Disturbo d'ansia o "Brutto viaggio"?
Ho fatto un uso sporadico di erba (quasi mai di hashish) per circa un anno, ma ora ho praticamente chiuso con questa sostanza.
Al termine di quest'estate, dopo aver fumato una canna, ho provato una forte sensazione di essere fuori dalla realtà, e dopo alcuni giorni l'ho riprovata anche senza fumare. Ho subito chiesto un consulto al medico di base il quale mi ha detto che si era trattato di un "brutto viaggio" che poteva ripresentarsi (come mi era successo) anche senza fare uso della sostanza, per alcuni mesi. Questa sua opinione mi ha tranquillizzato sul fatto che io non abbia subito danni "fisici" dopo questa esperienza (per accertamenti ho anche fatto gli esami del sangue e delle urine), ma mi ha turbato il fatto che questa si potesse ripresentare. Nel frattempo è morto un mio familiare, e ciò mi ha fatto cadere in una profonda malinconia, il che non è stato d'aiuto. L'insieme mi ha creato una gran confusione mentale, allora ho deciso di parlarne con una psicologa.
Lei mi ha detto che il tutto mi ha slatentizzato un disturbo d'ansia, e che la sensazione provata dopo aver fumato si chiama derealizzazione ed è un sintomo di questo disturbo.
A distanza di 2 mesi dal "brutto viaggio" e dal lutto, posso dire di aver riprovato quella "derealizzazione" varie volte e in diverse circostanze.
Ora vi chiedo, cosa devo fare, devo cercare di superare il "trauma" psicologico come (in sostanza) dice il medico di base, oppure curare il presunto disturbo d'ansia?
Se ha gia' preso contatto con la psicologa penso che dovrebbe proseguire con lei senza cercare di mettere un'etichetta al suo malessere.
In psicologia contano poco le etichette. Conta di piu' potere avere una elaborazione delle proprie disfunzionali sensazioni. E' questo cio' di cui si ha davvero bisogno.
Ci mandi sue notizie.
Auguri!
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
Tenga presente che la derealizzazione può anche essere un sintomo di un disturbo d'ansia.
A mio avviso questo non è un trauma, ma è piuttosto frequente che il pz, a partire da un primo attacco di panico, viva in uno stato di preoccupazione costante per evitare che la crisi possa ricapitare.
La psicologa Le ha detto che si tratta di un disturbo d'ansia?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
il parlare una volta con una psicologa, non è certamente risolutivo.....
A diagnosi clinica effettuata, lavori con lai al fine di trovare strategie adattive al suo malessere
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
non credo si possa trattare di "trauma" (quale sarebbe l'evento traumatico?), la valutazione che ha fatto la Collega è probabilmente esatta. Si tratta ora di curare il suo disturbo d'ansia e gli episodi dissociativi associati, possibilmente con un trattamento psicoterapico.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
Vorrei rispondere a lei Dr. Angela Pileci, poichè ha pienamente capito il mio stato scrivendo
"..viva in uno stato di preoccupazione costante per evitare che la crisi possa ricapitare", e si, la psicologa ha detto che si tratta di un disturbo d'ansia.
Io però vorrei semplicemente conoscere meglio la mia situazione, dato che cercando in modo quasi ossessivo su internet esperienze simili mi sono creato ulteriore confusione. Come devo comportarmi se dovesse riaccadere quella derealizzazione? Cosa potrebbe succedere se continuassi a fumare o se avessi continuato? Se non dovessi prendere provvedimenti con una psicologa, cosa potrebbe succedermi? Vi ringrazio ancora una volta per la pazienza e per le risposte
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Sì, potrebbe aver colto proprio nel segno.
Non si tratta di trauma, ma di evento che ha fatto precipitare una situazione già in equilibrio instabile. Questo significa "slatentizzare".
La ricerca ossessiva d'informazioni sull'onda della preoccupazione è un tipico sintomo d'ansia, che non fa altro che peggiorare i dubbi. Più cerchi risposte, più ti si aprono nuovi interrogativi. Non ti serve a nulla "conoscere la tua situazione", ti serve sapere cosa fare per risolverla.
Perciò: spegnere il computer.
Per come comportarti se le sensazioni fastidiose si ripresentano, devi farti dare indicazioni di persona dalla tua curante.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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