Depressione madre per malattia figlia
Gentilissimi dottori, innanzitutto ringrazio di cuore tutto il vostro staff per l'enorme aiuto che fornite a persone che hanno bisogno di consigli e di maggiori certezze su un tema così delicato come quello della salute. Purtroppo, negli ultimi tempi ho dovuto ricorrere spesso al vostro aiuto perchè sto vivendo una situazione molto particolare. Un anno e mezzo fa, mia sorella, a soli 31 anni, dopo la prima gravidanza, si è ammalata di tumore al seno. Dall'ottobre 2006 abbiamo iniziato un lungo calvario. Oggi mia sorella, nel complesso sta bene, ma continua a fare chemioterapia. Da quando abbiamo saputo questa terribile notizia, la vita di tutta la mia famiglia, la quotidianità, è stata stravolta. Ma vado al dunque. I problemi principali sono nati per quanto riguarda il comportamento di mia madre. Premetto che mia sorella non ha mai avuto rapporti idilliaci con lei perchè mia madre non ha mai accettato mio cognato (sono uguali di carattere, permalosi). Da quando si è ammalata mia sorella è però cambiata molto, ha iniziato a chiedere l'aiuto a mia madre cosa che prima non faceva, e riprende anche il marito se fa qualcosa di sbagliato. Affronta tutto con una forza sorprendente. I battibecchi con mio cognato però ora sono diventati problemi più seri. Mia madre ha addirittura alzato le mani verso mio cognato perchè ha risposto ad una sua provocazione. Ora non si parlano più. lui ha un carattere un pò presuntuoso e noi spesso lo riprendiamo. Mia madre invece ha il brutto vizio, che le ho sempre rimproverato, che quando rimane male di qualcosa non lo dice e poi, per cose davvero stupide, inizia a fare scenate fuori luogo e a chiamare i suoceri delle figlie per dire che "le sue figlie sono carogne" (premetto che siamo sempre state delle figlie per bene, abbiamo studiato pagandoci gli studi da sole perchè avevamo problemi a casa, e quando potevamo contribuivamo alla famiglia; anche mia madre si è però data molto da fare lavorando giorno e notte). lei si sente ingannata, abbandonata, anche quando ceniamo fra noi sorelle, a lei dà fastidio, immagina complotti (premetto che ogni volta che la invitiamo dice sempre di no). io l'ho sempre difesa dicendo che per quello che sta passando dobbiamo capirla.ma chi soffre di più è mia sorella. ora anche se esco a fare commissioni con mio cognato devo nasconderlo a mia madre, altrimenti si arrabbia, mi sento controllata. premetto che quando lei non è stata bene, le siamo state sempre vicine. non la lasciavamo mai sola. le ho fatto presente che ora che si è ammalata mia sorella sto con lei per darle una mano. del resto lavoro, e non posso dividermi fra tutti, anche perchè sono io che accompagno mia sorella a fare le terapie, parlo con i medici, sbrigo le carte necessarie. ora ho scoperto di essere incinta. la gravidanza però forse non sta procedendo bene e ho preferito non dire niente a nessuno per far stare tranquilla mia madre. non mi sembra giusto però dover pesare ogni cosa che faccio o che dico. anche mio padre non ce la fa più, perchè a casa lei fa continue scenate per ogni stupidaggine. cosa posso fare? ho pensato di metterla in contatto con altre mamme che devono fare i conti con la malattia di un figlio, per farle capire che non è l'unica, ma ho paura di farla abbattere di più. vi prego aiutatemi. scusatemi se mi sono dilungata. grazie di cuore.
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Gentile utente
In questa sede è possibile fornire solo suggerimenti di carattere generale, non effettuare interventi o consulti veri e propri.
Se, come mi pare di capire, sua madre vive la situazione come se foste voi la causa dei problemi e sente che siete voi che la fate stare male, è improbabile che riusciate a convincerla a farsi aiutare. Potreste provare, ma su che basi? Lei può sempre dire che se suo genero cambiasse e le figlie si comportassero meglio, tutto andrebbe bene.
Un'alternativa che vedo più percorribile sarebbe, invece, che lei richiedesse una consulenza per se stessa, spiegando la sua situazione e chiedendo che le venissero dati dei suggerimenti per agire in via indiretta, attraverso lei, su sua madre.
A questo proposito potrebbe richiedere un consulto presso un consulente psicologico che effettui un intervento di tipo breve strategico, che è particolarmente adatto alla risoluzione dei conflitti familiari come il vostro.
Cordiali saluti
In questa sede è possibile fornire solo suggerimenti di carattere generale, non effettuare interventi o consulti veri e propri.
Se, come mi pare di capire, sua madre vive la situazione come se foste voi la causa dei problemi e sente che siete voi che la fate stare male, è improbabile che riusciate a convincerla a farsi aiutare. Potreste provare, ma su che basi? Lei può sempre dire che se suo genero cambiasse e le figlie si comportassero meglio, tutto andrebbe bene.
Un'alternativa che vedo più percorribile sarebbe, invece, che lei richiedesse una consulenza per se stessa, spiegando la sua situazione e chiedendo che le venissero dati dei suggerimenti per agire in via indiretta, attraverso lei, su sua madre.
A questo proposito potrebbe richiedere un consulto presso un consulente psicologico che effettui un intervento di tipo breve strategico, che è particolarmente adatto alla risoluzione dei conflitti familiari come il vostro.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
grazie tante gentilissismo dottore, il suo intervento mi è stato veramente di aiuto. effettivamente il problema è appunto questo: non so davvero come agire perchè non posso rischiare di spaventarla ulteriormente. il fatto è che mia madre non ha grandi amicizie, non esce mai e non frequenta nessuno, il suo unico svago è la campagna. infatti, quando chiama a qualcuno (anche se, pazienza, sono i miei suoceri...) da una parte sono contenta, almeno si sfoga un pò. a chi mi posso rivolgere, dovrei chiedere alla ausl del mio distretto? lei avrebbe qualche centro nel salento da consigliermi? grazie veramente di cuore.
[#3]
Gentile utente
Per il servizio pubblico potrebbe rivolgersi alla AUSL del suo distretto. Credo però che in questo caso potrebbe non essere così semplice intervenire sulla scelta del professionista.
Per indicazioni su professionisti che ricevono privatamente, può contattarmi direttamente.
Cordiali saluti
Per il servizio pubblico potrebbe rivolgersi alla AUSL del suo distretto. Credo però che in questo caso potrebbe non essere così semplice intervenire sulla scelta del professionista.
Per indicazioni su professionisti che ricevono privatamente, può contattarmi direttamente.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 25/06/2008.
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