Controllare l'ira

Buonasera egregi dottori.

Ultimamente soffro di attacchi di rabbia frequenti e quasi incontrollati. La cosa intralcia la mia normale esistenza quotidiana in quanto, innanzitutto, ho una relazione stabile in cui spesso si litiga spesso a causa di ciò. Inoltre lavoro con i bambini, e quando non mi ascoltano, disobbediscono, non riesco a non dargli peso: raramente urlo contro di loro, quindi trattengo tutto, ma la rabbia rimane dentro di me e dormo male; mi sveglio di umore ancora più nero del giorno prima, carica d’ira.
Mi rendo conto tra l’altro che in queste situazioni (sia che io litighi col partner, sia che io sgridi un bambino) provo quasi piacere a sminuire con parole dure l’altro, è l'unica cosa che mi calma un po'.
Per quanto riguarda il lavoro stavo pensando addirittura di lasciarlo, perché essere sempre stressata il giorno dopo è difficile da accettare, divento ancora più acida anche con chi non c’entra nulla. Tuttavia i soldi mi servono e amo il mio lavoro...l’unico problema sono quel paio di bambini ingestibili.

Non so se può c’entrare con tutto questo, ma aggiungo che non ho molti contatti con le persone in generale, sono una persona che si isola molto – sin da quando ero piccola. Ai tempi della scuola non avevo la classica “compagnia” di amici che avevano tutti, quindi non mi sono mai abituata a uscire con della gente, entrare in confidenza, eccetera. A parte il mio ragazzo non ho alcun rapporto particolarmente rilevante e quando cerco di approfondirne uno mi attanaglia una paura più forte di me, che ovviamente blocca tutto il processo. Credo sia anche perché l’unica vera amica che io abbia mai avuto, con cui sono stata legata 10 ininterrotti anni, mi abbia tradita e abbandonata solo un anno fa...

Spero di non aver scritto troppo e che qualcuno mi possa aiutare.
Cordiali saluti e grazie in anticipo.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Ultimamente soffro di attacchi di rabbia frequenti e quasi incontrollati.>
Cioè da quando?
Da quanto tempo svolge questo lavoro?
Come si trova nell'ambiente lavorativo, con i colleghi e i superiori?
Quanto si sente adeguata rispetto al suo prossimo?

Com'è la sua situazione familiare, i rapporti con i suoi genitori?
E il rapporto con il suo partner, per quali motivi discutete?

In precedenza come stava?

Perdoni le molte domande ma sono utili per inquadrare meglio la situazione e darle una risposta più compiuta, pur nei limiti di un consulto on line.


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> lavoro con i bambini, e quando non mi ascoltano, disobbediscono, non riesco a non dargli peso: raramente urlo contro di loro, quindi trattengo tutto,
>>>

Questo potrebbe essere poco produttivo, per non dire addirittura potenzialmente pericoloso.

>>> ma la rabbia rimane dentro di me
>>>

Questo ancora di più, perché la rabbia accumulata rischia di esplodere, alla fine.

La rabbia è un'emozione come le altre che ha una sua funzione, a meno che non si sia in presenza di un disturbo dell'umore. Che potrebbe non avere cause immediate e identificabili, oppure potrebbe dipendere da un qualche bisogno frustrato che si porta dietro. Ad esempio la difficoltà relazionale a cui accenna.

Sarebbe opportuno chiedere un consulto specialistico, per far valutare tutto quanto, anche tenendo conto del delicato lavoro che svolge.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Utente
Utente
"Cioè da quando? "
Direi dall'inizio di questo mese

"Da quanto tempo svolge questo lavoro?"
Da 3 mesi

"Come si trova nell'ambiente lavorativo, con i colleghi e i superiori?"
Con i colleghi, sul piano personale bene perchè li conosco da anni, ma sul lavoro interagiamo poco perchè ognuno ha i suoi compiti e difficilmente ci si dà una mano...

"Quanto si sente adeguata rispetto al suo prossimo?"
Se si parla di capacità, intelligenza ecc mi sento adeguata perchè ho sempre primeggiato (ad esempio a scuola, all'università, ecc), ma se si parla di affettività e rapporti mi sento sempre la pecora nera, sempre "poco interessante" per il prossimo

"Com'è la sua situazione familiare, i rapporti con i suoi genitori?"
Con mio padre abbastanza buono poiché siamo simili, ma ci vediamo poco. Con mia madre è conflittuale ormai da anni (la sua l'ho sempre percepita come invidia, non la ritengo una motivazione razionale...)

"E il rapporto con il suo partner, per quali motivi discutete?"
Il mio partner in famiglia ha gravi problemi da quando è piccolo quindi per lui sono il mondo intero, basta poco perchè lui vada in paranoia (quindi si immagini quando io mi arrabbio...spesso mi tiene sveglia tutta la notte finché non si arriva a fare pace) - lui però non è un "isolato" come me, esce spesso con le persone, anche se non confida nulla di sé a nessuno a parte me

"In precedenza come stava?"
Come avrà intuito dalle risposte sopra problemi relazionali stressanti li ho sempre avuti, tuttavia mi sentivo meno instabile di ora: anche se dalla mia richiesta di aiuto non sembra, sono sempre stata sicura di me e delle mie capacità . Questa rabbia prorompente invece mi sta facendo pensare che forse a qualcosa non sono adatta


"Perdoni le molte domande" :
Ma si figuri, la ringrazio tanto anzi.
[#4]
Utente
Utente
"Ad esempio la difficoltà relazionale a cui accenna."
Sto pensando in effetti di non saper rapportarmi nemmeno con i bambini: finché sono obbedienti mi adorano, perchè mi viene spontaneo essere molto dolce con loro. Ma se non lo sono, io non posso essere affettuosa, ma nemmeno so arrabbiarmi seriamente (come fanno certe colleghe che urlano parecchio): in quella situazione mi trovo un po' spaesata

"Sarebbe opportuno chiedere un consulto specialistico, per far valutare tutto quanto, anche tenendo conto del delicato lavoro che svolge."

Ha ragione ed infatti ci ho pensato (piuttosto che mollare così, su due piedi, il lavoro), tuttavia per un consulto più approfondito non avrei abbastanza soldi. Pensavo, magari, di rivolgermi all'ASL

Grazie anche a lei.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La ASL è certamente una possibilità. Alternativamente, se è anche studente, potrebbe chiedere un colloquio allo sportello di ascolto psicologico per studenti della sua facoltà, a costo zero. Non potrà ricevere un trattamento vero e proprio, caso ce ne fosse bisogno, ma potrebbe essere un buon primo passo da cui iniziare.
[#6]
Utente
Utente
Scusate dottori, probabilmente la domanda che sto per porre non può avere una risposta certa ora, ma mi chiedevo da un po' di tempo: è possibile che io soffra di fobia sociale?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
A cosa pensa che le servirebbe, saperlo?

Le etichette diagnostiche servono soprattutto al clinico. Se lei ha un problema controllare l'ira con i bambini nel suo lavoro, è quello che occorre risolvere.