Attacco di panico

Gent.mo dottore/gent.ma dottoressa
da tempo, oramai da circa 6 anni mi è stata diagnosticata la sindrome da attacchi di panico.
per la medesima sono in cura presso uno psicologo il quale mi ha consigliato, dopo aver fatto anche alcuni tests, la psicoterapia. Premetto che ancora non l'ho cominciata perchè non sono sicuro che non vi sia una patologia organica al cervello o al cuore o altre parti del corpo.
la cosa strana è che la maggio parte delle crisi io le ho mentre guido mentre in altri momenti della giornata o non ci faccio caso comunque sono sicuramente molto più lievi ho per lo meno i sintomi aperto in maniera meno forte.
le spiego. durante la guida improvvisamente avverto come una sensazione di stordimento di formicolio di paura di morire ed è come se qualcuno mi stesse stringendo le mani alla gola pur non comunque soffocando. tanto che in quel momento l'unica cosa che mi viene in mente e quello di avere un infarto. a volte riesco a superare anche guidando movendo molto le mani grattando la testa avvolte invece sono talmente forti che comunque ho bisogno di fermare la macchina. altra cosa che mi dà molta preoccupazione e che in alcuni casi questi sintomi sono o preceduti o seguiti da fortissime emicranie che passano quando esco dalla macchina lasciando comunque una bruttissima sensazione.
mi hanno assicurato che si tratta di crisi di panico problema è che ogni volta che ho un attacco è sempre come se fosse la prima volta. ho fatto numerosi analisi ho fatto anche una TAC proprio mentre avevo la crisi e mentre avevo il mal di testa senza risultati degni di nota. Ho fatto anche una prova da sforzo e anche da lì non è risultato nulla di particolarmente importante. soffro troppo troppo del morbo di Crohn e di una esofagite da reflusso abbastanza importante e proprio in occasione della prima crisi di panico ho scoperto di avere il morbo di Crohn.
mi sento veramente handicappato ed è una cosa bruttissima a 37 anni avere paura di mettersi macchina comunque mettersi macchina e fare un viaggio veramente bruttissimo.
lei di questa sintomatologia che cosa ne pensa?
La ringrazio la saluto e le auguro una buona fine è un buon principio di anno
cordialità
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile utente,
La sua richiesta di consulenza del 31 dicembre, fa propendere per un meccanismo di difesa, cioé una sorta di protezione della sintomatologia...
Dopo sei anni di disagio psico/ corporeo ed una prescrizione chiara da parte di un collega, perchè non si è ancora curato?
Quali vantaggi ha da queste limitazioni, da questa scadente qualità di vita?

Quando il corpo si esprime con i sintomi, questi oltre che tacitati, vanno anche ascoltati ed interpretati al fine di riprendere quell' antico e credo smarrito, dialogo psiche/ soma.

La terapia potrebbe anche essere combinata: farmacoterapia e psicoterapia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto scrive la mia collega, dr.ssa Randone.
Il suo rimanere ancorato ad aspetti che spieghino il suo problema in termini fisici, nonostante le indicazioni del collega che la ha indirizzata ad una psicoterapia, sembra proprio un rifiuto di voler affrontare il problema. Spesso i problemi d'ansia hanno proprio a che fare con aspetti inconsci, per questo sembrano inspiegabili.
Una psicoterapia potrebbe aiutarla ad ampliare le sue possibilità di spiegare ciò che le accade.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Premetto che ancora non l'ho cominciata perchè non sono sicuro che non vi sia una patologia organica al cervello o al cuore o altre parti del corpo...lei di questa sintomatologia che cosa ne pensa?>

Gentile Utente,
penso che dovrebbe seguire le indicazioni di chi ha valutato la sua condizione di persona se vuole davvero riuscire a far fronte efficacemente ai suoi disagi.
Continuando in questo modo, senza le cure adeguate, come lei stesso può constatare, il suo disturbo non si risove.
D'altra parte le hanno fornito una diagnosi precisa, e ancora di più <mi hanno assicurato che si tratta di crisi di panico>.
Si rivolga dunque a un nostro collega di persona senza esitazioni, inizi col fissare un primo appuntamento.

Cordialità e auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

da un punto di vista sintomatologico, l'attacco di panico ha caratteristiche molto precise:

-intensa paura e disagio, accompagnati da altri sintomi, quali palpitazioni, sudorazione, tremori fini o con grandi scosse, fame d'aria e sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, vertigini, ma anche sensazioni di testa vuota, derealizzazione e depersonalizzazione, paura di perdere il controllo e di impazzire, paura di morire, a volte anche parestesie, brividi o vampate di calore.

Però le caratteristiche imprescindibili sono:

- inizio improvviso che raggiunge molto rapidamente l'apice (circa 10 minuti ma a volte anche meno) ed è accompagnato da un senso di pericolo o catastrofe imminente e dalla sensazione come di urgenza di allontanarsi.

- la persona riferisce "stavo per morire" o "mi sembrava di impazzire" e spesso si reca al PS, certo di avere un infarto.

Però l'attacco di panico è un sintomo, così descritto, che può comparire nel disturbo da panico, nella fobia sociale,nella fobia specifica, nel DPTS.

Quindi è doveroso recarsi da un medico psichiatra o da uno psicologo che possa con precisione fare una diagnosi e impostare di conseguenza il miglior trattamento (farmacologico e/o psicoterapico).

Uno dei trattamenti elettivi per i disturbi d'ansia è la psicoterapia cognitivo-comportamentale:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html

Il fatto che a Lei possa sembrare che ogni attacco sia destabilizzante (come la prima volta) è del tutto sensato, in quanto l'ansioso -come leggerà negli articoli linkati sopra- è poco capace di leggere le proprie emozioni e di conseguenza non è in grado di comprendere che cosa sta accadendo: ecco che la tachicardia dovuta all'ansia diviente sintomo di un imminente infarto e così via...

Per questa ragione il Collega che L'ha vista ha ritenuto opportuno per Lei una psicoterapia, per poter imparare a gestire l'ansia e il panico e poter stare bene.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

da un punto di vista sintomatologico, l'attacco di panico ha caratteristiche molto precise:

-intensa paura e disagio, accompagnati da altri sintomi, quali palpitazioni, sudorazione, tremori fini o con grandi scosse, fame d'aria e sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, vertigini, ma anche sensazioni di testa vuota, derealizzazione e depersonalizzazione, paura di perdere il controllo e di impazzire, paura di morire, a volte anche parestesie, brividi o vampate di calore.

Però le caratteristiche imprescindibili sono:

- inizio improvviso che raggiunge molto rapidamente l'apice (circa 10 minuti ma a volte anche meno) ed è accompagnato da un senso di pericolo o catastrofe imminente e dalla sensazione come di urgenza di allontanarsi.

- la persona riferisce "stavo per morire" o "mi sembrava di impazzire" e spesso si reca al PS, certo di avere un infarto.

Però l'attacco di panico è un sintomo, così descritto, che può comparire nel disturbo da panico, nella fobia sociale,nella fobia specifica, nel DPTS.

Quindi è doveroso recarsi da un medico psichiatra o da uno psicologo che possa con precisione fare una diagnosi e impostare di conseguenza il miglior trattamento (farmacologico e/o psicoterapico).

Uno dei trattamenti elettivi per i disturbi d'ansia è la psicoterapia cognitivo-comportamentale:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1384-e-davvero-psicoterapia-cognitivo-comportamentale.html

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1633-asportazione-chirurgica-dello-stato-ansioso.html

Il fatto che a Lei possa sembrare che ogni attacco sia destabilizzante (come la prima volta) è del tutto sensato, in quanto l'ansioso -come leggerà negli articoli linkati sopra- è poco capace di leggere le proprie emozioni e di conseguenza non è in grado di comprendere che cosa sta accadendo: ecco che la tachicardia dovuta all'ansia diviente sintomo di un imminente infarto e così via...

Per questa ragione il Collega che L'ha vista ha ritenuto opportuno per Lei una psicoterapia, per poter imparare a gestire l'ansia e il panico e poter stare bene.

Cordiali saluti,
Attacchi di panico

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