La vita non mi ha sorriso nemmeno

che dire, con mio marito non riusciamo ad avere figli, il lavoro è una pressione di continui atteggiamenti negativi nei miei confronti, la vita non mi ha sorriso nemmeno in quei giorni che dovevano essere di gioia, mi domando che devo fare? mi risponderete vai da uno psicologo non è questo il luogo giusto, ma non andrò mai forse per orgoglio in uno studio a parlare con una persona che non conosco, anche perchè non capisco in che modo potete aiutarmi, se invece mi aiutate in questo modo cioè scrivendo potrei sentirmi piu a mio agio e libera di dialogare. Ho affrontato sempre a testa alta tutti ma ora comincia a inclinarsi forse perchè mi domando sempre "perchè?". il mio motto è diventato "come è straordinaria la vita, almeno per quell'istante che lo dico ci credo. Forse oggi ho trovato il coraggio di scrivere perchè qua in ufficio non hanno piu rispetto per niente e per nessuno? che pizza, scusate per lo sfogo non mi pubblicate mi vergogno però rispondetemi. Grazie buona giornata
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
"non mi pubblicate mi vergogno però rispondetemi" è la frase con cui potrei partire per risponderle

In diversi punti della sua mail sembra che lei da un lato voglia farsi aiutare, dall'altro si senta una "sconfitta" proprio perchè chiede aiuto

Alla fine si giustifica (rispetto alla prima ed ovvia domanda che le avremmo fatto: ma se non vuole essere aiutata perchè chiede aiuto?) attribuendo la sua mail al fatto che i colleghi l'hanno fatta arrabbiare

E così via

Insomma, sembra che dentro di lei esistano due forze opposte: mi faccio aiutare vs ce la faccio da sola

Che secondo me rispecchiano, forse, anche il sentimento contrastante che si prova quando non si riesce ad avere un figlio: lo voglio vs non lo voglio

Il "dondolare" tra una cosa ed un'altra, tra un A ed un B, alla fine serve proprio come scusante per non prendere posizione, per rimanere lì nel mezzo

Comunque, se la tranquillizza, io non le avrei mai consigliato uno psicologo proprio perchè in questi casi la motivazione è fondamentale, e fin lì lei non è ancora arrivata.

Però credo che suo marito, in questo momento, potrebbe essere meglio di qualunque professionista

Anche se, immagino, anche il "parlare" con lui verrà "processato" in termini di A O B

Sa qual'è il problema? Che più lei "dondola" più aumenterà il suo senso di frustrazione
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Attivo dal 2007 al 2013
Ex utente
La ringrazio per la sua risposta
mi puo dire anche il modo per fermare questa altalena ? il fatto che non riusciamo ad avere figli non è perchè non li vogliamo, stiamo facendo qualsiasi cura possibile per riuscire in questo a settembre andremo anche in un centro apposito, pensiamo anche all'adozione, tra me e mio marito c'è molto dialogo, l'unica cosa nella quale vedo questo continuo ondeggiare effettivamente è il mio lavoro che lascerei subito, ma non posso,ne risentirebbe il nostro equilibrio economico, sono anni che faccio colloqui e continuerò a farne ma niente, non mi richiamano.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Mi dispiace molto che lei viva la propria situazione lavorativa in questo modo. Così come le auguro al più presto di diventare mamma.

L'unico consiglio che mi sento di darle è "accetti": accetti questa momentanea situazione così com'è, per ora.

Nel senso che sono le caratteristiche di questo momento della sua vita ad essere piuttosto ambigue ed indefinibili, per cui in questi casi conviene attendere, accettando il momento, magari focalizzandosi su ciò che emerge di positivo: molte coppie quando non riescono ad avere figli vanno in crisi, nel suo caso invece lei sente di poter contare su suo marito, e questo è davvero molto bello

Le faccio i migliori auguri