Prostituta prima volta
Salve,
volevo iniziare salutando i nostri dottori psicologi di questo sito. Volevo parlarvi di un fatto accaduto ieri. Diciamo che ero da qualche mese che non avevo un rapporto sessuale, all'incirca sei, e ieri, preso dall'eccitazione e avendo la situazione in mano e dato il scarso costo della prestazione, sono andato con una prostituta di colore. Ho avuto un rapporto protetto con il preservativo e da questo punto di vista mi sento rassicurato. Quello che mi fa sentire a disagio è il fatto di essere andato con una prostituta. Diciamo che non mi considero un brutto ragazzo, più che altro è stato solo uno sfogo. Vorrei sapere se fosse una cosa normale oppure no. Grazie per l'eventuale risposta
volevo iniziare salutando i nostri dottori psicologi di questo sito. Volevo parlarvi di un fatto accaduto ieri. Diciamo che ero da qualche mese che non avevo un rapporto sessuale, all'incirca sei, e ieri, preso dall'eccitazione e avendo la situazione in mano e dato il scarso costo della prestazione, sono andato con una prostituta di colore. Ho avuto un rapporto protetto con il preservativo e da questo punto di vista mi sento rassicurato. Quello che mi fa sentire a disagio è il fatto di essere andato con una prostituta. Diciamo che non mi considero un brutto ragazzo, più che altro è stato solo uno sfogo. Vorrei sapere se fosse una cosa normale oppure no. Grazie per l'eventuale risposta
[#1]
Gentile utente,
dal momento in cui accantoniamo gli aspetti collegati con l'etica e la morale, da un punto di vista psicologico non credo che si possa parlare di "problema" inteso come patologia.
Altro discorso sarebbe se lei si rivolgesse continuamente a delle prostitute e non ne potesse fare a meno.
Non è il suo caso.
Forse la problematica che la riguarda è maggiormente connessa con la difficoltà a trovare una partner.
Ci vuole dire di più?
Restiamo in ascolto
dal momento in cui accantoniamo gli aspetti collegati con l'etica e la morale, da un punto di vista psicologico non credo che si possa parlare di "problema" inteso come patologia.
Altro discorso sarebbe se lei si rivolgesse continuamente a delle prostitute e non ne potesse fare a meno.
Non è il suo caso.
Forse la problematica che la riguarda è maggiormente connessa con la difficoltà a trovare una partner.
Ci vuole dire di più?
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Utente
Per mancanza di tempo, dovuta alla mole di studio, non riesco a stabilire legami. Ma non perché credo non ci riesca, ma perché mi manca il tempo, quindi ieri è stato proprio uno sfogo. Credo che non si ripeterà mai più. La mia voglia è stata dettata dalla curiosità di provare qualcosa di alternativo, ma comunque credo che l'episodio rimarrà limitato solamente a ieri. Più che altro, la mia esigenza è solo di capire se entra nella normalità avere questo tipo di curiosità e di soddisfarla soprattutto.
[#3]
Gentile Utente,
prima di considerare le due polarità "normale" e "patologico", credo sia utile riflettere sul fatto di come questa esperienza possa essere integrata nell'immagine di sé.
Voglio dire, come mai le è venuto questo dubbio?
prima di considerare le due polarità "normale" e "patologico", credo sia utile riflettere sul fatto di come questa esperienza possa essere integrata nell'immagine di sé.
Voglio dire, come mai le è venuto questo dubbio?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#4]
Utente
Non era un dubbio, è stata una curiosità, volevo appaggare questo senso di curiosità. Nel mio immaginario ce l'avevo e volevo vedere invece nel lato pratico com'era. Io da quel che leggo, essendomi fatta un'idea mia, credo che si tratti di una curiosità normale. Poi non so se sia un'autoconvinzione per cercare di sopperire a questo disagio che ho sentito dopo il rapporto.
[#5]
Gentile Utente,
per "dubbio" intendevo: come mai potrebbe intendere questa situazione "non normale"?
>>Poi non so se sia un'autoconvinzione per cercare di sopperire a questo disagio che ho sentito dopo il rapporto.<<
il disagio che ha sentito potrebbe essere collegato a dei sensi di colpa legati all'atto stesso. Questa è un'esperienza soggettiva.
per "dubbio" intendevo: come mai potrebbe intendere questa situazione "non normale"?
>>Poi non so se sia un'autoconvinzione per cercare di sopperire a questo disagio che ho sentito dopo il rapporto.<<
il disagio che ha sentito potrebbe essere collegato a dei sensi di colpa legati all'atto stesso. Questa è un'esperienza soggettiva.
[#6]
Utente
Il dubbio è legato al fatto che in una situazione normale una persona magari cercherebbe l'appagamento sessuale trovando una ragazza e corteggiandola, non pagandola. Il fatto è che mi sentivo di sfogarmi in qualche modo e avevo bisogno di farlo senza perdita di tempo. Tutto qui. Ho dato più ragione al mio instinto per una volta. Credo che bisogna uscire dagli schemi di tanto in tanto.
[#7]
Utente
Il dubbio è legato al fatto che in una situazione normale una persona magari cercherebbe l'appagamento sessuale trovando una ragazza e corteggiandola, non pagandola. Il fatto è che mi sentivo di sfogarmi in qualche modo e avevo bisogno di farlo senza perdita di tempo. Tutto qui. Ho dato più ragione al mio instinto per una volta. Credo che bisogna uscire dagli schemi di tanto in tanto.
[#9]
Chi non ha il cane va a caccia col gatto, dice un proverbio.
Se alla sua età è costretto (si fa per dire) ad andare a prostitute, significa che le manca ciò che normalmente ogni ragazzo ha: una ragazza.
>>> Per mancanza di tempo, dovuta alla mole di studio, non riesco a stabilire legami. Ma non perché credo non ci riesca, ma perché mi manca il tempo
>>>
Non penso. I bisogni primari, come la vita relazionale e sessuale e il cibo, sono tutti urgenti, stanno grosso modo tutti sullo stesso piano. Non credo le verrebbe mai in mente di dire: "Non mangio perché non ho tempo".
Quindi, farebbe un grande favore a se stesso ammettendo che, forse, ha qualche difficoltà a procurarsi quello che le serve. Non ci sarebbe nulla di male. Il primo passo per risolvere un problema consiste nel riconoscerne l'esistenza.
Venendo alla sua domanda, concordo che l'essere andato una singola volta con una prostituta non fa di lei un frequentatore assiduo di prostitute. Semmai è l'indicatore, come dicevo, di un bisogno che non riesce a esprimersi in altro modo.
Dal mio punto di vista quindi farebbe meglio a chiedersi: "Come mai non ho una ragazza?" e a rispondersi nel modo più sincero possibile.
Se alla sua età è costretto (si fa per dire) ad andare a prostitute, significa che le manca ciò che normalmente ogni ragazzo ha: una ragazza.
>>> Per mancanza di tempo, dovuta alla mole di studio, non riesco a stabilire legami. Ma non perché credo non ci riesca, ma perché mi manca il tempo
>>>
Non penso. I bisogni primari, come la vita relazionale e sessuale e il cibo, sono tutti urgenti, stanno grosso modo tutti sullo stesso piano. Non credo le verrebbe mai in mente di dire: "Non mangio perché non ho tempo".
Quindi, farebbe un grande favore a se stesso ammettendo che, forse, ha qualche difficoltà a procurarsi quello che le serve. Non ci sarebbe nulla di male. Il primo passo per risolvere un problema consiste nel riconoscerne l'esistenza.
Venendo alla sua domanda, concordo che l'essere andato una singola volta con una prostituta non fa di lei un frequentatore assiduo di prostitute. Semmai è l'indicatore, come dicevo, di un bisogno che non riesce a esprimersi in altro modo.
Dal mio punto di vista quindi farebbe meglio a chiedersi: "Come mai non ho una ragazza?" e a rispondersi nel modo più sincero possibile.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 5.4k visite dal 23/12/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.