Andare con una prostituta per fare esperienza può sbloccare
La mia domanda è: andare con una prostituta in casa, una o più volte, può aiutarmi a gestire meglio la pressione sociale e avere un linguaggio non verbale/comunicativo più sicuro/sessualmente attraente in seguito? [questa è la domanda] Il mio psicologo mi ha fatto notare in modo indiretto la cosa dicendo che potrebbe essere un metodo per mettermi in una posizione "scomoda" diciamo che mi sblocchi a livello relazionale (emotivamente credo che fare sesso a pagamento non sia per neinte produttivo, ma non lo è neanche aspettare senza motivo se per questo), pur non avendo mai consigliato esplicitamente
Il mio pensiero è che alla mia età e viste le condizioni attuali non avrebbe senso caricare di così grosse aspettative la cosa visto che potrei avere il mio primo rapporto anche tra parecchi anni siccome non sono messo così per scelta mia (sarà anche colpa mia per le scelte passate e carattere che avevo ok), scoprirò tra qualche anno se riesco a relazionarmi in maniera sufficiente a trovare una ragazza con cui mi sento bene
Grazie
ci può dire per quali motivi precisi e da quanto tempo è seguito dallo psicologo?
Che tipo di percorso sta facendo, una psicoterapia o altro?
Su cosa state lavorando?
Ha ottenuto benefici finora dal percorso intrapreso?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
innanzitutto come mai sente il bisogno di allargare ad altri psicologi i suoi dubbi e non si da il tempo necessario per esplorare ulteriormente i suoi pensieri in quel luogo nel quale investe tempo e denaro che è il rapporto con lo psicologo?
I rapporti mercenari risolvono tanti problemi ed hanno il vantaggio di avere un costo ben definito nonchè di essere circoscritti ed inseriti in un rapporto professionale.
Poi, se il rapporto sessuale professionale Le porti altrettanti benefici quanti il rapporto psicologico professionale è difficile da predirre. Certo un tempo esistevano le cosidette "navi scuola" che erano donne esperte, sia a pagamento che per vocazione, le quali insegnavano agli inesperti l'arte amatoria.
Delle volte erano i nonni o i padri che accompagnavano in palestra i giovani adulti, dato che c'era il mito che il maschio doveva essere esperto nell'arte amatoria, o più semplicemente, quando si faceva il militare lontano da casa, si compiva il primo passo... tanto rientrati a cas propria nessuno l'avrebbe saputo.
Ora però, dovrebbe chiarire meglio il concetto di "pressione sociale"... in che senso la Sua verginità genera nella società atteggiamenti pressori?
Non mi risulta che la verginità abbia una scadenza, a meno che non sia Lei stesso ad imporla, ma nel qual caso le pressioni sociali sarebbero soggettive e non sociali...
Che fretta ha?
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
sentirsi "indietro" rispetto ad altri è un tema di cui a mio avviso dovresti parlare con lo psicologo che già ti segue, anche perchè non esiste uno sviluppo uguale per tutti con tappe fisse.
Se tu non hai ancora fatto determinate esperienze, ci sarà una ragione.
Io credo però che il problema sia un altro. Tu scrivi: "andare con una prostituta in casa, una o più volte, può aiutarmi a gestire meglio la pressione sociale e avere un linguaggio non verbale/comunicativo più sicuro/sessualmente attraente in seguito? "
Non vale la pena lavorare in terapia su questi obiettivi, in maniera tale da capire COME FARE per diventare competente, dal momento che tu stesso dici che non sarebbe una svolta andare con una prostituta?
In altre parole che cosa ti impedisce di essere "spigliato" con le ragazze e di fare le tue esperienze sessuali?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Le prime volte sono sempre cariche d' ansia e di grandi quote di emozioni, anche io, come i colleghi, le suggerisco di discuterne con il professionista che ha il piacere di occuparsi di lei.
Se ha delle difficoltà relazionali/emozionali/sessuali....di certo una escort non sarà nè terapeutica, nè risolutiva del suo disagio......potrebbe anche essere un incontro ansiogeno, oppure andare bene ma non diventare traslabile ad altri incontri con altre donne....
Consideri che ogni relazione, è unica, dipende dai protagonisti della relazione.....non dal bagaglio esperenziale pregresso....
Le allego qualche lettura, le legga e ne riparliamo
Escort
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2671-sono-vergine-ed-inesperto-vado-con-una-escort.html
Prima volta.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1336-verginita-parte-seconda-dalla-parte-dell-uomo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1313-verginita-la-fatidica-prima-volta.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
> Ora può il fare esperienze a pagamento modificare il mio modo inconscio di pormi in modo da risultare più attraente?
- dipende da come il suo inconscio reagisce dopo aver fatto un'esperienza a pagamento.
Purtroppo la psicologia non sa essere predittiva quanto sa essere esplicativa, nel senso che non possiamo prevedere il futuro, ma possiamo capire cosa è successo, dopo che è successo.
Però nella Sua frase di sopra c'è un qualcosa che mi ha molto colpito.
"Essere attraente" mi da l'idea che debbano essere le donne a provarci con Lei, e mi corregga se sbaglio.
Per essere più attraente dovrebbe investire in uno style consultant.
Un incontro "ansiogeno" non potrebbe essere una cosa positiva visto che affronterei (spero con successo) una situazione di disagio/ansia?
Che poi non sia la svolta ok, siamo d'accordo, infatti la svolta la dovrei dare cercando di allargare i giri di amicizie e facendomi "conoscere", anche se è una cosa che può richiedere molti anni. Nessuno sa se succederà a 22, 23, 26, 30 o più anni...
Non ho detto che devono essere "le donne" a provarci con me, finora a provarci son stato solo io, senza successo (provarci "a caso" ha senso per stimidirsi, ma poi non serve a molto). Ma se non c'è nessuna attratta mi devo porre delle domande?
Devo però dire che, credenti o non credenti, la quasi totalità dei ragazzi con una vita sessuale e sentimentale soddisfacente NON sono mai loro a fare la prima mossa, ma son le ragazze a correr loro dietro. Certo, loro non sono certo impacciati con le ragazze, ma la differenza fondamentale è questa. Posso anche provarci, ma se la maggior parte delle ragazze sono interessate a quei pochi più selezionati diventa un puro "sparare alla cieca" confidando nella legge dei grandi numeri. Cosa c'è di soddisfacente dal punto di vista sentimentale e sessuale in un modo di procedere del genere?
Per attraente intendo dal punto di vista sociale-relazionale. Il mio look e fisico è già buono (nel limite del mio potenziale genetico ovviamente)
la questione si complica... o almeno la fa troppo complicata.
Se il fine è lo sverginamento, la "ragazza giusta" è quella disposta ad avere un rapporto con Lei. E da questo punto di vista, qualsiasi ragazza attiva sessualmente, o desiderosa di diventare attiva sessualmente, è "quella giusta".
Ci professioniste a pagamento, ma anche "donatrici d'organo in vita".
Poi, la genetica aiuta, ma aiuta soprattutto il modo di porsi e di approcciare le ragazze. E quello lo impara provandoci un pò con tutte. E con tutte, s'include anche quelle con l'anello al dito, spesso disponibili ad incontri nonimpegnativi.
Fa esperienza.
POi per il resto il suo ragionamento... non lascia spazio al sentimento ed al trasporto passionale... insomma, per un rapporto occasionale ci vuole passione e trasporto ormonale...
Dove sono passione ed emozione?
Sul resto... è che non so CON CHI provarci a quattr'occhi
Conosco numericamente poche ragazze e le più o non mi interessano o non ho la possibilità di vederle abbastanza e provarci dal vivo. Purtroppo quando si passan tanti anni così le ragazze tendono ad allontanarsi, esattamente come al contrario quando hai una vita sessuale attiva si avvicinano e si interessano a te
a me pare che il problema possa essere affrontato direttamente in terapia, perchè da qui non è possibile andare oltre; inoltre la tua terapeuta ti conosce bene e sa come impostare il lavoro con te.
"Ma se non c'è nessuna attratta mi devo porre delle domande? "
Probabilmente sì... magari tu parti già sentendoti "indietro" e non adatto e tutte le tue energie sono semplicemente indirizzate a gestire la preoccupazione e l'ansia e non riusci a rilassarti per poterti invece interessare a qualcuno.
Ovviamente questo non significa che tu abbia qualcosa che non va, come mi pare tu sia portato a credere.
Credo che le tue idee (sentirsi indietro, alla mia età le persone devono essere in un certo modo, ecc...) siano proprio il problema.
Discuti di questo con il curante.
Poi potrebbe essere utile un training specifico di competenze relazionali. Che tipo di psicoterapia stai facendo?
quella frase non era una domanda, ma un'affermazione
Magari potrebbe esserti utile un training di competenze relazionali, ma chiaramente la valutazione deve essere fatta di persona per capire che cosa sia più utile e indicato per te.
Certamente non hai traumi, è possibile che tu non abbia imparato alcune abilità relazionali e che ci sia una componente (es timidezza eccessiva) che magari crea qualche problema in più.
Mi pare però una situazione risolvibile.
Parlane col curante.
Saluti,
da quanto scrive, un percorso di crescita e miglioramento personale, già l'ha iniziato. In lei è in atto non solo un cambiamento fisico ("da un anno a questa parte mi sono "ripreso" migliorando il mio aspetto esteriore e interiore") ma una maturazione intellettiva e pulsionale. Questo percorso l'ha portata a porsi numerose domande sulla sua attuale condizione sessuale, differente da tanti, ma non da tutti.
In lei leggo uno spiraglio di orgoglio proprio suggerito dalle prime righe della sua descrizione. Coltivi questo sentimento perchè la porterà ad implementare l'autostima e quel pizzico di sicurezza in più che sta cercando. Mantenga le sue amicizie ma continui a mettersi in gioco, il rapporto con gli altri ci fa crescere... Si dia ancora un po' di tempo prima di prendere una decisione certa e ne parli ancora con il suo terapeuta.
Saluti
Dr. Michele Matera - Psicologo ad indirizzo Clinico e della Salute - Bologna - www.michelematera.it
Ho scelto di non andare per ora con una prostituta. Non mi servirebbe. Sarebbe solo un farlo per dire "l'ho fatto" pur rimanendo nell'indole e agli occhi delle ragazze uno sfigato; conosco molti che han fatto così e in effetti non han risolto nulla. Andrò con una prostituta solo dopo essermi sbloccato e/o inizierò ad avere il mio "giro". In vista dell'atto vero e proprio insomma (supponendo che questo avvenga con tempi relativamente lenti). Se, invece per assurdo mi capitasse l'occasione 1-2 sere dopo che ho conosciuto una eviterei di aspettare la prostituta.
Mi son consultato con lo psicologo e diciamo che ho "frainteso" il messaggio: la sua preoccupazione è che caricassi di troppe aspettative ed esigenze l'esperienza di lei (ovviamente superiore, ma a meno di casi estremi senza questo abisso totale), trovandomi inevitabilmente impacciato mentalemente ancor prima che fisicamente al momento dell'atto.
<<n lavoro più orientato al ripulire diverse idee sbagliate e dare consigli (non so come lo potrei definire. Psicoterapia, coaching, non saprei), vedendo se si registrano miglioramenti>>
Il problema principale è che CON LE RAGAZZE non registro miglioramenti concreti (essere meno timido ecc non significa miglioramento... per miglioramento io intendo un +1 tra quelle a cui piaccio, questo è migliorare). Magari miglioro anche, ma ogni anno mi si registrano sempre meno possibilità. La maggioranza dei ragazzi single della mia età escono almeno con 3-4 ragazze alla volta, sono contattati da loro ecc. A me ciò non succede. Per il momento sto cercando di allargare il mio giro di amicizie in modo che mi si presentino più possibilità e appaia un po' meno sfigato agli occhi delle ragazze (che se vedono che ho una buona vita sociale sono più disposte a conoscermi). Perché provarci dal nulla con tutte, anche quelle con l'anello al dito, se non si ha un ambiente in cui si è ben inseriti, non serve a niente, sono tutti due di picche che ok serviranno anche a desensibilizzare, su questo non ne dubito, ma in termini di risultati concreti rimaniam sempre lì. Sicuramente ci vuole molto più tempo, per entrambe le cose, rispetto a chi invece ha una vita sessuale più attiva.
So che per molti è scontato uscire, ci provano la sera stessa che escono e lei accetta... oppure escono e vengono fermati da ragazze che conoscono, ci scambian due parole e poi magari il giorno dopo si sentono e ci escono... Per me no, ma non per problemi di "timidezza", ma perché non ho abbastanza conoscenze/esperienza come loro. Per questo penso sia più utile un lavoro del genere rispetto ad una psicoterapia.
<<n lavoro più orientato al ripulire diverse idee sbagliate e dare consigli (non so come lo potrei definire. Psicoterapia, coaching, non saprei), vedendo se si registrano miglioramenti>>
questo non mi sembra il modo di lavorare di uno psicologo...
Per questa ragione avevo indicato sopra di verificare che la persona che ti segue fosse uno psicologo: www.psy.it è il sito sul quale si può verificare se si tratta di un collega o di un coach, counselor, ecc...
A parte che lo psicologo prepara un contratto col proprio pz. sul quale deve essere indicato che tipo di lavoro si sta portando avanti e tutti gli accordi presi, ma gli obiettivi per giungere al cambiamento sono condivisi col pz.
Mi lascia perplessa il fatto che tu abbia scritto "... vedendo se si registrano miglioramenti...".
In realtà, dopo la valutazione e visto il problema da risolvere, si segue una precisa strategia.
Qui mi pare non ci sia nulla di tutto ciò... Forse è questa la ragione per la quale non ci sono miglioramenti.
Se tutto è lasciato al caso, è chiaro che il pz. tende a rifare esattamente ciò che faceva prima. Per modificare gli schemi cognitivi e comportamentali disfunzionali e problematici del pz. è infatti indispensabile impostare un lavoro diverso.
Cordiali saluti,
Quindi lei cosa mi consiglia di dire al prossimo incontro? Cambiare strategia ma in che senso? Fare diciamo degli 'esercizi' precisi? Io al momento sto pensando a fare le seguenti cose: allargare la mia vita sociale, sforzarmi di esser più estroverso e socievole ecc. Provarci a caso con tutte non mi darà risultati. Provarci con tutte ha senso se si han già tutte queste cose. Che poi se la tua vita procede bene e sei interessante non hai bisogno di provarci, verranno loro a conoscerti. Almeno così risulta osservandomi intorno
Cambiare strategia significa che se un determinato modo di comportarsi non funziona, lo elimino e scelgo qualcos'altro. Non a caso, ma mirato e specifico per risolvere quella certa situazione che è problematica.
Provarci a caso certamente non funziona, proprio per le ragioni che ho già spiegato sopra (post n. 19).
Cordiali saluti,
Se non ti è stato chiarito questo, si tratta di un intervento che probabilmente ha già dato tutto quel che poteva dare.
>>> Per il momento sto cercando di allargare il mio giro di amicizie in modo che mi si presentino più possibilità e appaia un po' meno sfigato
>>>
No, è proprio il contrario.
Prima devi cambiare tu, e in tal modo il giro si allargherà. Altrimenti, anche se riuscissi a inserirti in un "giro" ampio e con tanta scelta, restando come sei adesso sembreresti PIU' sfigato. Saresti l'ultima ruota del carro negli occhi di maschi e femmine, e i maschi più intraprendenti ti soffierebbero ogni occasione.
Quello del "giro", del nido caldo e protettivo, è un mito che devi sfatare, altrimenti continuerai a cercare nel posto sbagliato e a illuderti senza nemmeno rendertene conto.
Chi ci sa fare con le donne può benissimo uscire da solo e rimorchiare ugualmente, non ha alcun bisogno dei "giri".
Cambiando frequentazioni non pretendo che mi venga servito tutto, no. A me interessa frequetnare anche nuove persone perché così posso provarci più tranquillamente senza venir giudicato
Perché diversamente dall'uscire con 2-3 altri ragazzi come ci provo? Facebook e/o quando vado a studiare, mi vengono in mente solo questi...
Nel senso. Teniamo per buono che io al momento mi stia inserendo in un gruppetto di alcuni compagni d'università. Nel frattempo come mi muovo sapendo che le amicizie attuali che frequento non hanno interesse a uscire per conoscere delle ragazze? Mi rimane solo facebook ma tanto per far pratica, è difficile che riesca a costruire qualcosa così.
Se proprio non vuoi andare da uno psicologo (o cambiare quello attuale), almeno fatti amico un ragazzo che di donne ne capisce davvero. Pagagli qualche birra ed eleggilo a tuo insegnante, dicendogli chiaramente che di donne non ne capisci nulla e che saresti lieto d'imparare qualcosa da lui.
Le persone sono disposte ad aiutare, più di quel che sembra, se si riesce a fare un atto di umiltà e a riconoscere apertamente le loro capacità.
Perciò impara l'umiltà, invece di cercare di proteggerti troppo.
Però evita di cadere nella tentazione di fare il "succhiaruote", come quei ciclisti che prendono la scia di quello avanti a loro, cioè non aspettare che sia lui a presentarti qualche ragazza. Fatti insegnare a pescare, invece che farti dare pesci. Osservalo quando è in azione, ruba con gli occhi e poi... vai tu stesso in prima linea. Sbaglia, accetta che sbaglierai - perché tanto sbaglierai, farai figuracce e sarai rifiutato - e vai avanti lo stesso.
Sembra quasi che lei calcoli le cose con esattezza millimetrica. Uno stratega che prepara una battaglia. Anche l'analisi che fa di se stesso sembra molto lucida, neutra, come se riuscisse a guardarsi dall'esterno e si dipinge a tinte grigie, si definisce un anonimo. Nè bello, nè brutto, nè sociale, nè asociale. Un comune mortale ma non ci trasmette una minima tinta emotiva.
Detto questo mi sembra anche che lei stia attraversando una fase in verità di transizione di se stesso, di riscoperta e di crescita. Sta cercando di capire i suoi limiti e di tirare anche qualche punizione da fuori area per vedere se ne è in grado e comprendere meglio le sue risorse.
Sono convinto invece che stia facendo un percorso terapeutico valido che le sta dando una maggiore sicurezza in se stesso (probabilmente di quella che aveva in passato) e si sta buttando sempre di più nella "mischia". Ad esempio, ci ha rivolto una domanda precisa ma in pochissimo tempo da solo o meglio con l'ausilio del suo psicologo ha trovato una sua risposta, adatta per quello che lei sente in questo momento.
Probabilmente i tempi adesso sono maturi e alla prima occasione riuscirà a "segnare il goal": non mi sento di aggiungere nulla se non dirle di godersela quando sarà e non vivere questa situazione con un carico di ansia troppo elevato.
Cordialmente
Dott. Mauro Bruzzese,
Psicologo clinico presso il Newham University Hospital di Londra, Fondatore e CEO di PsicologON.
www.psicologon.com
il fatto che lavorino o meno rappresenta invece un dettaglio non da poco, dato che rappresenta quela differenza tra le sue possibilità economiche e quelle dell'altro.
Nonchè tra ciò che è raggiungibile e ciò che non lo è, cio che è minimo atteso e ciò che è gradito dono.
Economicamente parlando, si può essere povero tra i ricchi, o ricco tra i poveri.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.