Compulsione a comprare libri e irascibilità

Gentile Dottore vorrei esporle un problema che mi affligge da tanto tempo e che mi dà un tal senso di impotenza da starci male. Mio fratello che ha 47 anni disoccupato, ha lavori saltuari come webdesigner, compra in continuazione libri sia via internet che in libreria. Non li compra per leggerli (ci vorrebbero diverse vite per leggerli tutti) ma per il piacere di averli, capisco che ci sono persone che collezionano di tutto ma alla fine in casa di mia madre non si entrerà più. Non vedo tale necessità a meno che non si tratti di un disturbo vero e proprio. E' molto immaturo per la sua età, io vedo che invece di maturare regredisce, vivendo con mia madre è sempre scontroso e irato con lei, a casa non fa nulla aiuta poco, non lavorando o lavorando a casa potrebbe dare una mano, pensa solo a fare la vita da sedicenne che non è più da un pezzo, esce la sera, fa escursioni, cinema, vita da ragazzo non da uomo a casa non contribuisce e mia madre non lo pretende neanche ma questo è sbagliato, così non crescerà mai, mia madre non permette neanche a me a mia sorella di aiutarla economicamente perché dice o tutti o nessuno e questo non è giusto. Dopo la morte di mio padre mi sembra che la cosa abbia preso il sopravvento, mia madre che continua a viziare e ad accudire mio fratello, e lui sempre più cafone con lei, è misogino e spesso anche violento, io molte volte ho paura a lasciarlo solo con lei. Sarà pure frustrato per la crisi lavorativa ma non vedo maturità, crescita e poi con mia madre che lo tratta da ragazzo facendogli da serva e venendo maltrattata, questo mi fa star proprio male e impotente. Ho chiesto alla mia dottoressa se mi prescriveva qualcosa per questi suoi scatti ma senza il suo consenso non può darmi niente. Ma lui non ammetterebbe mai che ha qualcosa che non va e quindi siamo senza soluzione. mi aiuti lei.Cordiali saluti
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente, questo suo fratello sembra fermo e fissato all'adolescenza e ai suoi sogni, compra libri libri e forse si immagina un futuro grandioso, che studi ha fatto e che lavoro vorrebbe fare..?
Lei forse potrebbe convincere sua madre a parlare con uno psicologo sistemico che potrebbe convocarvi tutti, chiaro che è un problema circolare.. anche la mamma dovrebbe cambiare atteggiamento, così non lo fa crescere, nè maturare, forse è un suo modo di negare il passare del tempo e perpetuare il proprio ruolo di madre accudente.. insomma molte cose si possono fare..
Coraggio, cominci lei..
Restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto scrive la mia collega, dr.ssa Fregonese.
Si tratta di un problema circolare, nel senso che per qualche motivo (forse la morte di suo padre) sua madre ha paura di rimanere sola.
Infatti se suo fratello "crescesse", magari trovando un lavoro stabile e/o formando una famiglia, sua madre dovrebbe affrontare la solitudine quotidiana di una donna vedova.
Credo anche io che un lavoro che componga tutti i componenti della famiglia sia ottimale.
La difficoltà sarà quella di rompere il circolo vizioso che, in un certo senso conviene a tutti, suo fratello può permettersi di fare l'adolescente e sua madre può salvaguardare la sua vecchiaia magari dicendo che la colpa è del figlio immaturo.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Utente
Utente
Vi ringrazio per avermi risposto così presto. Il problema è che anche mia madre non si rende conto della problematica. Spesso io e mia sorella glielo diciamo che così non lo aiuta anche perché nessuno è eterno e se non lo rende indipendente anche per le piccole cose sarà un bel guaio. Lui è molto frustrato lo so, questo momento di crisi poi non aiuta. Come studi ha preso la maturità classica e ha frequentato una facoltà scientifica senza laurearsi col grande cruccio di mio padre.Lui vorrebbe fare il disegnatore fumettista ma non ci sono molti sbocchi ed fa il webmaster e web-designer ma saltuariamente. Io vorrei aiutarlo ma lui è molto riservato non si apre con la famiglia, ci ha sempre tenuti fuori dalla sua vita. Mi sembra di combattere con i mulini a vento e alla fine ne esco frustrata anche io. E' come se fossimo tutti in un limbo a stazionare e ad aspettare chissà che cosa, specialmente dopo la morte di papà. Io vorrei dare una smossa ma mi sento disarmata. Mia madre lo giustifica sempre da quando è nato, sarà che è il figlio maschio e il primo non saprei. Io non ce la faccio più a vederlo buttare i soldi per comprare libri e ad assistere alle sue reazioni violente, sono arrivata pure a sostituire il caffè normale col decaffeinato non potendo dargli farmaci e secondo me qualche calmante servirebbe. Più che paura di rimanere sola mia madre ha bisogno di sentirsi occupata non potendolo più fare con papà e non avendo nipoti. Anzi spesso mi lancia frecciatine sul fatto che non ho avuto figli e mi spinge a pensarci ma questo è un altro problema, perché non avendo un rapporto idilliaco con mio marito secondo me sarebbe un errore enorme far nascere un innocente infelice, lo farei solo per lei poi. Spero di poter trovare una soluzione cordiali saluti e grazie ancora
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
anche io, come i Colleghi, le suggerisco di rivolgervi ad un terapeuta, dietro un'abitudine, sintomo, disagio, collezione....c'è sempre molto altro

Talvolta basta saper ascoltare, vedere, sentire e modificare alcune condotte e risposte, che la situazione accenna ad un miglioramento..


Solitamente i rituali, si rinforzano e servono a lenire ansie sopite....

La sua decisione di non diventare madre, senza una coppia salda....mi sembra un'ottima scelta.

auguri per tutto

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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