Paura delle relazioni e disinteresse sessuale

Buongiorno gentili psicologi
come ho scritto in altri post pubblicati poche settimane fa sto vivendo un mutevole ed evolvente disagio di natura relazionale.
Dalla fine della mia relazione (durata quasi 9 anni) e dalla scoperta del fatto che lui sta con un'altra persona e che, con tutta probabilità, la conoscesse prima di lasciarmi ha suscitato in me sentimenti contrastanti.
La mia relazione è terminata 6 mesi fa circa (poco meno).
Immediatamente ho conosciuto una folta compagnia e mi sono immerso in un panorama di uscite, divertimento e vita molto "gay-style" (il termine può rendere l'idea). In un primo momento mi sono divertito molto con numerose esperienze sessuali, molte delle quali mi hanno lasciato una profonda tristezza.
Adesso mi accade che da un lato sono assolutamente immobile ed impaurito verso nuove conoscenze che possano portare a nuove relazioni e dall'altro sto perdendo anche l'interesse verso la vita sessuale.
Mi sento immobile. L'unica cosa che riesco a fare è uscire con "pseudo-amici", più o meno tali e cercare in qualche modo di divertirmi.
Ma non capisco perchè, anzichè uscire dalla mia delusione, ho sempre più paura di avere una nuova relazione (l'idea di una relazione mi mette ansia) e, allo stesso tempo, non ho molti interessi di natura sessuale (cosa che avevo fino a un mese fa).
Ho mandato a monte molte conoscenze, sia per eventuali percorsi di conoscenza relazionale, sia per avventure sessuali.
Addirittura mi capita di non essere attratto da ragazzi obiettivamente piacevoli anche fisicamente, cosa che incuriosisce. Questo non accade perchè io abbia dubbi circa la mia sessualità (ovviamente), ma perchè ... non so, sono stanco. Cosa vuol dire?
Non riesco a decifrare i miei sentimenti: stanchezza, apatia, paura, profonda delusione, paura di invecchiare e caducità, disinteresse verso molte attività, disgusto, nausea, inadeguatezza, un pò d'ansia, ed ancora stanchezza, delusione e paura fortissima della solitudine.
Quale potrebbe essere l'origine di tutto ciò? Cosa significa il disinteresse sessuale? Da dove devo cominciare?
Sono confuso, ogni giorno di più. Ed ho paura che possa risentirne anche il lavoro. Aiutatemi :)
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Dr. Michele Spalletti Psicoterapeuta, Psicologo 210 6
G.le utente, da quadro da lei descritto in particolare relativamente alla separazione dal suo ex, credo ci siano gli elementi per far luce sulla introversione della libido di cui parla.
La fine di una relazione, tra l'altro molto lunga, e la motivazione che l'ha determinata non possono che generare un grande lutto ed un ritiro dell'interesse verso il mondo.
In un ottica interpretativa di tipo psicoanalitico, infatti, quando subiamo delle cocenti delusioni amorose tendiamo a ritrarre la libido su noi stessi, disinvestendola dalla realtà esterna, oltre che a rimuovere ciò che ha causato la delusione affettiva.
Tutto ciò comporta, come corollario, che non siamo più attratti dagli altri, come dire che non abbiamo più fiducia nell'alterità in senso simbolico ed affettivo, vista anche la sua delusione amorosa.
Tutto ciò per rassicurarla su quanto le sta accadendo, trattandosi di un periodo in cui sta ancora attraversando gli effetti negativi di una separazione, tempo nel quale dovrebbe evolversi un certo lavoro del lutto, rispetto al suo ex, che inevitabilmente porta con sé un pò di tristezza e sentimento depresso.
Consideri che solitamente tale stato dura generalmente circa 8 mesi, ma può protrarsi anche più a lungo e lasciare degli strascichi relativamente alla fiducia che potrà riservare in futuro sul suo oggetto d'amore.
Il consiglio che posso darle e di provare a vedere anche le belle e positive che ha vissuto con il suo compagno, per favorire una sua idealizzazione importante per il superamento del lutto e per poter investire d'amore altre persone.

Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

solo pochissime settimane fa Le avevamo suggerito, in caso di persistente disagio, di provare a rivolgersi ad uno psicologo di persona.
Ha preso in considerazione questa idea? Che cosa ne pensa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Elisabetta Molteni Psicologo, Psicoterapeuta 113 3
Gentile utente, capisco la delusione e il venir meno di tutte le sue aspettative....
ma ho letto anche il consulto precedente, mi ha colpito molto e mi è piaciuta questa sua ultima frase "Per ora vorrei solo ... riuscire a guardare con un sorriso anche le piccole cose. Come spesso ho saputo fare." Questo inevitabilmente è un suo punto di forza, una sua risorsa, una sua abilità che le ha sempre permesso di andare avanti e su cui, anche in questo difficile momento, Lei può puntare!

La fine di una relazione, durata 9 anni e vissuta da Lei come un abbandono, certamente è un evento ricco di sensazioni difficili da decifrare, specie da soli: ha preso in considerazione l'idea di riprendere in questo momento la terapia (che mi pare Lei abbia concluso)? E di affrontare dunque questo momento con un professionista al suo fianco...

Un saluto

Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it

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Attivo dal 2013 al 2014
Ex utente
Gentili psicologi
sono daccordo circa l'idea di riprendere una terapia. Purtroppo però, almeno per quello che ho verificato, un percorso di questo tipo è piuttosto costoso per chi ha da sostenersi da solo come nel mio caso (con le mille spese che si hanno su un solo reddito) e non conosco se e come rendere un percorso di sostegno psicologico meno costoso di quello che spesso si presenta.
La mia paura, non so se fondata, è che ci possa essere alla base una ormai "patologia" depressiva. Non so come gestire la cosa.

Il mio è sicuramente un abbondono. Uno stupido, fastidioso e inutile abbandono.
Lui ha un altro ed io mi ritrovo con un pugno di mosche.
Io ho perso la meglio gioventù da ventenne, investito risorse, tempo, salute e progetti. Lui ha un altro.
E adesso mi sento quasi ridicolo. Nessuno ha voglia di ascoltarmi e nessuno ha mai centrato il problema o capito cosa ho vissuto.
E voglio solo tornare indietro. Non essere quello che sono stato, non fare tutto quello che ho fatto, non essere nato dove sono nato.
Forse era solo meglio che a 23 anni avessi continuato a fare il ventenne. E non arrampicarmi a 32 anni su una montagna impervia, in mezzo ai serpenti, pieno di rimpianti e con l'amaro in bocca.
Solo perchè in buona fede ho investito, per poi essere preso in grande stile per i fondelli. Ed il prezzo altissimo è stato un pezzo troppo importante di vita!

Non è assolutamente giusto! E non lo meritavo! Tutto qua...
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

tornare indietro non è possibile, ma è possibile -sulla base di quanto emerge come problematico nella Sua vita- trovare delle soluzioni per poter vivere decisamente meglio.

Tenga presente che trova gli psicologi anche nella strutture pubbliche.

Cordiali saluti,