Il mio ex mi sta assillando

Gentili dottori,
ho avuto una storia con un uomo per 6 mesi, dopodiché lo stesso, circa un mese fa, mi confessa un tradimento e dopo poco decide di lasciarmi, adducendo, oltre all'interesse per questa donna, anche una sua mancata realizzazione nel nostro rapporto, dichiarando che ci si sentiva stretto e si era imposto di andare avanti pur avvertendo che dentro si sentiva venir meno la convinzione. Tutto questo senza mai farmi captare il sentore di una crisi.
Lui si è sempre detto pieno di sensi di colpa per ciò che ha fatto, ma a tutti gli effetti continua a vivere e a vedere quest'altra come niente fosse.
Premetto che è in cura da una psicoterapeuta da qualche anno, ha avuto crisi depressive in passato, è uno che tende a compiangersi, a fare la vittima, ha un cattivo rapporto con la famiglia che è molto invadente. Con me si era dimostrato un po' geloso e possessivo, ma io credevo che fosse perché era tanto innamorato.
Durante una delle nostre ultime conversazioni via chat, nella quale siamo finiti a parlare della fine della nostra storia, i toni si sono fatti un po' tesi e ho concluso dicendogli che evitasse di cercarmi, perché io, dopo la mazzata inaspettata e dolorosissima che mi ha inferto, sto tentando di rifarmi una vita con enorme sforzo e che un'altra persona ha mostrato interesse per me e avevo intenzione di uscirci.
Apriti cielo! Ha iniziato a scrivermi parole irripetibili su quanto io mi fossi consolata facilmente, su quanto avessi subito trovato un rimpiazzo con cui trastullarmi e altre cose molto pesanti e brutte. Ho cercato di farlo ragionare, di dirgli che, nonostante i miei sentimenti per lui ci fossero ancora, non ho fatto altro che quello che mi aveva chiesto, cioè allontanarmi, non illudermi, non aspettarlo, ma non c'è stato modo di calmarlo. Era pieno di odio e di rabbia cieca nei miei confronti e verso se stesso. E' arrivato addirittura a minacciare di suicidarsi, ché tanto io ho già voltato pagina, che lui non è stato capace di darmi nulla, che non mi ha mai resa felice, che con me ha sbagliato tutto, e che ora è arrivato il momento di coronare degnamente questo sfacelo. Lo diceva come se volesse far scattare dei sensi di colpa terribili in me, come fossi io, col mio comportamento, a farlo suicidare.
Ovviamente NON si è ucciso... ma ha fatto di peggio: ha iniziato a tempestarmi di sms molto sconci e pesanti, dove mi chiede com'è andare a letto con quest'altro, se è più bravo di lui, dicendomi che gli faccio schifo, che prova ribrezzo e strazio, che mi odia quasi quanto odia se stesso.
Io sono basita, distrutta e anche in ansia per il timore (spero infondato) che possa venire a cercarmi a casa.
Dopo avergli scritto di cancellarmi dalla sua vita, ho ovviamente interrotto tutti i contatti, ma ancora i messaggi continuano a perseguitarmi.
Li sto salvando tutti, pensando anche a una possibile denuncia per stalking che spero comunque di evitare.
Voi come mi consigliereste di trattare con un soggetto così?
Grazie infinite.
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile utente,
Per quanto riguarda il suo vissuto e le emozioni ad esso correlate, dovrebbe discuterne in seduta, la sua terapeuta ha sicuramente più elementi di noi, per poterla aiutare nell' elaborazione psichica.

Per quanto riguarda il resto, c' è sempre la polizia, se dovesse persistere nei messaggi assillanti, li conservi ed aspetti di vedere come procede.


Le allego una lettura sullo stalker

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1734-stalker-se-lo-conosci-lo-eviti.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con le preziose indicazioni della mia collega, dr.ssa Randone.
Conservi i messaggi e se la situazione continua decida il da farsi.
Dico "se" in quanto è possibile che sia una reazione transitoria. E' possibile da ciò che scrive che l'uomo volesse essere inseguito da lei, che desiderasse pensarla distrutta dal dolore di un abbandono.
Adesso ha realizzato che lei non è più un'opportunità.
Adesso siete in due a dover ricostruire su un rapporto finito male.
Si faccia coraggio.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
Utente
Utente
Egr. dott. Mori,
è esattamente l'impressione che ha dato a me.
Finché era lui a dirmi: 'non voglio illuderti, non aspettarmi, torna a sorridere', ma sapeva che io continuavo a star male e a sperare in un suo ritorno, era docile e pieno di sensi di colpa; una volta che ha capito che io mi stavo rifacendo una vita e che un altro potenziale uomo poteva intrattenersi con me, è esploso. Ha perso la brocca completamente. Mi ha scritto cose irripetibili. E molte di essere incentrate sul sesso che, secondo lui, io avrei già consumato con quest'altro. E' come accecato dal fatto che non possa più 'possedermi' (soprattutto fisicamente) e che tutte le cose che facevo con lui adesso io le faccia con un altro.
Ho la raggelante impressione di trovarmi di fronte un pazzo, accecato da un'assurda e gratuita gelosia, una persona completamente diversa da quella che per sei mesi mi chiamava 'amore della mia vita', che dichiarava di voler invecchiare con me, che mi faceva sentire la 'salvatrice' della sua anima tormentata...
Ancora più assurdo se si pensa che è stato LUI il primo a tradirmi e poi ad abbandonarmi.
Secondo voi la strategia del silenzio assoluto da parte mia può essere corretta?
O dovrei mettergli 'paura' minacciando di denunciarlo?
Non so davvero come comportarmi.
Sono arrabbiatissima per come mi sta mettendo angoscia e allo stesso tempo ho paura...
Grazie ancora.
[#4]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Lo diceva come se volesse far scattare dei sensi di colpa terribili in me, come fossi io, col mio comportamento, a farlo suicidare.<<
questo è un tipico atteggiamento di una persona che tende a manipolare il partner. Possiamo anche comprendere il suo essere "geloso e possessivo", probabilmente derivante da un profondo senso di insicurezza.

>>..sto tentando di rifarmi una vita con enorme sforzo e che un'altra persona ha mostrato interesse per me e avevo intenzione di uscirci.<<
probabilmente questa persona ha idealizzato il vostro rapporto e ogni cosa "esce" dal suo schema viene percepito come un profondo tradimento. E quando l'ideale viene infranto, l'oggetto, ossia lei che scrive, deve essere svalutato perché non collima più con la rappresentazione iniziale.

>>Sono arrabbiatissima per come mi sta mettendo angoscia e allo stesso tempo ho paura..<<
queste sensazioni non dovrebbero essere presenti in un "rapporto sano".

Se i messaggi sono offensivi e/o minacciosi, si parla già di stalking.

>>Secondo voi la strategia del silenzio assoluto da parte mia può essere corretta?
O dovrei mettergli 'paura' minacciando di denunciarlo?<<
potrebbe essere utile non rispondere per evitare altri "appigli". Se si sente minacciata deve essere lei a valutare la scelta migliore, magari consultando un Collega di persona.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> per sei mesi mi chiamava 'amore della mia vita', che dichiarava di voler invecchiare con me, che mi faceva sentire la 'salvatrice' della sua anima tormentata
>>>

Per il futuro, il suggerimento è diffidare *sempre* di chi promette mari e monti, in qualunque ambito, non solo quello amoroso. Che l'amore possa risolvere i problemi è soltanto una perniciosa illusione:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html

Riguardo al presente, il parere dei colleghi ritengo sia stato già esaustivo. A questo punto non serve interpretare i comportamenti di questa persona, evidentemente molto disturbata, occorre invece tener presente che quando qualcuno si permette di comportarsi in modo insistente, importuno e persecutorio come sta accadendo qui, è perché c'è la convinzione di poterselo permettere. O per motivi propri, o perché la qualità della relazione è (era) tale da averglielo lasciato credere.

Quindi io cambierei registro. Uscirei dai toni remissivi, semmai ce ne fossero stati, metterei le cose in chiaro e gli direi senza troppi giri di parole che non si deve più permettersi di disturbarla, di lasciarla in pace e che in caso contrario potrebbe davvero decidere di rivolgersi alle autorità giudiziaria per le dovute contromisure.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#6]
Utente
Utente
Era esattamente quello che pensavo di fare tra qualche giorno, se i messaggi dovessero continuare.
Grazie.