Lavoro problemi

Buona sera a tutti, sono un ragazzo di 25 anni da poco laureato in una professione sanitaria. Essendo organo di padre ho sempre cercato di raccimolare qualcosa un po' per dare un piccolo contributo in famiglia un po' per soddisfazione personale un po' per togliermi qualche piccolo sfizio. Ho fatto il servizio civile per un anno e da due anni lavoro presso un distributore di carburanti (ho ritardato di due anni la laurea). A fine anno il distributore (che ha sempre lavorato e pure molto!) chiuderà in quanto non più in regola secondo le norme di sicurezza e io perderò il posto di lavoro. Ho una gran rabbia dentro. Sarà anche il fatto che nel mio settore (pur essendoci un gran bisogno) non si assume e di mettermi in proprio (visti anche i precedenti) preferirei di no.
Aggiungiamoci le difficoltà familiari (mia madre ha perso il lavoro a inizio anno) anche se fortunatamente percepisce la reversibilità di mio padre (morto diversi anni fa). Aggiungiamoci che sto con una ragazza con qualche anno più di me che mi dice che non ne può più aspettare (ha ragione) che non si fa mai niente di diverso (ed è vero). L'unica soluzione che adesso ho pensato è stata quella di fare un master di un anno (che non impegna molto) e sto cercando di vedere se trovo un accordo presso l'associazione di volontariato per assumermi ma i costi anche per loro (pur essendoci bisogno) sono troppo alti. Tutta questa situazione mi provoca una grande frustrazione. Mi sento un bambino. Io mi chiedo se qualcosa cambierà. Ho pensato di andare all'estero, ma non conosco bene la lingua e ho paura allora ho pensato di fare un corso di lingue ma è un investimento che poi potrebbe rivelarsi "inutile". L'unica cosa che sto facendo è cercare di risparmiare (cosa che ho sempre cercanto di fare) di mandare curriculum di cercare informazioni su internet. Tutto questo messo insieme mi causa un forte disagio vorrei divertirmi, tornare in palestra, uscire con gli amici (di cui ho perso i contatti). Sono diventato uno specie di topo in casa non mi va di uscire, la mattina mi sveglio stanco, non ho voglia di fare niente. Ho conosciuto una ragazza e non mi va di incontrarla anche se a me piace molto, ho perso la voglia di fare qualunque cosa e se faccio qualcosa è perchè va fatta. che p... Cosa posso fare?
Grazie spero in una vostra risposta
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
...non mi va di uscire, la mattina mi sveglio stanco, non ho voglia di fare niente...

questa si chiama "rinuncia" ed è la classica soluzione disfunzionale di chi ha problemi simili al suo.
la conseguenza della rinuncia è l'aggravamento del problema.
Cosa fare? spezzare il circolo vizioso di questa rinuncia che la fa sentire più depresso e che la spinge a rinunciare ancora di più. Se da solo non ci riesce una consulenza presso un terapeuta appare necessaria.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Tutta questa situazione mi provoca una grande frustrazione. Mi sento un bambino. Io mi chiedo se qualcosa cambierà.<<
se mantiene questo atteggiamento di pessimismo difficilmente troverà il modo per dare una svolta alla sua vita. Se si sente un "bambino" è perché probabilmente una parte di lei si aspetta che da un momento all'altro, come per "magia", la situazione si possa sbloccare da sola. Credo invece che debba essere lei ad attivarsi, per cercare di smuovere le acque.

Visto che è laureato, mi chiedo come mai pensa di fare un "corso di lingue" anziché impegnarsi e investire sulla professione per la quale ha studiato.





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Sembra che la questione della chiusura del distributore abbia innescato una demotivazione a cascata. E' entrato in una spirale negativa.
Purtroppo il periodo non e' dei migliori ma perdere tempo in progetti che sembrano servire a riempire un vuoto non sembra la strada migliore (corso di lingue, il master).

Lei ha fatto un corso di studi che a quanto mi risulta offre sbocchi di lavoro. Forse deve cercare soluzioni provvisorie per maturare una esperienza. E mantenere attiva la volonta' di fare qualunque cosa costituisca esperienza, curriculum, apertura di possbilita'.
Che ne dice? E' possibile?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Utente
Utente
Innanzittuto grazie a voi per le risposte

vi rispondo uno per uno:

"questa si chiama "rinuncia" ed è la classica soluzione disfunzionale di chi ha problemi simili al suo."

Sì è vero, mi sono buttato giù, di solito questi periodi mi durano qualche giorno e trovo una soluzione, questa volta invece non lo so ma dura di più.

"Se si sente un "bambino" è perché probabilmente una parte di lei si aspetta che da un momento all'altro, come per "magia", la situazione si possa sbloccare da sola."

Credo anche che molto dipenda dal fatto di sentirmi impotente e purtroppo alcune questioni richiedono tempo e molta razionalità, cosa che attualmente non voglio avere. Provare ad avere pazienza e capire bene cosa voglio può essere una soluzione?

"Visto che è laureato, mi chiedo come mai pensa di fare un "corso di lingue" anziché impegnarsi e investire sulla professione per la quale ha studiato."

Forse mi sono spiegato male. Attualmente ho pagato per un master. La scelta si è basata più sulle opportunità lavorative che di "piacere". Mi sarebbe piaciuta l'area critica ma il settore è saturo.
Il corso di lingue sarebbe un'opportunità in più per lavorare all'estero. In Germania la mia professione è richiesta moltissimo.

"Purtroppo il periodo non e' dei migliori ma perdere tempo in progetti che sembrano servire a riempire un vuoto non sembra la strada migliore (corso di lingue, il master)."

Il master l'ho scelto per due motivi:
-potrebbe dare sbocchi lavorativi futuri, maggiori rispetto ad altri master (in base ai cambiamenti sanitari che stanno avvenendo), questo l'ho pensato fin da subito in quanto questo tipo di figura potrebbe rappresentare anche un risparmio per le casse dell'ASL in tal modo è più facile inserirsi nel mondo del lavoro.
-gli orari sono abbastanza flessibili 2 volte a settimana (tuttavia è prevista la frequenza obbligatoria)
-il costo non è eccessivo (se paragonato ad altri master da 5 - 6 mila euro ho speso meno della metà)

Un altro motivo: l'associazione dove faccio volontariato da 10 anni mi ha fatto un colloquio, se fossi assunto, eventualmente, potrei adattare gli orari alle esigenze di studio (cosa che spiegai al momento del colloquio).

Infine mi sarebbe piaciuto fare altri due anni di specialistica questo però solo dopo il master (la laurea specialistica è molto più impegnativa del master) il master per me rappresenterebbe un "rodaggio" per affrontare meglio la laurea specialistica e sarebbe un investimento a più breve termine (1 anno invece di 2), e mi darebbe la possibilità di prepararmi adeguatamente al test di ammissione (dato che è previsto il numero chiuso)

Grazie a tutti.












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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Se lei ritiene, in base alla sua conoscenza del contesto lavorativo specifico, che tale master le apra delle possibilita' lo faccia con determinazione.
Io ho percepito una certa condotta di evitamento in questa scelta di continuare a studiare. Ma potrei sbagliarmi. On line e' una cosa sempre possibile!!