Cibo, corpo, peso
Cari dottori, ho 20 anni ed ho sempre avuto un forte odio nei confronti del mio aspetto fisico, del corpo. Intorno ai 14 anni incominciai una dieta che degenerò completamente. Mi fissai molto.Pensavo tutto il giorno al corpo, al cibo,mi preoccupavo solo di questo e il resto non m'importava.Quei pensieri occupavano tutta la mia mente. Mi svegliavo e la prima cosa che facevo era andare in bagno a pesarmi, mi pesavo più volte al giorno. Mangiavo poco e a volte ero senza forze, debole, stanchissima, capogiri, irritabilità, depressione.camminavo molto solo per dimagrire. qualche volta facevo cyclette fino a sentirmi svenire... mi guardavo sempre allo specchio cercando di capire come sarei stata senza quel grasso in più, tirando la mia pelle in tutti i modi. Ero ossessionata. Arrivai ad un punto in cui le mie analisi del sangue avevano i valori tutti sballati ed io ero al limite. Non ebbi il ciclo per un mese anche se arrivai solo a 50 chili. MAI sottopeso. E da allora mi lasciai andare completamente, mangiando senza freno, non abbuffate occasionali ma proprio sempre. Senza regole e ovviamente ingrassai in poco tempo. Da allora a momenti alterni mi sono sempre fissata troppo con queste cose però mai ad arrivare di nuovo a quel punto. Ho anche fatto una dieta recentemente (datami dalla nutrizionista) in cui dagli 82 chili arrivai a 57. Ovviamente non ero soddisfatta ma a causa dello stress per la scuola incominciai a mangiare di nuovo tanto senza dare troppo peso a niente. Ora sono di nuovo in un periodo assurdo. Nel periodo delle vacanze ho ovviamente mangiato molto con la prospettiva di mangiare poco dall'inizio del nuovo anno. Sono arrivata all'epifania che ho mangiato tantissimo pensando "oggi mangio molto e mi godo il cibo e da domani dieta ferrea" è dal 5 gennaio che mangio poco (a parte il sei). Ho fatto due giorni di 100 calorie circa ed altri di massimo 500. Mi sono fissata che non devo superare le 500 calorie e che voglio dimagrire presto, sono stanca di dover aspettare.ogni volta che devo vestirmi rischio un attacco isterico perché non mi vanno più le cose o mi stanno malissimo. Di nuovo mi sveglio la mattina toccandomi il corpo, pensando a cosa mi dirà la bilancia, ingerendo meno di quanto credano i miei genitori. una volta ho finto di aver mangiato fuori ed altre ho gettato parte del cibo. Mi sento in colpa ma non riesco ad evitarlo. Poi appena mi capita di mangiare un po' di più mi sembra di sentire la faccia più gonfia ed anche allo specchio la vedo leggermente più gonfia. Ho accusato molti fastidi dovuti alle restrizioni: male di testa, capogiri, crampi, mal di stomaco, stomaco vuoto (anche se mi piace), irritabilità, tristezza, apatia, debolezza, gambe molli... solo mi preoccupa molto una cosa. Stamane ho avuto un senso fortissimo di nausea. Ho provato a mangiare qualcosa ma mi girava sempre più forte e mi salivano i conati. E' come se il mio corpo rifiutasse il cibo. Inoltre non sento la fame spesso, però avverto di aver bisogno di mangiare. E' normale avere la nausea? E sentire di non avere fame? Perché? Grazie in anticipo
[#1]
Gentile ragazza,
innanzitutto delle regole: saltare i pasti o pretendere di ingerire solo 500 cal spalanca la porta alle abbuffate.
E poi le diete fai da te non servono perchè, come hai avuto modo di apprezzare, hanno solo un effetto temporaneo.
Invece, oltre alla corretta educazione alimentare, credo sia importantissimo per te chiedere aiuto allo psicologo psicoterapeuta perchè ci sono aspetti, in ciò che hai scritto, che meritano maggiore attenzione e soprattutto da parte dello specialista.
Per esempio il senso di colpa dopo aver mangiato, l'attenzione esagerata al corpo, ecc...
Cordiali saluti,
innanzitutto delle regole: saltare i pasti o pretendere di ingerire solo 500 cal spalanca la porta alle abbuffate.
E poi le diete fai da te non servono perchè, come hai avuto modo di apprezzare, hanno solo un effetto temporaneo.
Invece, oltre alla corretta educazione alimentare, credo sia importantissimo per te chiedere aiuto allo psicologo psicoterapeuta perchè ci sono aspetti, in ciò che hai scritto, che meritano maggiore attenzione e soprattutto da parte dello specialista.
Per esempio il senso di colpa dopo aver mangiato, l'attenzione esagerata al corpo, ecc...
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
>>Di nuovo mi sveglio la mattina toccandomi il corpo, pensando a cosa mi dirà la bilancia..<<
purtroppo non è la bilancia a valutare la sua condizione psico-fisica, ma il suo essere ipercritica. Se lei ha difficoltà ad accettare il suo corpo e il suo aspetto fisico, molto probabilmente avrà difficoltà nel trovare un equilibrio tra peso e benessere alimentare e quant'altro.
Il suo equilibrio psico-fisico non può essere dettato dall'ago della bilancia, ma da altri aspetti che sono indipendenti dall'alimentazione stessa. Mi riferisco nello specifico all'autostima, all'insicurezza, alla possibilità di gestire e controllare la sfera affettiva, ai rapporti interpersonali (amicali, sentimentali), alla gestioni delle frustrazioni ecc.
Come la Collega le suggerisco di contattare uno psicologo specializzato in psicoterapia e fare una valutazione approfondita del caso.
>>Di nuovo mi sveglio la mattina toccandomi il corpo, pensando a cosa mi dirà la bilancia..<<
purtroppo non è la bilancia a valutare la sua condizione psico-fisica, ma il suo essere ipercritica. Se lei ha difficoltà ad accettare il suo corpo e il suo aspetto fisico, molto probabilmente avrà difficoltà nel trovare un equilibrio tra peso e benessere alimentare e quant'altro.
Il suo equilibrio psico-fisico non può essere dettato dall'ago della bilancia, ma da altri aspetti che sono indipendenti dall'alimentazione stessa. Mi riferisco nello specifico all'autostima, all'insicurezza, alla possibilità di gestire e controllare la sfera affettiva, ai rapporti interpersonali (amicali, sentimentali), alla gestioni delle frustrazioni ecc.
Come la Collega le suggerisco di contattare uno psicologo specializzato in psicoterapia e fare una valutazione approfondita del caso.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#3]
Come definiresti la tua vita relazionale e affettiva?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Ex utente
Grazie carissimi dottori per le vostre risposte... Allora, sono già seguita da una psicoterapeuta con cui parlo di questi problemi anche se tendo ad evitarlo perché c'è una parte di me che non vuole sentire quelle cose. Che non vuole stare bene. Credo che questo faccia parte del mio lato autodistruttivo... Oltre a questo soffro di disturbo borderline-evitante e a quanto ho capito disturbo bipolare, anche se non mi hanno mai specificato bene la diagnosi. ad ogni modo. Dr Santinocito, la descriverei piuttosto vuota. Tendo ad avere solo rapporti superficiali, è come se avessi sempre una barriera protettiva che mi protegge dal mondo... Ho molta paura. Quando capita che mi lasci avvicinare tendo a fissarmi molto con le persone e ne soffro troppo... Non credo di avere amici, solo conoscenze... e non sono fidanzata. In questi giorni però non faccio altro che pensare al cibo, corpo, calorie, dieta... è come se mi isolasse da tutto il resto. Dottori ma secondo voi soffro di disturbi alimentari o è altro? grazie per la disponibilità...
[#5]
Cara ragazza,
>>Dottori ma secondo voi soffro di disturbi alimentari o è altro?<<
visto che sta seguendo una psicoterapia dovrebbe chiederlo alla Collega. Come mai sente il bisogno di chiedere un consulto on-line?
Se ha un disturbo di personalità dovrebbe prima di tutto comprendere se si tratta di un disturbo borderline o evitante, perché le due diagnosi insieme "cozzano" molto, anzi per certi aspetti l'una potrebbe escludere l'altra.
Di che tipo di disturbo bipolare soffre?
Prende farmaci?
>>Dottori ma secondo voi soffro di disturbi alimentari o è altro?<<
visto che sta seguendo una psicoterapia dovrebbe chiederlo alla Collega. Come mai sente il bisogno di chiedere un consulto on-line?
Se ha un disturbo di personalità dovrebbe prima di tutto comprendere se si tratta di un disturbo borderline o evitante, perché le due diagnosi insieme "cozzano" molto, anzi per certi aspetti l'una potrebbe escludere l'altra.
Di che tipo di disturbo bipolare soffre?
Prende farmaci?
[#6]
Ex utente
Perché con la mia psicologa parliamo più di altro. Comunque sull'evitante è certo il borderline lo stanno impotizzando recentemente. Mi scusi dottore ma come mai l'una esclude l'altra o cozzano molto? Non posso coesistere?
Ciclotimico e sì, prendo antidepressivi e stabilizzatori dell'umore
Grazie!
Ciclotimico e sì, prendo antidepressivi e stabilizzatori dell'umore
Grazie!
[#7]
Gentile Utente,
>>Non posso coesistere?<<
non in comorbilità, al limite si può parlare di "tratti" volendo fare una diagnosi dimensionale, ma il fatto che lei abbia anche un disturbo dell'umore rende tutto più complicato.
Lo psichiatra che diagnosi ha fatto?
Come mai la Collega sta prendendo in considerazione l'ipotesi di un disturbo borderline?
>>Non posso coesistere?<<
non in comorbilità, al limite si può parlare di "tratti" volendo fare una diagnosi dimensionale, ma il fatto che lei abbia anche un disturbo dell'umore rende tutto più complicato.
Lo psichiatra che diagnosi ha fatto?
Come mai la Collega sta prendendo in considerazione l'ipotesi di un disturbo borderline?
[#8]
Ex utente
Io sono seguita da uno staff; psicologo che visito una volta ogni 3 mesi per il controllo di routine, psichiatra per i farmaci e psicoterapeuta che vedo una volta a settimana.
La diagnosi me l'ha fatta lo psicologo, dicendo che sembro presentare un disturbo ciclotimico e sicuramente il disturbo evitante. quindi non si capisce nulla... io mi vergogno a chiedere... Nel corso delle sedute la mia psicoterapeuta ha detto che sembro avere anche un disturbo borderline perché dice che sono instabile, non so gestire le mie emozioni forti, ho paura di essere lasciata sola, di essere cattiva, sbagliata, inutile, ho comportamenti infantili, all'inizio idealizzo le persone e poi cambio idea, ho sbalzi d'umore, quando mi arrabbio o sono triste mi capita di farmi del male fisico... poi dice che ho un'identità non definita. evitante perché ho paura del giudizio, di essere criticata, ho paura che tutti mi guardino e pensino male di me, spesso per lunghi periodi non sono uscita di casa, non facevo nulla, avevo paura di tutto, ho sofferto di ansia forte, evito di parlare perché ho paura insomma tantissime cose...
La diagnosi me l'ha fatta lo psicologo, dicendo che sembro presentare un disturbo ciclotimico e sicuramente il disturbo evitante. quindi non si capisce nulla... io mi vergogno a chiedere... Nel corso delle sedute la mia psicoterapeuta ha detto che sembro avere anche un disturbo borderline perché dice che sono instabile, non so gestire le mie emozioni forti, ho paura di essere lasciata sola, di essere cattiva, sbagliata, inutile, ho comportamenti infantili, all'inizio idealizzo le persone e poi cambio idea, ho sbalzi d'umore, quando mi arrabbio o sono triste mi capita di farmi del male fisico... poi dice che ho un'identità non definita. evitante perché ho paura del giudizio, di essere criticata, ho paura che tutti mi guardino e pensino male di me, spesso per lunghi periodi non sono uscita di casa, non facevo nulla, avevo paura di tutto, ho sofferto di ansia forte, evito di parlare perché ho paura insomma tantissime cose...
[#9]
Mi trovo d'accordo con il collega nel sottolineare che diagnosi pure di disturbo di personalità evitante e borderline sarebbero difficili da far coesistere. Infatti, i disturbi di personalità raramente si presentano in modo puro, come da manuale. La realtà è spesso più variegata.
Un quadro delicato come quello che ci hai descritto non è facilmente commentabile a distanza. La scelta migliore è richiedere i necessari chiarimenti ai tuoi curanti, di persona.
La mia domanda circa la vita affettiva si riferiva al fatto che spesso i disturbi alimentari sono correlati proprio a mancanze importanti in tal senso.
A occhio e croce sembrerebbe essere presente un tratto ossessivo notevole, che potrebbe rendere conto della rigida fissazione sulla bilancia, sul corpo, sul peso, sulle idee limitanti. La convinzione di essere sbagliata e inadatta può aver contribuito ad allontanarti dagli altri, in modo tale che tutta la tua vita si svolge in prevalenza fra te e te stessa. Ti crei e ti vivi da sola i circoli viziosi, gli alti e bassi di cui diventi preda.
A mio avviso una seduta psicoterapeutica ogni 3 mesi - se non ho capito male - è troppo poco. Se i farmaci aiutano, ha certamente senso prenderli, ma poi dovrebbe essere fatto anche un lavoro adeguato per insegnare alla persona a schiodarsi dalla posizione limitata nella quale si trova.
Un quadro delicato come quello che ci hai descritto non è facilmente commentabile a distanza. La scelta migliore è richiedere i necessari chiarimenti ai tuoi curanti, di persona.
La mia domanda circa la vita affettiva si riferiva al fatto che spesso i disturbi alimentari sono correlati proprio a mancanze importanti in tal senso.
A occhio e croce sembrerebbe essere presente un tratto ossessivo notevole, che potrebbe rendere conto della rigida fissazione sulla bilancia, sul corpo, sul peso, sulle idee limitanti. La convinzione di essere sbagliata e inadatta può aver contribuito ad allontanarti dagli altri, in modo tale che tutta la tua vita si svolge in prevalenza fra te e te stessa. Ti crei e ti vivi da sola i circoli viziosi, gli alti e bassi di cui diventi preda.
A mio avviso una seduta psicoterapeutica ogni 3 mesi - se non ho capito male - è troppo poco. Se i farmaci aiutano, ha certamente senso prenderli, ma poi dovrebbe essere fatto anche un lavoro adeguato per insegnare alla persona a schiodarsi dalla posizione limitata nella quale si trova.
[#10]
Ex utente
Grazie dottori, siete molto disponibili con me...
Anche stavolta come all'età di 14 anni sento che il mio riflesso nello specchio, la bilancia, il cibo, le calorie il grasso sul mio corpo siano al centro dei miei pensieri. Ne sono completamente ossessionata. Ormai non penso ad altro che a questo nelle mie giornate, mi sto estraniando da tutto, non m'importa di nulla... Mi chiedo quindi, è possibile che quando si crea un'ossessione così forte rispetto a queste cose sia dovuto ANCHE ad un voler fuggire dalla realtà in qualche modo? E' come se si creasse un modo alternativo in qualche modo. Non so se mi sono spiegata... Comunque, sull'ossessività ha ovviamente ragione dottor Santonocito, lo sono sotto molti aspetti. E soprattutto mi ha colpito questa frase "Ti crei e ti vivi da sola i circoli viziosi, gli alti e bassi di cui diventi preda." Sono proprio io. Ad ogni modo, no, io faccio la visita ogni settimana con la psicoterapeuta, mentre vado una volta ogni 3 mesi dallo psicoterapeuta principale che controlla l'andamento della terapia.
Anche stavolta come all'età di 14 anni sento che il mio riflesso nello specchio, la bilancia, il cibo, le calorie il grasso sul mio corpo siano al centro dei miei pensieri. Ne sono completamente ossessionata. Ormai non penso ad altro che a questo nelle mie giornate, mi sto estraniando da tutto, non m'importa di nulla... Mi chiedo quindi, è possibile che quando si crea un'ossessione così forte rispetto a queste cose sia dovuto ANCHE ad un voler fuggire dalla realtà in qualche modo? E' come se si creasse un modo alternativo in qualche modo. Non so se mi sono spiegata... Comunque, sull'ossessività ha ovviamente ragione dottor Santonocito, lo sono sotto molti aspetti. E soprattutto mi ha colpito questa frase "Ti crei e ti vivi da sola i circoli viziosi, gli alti e bassi di cui diventi preda." Sono proprio io. Ad ogni modo, no, io faccio la visita ogni settimana con la psicoterapeuta, mentre vado una volta ogni 3 mesi dallo psicoterapeuta principale che controlla l'andamento della terapia.
[#11]
>>> Mi chiedo quindi, è possibile che quando si crea un'ossessione così forte rispetto a queste cose sia dovuto ANCHE ad un voler fuggire dalla realtà in qualche modo?
>>>
L'ansioso evita tutto ciò che lo spaventa.
Se a spaventare è la realtà, con le sue imperfezioni, la continua necessità di scendere a compromessi e a patti con essa, di mediare e adattarsi, allora si fuggirà dalla realtà. Persino con sintomi di derealizzazione o depersonalizzazione.
L'ossessione però è un modo opposto di reagire, ossia invece di fuggire si cerca di controllare ciò che spaventa. Ovviamente perdendone in tal modo il controllo. Più ci si pesa, più ci si guarda allo specchio, più si restringe e si stravolge l'alimentazione, più ci si sente inadeguati.
La vita scorre bene quando il controllo cosciente è mantenuto al minimo, non quando invade tutto lo spazio mentale disponibile.
Ma non è controllando e nemmeno capendo che ne verrai a capo. Queste spiegazioni soddisfaranno il tuo ego per un po', e i problemi resteranno sempre al loro posto. La soluzione va trovata nelle cure specialistiche, ma sembra che nel tuo caso ci sia ancora spazio per miglioramenti.
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L'ansioso evita tutto ciò che lo spaventa.
Se a spaventare è la realtà, con le sue imperfezioni, la continua necessità di scendere a compromessi e a patti con essa, di mediare e adattarsi, allora si fuggirà dalla realtà. Persino con sintomi di derealizzazione o depersonalizzazione.
L'ossessione però è un modo opposto di reagire, ossia invece di fuggire si cerca di controllare ciò che spaventa. Ovviamente perdendone in tal modo il controllo. Più ci si pesa, più ci si guarda allo specchio, più si restringe e si stravolge l'alimentazione, più ci si sente inadeguati.
La vita scorre bene quando il controllo cosciente è mantenuto al minimo, non quando invade tutto lo spazio mentale disponibile.
Ma non è controllando e nemmeno capendo che ne verrai a capo. Queste spiegazioni soddisfaranno il tuo ego per un po', e i problemi resteranno sempre al loro posto. La soluzione va trovata nelle cure specialistiche, ma sembra che nel tuo caso ci sia ancora spazio per miglioramenti.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 3.5k visite dal 10/01/2014.
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