Ansia, agitazione,fitte allo stomaco
Salve a tutti,
Sono una ragazza di vent'anni, e volevo una vostra consulenza riguardante la necessità di dover iniziare una terapia o meno.
Vi racconto in breve la mia storia: all'inizio di quest'estate, mi sono lasciata con il mio ragazzo dopo due anni insieme. La decisione è stata principalmente la mia, dato che discutevamo sempre, eravamo arrivati ad un punto dove eravamo talmente stressati che ogni motivo più banale diveniva oggetto di discussione. Per di più, lui ha delle reazioni spropositate quando si discute già di suo, non solo con me: sclera nel vero senso della parola, urla come un matto, gesticola vivacemente, e talvolta gli capita anche di lanciare cose a terra. È un ragazzo buonissimo e tanto dolce, ma questo è il suo difetto. Io ero stressatissima e anche tanto stanca della situazione, ho avuto vari sfoghi da stress (come la pitiriasi ed un incremento della caduta dei capelli), e anche delle reazioni di difesa (avevo l'istinto di mettergli le mani addosso quando mi urlava) fino a quando ci siamo lasciati. Pochi giorni dopo, sono uscita con un altro ragazzo, ci siamo baciati, ma ovviamente è andata male. Durante l'estate, forse per effetto contrario, mi ero imposta di divertirmi, ho bevuto tanto, fatto tante serate, forse anche per non pensarci. E ho baciato anche altri ragazzi.
Piano piano io e il mio ragazzo però ci siamo riavvicinati, ci siamo rimessi insieme e ora ci amiamo più che mai: quel distacco ci è servito tanto. Per lui ovviamente è stata dura accettare quello che intanto io avevo fatto, e ancora non sa qualche cosa, sennò non so se mi avrebbe accettata. Ora sono passati 3 mesi dalla nostra riconciliazione, e tanto spesso mi torna alla mente questo estate e mi viene uno stato d'ansia e nervosismo per alcune ore, accompagnato anche da grandi fitte alla bocca dello stomaco. Non so più come convivere con questo pensiero: mi sento in un vero e proprio stato di dissonanza. Uno stato che non capisco dato che non l'ho mai tradito, e quello che ho fatto non era per fargli del male o cosa, sono sempre stata molto riservata e attenta alla sua felicita e al suo rispetto. Anzi, forse non avrei nemmeno dovuto raccontargli così tante cose dato che non stavamo neanche insieme, e se le ho fatte, era perché in quel momento non avrei nemmeno potuto immaginare una futura riconciliazione.
Ma questa cosa mi fa male!!! Come posso fare? Mi consigliate di iniziare una terapia o è una cosa che prima o poi risolvero con me stessa?
Grazie in anticipo
Sono una ragazza di vent'anni, e volevo una vostra consulenza riguardante la necessità di dover iniziare una terapia o meno.
Vi racconto in breve la mia storia: all'inizio di quest'estate, mi sono lasciata con il mio ragazzo dopo due anni insieme. La decisione è stata principalmente la mia, dato che discutevamo sempre, eravamo arrivati ad un punto dove eravamo talmente stressati che ogni motivo più banale diveniva oggetto di discussione. Per di più, lui ha delle reazioni spropositate quando si discute già di suo, non solo con me: sclera nel vero senso della parola, urla come un matto, gesticola vivacemente, e talvolta gli capita anche di lanciare cose a terra. È un ragazzo buonissimo e tanto dolce, ma questo è il suo difetto. Io ero stressatissima e anche tanto stanca della situazione, ho avuto vari sfoghi da stress (come la pitiriasi ed un incremento della caduta dei capelli), e anche delle reazioni di difesa (avevo l'istinto di mettergli le mani addosso quando mi urlava) fino a quando ci siamo lasciati. Pochi giorni dopo, sono uscita con un altro ragazzo, ci siamo baciati, ma ovviamente è andata male. Durante l'estate, forse per effetto contrario, mi ero imposta di divertirmi, ho bevuto tanto, fatto tante serate, forse anche per non pensarci. E ho baciato anche altri ragazzi.
Piano piano io e il mio ragazzo però ci siamo riavvicinati, ci siamo rimessi insieme e ora ci amiamo più che mai: quel distacco ci è servito tanto. Per lui ovviamente è stata dura accettare quello che intanto io avevo fatto, e ancora non sa qualche cosa, sennò non so se mi avrebbe accettata. Ora sono passati 3 mesi dalla nostra riconciliazione, e tanto spesso mi torna alla mente questo estate e mi viene uno stato d'ansia e nervosismo per alcune ore, accompagnato anche da grandi fitte alla bocca dello stomaco. Non so più come convivere con questo pensiero: mi sento in un vero e proprio stato di dissonanza. Uno stato che non capisco dato che non l'ho mai tradito, e quello che ho fatto non era per fargli del male o cosa, sono sempre stata molto riservata e attenta alla sua felicita e al suo rispetto. Anzi, forse non avrei nemmeno dovuto raccontargli così tante cose dato che non stavamo neanche insieme, e se le ho fatte, era perché in quel momento non avrei nemmeno potuto immaginare una futura riconciliazione.
Ma questa cosa mi fa male!!! Come posso fare? Mi consigliate di iniziare una terapia o è una cosa che prima o poi risolvero con me stessa?
Grazie in anticipo
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Gentile ragazza, la reazione alla fine di una storia sofferta, è spesso di questo tipo, cioè una reagisce al dolore, cerca di essere positiva, di stordirsi, non pensare e così via, è persino una reazione sana, una fuga verso la vita..che poi di baci e serate parliamo..
non si senta in colpa, lei in quel momento, in quei momenti era libera, e arrabbiata, penso, quindi sono stati momenti reattivi che riguardano lei e la sua rabbia e la voglia di riscatto e di allegria e di felicità..Bene che lui sia cambiato, che abbia capito, che abbia avuto modo di riflettere, io molte altre cose non trovo che sia necessario dirglielo..tempeste superate, tempeste archiviate..!
Tanti auguri, Buon Natale e Buona vita , mia cara.. !
non si senta in colpa, lei in quel momento, in quei momenti era libera, e arrabbiata, penso, quindi sono stati momenti reattivi che riguardano lei e la sua rabbia e la voglia di riscatto e di allegria e di felicità..Bene che lui sia cambiato, che abbia capito, che abbia avuto modo di riflettere, io molte altre cose non trovo che sia necessario dirglielo..tempeste superate, tempeste archiviate..!
Tanti auguri, Buon Natale e Buona vita , mia cara.. !
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Gentile utente,
concordo con quanto scrive la mia collega, dr.ssa Fregonese.
La fine di una relazione genera reazioni talvolta molto distanti dalla propria persona.
In ogni caso, non credo, stando così le cose che ci siano gli estremi per un percorso psicologico.
L'unica cosa che mi sento di dirle è di fare attenzione a non scivolare nei soliti errori che hanno caratterizzato il precedente periodo di coppia.
I litigi si costruiscono in due.....
Restiamo in ascolto
concordo con quanto scrive la mia collega, dr.ssa Fregonese.
La fine di una relazione genera reazioni talvolta molto distanti dalla propria persona.
In ogni caso, non credo, stando così le cose che ci siano gli estremi per un percorso psicologico.
L'unica cosa che mi sento di dirle è di fare attenzione a non scivolare nei soliti errori che hanno caratterizzato il precedente periodo di coppia.
I litigi si costruiscono in due.....
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.4k visite dal 24/12/2013.
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