Crisi università . urgente
Salve ho 24 anni , sono uno studente di medicina al 3 anno . A dire il vero dovrei essere al 5 anno ma sto ripetendo il 3 anno per la seconda volta a causa di un esame che non riesco proprio a fare.
Non ho mai avuto grandi motivazioni nel fare medicina: l'ho scelta un po' per esclusione, i miei sono medici quindi cmq un minimo l'influenza c'è stata, anche se loro non mi hanno mai imposto niente; rimane una delle poche facoltà che almeno in teoria assicurano un posto più o meno sicuro e dignitoso.
Non sono sicuramente uno di quegli esaltati che hanno avuto il sogno del camice bianco fin da bambini o di fare i dottor house del caso.
Sono sempre stato portato per le materie scientifiche: al liceo ero uno studente modello in tutte le materie ma matematica e fisica erano le mie preferite e spesso ero l'unico che riusciva a risolvere i problemi assegnati.
Purtroppo ho vissuto l'esame di stato molto male , la consideravo come una questione di vita o di morte e da li in poi sviluppai una sorta di repulsione/terrore nei confronti dei testi di studio soprattutto se corposi.
Subito dopo il diploma non avevo la minima idea di cosa fare: la scelta era (e rimane) limitata alle seguenti facoltà :
-facoltà puramente scientifiche come matematica o fisica
-ingegneria
-medicina
Le prime le considero come vera passione, il sogno dei sogni.
Ricordo che nella gita che avevo fatto al CERN avevo avuto come una illuminazione.
Ma le avevo scartate per 2 motivi:
a) sono ambiti nei quali emergono solo le eccellenze, io di sicuro non sono un genio e avevo paura di ritrovarmi frustrato e deluso. Insomma la paura di osare
b) l'approdo lavorativo , almeno qualcuno di "prestigio"(non in termini economici) non è assicurato, soprattutto in Italia.
Non volevo finire a fare l'insegnante al liceo o cose del genere come ripiego, magari in seguito a fallimenti in altri ambiti e vedere sfumare le proprie ambizioni e sogni.
Ingegneria era quello che volevo fare ma in realtà non avevo la minima idea di che significasse fare l'ingegnere.
Nell'estrema indecisione ho fatto il test di medicina e pur passandolo mi sono iscritto a ingegneria. Quell'anno l'ho trascorso convincendomi di aver fatto la scelta sbagliata, tutti mi dicevano che avevo fatto una stupidaggine. Superai quasi tutti gli esami discretamente bene e studiando davvero poco, ma non mi trovavo a mio agio in una classe dove erano tutti "invasati di computer" .
Inoltre pensavo che la laurea in ingegneria non mi avrebbe assicurato un posto di rilievo, non essendo "uno che si sa muovere" ero certo che sarei finito ad essere sfruttato come mediocre programmatore/tecnico .
Quindi rifeci il test di medicina e lo passai per la seconda volta e questa volta mi iscrissi.
Appena arrivato mi resi conto che diverse cose erano cambiate.
I volumi erano lievitati, mentre ad ingegneria gli esami richiedevano pochi giorni di studio , il numero di pagine era quadruplicato e mi ritrovai a rinchiudermi in casa per intere settimane.
L'ambiente era più variegato , non più solo fanatici dei computer ma anche gente in tiro e finalmente ragazze xD ma odiavo la presenza degli esaltati di turno.
Nel corso dei mesi , sessione dopo sessione sviluppai un'estrema frustrazione. Trovavo gli esami lunghi pesanti e prettamente mnemonici poco stimolanti e i voti sono stati mediocri.
I pochi reparti che ho fatto mi sono mediamente interessati anche se solo come spettatore, mai veramente a mio agio con il camice.
Non sopporto soprattutto il fatto che gente intellettualmente poco dotata vada avanti studiandosi a pappagallo tutto il libro, o peggio gente esaltata che magari supera l'esame con la "parlantina".
Questo non fa che rendere il tutto molto più frustrante.
Ora, forse il problema non è la facoltà ma sono io troppo bloccato e indeciso.
Nella mia università l'accesso al 4 anno è consentito solo in caso di superamento dell'esame di fisiologia.
A settembre mi è stata data la possibilità di iscrivermi al 4 anno a condizione di superare l'esame di fisiologia entro l'appello di dicembre...ma non l'ho superato.
A questo punto sono stato rimandato al 3 anno come ripetente.
Oltre la frustrazione del tutto non ho voglia di perdere un altro anno, a questo punto sarei tentato dal cambiare facoltà , anche solo per riprendere un po' di motivazione e ricostruire un minimo di autostima.
Ho tempo fino al 31 per chiedere il passaggio di facoltà .
Le opzioni sarebbero:
OPZIONE 1
Tornare a ingegneria dato che ho già fatto un anno, fare 2 anni e
e prendere laurea triennale e poi decidere se continuare . In questo modo eviterei di perdere quest'anno.
(Sinceramente però non so se poi potrò tornare senza problemi a medicina)
OPZIONE 2
Cambiare totalmente e riniziare daccapo iscrivendomi a fisica o matematica.
Sarebbe una scommessa una scelta da temerari, forse un po' avventata ma inseguirei i miei sogni.
OPZIONE 3
Continuare medicina.
Ora come ora solo l'idea di rifare l'esame mi provoca la nausea , ormai è una minestra amarissima da ingurgitare forzatamente.
Continuerei per inerzia (come sempre negli ultimi anni) e, detto francamente, solo perché non ho le palle di cambiare.
Per me medicina è come una ragazza carina e dolce che tutti vorrebbero e che tutti i genitori augurerebbero ai propri figli di sposare, ma che non mi fa emozionare , detto volgarmente non mi fa sesso, per cui sogno di avere storie più passionali con altre ragazze magari più maliziose
ma non ho il coraggio di tradire la mia fidanzata carina e dolce con una che potrebbe rivelarsi essere solo brava a letto.
Ho assoluto bisogno di consigli, in questi anni ho cercato di evitato di parlarne con amici un po' per vergogna un po' per timore di un loro giudizio ma adesso ho davvero bisogno di valutazioni dall'esterno anche perché i tempi sono ridottissimi.
Grazie a tutti e buone feste .
Non ho mai avuto grandi motivazioni nel fare medicina: l'ho scelta un po' per esclusione, i miei sono medici quindi cmq un minimo l'influenza c'è stata, anche se loro non mi hanno mai imposto niente; rimane una delle poche facoltà che almeno in teoria assicurano un posto più o meno sicuro e dignitoso.
Non sono sicuramente uno di quegli esaltati che hanno avuto il sogno del camice bianco fin da bambini o di fare i dottor house del caso.
Sono sempre stato portato per le materie scientifiche: al liceo ero uno studente modello in tutte le materie ma matematica e fisica erano le mie preferite e spesso ero l'unico che riusciva a risolvere i problemi assegnati.
Purtroppo ho vissuto l'esame di stato molto male , la consideravo come una questione di vita o di morte e da li in poi sviluppai una sorta di repulsione/terrore nei confronti dei testi di studio soprattutto se corposi.
Subito dopo il diploma non avevo la minima idea di cosa fare: la scelta era (e rimane) limitata alle seguenti facoltà :
-facoltà puramente scientifiche come matematica o fisica
-ingegneria
-medicina
Le prime le considero come vera passione, il sogno dei sogni.
Ricordo che nella gita che avevo fatto al CERN avevo avuto come una illuminazione.
Ma le avevo scartate per 2 motivi:
a) sono ambiti nei quali emergono solo le eccellenze, io di sicuro non sono un genio e avevo paura di ritrovarmi frustrato e deluso. Insomma la paura di osare
b) l'approdo lavorativo , almeno qualcuno di "prestigio"(non in termini economici) non è assicurato, soprattutto in Italia.
Non volevo finire a fare l'insegnante al liceo o cose del genere come ripiego, magari in seguito a fallimenti in altri ambiti e vedere sfumare le proprie ambizioni e sogni.
Ingegneria era quello che volevo fare ma in realtà non avevo la minima idea di che significasse fare l'ingegnere.
Nell'estrema indecisione ho fatto il test di medicina e pur passandolo mi sono iscritto a ingegneria. Quell'anno l'ho trascorso convincendomi di aver fatto la scelta sbagliata, tutti mi dicevano che avevo fatto una stupidaggine. Superai quasi tutti gli esami discretamente bene e studiando davvero poco, ma non mi trovavo a mio agio in una classe dove erano tutti "invasati di computer" .
Inoltre pensavo che la laurea in ingegneria non mi avrebbe assicurato un posto di rilievo, non essendo "uno che si sa muovere" ero certo che sarei finito ad essere sfruttato come mediocre programmatore/tecnico .
Quindi rifeci il test di medicina e lo passai per la seconda volta e questa volta mi iscrissi.
Appena arrivato mi resi conto che diverse cose erano cambiate.
I volumi erano lievitati, mentre ad ingegneria gli esami richiedevano pochi giorni di studio , il numero di pagine era quadruplicato e mi ritrovai a rinchiudermi in casa per intere settimane.
L'ambiente era più variegato , non più solo fanatici dei computer ma anche gente in tiro e finalmente ragazze xD ma odiavo la presenza degli esaltati di turno.
Nel corso dei mesi , sessione dopo sessione sviluppai un'estrema frustrazione. Trovavo gli esami lunghi pesanti e prettamente mnemonici poco stimolanti e i voti sono stati mediocri.
I pochi reparti che ho fatto mi sono mediamente interessati anche se solo come spettatore, mai veramente a mio agio con il camice.
Non sopporto soprattutto il fatto che gente intellettualmente poco dotata vada avanti studiandosi a pappagallo tutto il libro, o peggio gente esaltata che magari supera l'esame con la "parlantina".
Questo non fa che rendere il tutto molto più frustrante.
Ora, forse il problema non è la facoltà ma sono io troppo bloccato e indeciso.
Nella mia università l'accesso al 4 anno è consentito solo in caso di superamento dell'esame di fisiologia.
A settembre mi è stata data la possibilità di iscrivermi al 4 anno a condizione di superare l'esame di fisiologia entro l'appello di dicembre...ma non l'ho superato.
A questo punto sono stato rimandato al 3 anno come ripetente.
Oltre la frustrazione del tutto non ho voglia di perdere un altro anno, a questo punto sarei tentato dal cambiare facoltà , anche solo per riprendere un po' di motivazione e ricostruire un minimo di autostima.
Ho tempo fino al 31 per chiedere il passaggio di facoltà .
Le opzioni sarebbero:
OPZIONE 1
Tornare a ingegneria dato che ho già fatto un anno, fare 2 anni e
e prendere laurea triennale e poi decidere se continuare . In questo modo eviterei di perdere quest'anno.
(Sinceramente però non so se poi potrò tornare senza problemi a medicina)
OPZIONE 2
Cambiare totalmente e riniziare daccapo iscrivendomi a fisica o matematica.
Sarebbe una scommessa una scelta da temerari, forse un po' avventata ma inseguirei i miei sogni.
OPZIONE 3
Continuare medicina.
Ora come ora solo l'idea di rifare l'esame mi provoca la nausea , ormai è una minestra amarissima da ingurgitare forzatamente.
Continuerei per inerzia (come sempre negli ultimi anni) e, detto francamente, solo perché non ho le palle di cambiare.
Per me medicina è come una ragazza carina e dolce che tutti vorrebbero e che tutti i genitori augurerebbero ai propri figli di sposare, ma che non mi fa emozionare , detto volgarmente non mi fa sesso, per cui sogno di avere storie più passionali con altre ragazze magari più maliziose
ma non ho il coraggio di tradire la mia fidanzata carina e dolce con una che potrebbe rivelarsi essere solo brava a letto.
Ho assoluto bisogno di consigli, in questi anni ho cercato di evitato di parlarne con amici un po' per vergogna un po' per timore di un loro giudizio ma adesso ho davvero bisogno di valutazioni dall'esterno anche perché i tempi sono ridottissimi.
Grazie a tutti e buone feste .
[#1]
Gentile Ragazzo,
sembra più che altro siano state le aspettative dei suoi genitori a influire sulla scelta di medicina, oltre ad alcune considerazioni fatte da lei.
Se avesse scritto un po' prima avrei potuto suggerirle di rivolgersi allo sportello di ascolto della sua facoltà, per poter avere un aiuto diretto, ma il tempo stringe e non penso che possa beneficiarne prima del 31 dicembre, data vicinissima.
Provi a fare una lista scritta dei pro e dei contro per ogni scelta possibile, in modo più dettagliato di come ha fatto qui per chiarirsi un po' le idee e valutare meglio.
Tenga presente che si è importante considerare le possibilità lavorative future, ma anche le proprie passioni, motivazioni oltre che competenze e abilità per investire le proprie energie negli studi e nel lavoro.
La scelta può essere fatta solo da lei, anche se magari avrebbe potuto confrontarsi con qualche amico. Come mai questa paura del giudizio altrui?
sembra più che altro siano state le aspettative dei suoi genitori a influire sulla scelta di medicina, oltre ad alcune considerazioni fatte da lei.
Se avesse scritto un po' prima avrei potuto suggerirle di rivolgersi allo sportello di ascolto della sua facoltà, per poter avere un aiuto diretto, ma il tempo stringe e non penso che possa beneficiarne prima del 31 dicembre, data vicinissima.
Provi a fare una lista scritta dei pro e dei contro per ogni scelta possibile, in modo più dettagliato di come ha fatto qui per chiarirsi un po' le idee e valutare meglio.
Tenga presente che si è importante considerare le possibilità lavorative future, ma anche le proprie passioni, motivazioni oltre che competenze e abilità per investire le proprie energie negli studi e nel lavoro.
La scelta può essere fatta solo da lei, anche se magari avrebbe potuto confrontarsi con qualche amico. Come mai questa paura del giudizio altrui?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile utente, sicuramente nessun professionista qui può dirle adesso quale strada Lei potrebbe scegliere, se continuare con medicina, se seguire la passione con matematica o se tornare a ingegneria... forti della convinzione che ognuno può essere aiutato a trovare da sè la propria strada.
Posso solo incoraggiarla nel prendere una decisione che rispecchi anche (e soprattutto) il suo volere e non solo quello altrui!
Inoltre, vedo che ha spiegato la situazione con dovizia di particolari, in maniera molto dettagliata e organizzata: attenzione che nel tentativo di mantenere aperta ogni strada, analizzandola mentalmente in tutti i suoi dettagli, in modo da poter avere il controllo (immaginario) su ogni variabile di questa situazione, si corre il rischio di non intraprendere nessuna strada per il troppo timore di una 'decisione sbagliata'. Un grande in bocca al lupo!
Posso solo incoraggiarla nel prendere una decisione che rispecchi anche (e soprattutto) il suo volere e non solo quello altrui!
Inoltre, vedo che ha spiegato la situazione con dovizia di particolari, in maniera molto dettagliata e organizzata: attenzione che nel tentativo di mantenere aperta ogni strada, analizzandola mentalmente in tutti i suoi dettagli, in modo da poter avere il controllo (immaginario) su ogni variabile di questa situazione, si corre il rischio di non intraprendere nessuna strada per il troppo timore di una 'decisione sbagliata'. Un grande in bocca al lupo!
Dr.ssa Elisabetta Molteni
Psicologa Psicoterapeuta - In studio e Online
www.elisabettamolteni.it
[#3]
Gentile Utente,
ho apprezzato la metafora di paragonare la facoltà di medicina ad una "ragazza", ma mentre con le donne è tecnicamente possibile tenere il "piede in due staffe", con le facoltà non funziona allo stesso modo, ad un certo punto bisogna prendere una decisione.
Nessuna facoltà le può assicurare di avere "successo" nella vita, soprattutto senza il impegno, quindi prima di tutto credo sia necessario ridimensionare le sue aspettative, perché sembra che la cosa che lei teme di più è proprio il "fallimento". Più le aspirazioni sono alte, più si rischia di rimanere frustrati e per evitare questo si evita di scegliere e si rimane nel grande "limbo" dell'indecisione.
Quindi a mio avviso non è tanto un problema di scelta dell'università quanto un bisogno di "eccessiva" sicurezza. Prenda in considerazione la possibilità di rivolgersi ad un Collega di persona, potrebbe essere utile.
ho apprezzato la metafora di paragonare la facoltà di medicina ad una "ragazza", ma mentre con le donne è tecnicamente possibile tenere il "piede in due staffe", con le facoltà non funziona allo stesso modo, ad un certo punto bisogna prendere una decisione.
Nessuna facoltà le può assicurare di avere "successo" nella vita, soprattutto senza il impegno, quindi prima di tutto credo sia necessario ridimensionare le sue aspettative, perché sembra che la cosa che lei teme di più è proprio il "fallimento". Più le aspirazioni sono alte, più si rischia di rimanere frustrati e per evitare questo si evita di scegliere e si rimane nel grande "limbo" dell'indecisione.
Quindi a mio avviso non è tanto un problema di scelta dell'università quanto un bisogno di "eccessiva" sicurezza. Prenda in considerazione la possibilità di rivolgersi ad un Collega di persona, potrebbe essere utile.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.7k visite dal 26/12/2013.
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Approfondimento su Ipertensione
L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.