Ansia sociale e dubbi sul futuro

Salve, sono una ragazza di 19 anni e scrivo in merito a due miei problemi, probabilmente collegati: la difficoltà a socializzare e la totale mancanza di consapevolezza riguardo il mio futuro. Mi sono iscritta ad una facoltà solo per soddisfare i miei genitori, che insistono perché io finisca per svolgere una professione importante, ma non provo il minimo interesse per il mio corso di studi, tanto meno per i possibili sbocchi lavorativi. Il problema è che non ho un'alternativa: non ho la minima idea di cosa fare, non so cosa desidero, non ho aspirazioni o ambizioni. In passato ho avuto ispirazioni passeggere, che finivano sempre col dissolversi o mutare, ma è ormai da più di un anno che non ho idee. Spendo moltissimo tempo (troppo) a sognare ad occhi aperti una vita completa, piena e di successo, del tutto diversa dalla mia, e per questo faccio molta fatica a rapportarmi con la realtà effettiva e con il mondo esterno. Non riesco a legarmi alle persone, sono insofferente nei confronti della massa, mi reputo "diversa" da tutti. Sono consapevole di non essere intellettualmente superiore a nessuno, ma non riesco a fare a meno di trovare coloro che mi circondano banali o addirittura stupidi, non stimo quasi nessuno e mi ritrovo a desiderare di trovare qualcuno "come me", che mi possa capire. Sono sempre stata molto introversa e mi rifugio nella fantasia fin da bambina, per colmare il fatto di avere pochissime amicizie. L'anno scorso, in seguito a un periodo di forte stress, ho finito con il sviluppare forti dubbi riguardo il mio orientamento sessuale, e che sono poi spariti in seguito al mio miglioramento d'umore. Provo il forte desiderio di dare un nome a questo mio stato d'animo, non penso di essere depressa, ma non so come sia possibile.
Grazie in anticipo.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
leggo in un suo precedente consulto, che si sarebbe rivolta a un nostro collega direttamente.

Ci può dire se lo ha poi fatto?
Se si cosa ne è emerso?

Quali aspirazioni ha avuto in passato?
Ne ha mai parlato con i suoi genitori?
Che tipo di rapporto ha con loro?
Cosa fa oltra a studiare? Ha qualche amicizia, esce o le difficoltà di socializzazione che ci riferisce la ostacolano?

Perdoni le molte domande, ma sono utili per poterle dare una risposta maggiormente compiuta, pur nei limiti di un consulto on line.



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

se continua ad aderire alle esigenze dei suoi genitori difficilmente potrà provare a "desiderare" qualcosa di suo, proprio perché c'è qualcuno che lo fa per lei. L'università non è detto che sia sempre la "giusta" alternativa, soprattutto se non sviluppa delle competenze (e per fare questo la motivazione è fondamentale).

Le fantasticherie sul bisogno di successo emergono per compensare una realtà frustrante, ma si renderà conto che se sono troppo lontane dalle sue reali possibilità difficilmente si realizzeranno.

Lei è giovane e come molte le ragazze della sua età si trova a dovere decidere cosa voler "essere" e cosa voler "diventare" (la tipica "crisi di originalità").






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

il tuo rifuguarti in sogni ad occhi aperti per mancanza di "aspirazioni" e obiettivi concreti da raggiungere potrebbe essere ansia.
Prova a leggere questo articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Una valutazione da un Collega di persona potrebbe aiutarti a comprendere meglio la situazione e soprattutto a mettere a fuoco le soluzioni per cambiare.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile utente,
mi sembra di poter concordare con il collega Del Signore: se i suoi genitori hanno "deciso troppo" per lei, lei potrebbe aver smarrito questa facoltà di desiderare e decidere, facoltà che invece è bene sia sua personale.

Se questo fosse il suo caso, uno psicoterapeuta potrebbe aiutarla in questa delicata fase della vita in cui le scelte sono fondamentali, anche se molto probabilmente una terapia familiare otterrebbe risultati migliori.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#5]
Utente
Utente
Ringrazio tutti per l'aiuto e per la velocità delle risposte.
Rispondo alla Dr.ssa Rinella: con la psicoterapeuta di cui parlai feci solo una seduta, perché non mi trovai bene e perché la paura ossessiva di quel periodo sparì da sola, insieme allo stress.
Le aspirazioni che ho avuto in passato sono sempre state indirizzate all'ambito artistico, e non ne ho mai parlato con i miei genitori. Con loro ho un rapporto generalmente abbastanza buono, ma ho pochissima comunicazione con mia padre (non gli ho mai confidato nulla, è sempre stata mia madre a esporgli ciò che io confessavo a lei) e parlo qualche volta dei miei problemi con mia madre, ma più che altro per bisogno di sfogarmi, dal momento che lei non sembra capirmi. Entrambi sono sempre stati contrari alla mio desiderio di rivolgermi a uno psicoterapeuta, sostenendo che io fossi in grado di risolvere da sola i miei problemi, che enfatizzavo troppo e a cui sentivo la necessità di affibbiare una connotazione psicologica.
Per quanto riguarda l'ambito scolastico, mio padre è sempre stato molto severo con me, ponendo peraltro molte aspettative nei miei confronti.
Non faccio nulla oltre a studiare, ho solo un'amica con cui mi trovo bene ma che vedo pochissimo e un'altra conoscenza da cui mi faccio ogni tanto "trascinare" in giro malvolentieri. Finisco inevitabilmente per essere annoiata o infastidita quando mi trovo in compagnia d'altri.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Cara ragazza,

>>Entrambi sono sempre stati contrari alla mio desiderio di rivolgermi a uno psicoterapeuta, sostenendo che io fossi in grado di risolvere da sola i miei problemi, che enfatizzavo troppo e a cui sentivo la necessità di affibbiare una connotazione psicologica.<<
lei è maggiorenne e se sente il bisogno di rivolgersi ad un Collega dovrebbe farlo, altrimenti i suoi genitori decideranno per lei anche "quando", "se" e "come" può stare male. La necessità di dare una "connotazione psicologica" è molto importante nella sua condizione perché equivale al "pensiero".





[#7]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
come fa ad avere motivazioni per ciò che fa e ad avere idee chiare su se stessa se si sente in dovere di seguire le aspettative altrui?

Sembra manchi un dialogo migliore con i suoi genitori dato il tipo di relazione tra voi e di conseguenza fatichi a definirsi, si senta ostacolata ad esprimere bisogni e aspirazioni e in dovere di seguire quelli altrui. Una condizione che non favorisce il suo benessere e una qualità di vita più appagante.

Confrontarsi con un nostro collega direttamente, tanto più che ne sente la necessità, è possibile senza il consenso dei suoi genitori data la sua età. Si può rivolgere anche al servizio pubblico, ad esempio presso il Consultorio ASL Spazio Giovani del suo territorio, non occorre prescrizione medica.

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