faccende di casa nel mio giorno libero. anche in quel caso ha posto delle condizioni: poiché non abita vicinissiam a me e non ha la patente, dovevamo andarla a prendere la sera prima, lei dormiva a casa nostra, e poi passava il giorno seguente ad aiutarmi. Mio marito non era al settimo cielo all'idea di avere mia madre a dormire da noi fissa un giorno a settimana: da sposini novelli avrebbe voluto che avessimo la nostra intimità. Bene, quando ho detto a mia madre che mi sarei arrangiata (dopo circa due anni!!!!!), visto che le sue condizioni non ci stavano bene, lei ha detto a mio marito ridendogli in faccia: "Hai bisogno di fare l'amore proprio quella sera?". Io mi sono sentita profondamente offesa. Comunque ora mia madre sta a casa sua e io a casa mia. Le uniche occasioni in cui l'abbiamo ospitata sono state quando ha cambiato casa (ci sono stati dei ritardi nella consegna e aveva bisogno di un tetto) e quando, dopo un grave incidente, mio marito è stato 3 mesi in ospedale e io non potevo prendermi da sola cura di mia figlia di 3 mesi (avevo la clavicola rotta). Anche in quelle occasioni le discussioni non sono mancate, perché lei tende a trattare casa mia come fosse la sua.
Con mia suocera è ... difficile. Secondo lei il suo "bambino" prima che arrivassi io faceva sempre ciò che voleva lei: le fidanzate che voleva lei, la scuola che voleva lei... mio marito dice che sua madre ha una visione falsata della realtà.
cercherò di farmi toccare meno da ciò che lei dice e fa.
Grazie infinite
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Riguardo alla mamma scrive: " lei era troppo dipendente da lui e voleva che anche io mi legassi a lei in quel modo."

E riguardo alla suocera: "Secondo lei il suo "bambino" prima che arrivassi io faceva sempre ciò che voleva lei: le fidanzate che voleva lei, la scuola che voleva lei... "


Perchè non lascia i problemi altrui al legittimo proprietario?
Se Sua mamma ha una dipendenza, è ovvio che va in crisi dopo la morte del coniuge. E' Sua mamma, e non Lei, che deve curare questa dipendenza, quindi eventualmente potrebbe lei rivolgersi allo psicologo psicoterapeuta.

La stessa cosa vale per Sua suocera: se non ha capito che il figlio non è una proprietà e che soprattutto non è un bambino ma una persona adulta, Le lasci il problema e vada avanti con la Sua vita.

Mi pare di capire che Lei sia stata in grado di fare tante cose, ma la Sua eccessiva sensibilità La porta a sentirsi costantemente in colpa e ad attribuire un peso eccessivo ai bisogni altrui.

Deve imparare a mettere i Suoi al primo posto.

Cordiali saluti,