Depressione ansia

Dal 2012 a settembre sono fidanzata (dopo una lunga pausa dopo 6 anni con un ragazzo che mi picchiava).I miei attuali suoceri da marzo 2013 facevano finta di accettarmi, sfruttavano le mie competenze per aiuti nel loro studio medico e per riallacciare i rapporti con mio cognato (loro figlio minore) su cui avevo un ottimo ascendente. Nell'ultimo mese stanno rendendo la vita difficile al mio ragazzo dopo che entrambi abbiamo scoperto che suo fratello beve e fuma di tutto tornando spesso a casa senza forze.Dovendo sottopormi ad un intervento delicato all'estero l'unico a potermi star accanto era il mio ragazzo ma la sua famiglia ci ha reso la vita un incubo tanto da dover rinunciare al secondo intervento.Io mi sono messa da parte verso di loro, non li calcolo, non ci parlo, non li vedo ma assillano il figlio (il mio ragazzo).Io dal nervoso ho perso circa 10kg in 8gg, non dormo di notte,ho vomito e ho sempre attacchi di ansia.
Oggi gli hanno detto che non deve più vedermi (a 30 anni) se no non lo faranno più laureare (all'estero) e lo cacceranno di casa, già gli hanno tolto le chiavi dell'auto e quelle di casa in italia. Lui non ha ancora un lavoro suo, finora ha lavorato con il padre ma senza percepire nulla per cui pur volendo non può auto-finanziarsi.
Io sono disposta a non vederlo fino alla laurea di settembre ma dopo?In zona non può cercare lavoro perchè dovrebbe dar conto a tanta gente del perchè non continua a lavorare con il padre e spostarsi senza un appoggio nel suo campo è difficile.
Come si può risolvere?
Premetto che sua madre non aveva nulla quando si sposò nemmeno le mutande e che il padre di mio suocero non accettava la nuora. Io non ho bisogno dei loro soldi visto che di soldi per vivere nel giusto non mi mancano, ho un'educazione, e anche se ho un anno in più sono una persona umile e corretta. Loro mi incolpano di avere 1 anno in più del figlio, una paresi alla mano e di non aver una laurea per cui di non esser all'altezza del figlio.
Lui sta male per tale comportamento e non sa come affrontare tale periodo da separati, vorrebbe trasferirsi all'estero. Al pensiero di perderlo impazzisco e non so come aiutarlo una volta laureato visto che è ad un bivio
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
La problematica riguarda il suo partner, forse sarebbe utile che scrivesse lui, non lei.
Ci parteciperebbe il suo vissuto, ansie, paure remore.....

È difficile trovare soluzioni, quando le scelte riguardano altre dinamiche e famiglie...


È abbastanza grande per essere svincolato emotivamente dai genitori, potrebbe anche decidere da solo il da farsi...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

probabilmente il suo partner trova non poche difficoltà nel separarsi da questi genitori un po' troppo "protettivi" e lei sta "colludendo" semplicemente con questo sistema famigliare che non permette una vera e propria emancipazione.

In realtà il loro atteggiamento è alquanto ambivalente, nel senso che se da una parte lo spingono ad emanciparsi dall'altro lo considerano ancora un adolescente che può essere condizionato con "ricatti" vari, privazioni ecc.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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