Il partner non accetta la mia storia sessuale.
Salve,
sono impegnata con un uomo che ha 9 anni più di me. Abbiamo una relazione da più di un anno e benché si basi sulla consapevolezza di un sentimento condiviso è minata da una profonda difficoltà da parte sua ad accettare e superare quella che è stata la mia storia sessuale. Molto liberamente gli ho riferito di isolate esperienze sessuali fatte in passato che secondo il suo giudizio e il suo modo di vivere la sessualità sono negative,deprecabili e quindi errori. Purtroppo questo giudizio crea in lui degli stati d'animo di rabbia e poi sconforto quando la sua mente evoca l'immagine di me che si è costruito. Angoscia e perdizione sono le sensazioni che dice di provare,descrivendo i pensieri come dei demoni che lo tormentano a volte inaspettatamente. . A nulla è servito dicendogli che si tratta del mio passato e di esperienze fatte da single e che non ho scelto liberamente di rifare,sono molto serena con me stessa oggi e vivo pienamente la mia sessualità di coppia. Dice di amare una donna della quale ripudia una parte e che ha perso la sua integrità. Mi riferisce i momenti di profonda sconsolazione ma si arrende al fatto che non potrò mai capire cosa attraversa e quali lotte affronta. Rispetto la sua morale e il suo non interesse a vivere determinate esperienze ma non condivido il suo giudizio negativo nei miei confronti. Ho scelto nel mio percorso di conoscenza e crescita sessuale di provare aspetti della sessualità piuttosto che altri,per onestà intellettuale non li considero errori mentre secondo lui ho sbagliato con me stessa compromettendo il mio essere donna,la mia integrità morale e fisica.
Ho pensato che un consulto specialistico possa essere utile dal momento che non riteniamo opportuno,per privacy, confrontarci con terze persone a noi vicine. Con la speranza che possa servire ad entrambi attendo opinioni ed eventualmente indicazioni dettagliate da chi di competenza per proporgli un consulto.
Grazie per l'attenzione
Saluti
sono impegnata con un uomo che ha 9 anni più di me. Abbiamo una relazione da più di un anno e benché si basi sulla consapevolezza di un sentimento condiviso è minata da una profonda difficoltà da parte sua ad accettare e superare quella che è stata la mia storia sessuale. Molto liberamente gli ho riferito di isolate esperienze sessuali fatte in passato che secondo il suo giudizio e il suo modo di vivere la sessualità sono negative,deprecabili e quindi errori. Purtroppo questo giudizio crea in lui degli stati d'animo di rabbia e poi sconforto quando la sua mente evoca l'immagine di me che si è costruito. Angoscia e perdizione sono le sensazioni che dice di provare,descrivendo i pensieri come dei demoni che lo tormentano a volte inaspettatamente. . A nulla è servito dicendogli che si tratta del mio passato e di esperienze fatte da single e che non ho scelto liberamente di rifare,sono molto serena con me stessa oggi e vivo pienamente la mia sessualità di coppia. Dice di amare una donna della quale ripudia una parte e che ha perso la sua integrità. Mi riferisce i momenti di profonda sconsolazione ma si arrende al fatto che non potrò mai capire cosa attraversa e quali lotte affronta. Rispetto la sua morale e il suo non interesse a vivere determinate esperienze ma non condivido il suo giudizio negativo nei miei confronti. Ho scelto nel mio percorso di conoscenza e crescita sessuale di provare aspetti della sessualità piuttosto che altri,per onestà intellettuale non li considero errori mentre secondo lui ho sbagliato con me stessa compromettendo il mio essere donna,la mia integrità morale e fisica.
Ho pensato che un consulto specialistico possa essere utile dal momento che non riteniamo opportuno,per privacy, confrontarci con terze persone a noi vicine. Con la speranza che possa servire ad entrambi attendo opinioni ed eventualmente indicazioni dettagliate da chi di competenza per proporgli un consulto.
Grazie per l'attenzione
Saluti
[#1]
Gentile Utente,
sinceramente ritengo che la condivisione di tutti gli aspetti della propria vita e del proprio passato sia un errore, perchè poi le conseguenze, spesso spiacevoli e incontrollabili, sono proprio quelle che Lei descrive.
D'altra parte il Suo compagno non sembra in grado di staccarsi da convinzioni disfunzionali che possono solo creare problemi nella coppia: spesso infatti le nostre convinzioni patologiche (es una donna perbene non fa/non dice certe cose) possono solo complicarci la vita, impedendoci di essere felici.
Cordiali saluti,
sinceramente ritengo che la condivisione di tutti gli aspetti della propria vita e del proprio passato sia un errore, perchè poi le conseguenze, spesso spiacevoli e incontrollabili, sono proprio quelle che Lei descrive.
D'altra parte il Suo compagno non sembra in grado di staccarsi da convinzioni disfunzionali che possono solo creare problemi nella coppia: spesso infatti le nostre convinzioni patologiche (es una donna perbene non fa/non dice certe cose) possono solo complicarci la vita, impedendoci di essere felici.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, nel campo della sessualità, tra adulti consenzienti e capaci di intendere e volere, ogni sperimentazione è lecita.
Fatta salva la libertà di ognuno di pensarla come vuole, mi sembra che etichettare una persona per delle scelte fatte in completa autonomia e coscienza comporti molti problemi.
Certo, il suo compagno può non condividere alcune esperienze da lei fatte, e questo ha come diretta conseguenza il fatto che non le rifarete insieme. Ma tutto il resto, il rimuginare sul suo passato, è un problema che può minare la stabilità di una coppia, se non debitamente affrontato.
Non c'è nulla che il suo compagno abbia fatto nella sua vita che ora non rifarebbe? E per questo è da considerarsi una persona cattiva, malvagia o da ripudiare?
Giudicare in modo così netto ha dei vantaggi: semplifica il mondo, e ci consente di mantenere un'illusione di coerenza. Ma ha anche degli svantaggi: porta a generalizzare i nostri giudizi, a condannare senza appello, ad avere una visione degli altri e spesso di sè rigida, che poco si adatta ad una realtà che è invece molto complessa e sfaccettata.
Potrebbe essere utile che il suo compagno si interrogasse su quanto tiene al vostro rapporto, e quanto ai suoi precetti morali. Ma potrebbe anche essere utile considerare che esiste un'area di riservatezza cui ognuno di noi ha diritto: non sempre "dire tutto" equivale a costruire una relazione serena e stabile.
Cordialmente
Fatta salva la libertà di ognuno di pensarla come vuole, mi sembra che etichettare una persona per delle scelte fatte in completa autonomia e coscienza comporti molti problemi.
Certo, il suo compagno può non condividere alcune esperienze da lei fatte, e questo ha come diretta conseguenza il fatto che non le rifarete insieme. Ma tutto il resto, il rimuginare sul suo passato, è un problema che può minare la stabilità di una coppia, se non debitamente affrontato.
Non c'è nulla che il suo compagno abbia fatto nella sua vita che ora non rifarebbe? E per questo è da considerarsi una persona cattiva, malvagia o da ripudiare?
Giudicare in modo così netto ha dei vantaggi: semplifica il mondo, e ci consente di mantenere un'illusione di coerenza. Ma ha anche degli svantaggi: porta a generalizzare i nostri giudizi, a condannare senza appello, ad avere una visione degli altri e spesso di sè rigida, che poco si adatta ad una realtà che è invece molto complessa e sfaccettata.
Potrebbe essere utile che il suo compagno si interrogasse su quanto tiene al vostro rapporto, e quanto ai suoi precetti morali. Ma potrebbe anche essere utile considerare che esiste un'area di riservatezza cui ognuno di noi ha diritto: non sempre "dire tutto" equivale a costruire una relazione serena e stabile.
Cordialmente
[#3]
Gentile Utente,
al di là di non condividere il giudizio che il suo compagno dà (non solamente di queste esperienze, ma anche di Lei come persona), questa situazione quali emozioni fa risuonare in Lei?
Pensa di essere disposta a condividere il suo futuro con chi ha un'immagine di Lei che si discosta notevolmente da quella che Lei stessa ha di sé?
Ritiene che sia possibile che lui modifichi quest'idea negativa?
Cordialità.
al di là di non condividere il giudizio che il suo compagno dà (non solamente di queste esperienze, ma anche di Lei come persona), questa situazione quali emozioni fa risuonare in Lei?
Pensa di essere disposta a condividere il suo futuro con chi ha un'immagine di Lei che si discosta notevolmente da quella che Lei stessa ha di sé?
Ritiene che sia possibile che lui modifichi quest'idea negativa?
Cordialità.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#4]
Ex utente
Gentili Dr.sse e Dr.,
vi ringrazio per i vostri interventi e prendo spunto da quello che avete scritto per approfondire alcuni argomenti. Cosa s'intende per convinzioni disfunzionali? C'é possibilità di superare o rivedere alcune convinzioni sulla sessualità alla luce di un confronto con altre persone,magari dello stesso stesso e soprattutto con uno specialista? Per quanto riguarda le mie reazioni,difendo la mia integrità e il mio passato ma sono positiva e spero che riesca a superare questi pregiudizi. Dice di lottare,di volersi liberare da questi pensieri ma di sentirsi impotente. Sa che non sono la persona che la sua mente descrive ma non riesce a controllarla.Nei momenti peggiori mi accusa delle scelte passate,sento che nutre rabbia per aver incluso nella mia vita alcune cose che la donna che lui vuole non dovrebbe portare con sè e allora cerco di tranquillizzarlo,sapendo che abbiamo storie diverse e confidando nella capacità della mente di non sfuggire ad una realtà "complessa e sfaccettata".
Cordialmente
vi ringrazio per i vostri interventi e prendo spunto da quello che avete scritto per approfondire alcuni argomenti. Cosa s'intende per convinzioni disfunzionali? C'é possibilità di superare o rivedere alcune convinzioni sulla sessualità alla luce di un confronto con altre persone,magari dello stesso stesso e soprattutto con uno specialista? Per quanto riguarda le mie reazioni,difendo la mia integrità e il mio passato ma sono positiva e spero che riesca a superare questi pregiudizi. Dice di lottare,di volersi liberare da questi pensieri ma di sentirsi impotente. Sa che non sono la persona che la sua mente descrive ma non riesce a controllarla.Nei momenti peggiori mi accusa delle scelte passate,sento che nutre rabbia per aver incluso nella mia vita alcune cose che la donna che lui vuole non dovrebbe portare con sè e allora cerco di tranquillizzarlo,sapendo che abbiamo storie diverse e confidando nella capacità della mente di non sfuggire ad una realtà "complessa e sfaccettata".
Cordialmente
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta
>>C'é possibilità di superare o rivedere alcune convinzioni sulla sessualità alla luce di un confronto con altre persone,magari dello stesso stesso e soprattutto con uno specialista?
Dipende. Se si tratta di modificare modi di pensare che per una persona sono molto importanti, centrali, magari legati a valutazioni di tipo morale, può essere necessaria una grande disponibilità da parte di una persona per mettere in discussione le proprie convinzioni.
In generale, però, io preferisco vedere la cosa da un punto di vista pragmatico: "rimanere così tenacemente aggrappato a questo modo di vedere le cose ti aiuta a vivere la tua vita come vorresti? Ti aiuta ad essere la persona che vorresti essere per te/il tuo partner/i tuoi figli/etc.?".
Questo sposta il focus da "pensarla così è giusto/sbagliato" a "continuare a coltivare queste convinzioni aiuta te e le altre persone per te importanti?". Se una persona concorda sul fatto che continuare a rimestare su certi modi di pensare la fa star peggio, e peggiora la vita sua e delle persone che gli/le stanno intorno, allora può essere un punto di partenza, o magari una spinta per cercare aiuto e mettere in discussione alcuni modi un pò categorici di pensare.
Sempre che lei sia disposta a pagare il prezzo (in termini di fatica, sofferenza, difficoltà) per rimanere accanto al suo partner in questa fase "tempestosa" della vostra relazione.
Dipende. Se si tratta di modificare modi di pensare che per una persona sono molto importanti, centrali, magari legati a valutazioni di tipo morale, può essere necessaria una grande disponibilità da parte di una persona per mettere in discussione le proprie convinzioni.
In generale, però, io preferisco vedere la cosa da un punto di vista pragmatico: "rimanere così tenacemente aggrappato a questo modo di vedere le cose ti aiuta a vivere la tua vita come vorresti? Ti aiuta ad essere la persona che vorresti essere per te/il tuo partner/i tuoi figli/etc.?".
Questo sposta il focus da "pensarla così è giusto/sbagliato" a "continuare a coltivare queste convinzioni aiuta te e le altre persone per te importanti?". Se una persona concorda sul fatto che continuare a rimestare su certi modi di pensare la fa star peggio, e peggiora la vita sua e delle persone che gli/le stanno intorno, allora può essere un punto di partenza, o magari una spinta per cercare aiuto e mettere in discussione alcuni modi un pò categorici di pensare.
Sempre che lei sia disposta a pagare il prezzo (in termini di fatica, sofferenza, difficoltà) per rimanere accanto al suo partner in questa fase "tempestosa" della vostra relazione.
[#6]
>>> Molto liberamente gli ho riferito di isolate esperienze sessuali fatte in passato
>>>
Se lo ricordi per il futuro. Discorrere "molto liberamente" delle proprie avventure affettivo/sessuali passate con un nuovo partner è un ottimo modo per rovinare il rapporto. Indipendentemente se tali esperienze siano state o meno fantasiose, stravaganti o piccanti.
Chi per sua costituzione non distingue bene il passato dal presente, ha difficoltà anche a distinguere le precedenti altrui relazioni dai tradimenti.
Riguardo alla situazione attuale, un consulto di coppia a mio giudizio potrebbe essere utile, se vi siete avviati su una strada di incomprensione.
>>>
Se lo ricordi per il futuro. Discorrere "molto liberamente" delle proprie avventure affettivo/sessuali passate con un nuovo partner è un ottimo modo per rovinare il rapporto. Indipendentemente se tali esperienze siano state o meno fantasiose, stravaganti o piccanti.
Chi per sua costituzione non distingue bene il passato dal presente, ha difficoltà anche a distinguere le precedenti altrui relazioni dai tradimenti.
Riguardo alla situazione attuale, un consulto di coppia a mio giudizio potrebbe essere utile, se vi siete avviati su una strada di incomprensione.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#7]
Ex utente
Il suo modo di pensare e il giudizio che ne segue sono legati a principi e valutazioni di tipo morale che purtroppo "sporcano" la persona che dice di amare. Fermo sulle sue ragioni non mette in discussione il suo modo di concepire alcune scelte sessuali ma allo stesso tempo vuole superarsi e vivere serenamente la sua relazione. Descrive di non poter più liberamente vivere la propria mascolinità e momenti di goliardia tra amici perchè tremende immagini lo assalgono senza il suo volere e cerca di respingerle in nome del sentimento che prova per me. Ho consigliato di sposare un altro punto di vista che tenga conto del presente che non rinneghi la sua morale ma che alleggerisca l'immagine che la sua mente crea ma il confronto con me non è più d'aiuto perchè ricopro un ruolo ambivalente in merito a questo problema. <<Siamo fatti anche del nostro passato e non posso non tenerne conto>>asserisce.
Credo sia il caso di un personale consulto psicologico in che modo "delicato" posso introdurre la proposta?
Credo sia il caso di un personale consulto psicologico in che modo "delicato" posso introdurre la proposta?
[#9]
Nei confronti di chi ha un senso morale molto sviluppato (leggi: rigidità) non ci sono modi facili o delicati per suggerire, in sostanza: "Dovresti cambiare e rivedere queste tue idee così radicali".
Fare ciò equivale a mettere in pericolo la certezza granitica di cui il moralista ha così tanto bisogno. Comunque gliela si rigiri.
Può provare a suggerire un consulto senza troppi giri di parole, ma in modo morbido. È probabile che rifiuti, ma in tal caso potrebbe sempre consultare lei da sola uno psicologo, per farsi spiegare come porsi nei confronti della situazione che si è venuta a creare.
Fare ciò equivale a mettere in pericolo la certezza granitica di cui il moralista ha così tanto bisogno. Comunque gliela si rigiri.
Può provare a suggerire un consulto senza troppi giri di parole, ma in modo morbido. È probabile che rifiuti, ma in tal caso potrebbe sempre consultare lei da sola uno psicologo, per farsi spiegare come porsi nei confronti della situazione che si è venuta a creare.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 3.8k visite dal 10/01/2014.
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