Ansia o attacco di panico???

Buonasera....
vi scrivo per chiedervi dei chiarimenti riguardo a ciò che mi sta succedendo. Dopo un periodo piuttosto stressante ho iniziato a soffrire di picchi d'ansia. Sono circa due mesi cerco di capire come uscirne del tutto e per questo mi sono rivolta a una psicologa-psicoterapeuta, con la quale ho già fissato i primi tre incontri.
Nel frattempo volevo chiedervi se quelli che ho sono disturbi legati all'ansia o veri e propri attacchi di panico. I sintomi che ho riscontrato sono: dolore al petto (moderato), fatica a completare il respiro, alcune volte tremori e pensieri irrazionali (paura di impazzire o paura di perdere il controllo) dai quali spesso mi è difficile distrarmi. Questi sintomi non compaiono e non spariscono nel giro di poco....piuttosto restano per qualche giorno circa costanti (in questo periodo i pensieri ossessivi non sono costanti, vanno e vengono)...poi riesco a trovare l'equilibrio per un paio di settimane...poi si presentano di nuovo (per il momento sempre in forma più lieve)....etc. La mia vita in questi due mesi non è cambiata affatto, esco con gli amici, e cerco di studiare nonostante spesso l'ansia mi impedisca di mantenere la concentrazione. La paura c'è, ma per il momento riesco a controllarla e non mi limita....però mi sono accorta che questo disturbo mi sta rallentando nello studio (solo nelle giornate ansiose) e per questo sto cercando una soluzione. Oggi sono stata dal mio medico curante per informalo di su ciò che mi sta accadendo. Mi ha detto che ho fatto bene a rivolgermi a uno psicoterapeuta e che in caso di "emergenza" mi avrebbe prescritto un ansiolitico leggero (da prendere in dose minima). Giunti a questo punto volevo farvi un paio di domande:

- Quello che mi sta succedendo è di sicuro riconducibile all'ansia...ma si possono definire attacchi di panico??? Le paure compaiono in modo regolare...ci rimugino per un paio di giorni...poi ne esco "dicendomi che non c'è soluzione razionale al problema e che quindi è inutile ripercorrere la stessa strada all'infinito"..."insomma, sto sprecando tempo ed energie".

- Se l'ansia mi causa questi pensieri e pensare incrementa l'ansia...come si fa a gestire l'ansia e il pensiero? Mi hanno parlato di "accettazione dell'ansia"...quali sono i primi passi da fare?

- Per mantenere l'ansia sotto controllo non prendo farmaci, ma sto assumendo della passiflora, dell'iperico, e alcuni integratori alimentari che mi aiutano a rilassarmi...secondo voi dovrei prendere in considerazione l'idea di "aiutarmi" con un dosaggio minimo di ansiolitico? Non c'è il rischio che crei dipendenza e/o effetti collaterali?

- Mi sono rivolta una psicoterapeuta e non a una psichiatra perché consultandomi con alcune amiche, che in passato avevano avuto lo stesso problema, mi hanno convinta che fosse il percorso più adeguato ( la mia psicoterapeuta è specializzata in disturbi legati all'ansia). Pensate che abbia fatto bene?

Vi ringrazio in anticipo, perdonate le domande multiple.
[#1]
Dr. Sandro Lingua Psicologo 47 2
Gentilissima,
È difficile fare una vera e propria diagnosi on-line, e non credo sia adeguato tentare diagnosi sulla base di dati non sufficienti. È inoltre importante che consideri che sapere se quello di cui soffre sia ansia o attacchi di panico, non cambierà di molto la possibilità di lavorarvi sopra. Se infatti la diagnosi ha una sua importanza, quello che sarà oggetto del lavoro in psicoterapia sarà il suo personale modo di vivere l'ansia, ed essendo soggettivo, non vi è libro che lo descriva esattamente.
Ritengo che abbia fatto una buona scelta ad andare in psicoterapia, e credo che valga la pena provare a lavorare sulle sue emozioni con il colloquio prima di utilizzare dei farmaci.
Rispetto all'ansia che provoca pensieri e pensieri che provocano ansia, è un sentire tipico.
Si parla molto di ansia anticipatoria, che è quel senso di allarme che si lega ad immagini relative ad eventi che nel passato ci hanno generato ansia o panico ed immaginiamo si ripetano tali e quali.
Il circolo vizioso tende a ripetersi perchè, diciamo che si innesca in automatico, fuori dalla consapevolezza della persona. Una parte importante del lavoro è proprio comprendere che cosa ci sta dicendo questo segnale, l'ansia, su di noi, il nostro mondo, la nostra vita, i nostri affetti.
Le auguro che il lavoro che farà sia interessante e costruttivo.
Cordialmente

Dr. Sandro Lingua
psicoterapeuta cognitivo-comportamentale
perfezionato in sessuologia clinica

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>volevo chiedervi se quelli che ho sono disturbi legati all'ansia o veri e propri attacchi di panico. <<
le diagnosi on-line non si possono fare, ma visto che ha iniziato a fare una valutazione con una Collega mi sembra opportuno parlarne direttamente con lei.

>>Se l'ansia mi causa questi pensieri e pensare incrementa l'ansia...come si fa a gestire l'ansia e il pensiero? Mi hanno parlato di "accettazione dell'ansia"...quali sono i primi passi da fare?<<
tutte domande che dovrebbe rivolgere alla Collega, perché per rispondere bisogna prima fare una diagnosi e poi mettere in atto un trattamento specifico per comprendere e saper gestire gli stati ansiosi.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

l'attacco di panico ha caratteristiche molto precise:

-intensa paura e disagio, accompagnati da altri sintomi, quali palpitazioni, sudorazione, tremori fini o con grandi scosse, fame d'aria e sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, vertigini, ma anche sensazioni di testa vuota, derealizzazione e depersonalizzazione, paura di perdere il controllo e di impazzire, paura di morire, a volte anche parestesie, brividi o vampate di calore.

Però le caratteristiche imprescindibili sono:

- inizio improvviso che raggiunge molto rapidamente l'apice (circa 10 minuti ma a volte anche meno) ed è accompagnato da un senso di pericolo o catastrofe imminente e dalla sensazione come di urgenza di allontanarsi.

- la persona riferisce "stavo per morire" o "mi sembrava di impazzire" e spesso si reca al PS, certo di avere un infarto.

Però l'attacco di panico è un sintomo, così descritto, che può comparire nel disturbo da panico, nella fobia sociale,nella fobia specifica, nel DPTS.

Quindi è doveroso recarsi da un medico psichiatra o da uno psicologo che possa con precisione fare una diagnosi e impostare di conseguenza il miglior trattamento (farmacologico e/o psicoterapico), come Lei peraltro ha già fatto.

Uno dei trattamenti elettivi per i disturbi d'ansia è la psicoterapia cognitivo-comportamentale:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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