Debolezza improvvisa e stremante
Buongiorno,
Ho 20 anni e sto attraversando un periodo un po' duro:
dopo aver scoperto di avere un reflusso gastroesofageo non molto grave ma fastidioso (esofagite di primo grado,ma spesso avverto debolezze,nausee,tachicardia e affini), ho iniziato ad avere un timore costante dei suddetti malori..
Ci tengo a precisare che sono una persona ansiosa,e purtroppo dopo aver sofferto di capogiri molto forti collegati (si presume,perchè gli esami del sangue e delle urine non hanno rivelato attività anomale),sto sperimentando la paura di allontanarmi troppo di casa e trovarmici così lontano nel caso avverta un malore.
Sta diventando una gabbia. So che le ansie possono accentuare i sintomi ma non voglio cadere nuovamente nelle trappole della mia mente...
Ho sofferto di ansie in passato e ne sono uscito con molti sacrifici.
Ora senza preavviso e senza neanche pensarci avverto questa profonda stanchezza,capogiri e come inibizione dall'agire (cioè io magari sono cosciente di ciò che accade attorno a me ma tardo nell'agire o nel fare qualcosa).
Non riesco proprio a trovarne la causa,anche se sospetto sia un difetto visivo o un fastidio causato dal reflusso stesso,o ancora dall'alimentazione molto limitata o dal dal fatto che non faccia colazione al mattino...
Non vorrei che le mie ansie possano rovinarmi la vita,proprio adesso che sono nel fiore degli anni e sto affrontando l'anno della maturità.
Sono sempre stato felice e sereno,adesso sono l'ombra di me stesso a causa della paura.
Cosa posso fare? Devo continuare a cercare le cause di questi fastidi o semplicemente lavorare sulla mia mente?
Grazie in anticipo,buona serata
Ho 20 anni e sto attraversando un periodo un po' duro:
dopo aver scoperto di avere un reflusso gastroesofageo non molto grave ma fastidioso (esofagite di primo grado,ma spesso avverto debolezze,nausee,tachicardia e affini), ho iniziato ad avere un timore costante dei suddetti malori..
Ci tengo a precisare che sono una persona ansiosa,e purtroppo dopo aver sofferto di capogiri molto forti collegati (si presume,perchè gli esami del sangue e delle urine non hanno rivelato attività anomale),sto sperimentando la paura di allontanarmi troppo di casa e trovarmici così lontano nel caso avverta un malore.
Sta diventando una gabbia. So che le ansie possono accentuare i sintomi ma non voglio cadere nuovamente nelle trappole della mia mente...
Ho sofferto di ansie in passato e ne sono uscito con molti sacrifici.
Ora senza preavviso e senza neanche pensarci avverto questa profonda stanchezza,capogiri e come inibizione dall'agire (cioè io magari sono cosciente di ciò che accade attorno a me ma tardo nell'agire o nel fare qualcosa).
Non riesco proprio a trovarne la causa,anche se sospetto sia un difetto visivo o un fastidio causato dal reflusso stesso,o ancora dall'alimentazione molto limitata o dal dal fatto che non faccia colazione al mattino...
Non vorrei che le mie ansie possano rovinarmi la vita,proprio adesso che sono nel fiore degli anni e sto affrontando l'anno della maturità.
Sono sempre stato felice e sereno,adesso sono l'ombra di me stesso a causa della paura.
Cosa posso fare? Devo continuare a cercare le cause di questi fastidi o semplicemente lavorare sulla mia mente?
Grazie in anticipo,buona serata
[#1]
.,.. Devo continuare a cercare le cause di questi fastidi o semplicemente lavorare sulla mia mente?...
deve semplicemente accertarsi della presenza o meno di cause organiche (quindi parlarne con il suo medico) e poi, eventualmente, lavorare sulla sua mente con l'aiuto di un terapeuta.
le consiglio questa lettura.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2831-i-segreti-della-mente-non-ansiosa.html
saluti
deve semplicemente accertarsi della presenza o meno di cause organiche (quindi parlarne con il suo medico) e poi, eventualmente, lavorare sulla sua mente con l'aiuto di un terapeuta.
le consiglio questa lettura.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2831-i-segreti-della-mente-non-ansiosa.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile ragazzo, certo deve prendere delle decisioni che possano far cadere i suoi interrogativi, come dice il Collega il medico di base risolverà molti dei suoi dubbi e una dieta più saggia, mangiare a colazione ad esempio, potrà eliminare i capogiri.. io trovo che è troppo centrato sul suo fisico, si osserva , si scruta , è in allarme ed ha 20 anni, anche la questione maturità ha il suo peso, cerchi di non drammatizzare piccoli disturbi e non permetta loro di invaderle la vita..rifletta anche sulla sua storia , sul tipo di famiglia in cui si trova, come viene visto in casa il problema salute, questa centratura sul fisico potrebbe essere un modello appreso.. ci faccia sapere, l'aspettiamo..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#3]
Utente
ringrazio entrambi per le risposte tempestive, cercherò di trovare una soluzione con serenità.
grazie davvero per le risposte rinfrancanti.
per quanto riguarda la tendezza a sentire il mio corpo dottoressa,i membri della mia famiglia mi dicono le medesime cose: "ci pensi troppo", "rilassati"
La tendenza è nata circa 5 o 6 anni fa. soffrivo di capogiri tremendi,perdevo ogni tipo di forza...non si riusciva a trovarne la causa e fui mandato da diversi psicologi,convincendomi di avere qualcosa che non va,abbattendomi,provando la paura di allontanarmi da mia madre,di sentirmi male,di morire,di non avere soccorso...
Dopo aver sconfitto queste ansie con molta fatica,sono state scoperte tracce di mononucleosi. Nonostante fosse la mononucleosi,fui preso per malato immaginario e non venni ascoltato quando dicevo che non era un fattore psicosomatico...
Per quanto riguarda invece il timore di separarmi da mia madre(che non persiste ai giorni odierni),la terapeuta di allora disse che probabilmente era dovuto alla paura di un abbandono seguente al fatto che mio padre se ne andò di casa quando avevo circa 6 anni...ma se devo essere onesto non ne ho mai sofferto più di troppo.
forse quelle odierne sono lievi rimembranze di questa esperienza,perchè riesco ad affrontare molto meglio queste ansie e questi capogiri al punto di non avvertirli ad esempio quando sono a casa o in famiglia rispetto quando sono in giro o a scuola.
il fatto che si stiano riaffacciando mi preoccupa e mi turba,anche se non credo permetterò loro di schiavizzarmi come è accaduto in passato.
grazie davvero per le risposte rinfrancanti.
per quanto riguarda la tendezza a sentire il mio corpo dottoressa,i membri della mia famiglia mi dicono le medesime cose: "ci pensi troppo", "rilassati"
La tendenza è nata circa 5 o 6 anni fa. soffrivo di capogiri tremendi,perdevo ogni tipo di forza...non si riusciva a trovarne la causa e fui mandato da diversi psicologi,convincendomi di avere qualcosa che non va,abbattendomi,provando la paura di allontanarmi da mia madre,di sentirmi male,di morire,di non avere soccorso...
Dopo aver sconfitto queste ansie con molta fatica,sono state scoperte tracce di mononucleosi. Nonostante fosse la mononucleosi,fui preso per malato immaginario e non venni ascoltato quando dicevo che non era un fattore psicosomatico...
Per quanto riguarda invece il timore di separarmi da mia madre(che non persiste ai giorni odierni),la terapeuta di allora disse che probabilmente era dovuto alla paura di un abbandono seguente al fatto che mio padre se ne andò di casa quando avevo circa 6 anni...ma se devo essere onesto non ne ho mai sofferto più di troppo.
forse quelle odierne sono lievi rimembranze di questa esperienza,perchè riesco ad affrontare molto meglio queste ansie e questi capogiri al punto di non avvertirli ad esempio quando sono a casa o in famiglia rispetto quando sono in giro o a scuola.
il fatto che si stiano riaffacciando mi preoccupa e mi turba,anche se non credo permetterò loro di schiavizzarmi come è accaduto in passato.
[#4]
Bravo, vedrà che supererà a poco a poco questi momenti..cerchi di avere un progetto da raggiungere, nello studio , nel lavoro ed affronti le difficoltà una alla volta, con calma e coraggio, questo dà un senso alla vita e dà motivazione e cosi' , un colpo d'ala alla volta si impara a volare..!!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 8k visite dal 18/12/2013.
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