Faccio fatica ad accettare la mia omosessualità
Ho 25 anni ma da sempre so di essere attratto dai ragazzi.
non l'ho mai accettato, inizialmente mi copriva dietro alla scusa della bisessualità...o del ragazzo dalla "mentalità aperta"..
Ma più gli anni passano e più mi rendo conto che di bisessuale in me non c'è proprio niente ovvero che il mio orientamento sia molto piú omosessiale.
Non ho mai avuto relazioni con persone del mio stesso sesso ma solo qualche "avventura" senza mai arrivare però a un rapporto sessuale completo.
Ho avuto una storia importante con una ragazza durata 3 anni ma poi finita in malo modo.
Ho tante paure, prima tra tutti quella di dichiararmi in casa. So che i miei genitori non lo accetterebbero mai e poi mai.
Ma al di là di questo, sebbene io desideri tanto un compagno....mi fa davvero "senso" (negativo) pensarmi gay e non so veramente perché.
Se qualcuno avesse qualche consiglio....
grazie
non l'ho mai accettato, inizialmente mi copriva dietro alla scusa della bisessualità...o del ragazzo dalla "mentalità aperta"..
Ma più gli anni passano e più mi rendo conto che di bisessuale in me non c'è proprio niente ovvero che il mio orientamento sia molto piú omosessiale.
Non ho mai avuto relazioni con persone del mio stesso sesso ma solo qualche "avventura" senza mai arrivare però a un rapporto sessuale completo.
Ho avuto una storia importante con una ragazza durata 3 anni ma poi finita in malo modo.
Ho tante paure, prima tra tutti quella di dichiararmi in casa. So che i miei genitori non lo accetterebbero mai e poi mai.
Ma al di là di questo, sebbene io desideri tanto un compagno....mi fa davvero "senso" (negativo) pensarmi gay e non so veramente perché.
Se qualcuno avesse qualche consiglio....
grazie
[#1]
gentile ragazzo l'unico consiglio saggio sarebbe quello di confrontarsi con un terapeuta allo scopo di elaborare meglio i suoi vissuti ed attuare comportamenti più funzionali anche verso la sua famiglia.
(..)....mi fa davvero "senso" (negativo) pensarmi gay e non so veramente perché. (..)
questa sua affermazione è degna di riflessione con uno specialista dal momento in cui potrebbe evidenziare una certa confusione nel suo orientamento o semplicemente un pre-giudizio sociale anche verso sè stessi molto radicato.
saluti
(..)....mi fa davvero "senso" (negativo) pensarmi gay e non so veramente perché. (..)
questa sua affermazione è degna di riflessione con uno specialista dal momento in cui potrebbe evidenziare una certa confusione nel suo orientamento o semplicemente un pre-giudizio sociale anche verso sè stessi molto radicato.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Ragazzo,
anche io come il Collega, le suggerisco una consultazione presso un nostro collega.
Ho letto lo storico dei suoi consulti ed il suo corpo palesava disagio e sofferenza....
Forse ascoltarsi ed accettarsi, sarebbe la strada migliore da percorrere....
anche io come il Collega, le suggerisco una consultazione presso un nostro collega.
Ho letto lo storico dei suoi consulti ed il suo corpo palesava disagio e sofferenza....
Forse ascoltarsi ed accettarsi, sarebbe la strada migliore da percorrere....
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Caro ragazzo,
<<Ho tante paure, prima tra tutti quella di dichiararmi in casa. So che i miei genitori non lo accetterebbero mai e poi mai. >>
a me sembra che la sua preoccupazione sia prematura; il primo passo non è quello di affrontare la questione con i suoi familiari. Questo potrà essere, casomai, un problema da affrontare successivamente.
In questa fase l'aiuto di un professionista potrebbe esserle utile, non tanto per confidarsi con i suoi genitori, quanto per "ascoltarsi ed accettarsi", come suggerisce la collega Randone.
Purtroppo è molto frequente che il giovane che si scopre omosessuale abbia utilizzato, per costruire la propria identità, quei modelli negativi, stigmatizzanti e, spesso, deridenti che lo circondano; ciò perché non ha altri modelli cui ispirarsi per comprendere ed accettare la propria identità.
Con l'aiuto di un collega della sua zona potrebbe riscoprire nuove modalità interpretative per dare ascolto al suo essere, nella sua interezza e complessità, nella sua unicità.
Se le interessa, può trovare qualche spunto di riflessione qui:
http://www.gaypsicologia.com/p/teoria-in-pillole.html
Se vuole aggiungere altro, restiamo in ascolto.
Un caro saluto
<<Ho tante paure, prima tra tutti quella di dichiararmi in casa. So che i miei genitori non lo accetterebbero mai e poi mai. >>
a me sembra che la sua preoccupazione sia prematura; il primo passo non è quello di affrontare la questione con i suoi familiari. Questo potrà essere, casomai, un problema da affrontare successivamente.
In questa fase l'aiuto di un professionista potrebbe esserle utile, non tanto per confidarsi con i suoi genitori, quanto per "ascoltarsi ed accettarsi", come suggerisce la collega Randone.
Purtroppo è molto frequente che il giovane che si scopre omosessuale abbia utilizzato, per costruire la propria identità, quei modelli negativi, stigmatizzanti e, spesso, deridenti che lo circondano; ciò perché non ha altri modelli cui ispirarsi per comprendere ed accettare la propria identità.
Con l'aiuto di un collega della sua zona potrebbe riscoprire nuove modalità interpretative per dare ascolto al suo essere, nella sua interezza e complessità, nella sua unicità.
Se le interessa, può trovare qualche spunto di riflessione qui:
http://www.gaypsicologia.com/p/teoria-in-pillole.html
Se vuole aggiungere altro, restiamo in ascolto.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 07/01/2014.
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