Eccesso di rabbia incontrollata per futili motivi
Mia figlia ha 19 anni e (anche da piccola) ha reazioni di rabbia incontrollata che sfociano in pesanti e offensive aggressioni verbali o, a volte, nei confronti dei fratelli, in aggressioni fisiche incontrollate.
La reazione rabbiosa nasce da futili motivi ma in tutti i casi scaturisce dal fatto di non venire accontentata nelle sue richieste, (es. voler vedere un programma televisivo al posto di quello che gli componenti stanno già vedendo oppure voler andar via da una visita a parenti mentre tutti gli altri familiari si attardano).
La reazione, poiché incontrollata e offensiva nei confronti dei presenti, mette tutti in forte imbarazzo.
Successivamente, quando si cerca di portarla a capire che ha esagerato, si giustifica dicendo che gli altri l'hanno fatto apposta a fare qualcosa pur sapendo che a lei non piace.
Sono preoccupata perché comincio a credere che abbia grossi problemi.
Per il resto è una ragazza carina e spigliata che sembra non avere grossi problemi a relazionarsi anche se ultimamente, da quando è stata lasciata dal suo ragazzo, tende a non voler più uscire e frequentare gli amici.
E' il caso di portarla da uno specialista e in caso affermativo da quale tipo di specialista?
Grazie
La reazione rabbiosa nasce da futili motivi ma in tutti i casi scaturisce dal fatto di non venire accontentata nelle sue richieste, (es. voler vedere un programma televisivo al posto di quello che gli componenti stanno già vedendo oppure voler andar via da una visita a parenti mentre tutti gli altri familiari si attardano).
La reazione, poiché incontrollata e offensiva nei confronti dei presenti, mette tutti in forte imbarazzo.
Successivamente, quando si cerca di portarla a capire che ha esagerato, si giustifica dicendo che gli altri l'hanno fatto apposta a fare qualcosa pur sapendo che a lei non piace.
Sono preoccupata perché comincio a credere che abbia grossi problemi.
Per il resto è una ragazza carina e spigliata che sembra non avere grossi problemi a relazionarsi anche se ultimamente, da quando è stata lasciata dal suo ragazzo, tende a non voler più uscire e frequentare gli amici.
E' il caso di portarla da uno specialista e in caso affermativo da quale tipo di specialista?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
partendo dal fondo della sua richiesta non credo che sia possibile oppure utile "portarla da uno specialista" se sua figlia non vuole. E' maggiorenne. Certo potrebbe essere fruttuoso per lei esplorare il significato di alcune emozioni, ma nessun lavoro psicologico è veramente efficace senza motivazione.
Data l'età e la rottura della relazione con il fidanzato è possibile che sua figlia stia attraversando un periodo stressante e le manifestazioni di rabbia possono esserne un indicatore.
Le invio un link sui rapporti tra relazioni familiari ed adolescenza:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1788-la-famiglia-dell-adolescente-quali-caratteristiche-generali.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
partendo dal fondo della sua richiesta non credo che sia possibile oppure utile "portarla da uno specialista" se sua figlia non vuole. E' maggiorenne. Certo potrebbe essere fruttuoso per lei esplorare il significato di alcune emozioni, ma nessun lavoro psicologico è veramente efficace senza motivazione.
Data l'età e la rottura della relazione con il fidanzato è possibile che sua figlia stia attraversando un periodo stressante e le manifestazioni di rabbia possono esserne un indicatore.
Le invio un link sui rapporti tra relazioni familiari ed adolescenza:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1788-la-famiglia-dell-adolescente-quali-caratteristiche-generali.html
Spero possa esserle utile.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile Utente,
Concordo con le riflessioni del Collega Dr. Mori.
Queste reazioni vengono messe in atto solo all'interno del contesto famigliare?
Come mai solo ora sente il bisogno di dover fare qualcosa?
Com'è stata la linea educativa che avete seguito con sua figlia?
Concordo con le riflessioni del Collega Dr. Mori.
Queste reazioni vengono messe in atto solo all'interno del contesto famigliare?
Come mai solo ora sente il bisogno di dover fare qualcosa?
Com'è stata la linea educativa che avete seguito con sua figlia?
[#3]
Ex utente
Ringrazio per le risposte.
Ne approfitto per precisare che queste reazioni avvengono principalmente in campo famigliare ma non solo.
In età prescolare queste reazioni le giustificavo in quanto le consideravo capricci infantili posti in essere da una bambina, pertanto incapace di intendere e di volere. Adesso, dopo l'ultimo episodio increscioso a casa di parenti con i quali non ha neanche una grande confidenza, ho iniziato a pensare all'esistenza di problemi psicologici.
Dal punto di vista educativo abbiamo sempre cercato con tutti e tre i figli di renderli autonomi, in grado di gestire i loro impegni scolastici e quotidiani in autonomia.
Ritengo che siamo stati decisi quando era necessario e affettuosi in generale.
Gli altri due sono affettuosi e responsabili. Lei, pur essendo la più grande, è meno responsabile e più distaccata, sempre pronta a rinfacciare le differenze educative poste in essere, a suo avviso, con lei rispetto ai fratelli con i quali saremmo più tolleranti e più generosi.
Forse ha sofferto di gelosia da piccola alla nascita del fratello e si porta dietro questo "rancore" nei nostri confronti. O forse è solo caratterialmente egoista. O forse incapace di amare. Non saprei. Di sicuro non mi sembra avere delle reazioni normali.
E' per questo che chiedevo se non sia il caso di proporle (visto che come diceva giustamente il dott. Mori) un consulto da uno specialista.
Grazie ancora per l'attenzione
Ne approfitto per precisare che queste reazioni avvengono principalmente in campo famigliare ma non solo.
In età prescolare queste reazioni le giustificavo in quanto le consideravo capricci infantili posti in essere da una bambina, pertanto incapace di intendere e di volere. Adesso, dopo l'ultimo episodio increscioso a casa di parenti con i quali non ha neanche una grande confidenza, ho iniziato a pensare all'esistenza di problemi psicologici.
Dal punto di vista educativo abbiamo sempre cercato con tutti e tre i figli di renderli autonomi, in grado di gestire i loro impegni scolastici e quotidiani in autonomia.
Ritengo che siamo stati decisi quando era necessario e affettuosi in generale.
Gli altri due sono affettuosi e responsabili. Lei, pur essendo la più grande, è meno responsabile e più distaccata, sempre pronta a rinfacciare le differenze educative poste in essere, a suo avviso, con lei rispetto ai fratelli con i quali saremmo più tolleranti e più generosi.
Forse ha sofferto di gelosia da piccola alla nascita del fratello e si porta dietro questo "rancore" nei nostri confronti. O forse è solo caratterialmente egoista. O forse incapace di amare. Non saprei. Di sicuro non mi sembra avere delle reazioni normali.
E' per questo che chiedevo se non sia il caso di proporle (visto che come diceva giustamente il dott. Mori) un consulto da uno specialista.
Grazie ancora per l'attenzione
[#4]
Gentile Utente,
>>In età prescolare queste reazioni le giustificavo in quanto le consideravo capricci infantili posti in essere da una bambina, pertanto incapace di intendere e di volere.<<
il nocciolo della questione sta qui. Visto che l'educazione non è un "processo" (giudiziario) al minore, i bambini anche se piccoli, non dovrebbero essere considerati incapaci di intendere e volere (categoria usata nelle perizie psichiatriche per valutare se un'imputato può essere processato o meno).
Questa riflessione è importante perché implicitamente è un po' come dire: "visto che è piccola e non comprende le sue azioni è inutile educarla".
In merito ad una consulenza psicologica sono del parere che possa essere molto utile, ma è una richiesta che dovrebbe nascere da sua figlia.
>>In età prescolare queste reazioni le giustificavo in quanto le consideravo capricci infantili posti in essere da una bambina, pertanto incapace di intendere e di volere.<<
il nocciolo della questione sta qui. Visto che l'educazione non è un "processo" (giudiziario) al minore, i bambini anche se piccoli, non dovrebbero essere considerati incapaci di intendere e volere (categoria usata nelle perizie psichiatriche per valutare se un'imputato può essere processato o meno).
Questa riflessione è importante perché implicitamente è un po' come dire: "visto che è piccola e non comprende le sue azioni è inutile educarla".
In merito ad una consulenza psicologica sono del parere che possa essere molto utile, ma è una richiesta che dovrebbe nascere da sua figlia.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 6.5k visite dal 30/12/2013.
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